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Autore: Judeau_LaTuM    20/10/2007    1 recensioni
Erano quasi le 8 di mattina dell'8 settembre.
Davanti ad un edificio, abbastanza malandato ma per lo meno ancora in piedi, si era radunata una folla di ragazzi di un'età compresa fra i quindici e diciannove anni. Stava per iniziare la scuola e alcuni, o meglio, la maggior parte di loro non vedeva già l'ora che finisse.
-Ma non potevano eliminarlo questo maledetto esame?- domandò un ragazzo buttando fuori il fumo della sigaretta.
-Piantala di lamentarti!! Tu almeno a scuola vai bene!!- lo rimproverò l'amico.
***
8 Settembre 2031. Primo giorno di scuola. Qualcosa cambia.
Una nuova generazione riunirà delle amicizie perse, mentre cercherà di vivere la propria vita intervallandosi tra la routine dell'ultimo anno di scuola, la musica e dei segreti celati per troppo tempo.
Cosa c'entrano gli HIM in tutto questo?
Essi non sono stati altro che un spiraglio. Uno spiraglio che ha dato origine a un finalndese per caso.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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SattumaltaSuomalainen2

Sattumalta Suomalainen

 

Importante: Tutto quello che leggerete è inventato. Frontman e band non ci appartengono e tutti i riferimenti a storie o persone (nomi compresi) realmente esistite è puramente casuale.

 

Note dell'autore :   Questa FF doveva essere scritta da me e Judeau ma, putroppo, sappiamo cos'è successo...

Sinceramente non ero in vena di proseguire la stesura di questa FF, anche se io e Davo avevamo delineato circa metà della trama, ma vorrei provarci... In qualche capitolo ci sarà ancora lo zampino di Judeau, dato che alcuni spezzoni li avevamo elaborati via email, senza legarle veramente a un capitolo... Erano scene che avremmo dovuto inserire da qualche parte e così sarà!!

Purtroppo non sono un asso delle note introduttive, l'unico capace di scrivere Note dell'Autore più lunghe dei capitoli stessi, era Davo.

Speriamo (...o spero...) che il seguito vi possa piacere ^^

Ho deciso di mantenere la stessa struttura dei capitoli usata da Judeau un po' per comodità e un po' per malinconia...  

Kapitel 2

"Tässa on miina äiti, Abigail" ¹
#
 
Per Ville, il secondo giorno di scuola, iniziò nel peggiore dei modi.
 
A differenza di sua madre, non aveva particolari problemi a svegliarsi la mattina presto, di fatti era sempre compito suo andare a svegliare la donna che, dopo il primo suono della sveglia, non esitava a ritardare l'ora fatale, rigirandosi dall'altra parte del letto.
 
Solitamente uscivano di casa insieme verso le sette e mezza di mattina e Ville non esitava a scroccare, ogni volta, un passaggio dalla madre.
 
Essere in macchina con Abigail era, indubbiamente, un'esperienza... Interessante.
 
Viaggiava su una vecchissima macchina che le era stata regalata dal padre di Ville quando era in Finlandia. Era una SmartFourFour nera e viola e, all'interno le fodere dei sedili, il cambio, il volante, riportavano tutte la medesima decorazione. Un cuore fuso con un pentagramma.
 
Sua madre gli aveva raccontato che quell'automobile era stata modificata sotto ordine dell'uomo che gliel'aveva regalata e, a quanto pare, doveva essere molto importante per lei se, in vent'anni, non l'aveva ancora cambiata.
Per molti anni non era stata utilizzata, se non il sabato mattina per andare a fare la spesa, e per questo era ancora in ottime condizioni.
 
Dopo averlo portato a scuola, Abigail si ritrovava da sola in auto a percorrere le strade trafficate di Milano e arrivare in un luogo sicuro (un parcheggio) dove lasciava la macchina a raggiungeva con i suoi amati mezzi pubblici, l'Università dove lavorava.
 
Ville poteva ritenersi "fortunato" dato che, ben prima del previsto, era perfettamente a conoscenza del codice della strada e i suoi riflessi erano decisamente eccellenti. Sua madre non aveva mai amato guidare e, ogni volta, toccava a lui ricordargli di dare le precedenze, stare attento che la donna che cozzasse contro qualche pedone o marciapiede...
 
Era certo che, quando sarebbe toccato a lui, si sarebbe rivelato un pilota migliore di Räikkönen!!
 
Quella mattina però non c'era stato verso che la madre si svegliasse... Ville provò a svegliarla in tutti i modi, ma non ci fu nulla da fare.
 
-Telefono tra un po' al Dipartimento e gli dico che torno domani... Oggi ho sonno... Buona giornata PikkuNalle, fai il bravo...- furono le uniche parole che il ragazzo sentì proferire dalla donna quella mattina.
 
Con un discreto ritardo, Ville uscì di casa ma, tutti i suoi tentativi per arrivare in orario furono vani.
 
Si dice sempre che, quando qualcosa va male non c'è da preoccuparsi, perchè tutto andrà anche peggio.
 
Ovviamente non ci fu ed un solo autobus che si degnasse di arrivare in orario.
 
Quando arrivò a scuola dovette sorbirsi le prediche della nuova professoressa di matematica, che lo aveva preso subito in antipatia e per lei, il fatto che aveva fatto tardi perchè sua madre non si svegliava, era la peggiore che si fosse potuto inventare.
 
-Segnalerò subito il tuo ritardo sul registro...-
 
Ville la guardò distrattamente e, dal suo sguardo, traspariva solo l'indifirezza e la poca importanza che dava a qualunque cosa la donna avrebbe fatto.
 
-Ti degnerai almeno di dirmi il tuo nome?-
 
-Painu helvettiin, narttu ime kyrpää!!* - disse il ragazzo a denti stretti andando a sedersi al suo posto, accanto a Flavio.
 
-Cos'hai detto?- gli domandò la donna.
 
-Ville Felsen...-
 
-E quale sarebbe il cognome?- domandò con antipatia.
 
-Felsen...-
 
-Ma...-
 
-Sono finlandese...- rispose il ragazzo.
 
-Oh..- commentò la donna -Io- disse indicando se stessa -segnare- e fece il gesto di scrivere -tuo ritardo!- disse indicando prima Ville e poi l'orologio...
 
Tutta la classe non riuscì a trattenere una fragorosa risata, che mandò su tutte le furie la professoressa.
 
-Si può sapere cosa ci trovate di tanto divertente??! Bisognerà pure farsi capire!!-
 
Nessuno, anche per salvaguardare la reputazione di Ville, osò dirle che il ragazzo conosceva bene l'italiano, probabilmente molto più di lei... Avrebbe ricevuto una bella sorpresa al primo consiglio di classe...
 
-Non sei stato molto gentile, carissimo...- gli fece notare poi Bob, dandogli una leggera gomitata.
 
Ville gli lanciò uno sguardo folgorante e l'amico non osò ribattere. Da quando si erano conosciuti in prima liceo, Flavio poteva dire con certezza che è vero che la prima cosa che s'impara in una lingua straniera sono insulti e parolacce.
 
Jim parlava fluentemente l'inglese e il tedesco (il francese non lo parlava per scelta), era per metà finlandese, sapeva balbettare qualcosa in finnico per comunicare semplici informazioni e usarlo, anche fin troppo bene, per imprecare...
 
Flavio parlava a fatica l'inglese e il francese... Il tedesco non aveva idea di dove stesse di casa, ma ci mancava poco che conoscesse più insulti dell'amico finnico e forse era l'unico che capiva sempre tutto quello che Ville diceva quando era incazzato.
 
La professoressa di matematica fece una pessima impressione su tutta la classe, sopratutto dopo che, al secondo giorno di scuola, gli aveva imposto una verifica per giovedì in modo da "testare le loro conoscenze".
 
Il resto della giornata trascorse più o meno tranquillamente. Il professor Canetti avrebbe dovuto iniziare a spiegare Hegel. L'anno precedente, la loro ex insegnante, aveva fatto in modo che non si ritrovassero un filosofo così impegnativo come Kant alla maturità, ma aveva lievemente tralasciato il programma di storia.
 
Quando i ragazzi confessarono al professor Canetti che si erano fermati all'inizio della Rivoluzione Francese, l'uomo fu costretto a fare un dettagliato programma che prevedeva lo studio di un centinaio di anni densi di storia in meno di mese. Promise che avrebbe fatto di tutto per non inserire il recupero del programma dell'anno scorso, all'interno di quello d'esame, ma fu irremovibile.
 
I ragazzi non potevano studiare il resto della storia, senza affrontare periodi importarti e densi come quello della Rivoluzione Francese, o il congresso di Vienna, o il Risorgimento italiano.
 
-Che giornata di merda!!- non poté fare altro che commentare Flavio, una volta che la campanella delle due suonò e poterono lasciare quel maledetto edificio.
 
Prima di salutare Lilith, lei gli confermò l'invito di sabato per andare a casa sua, e gli ricordò che il giorno dopo avrebbero avuto le prove con Pit of Darkness.
 
-Tranquilla, ci sarò. Io e il mio basso usato rosa che con fa fa tanto "razorblade"... Secondo mia madre...-.
 
***
 
Quando Ville entrò in casa cominciò a temere che sua madre stesse ancora doermendo ma, si accorse, che dal balcone proveniva una voce. Cercando di non farsi notare, si avvicinò alla finestra e teste attentamente l'orecchio in modo da capire con chi stesse parlando la donna.
 
-Kyllä. I will be there... Hyvää yölla-
 
-Mutti!! Sono tornato...- disse affacciandosi mentre la donna stava chiudendo in tutta tranquillità la chiamata.
 
-Buon pomeriggio. Non ho ancora preparato il pranzo.- disse subito al figlio.
 
-Chissà perchè non ci ho sperato neanche per un minuto...- rispose il ragazzo.
 
-Ho avuto da fare... Chiamate di lavoro e ho dovuto iniziare la stesura delle note introduttive per il Museo del Risorgimento...-
-Che lavoro del cavolo...- gli rispose il figlio -Comunque ci ho pensato io al pranzo...- concluse mostrando alla donna un cartone della pizzeria d'asporto con dentro quattro pezzi di pizza ancora caldi ed ultrafarciti.
 
-Fortunatamente hai preso da altri membri della famiglia, e non dalla sottoscritta!- disse Abigail apparecchiando il tavolo.
 
-Intendi... Da papà?- domandò cupo.
 
-Qualunque altro parente va bene.. papà, nonni, zii, pro-zii...-
 
-Ma tu sei figlia unica...-
 
-E la zia Leena dove la metti?-
 
-Ma non una consaguina...-
 
-E' la cugina di tuo padre... E poi lui ha un fratello quindi, tecnicamente, uno zio ce l'hai... Com'è andata a scuola?-
 
Ville si rabbuiò.
 
Adorava sua madre, con tutto il cuore. Ma certe volte gli faceva male sapere che volesse tenere tutto nascosto a suo figlio... Aveva rinunciato a tutto per lui, persino all'amore dell'uomo che tanto amava e adesso... Non si azzardava neanche a dirgli il nome del padre!!
 
Neanche quello sapeva!!
 
Molte volte si era confidato con Lilith e Flavio, cercando di capire il perchè del comportamento si sua madre e rivelando quel lato fragile di lui, che difficilmente faceva trasparire.
 
Non sembrava, ma quando si rendeva conto che lui poteva essere figlio di chiunque, lo faceva star male. Non sapere neanche il nome di padre era... Come se gli mancasse una parte di sé...
 
Non aveva mai dubitato di sia madre ma, ogni tanto, si domandava se veramente quella donna fosse stata sincera con lui, fino in fondo.
 
****
 
Era la prima volta che Ville vedeva la casa della ragazza... Era piccola ma accogliente.
 
I genitori della ragazza dormivano in sala su un grande divano letto, mentre lei nella stanza dell'appartamento. Come per Ville e sua madre, anche i nonni di Lilith avevano lasciato l'appartamento al figlio e alla sua famiglia, per trasferirsi in un luogo più tranquillo è lontano dal traffico cittadino.
 
Senza troppi convenevoli, Lilith trascinò il ragazzo nella sua camera.
 
-Cavolo, sei più infoiata di me!- non poté fare a meno di constatare il ragazzo.
 
Lei rise.
 
-Mio padre dice sempre che alla nostra età mia madre era tale e quale...-
 
-Ma... Devo dire che non mi dispiace...-
 
***
 
Dopo un paio d'ore i ragazzi erano sdraiati sul letto, sotto le lenzuola, con gli occhi chiusi e in silenzio, ad ascoltare i loro cuori battere all'unisono.
 
Ville si sentiva ridicolo quando si ritrovava a pensare a quanto gli piacesse assaporare quei momenti di tranquillità da condividere solamente con la ragazza. Gli altri suoi amici, i ragazzi del gruppo e Flavio in primis, non erano mai stati così romantici e, l'unica volta che Ville aveva espresso i suoi pensieri era stato preso in giro sino allo sfinimento.
 
Parlarne con sua madre era stato decisamente molto più consolante: il romanticismo, sempre se non troppo melenso, era meraviglioso, soprattutto quando una persona era in grado di apprezzare anche i particolari più piccoli e i singoli istanti che si trascorreva insieme.
 
Nonostante tutto Abigail non si era potuta trattenere dal constatare che, da questo punto di vista, era tale e quale a suo padre.
 
-Lily?-
 
-Uhm?-
 
-Pensi che i tuoi mi giudicheranno male?-
 
-Perché dovrebbero?- domandò lei muovendosi leggermente, posando il capo, sulla spalla del ragazzo.
 
-Bah... Per i vestiti, il trucco... La mia faccia da mollusco...-
 
-Cosa?!-
 
-Non te l'avevo mai detto?-
 
-No...-
 
-Mia nonna mi dice sempre che ho la faccia da mollusco... Mentre, secondo mia madre, sono faccioso...-
 
-E la tua ragazza dice che sei terribilmente sexy...-
 
Villa la baciò con trasporto.
 
-Comunque stai tranquillo. Da giovane mio padre era un metallaro fricchettone, il prof. Oscar un... casino, ma tendete anche lui al metallo e la migliore amica di mia madre era, forse, la peggiore di tutti e tre. Ronciosa come pochi... E ti ricordo che sono cresciuta anch'io a pane e Metallica!!-
 
Ville coprì il corpo della ragazza con il suo, coprendosi ben bene con le lenzuola.
 
***
 
Alle otto suonò il campanello e Lilith si alzò dal divano per andare ad aprire la porta.
 
I due ragazzi avevano cercato di ridarsi un aspetto abbastanza decente e si erano posizionati sul divano a guardarsi il DVD dell'ultimo concerto dei Nightwish con Tarja Turunen.
 
-Ciao ma', ciao pa'... Oh, ciao prof. Oscar!-
 
-Ciao tesoro!-
 
-Ciao Lily!-
 
-Cosa avete preso di buono?-
 
-Cinese!- rispose la madre -Ci hai detto che anche al tuo ragazzo piace molto...-
 
-Già, a proposito... Ville, loro sono mia madre Vera e mio padre, Teo... Il prof. Oscar non te lo presento neanche, visto che siamo costretti a vederlo quasi tutti i giorni. Mami, papi, lui è Ville.-
 
-Piacere di conoscervi.- disse il ragazzo, lievemente imbarazzato, stringendo la mano ai genitori della ragazza.
 
Si misero al lavoro e, in breve, la tavola fu apparecchiata e tutti presero posto.
 
-Mamma, avete preso le bacchette?-
 
-Si, ma nessuno di noi le usa...-
 
-Ma Ville si!- disse lei porgendo le bacchette di bambù al ragazzo -E mi sta insegnando...-
 
-In bocca al lupo... Io non ho mai imparato...- constatò il professor Canetti.
 
-Io sono stato quasi obbligato. Secondo mia madre il cibo cinese ha un altro sapore se mangiato con le bacchette e così...-
 
-Questo discorso non è la prima volta che lo sento...- ridacchiò l'uomo.
 
-Già... Abby ha provato non so quante volte ad insegnarci a mangiare così, ma nessuno di noi ha mai imparato!!- ricordò Vera sorridendo.
 
Per qualche minuto calò un imbarazzante silenzio sulla tavola, sino a che il padre di Lilith non decise che era il caso di fare un po' di conversazione col ragazzo.
 
-Allora Ville... Che nome insolito che hai...-
 
-Mh...- disse il ragazzo ingoiando un pezzo di pollo alle mandorle -E' un nome finlandese, ma sono italianissimo...-
 
-Beh, oddio...- commentò Lilith.
 
-Non proprio... Mia madre è metà tedesca e metà italiana, mio padre invece finlandese e ungherese... Ma vivo in Italia da quindici anni, quindi...-
 
-Non sei nato qui?-
 
-No, sono nato ad Helsinki, dove mia madre ha vissuto per diversi anni... Poi ha deciso che era il caso di riportarmi  nella sua madre patria...-
 
-E così ti ha dato un nome finlandese...-
 
-Già, ne ho anche un altro ma è alquanto pessimo...-
 
-Ville... Io mi chiamo Lilith Kithiara iside... Cosa dovrei dire?!-
 
-Beh, ma Ville Lauri stonano un po' insieme...-
 
-E cosa vogliono dire?- domandò Teo.
 
-Guglielmo... Lauri non lo so.- rispose la madre di Lilith al posto di Ville.
 
-Lorenzo...- rispose il ragazzo.
 
-Nah, adesso questa me la spieghi...- disse Oscar a Vera.
 
-Ti ricorda niente Guglielmo Ermanno Luce?-
 
-No.-
 
-Ma si!! la checca che lui- disse Teo indicando la moglie -ed Abby, idolatravano!!-
 
-E' vero!- rispose Oscar tirandosi una manata in fronte -Però... Senza darti della checca ovviamente, ma sai che il tuo modo di vestire ricorda quello del Ville?-
 
Ville, imbarazzato, abbassò lo sguardo concentrandosi su alcuni germogli di soia che non ne volevano sapere di collaborare.
 
_Conosci bene i Nightwish, Ville?- gli domandò il padre di Liltih.
 
-Oh, si!! Decisamente!! Sono in assoluto il mio gruppo preferito... E poi sono finlandesi...- disse sorridendo.
 
-Amore, stai cambiano discorso?-
 
-Si, lo sai che odio quel tipo e quel suo maledettissimo e fottutissimo Love Metal!!-
 
Per il resto della serata la conversazione si concentrò su musica, libri, politica, viaggi e progetti per il futuro.
I genitori di Lilith erano delle persone squisite e il prof. Oscar era assolutamente fuori di testa e veramente simpatico e veniva preso costantemente per i fondelli dai due amici e dalla ragazza.
 
Alle undici e mezza il cellulare di Ville squillò.
 
-E' mia madre... Devo andare.- disse il ragazzo osservando lo schermo.
 
-Ma invitala a salire!!- gli disse Teo.
 
-Ok...- disse il ragazzo e rispose al cellulare.
 
-Hei Mutti... Si, abbiamo finito da un pezzo... I genitori di Lilith mi chiedono se vuoi salire... dai Mutti, non farti pregare! parcheggia quella cazzo di macchina e sali... Vengo giù a prenderti...-
 
-Vado giù a prenderla...-
 
-Perfetto, preparo il caffè!- disse Vera.
 
-No, mamma. Per Ville e sua madre metti su il bollitore. Preparo il the...-
 
Il ragazzo uscì dall'appartamento e, scendendo le scale, raggiunse sua madre che lo aspettava all'ingresso.
 
-Io questo posto l'ho già visto...-
 
-Ciao Mutti! Si, grazie. Ho passato davvero un'ottima serata.-
 
-Scusa PikkuNalle... Sono contenta che sia andato tutto bene... Ma se lo avessi saputo prima, almeno avrei evitato di mettermi la maglietta dei Daniel Lioneye...- constatò la donna.
 
-Ma fregatene!! Da quello che ho capito, da giovani, i genitori di Lilith e il professore erano peggio di te!!-
 
Abigail sbuffò per poi seguire il figlio su per le scale, sino al secondo piano.
 
Ville entrò e trovò Lilth che li aspettava.
 
-Ciao Lilith!- disse la donna vedendo la ragazza davatni a sé.
 
-Salve signora Felsen!- gli disse la ragazza.
 
-Non riesci ancora a darmi del tu?-
 
-Nah...- rispose la ragazza.
 
-Fa niente... Tutto bene?-
 
La ragazza annuì.
 
-Mutti, loro sono i genitori di Lilith, Vera e Teo, e lui il professor Canetti! Vera, Teo, Prof, lei è mia madre, Abigail...-
 
Abigail guardò le tre persone che aveva davanti.
Queste ricambiano lo sguardo stupito....
 
-ABBY??!- dissero i tre all'unisono.

 

 
***

¹  Ecco mia madre, Abigail!

* I peggiori insulti che un ragazzo incazzato come una biscia può rivolgere ad una professoressa parlando in una lingua sconosciuta. Judeau ha detto, io ho solo tradotto ^^

***

Non ve la prendete con me per la fine... Era stata decisa di comune accordo ergo, non me ne assumo la responabilità XD

 

Piccolo appunto sul commento di madre e nonna: i finnici sono facciosi... Per il mollusco ve lo spiego nel prossimo capitolo ^^

Urgh... Scrivere "maledettissimo e fottutisimo Love Metal" è stato terribile...  -_-

I nomi dei vari personaggi sono stati scelti di comune accordo o meglio...

Io ho scelto i nomi di Ville, Abigail, Flavio e Lilith.

Davo ha scelto Vera, Teo ed Oscar... E forse alcuni di altri personaggi che verranno fuori nel corso della storia, me li ero scritti da qualche parte, ma al momento non ricordo dove li ho messi...

Devo dire che non saprei che altre precisazioni fare...

Passiamo ai ringraziamenti che è meglio XD

Ladynotorius: ci è voluto un po', ma il seguito è arrivato ^^

Darky: speriamo/spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo... Ok, un po' bastarda la conclusione, ma è stata deisa di comune accordo ^^ Mi piace da morire inserire tutte quelle frasi in finnico... Adatte per delle suomalainen inside XD

musicaddict: si, forse non è proprio il massimo ambientare il tutto al liceo ma, possiamo dire, che il tutto è partito da lì, quindi abbiamo deciso di mantenere la medesima collocazione... Spero ti sia piaciuto questo capitolo ^^ Purtroppo non sono brava a rispondere alle recensioni come faceva Davo... Sob...Suukko

AnAngelFallenFromGrace: Fa piacere che i personaggi sono piaciuti. Bob e Jim dovevano essere accopiatti proprio per sottolineare l'amicizia tra i due nonostante la diversità {e, inconsciamente, sembra quasi di vedere Ville e Linde}... Spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^

 

Grazie a tutte per i commenti e le recensioni, spero di non avervi deluso con questo tentativo... Emulare Judeau non è facile...

Kuss und/ja Suukko

LaTuM

 

 

 

 

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