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Autore: mikyintheclouds    02/04/2013    5 recensioni
Brevi scorci della vita quotidiana di Kensi e Deeks, dopo che lei scopre di essere incinta del ragazzo e decidono, quindi, di formare una loro famiglia.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hetty Lang stava camminando sola lungo una strada con una falcata decisa e sicura che rispecchiava il suo carattere, la testa alzata e lo sguardo fiero.
Entrò in un bar, si sedette su uno sgabello senza troppa fatica nonostante la sua altezza ridotta, ordinò uno Scotch liscio e si girò verso l’uomo che la stava aspettando.
“Buongiorno signor Deeks.” Disse rivolgendosi al suo agente di collegamento.
“Posso sapere per quale motivo sono stata convocata qui?” Chiese conoscendo già, almeno in parte, la risposta.
“Ciao Hetty, avevo bisogno di vederti e parlarti.” Rispose il biondo detective.
“L’ascolto.”
“Non so bene da che parte cominciare.” Disse dopo qualche minuto di silenzio, lo sguardo perso nel vuoto.
“In questo caso cominci dal principio. Perché ha voluto che ci incontrassimo proprio qui?”
“Questo bar è il posto da cui è iniziato tutto.” Rispose. “Qui mi hai chiesto di diventare il vostro agente di collegamento con la polizia, qui ho iniziato ad essere il partner di Kensi.”
Hetty lo guardava piena di interesse e di curiosità.
“Vada avanti signor Deeks.”
Deeks si prese qualche altro secondo per raccogliere i suoi pensieri e formulare una frase che suonasse logica, almeno a lui. Intanto sorrideva leggermente come era solito fare in quei momenti di imbarazzo in cui non sapeva cosa dire e non aveva il pieno controllo della situazione.
“Quando ho iniziato a lavorare per voi non mi trovavo molto bene con la squadra i primi tempi. Anche con Kensi i rapporti erano un po’ complicati. Lei è testarda, convinta di saper fare tutto e bene, non ammette mai di avere paura o di avere bisogno degli altri, è una tosta, ma poi …” 
“Poi cos’è cambiato, signor Deeks?”
“Tutto, Hetty, tutto è cambiato. Ora mi sento parte della squadra, o meglio parte di una famiglia, anche i rapporti con Callen e Sam, soprattutto Sam, sono migliorati, così come quelli con Kensi. Fin troppo.”
“Che significa fin troppo?”
“Significa che stare con lei giorno dopo giorno mi ha dato l’opportunità di conoscerla meglio e voglio essere onesto con te Hetty, mi sono innamorato di lei.” Disse tutto d’un fiato stupendo persino sé stesso.
“La cosa non mi sorprende affatto, signor Deeks. Ho visto come vi guardate, lei e la signorina Blye, e penso che anche lei provi le stesse cose, o mi sbaglio?”
“No, non ti sbagli. E vedi, quando succede che ci si innamora, poi ci sono delle volte in cui si creano delle situazioni …” Iniziò con i suoi discorsi senza un reale filo logico, ma venne subito bloccato da Hetty.
“La signorina Blye è incinta, non è vero signor Deeks?”
Deeks la guardò attonito. Come lo sapeva?
Vedendo quella reazione, che confermava i suoi timori, l’anziana agente fece un grave respiro e spiegò: “Ho capito subito che era successo qualcosa tra di voi, anche se devo ammettere che siete stati molto bravi a nasconderlo, il resto del team non ha capito nulla. Ma non io, signor Deeks. Vedevo il modo in cui lei guardava la sua partner, come se non fosse mai sazio, come se da un momento all’altro la signora Blye potesse scomparire, la guardava come un uomo innamorato guarda la propria donna. Poi ho riconosciuto i sintomi. La signorina Blye arrivava al lavoro con la faccia sciupata, le occhiaie, pallida, tutti segni che mettevano in mostra il fatto che non stesse bene. All’inizio ho pensato che fosse malata, ma quando ho parlato con lei e mi ha assicurato che non lo era, allora ho collegato prima ancora che lo facesse lei stessa. Ma mi dica, quando l’ha saputo?”
“Me lo ha detto Kensi, una settimana fa. Non ne era ancora certa, ma poi siamo andati insieme il giorno dopo dal ginecologo che ce lo ha confermato.”
 
Una settimana prima a casa di Kensi.
Deeks pensava di aver capito male. Kensi incinta? La guardò ancora basito da quella affermazione e vide i suoi occhi riempirsi di lacrime, le stesse che per tutto il giorno aveva cercato di tenere a bada.
Ebbe, allora, la certezza che non stava mentendo o scherzando.
Vedendola in quello stato, così impaurita e fragile, le mani che nascondevano il volto, si avvicinò piano e la circondò con il più dolce degli abbracci.
La ragazza pose la testa nell’incavo tra il collo e la spalla del ragazzo e si lasciò cullare da quelle braccia forti e muscolose che la proteggevano.
Deeks la accarezzò, le sussurrò parole dolci all’orecchio dicendole di calmarsi, che avrebbero trovato una soluzione, che le cose si sarebbero sistemate in un modo o nell’altro.
“Non voglio lasciare il mio lavoro Deeks. È la cosa che amo fare di più al mondo, non voglio rinunciarci.” Dichiarò Kensi quando i singhiozzi si placarono.
“Non è necessario che lo molli. Solo dovrai stare più attenta. Più lavoro di ufficio e meno sul campo per i prossimi mesi e poi potrai tornare come prima.”
“Ma non capisci? Hetty mi licenzierà. Non sono, non siamo, stati professionali. Può essere che ti cacci dall’NCIS.”
“Non ti preoccupare, ci penso io a Hetty.” La rassicurò il ragazzo con la voce più calma che possedeva, ma con l‘ansia che cominciava ad insinuarsi dentro di lui.
“Domani verrò con te.” Disse poi con una voce sicura e autoritaria che non ammetteva repliche.
“D’accordo.” Rispose flebile Kensi, la fatica del giorno che iniziava a farsi sentire.
“Rimani.” Disse a Deeks all’improvviso.
“Non voglio rimanere da sola stanotte.” Ed era vero. Odiava ammetterlo, ma aveva paura e la presenza di Deeks le dava sicurezza, poi in fondo era il padre del bambino, non poteva più escluderlo dalla sua vita, anzi, presto avrebbero dovuto decidere insieme cosa fare, dove abitare, come organizzare la loro vita che, con il lavoro che facevano, era senza orari e caotica.
Ma quei pensieri potevano aspettare, la stanchezza era troppo, le lacrime l’avevano prosciugata e ora aveva solo bisogno di dormire e della rassicurante presenza del suo partner? Fidanzato? Compagno? -anche questo era ancora da definire- accanto a se.
Andarono insieme in camera di Kensi e si sdraiarono sul letto, il corpo di Kensi raggomitolato contro quello di Deeks che la cingeva stretta fra le sue braccia.
“Ho paura Deeks.” Ammise finalmente.
“Anche io Kensi, ma non ti preoccupare, insieme possiamo fare tutto. Io non ti lascio.”
Il cuore di Kensi accelerò i battiti, un sorriso le comparve sul viso, il primo di quella lunga giornata, e chiuse gli occhi con una sensazione positiva che scacciava in parte l’angoscia opprimente che aveva avuto per tutto il giorno. 
 
Hetty guardò il suo giovane agente di collegamento. Aveva uno sguardo così preoccupato che non se la sentiva proprio di infierire.
In fondo lo sapeva, sapeva i rischi che avrebbe potuto correre affiancando quel biondino scaltro, capace e in gamba, oltre che bello, a una ragazza intelligente, determinata e altrettanto bella come Kensi.
Aveva osservato per lungo tempo Deeks prima di richiederlo in squadra e non si era mai pentita. Era davvero il migliore.
Aveva visto subito come aveva reagito Kensi. Lui era l’unico che poteva stare al passo con lei, che poteva scioglierla con il suo carattere solare e aiutarla se lei fosse stata nei guai.
Era stata lei a farli conoscere, ad affiancarli, in un certo senso a legittimare quell’unione e ora non poteva fare altro che accettarla.
“Sei arrabbiata, Hetty?” Chiese Deeks con un tono contrito e un po’ preoccupato.
“Non sono arrabbiata, signor Deeks, non ne ho motivo. Un bambino è un dono del cielo. Certo non siete stati molto professionali, avrei preferito che tutto ciò non accadesse, ma non posso controllare i sentimenti delle persone, anche se devo ammettere che in qualche caso non mi dispiacerebbe.
Sarà d’accordo con me che le cose cambieranno. Non potrò più permettere alla signorina Blye di andare sul campo e, qualora non accettasse questa soluzione, sarà compito suo, signor Deeks, farla ragionare e tenerla al sicuro. Intesi?”
“Certo. Io potrò rimanere?”
“Assolutamente, signor Deeks. Non ho intenzione di perdere un valido membro del team. Non a questo punto.”
Deeks si rilassò e sorrise guardando con gratitudine il suo anziano boss.
“E non preoccuparti, Marty” Disse Hetty, dopo aver fatto un sospiro, con un tono inaspettatamente materno “Le cose si sistemeranno. Non esiste un problema senza soluzione, l’ho imparato sulla mia pelle quella volta che ho scalato l’Himalaya e mi creda, li si che c’erano veri problemi. Sarete degli ottimi genitori.”
Detto questo gli regalò uno sguardo di approvazione, gli diede una pacca sulla spalla, scese dallo sgabello dopo aver bevuto l’ultimo sorso del suo Scotch e fece per uscire quando le parole del detective la trattennero.
“Cos’è successo sull’Himalaya?” 
“Non chieda, signor Deeks, non chieda.” Rispose mentre si avviava fuori dalla porta con un sorriso soddisfatto impresso sul viso.
 
 
 
Ciao! Eccomi col secondo capitolo. Non è molto densi, ma spero vi piaccia comunque. Mi rifarò poi con i prossimi=)
Fatemi sapere cose ne pensate=)=)
Grazie a tutti.
Un bacione!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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