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Autore: Hysterisch    02/04/2013    1 recensioni
“Non tutti gli angeli sono invisibili”
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'The Guardian Angel'
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"Biglietti!" Sobbalzai dal sedile sentendo la voce del controllore che chiedeva i biglietti a tutti i passeggeri ma la prima cosa che feci non fu preparare i biglietti ma era controllare se Bill stesse dormendo, era stanchissimo e prima ho dovuto svegliarlo visto che non c'erano diretti per Magdeburgo a quell'ora e ci è toccato scendere ad Halle per montare sul treno decisivo. Voltai la testa verso sinistra, stava ancora dormendo, era bellissimo ma allo stesso tempo sembrava così indifeso, ma io esistevo per questo, giusto? Tirai fuori dal borsone due delle mie felpe, le raggomitolai e le poggiai lentamente sotto la sua testa, almeno non si svegliava col torcicollo. << Ma che ore sono? >> Diedi un'occhiata al mio orologio ed erano le quasi le Sette, mi addormentai solo per un'ora quindi? Quegli incubi sembravano essere durati una eternità. Vidi l'ombra del controllore avvicinarsi alla cabina quindi presi in mano i biglietti ed aprii la porta della cabina prima che lo facesse lui, non volevo che svegliasse Bill, timbrò i due biglietti ed andò via augurandomi buon viaggio "Ah! Ehm...mi scusi, quanto manca all'arrivo?" Il controllore alzò la manica della divisa, i suoi occhi cadderò immediatamente sul suo orologio di oro massiccio "Manca meno di un'ora, diciamo una quarantina di minuti" Lo ringraziai e lui si rimise in cammino ma prima di rientrare in cabina una specie di venditore ambulante mi spinse verso la mia destra.
"Oh pardon mademoiselle ! Posso chiedere se serve qualcosa?" Uh? Mademoiselle ad una camionista come me?. Con la mano mi invitò a guardare tutte le bontà che aveva sul carrello, c'erano croissant appena sfornati, crostate, biscotti al cioccolato, ma erano di quelli genuini, quelli fatti a casa, sapete? Nella sezione inferiore del carrello c'erano svariati succhi di frutta, cappuccini e caffè latte, l'odore era buonissimo ed invitante e come al solito il mio stomaco iniziò a reclamare, alla fine decisi di comprare una bella colazione per entrambi.  "Uhm...allora, prendo due croissant alla marmellata..." Si, Bill amava la frutta, preferiva la marmellata alla crema pasticciera ma comunque mangiava pure quella, non preoccupatevi. "...Poi prendo due bottigliette di succo, all'arancia se è possibile, poi...uhm... Due cappuccini e dei biscotti!" L'uomo mise il tutto su un vassoio di plastica "Quanto viene?" No, non potevo immaginare quanto il tutto potesse venire a costare, non ho mai visto roba del genere a casa mia. "In tutto viene ventitrè euro" Accipicchia! Davvero era tutto così caro? Calai la mano nelle mie tasche e presi una banconota da venti euro ed un'altra da cinque, l'uomo mi diede il resto in un batter d'occhio assieme al vassoio di plastica bianca "Au revoir!" "Auf wiedersehen" Scossi la testa con uno strano sorriso sulle labbra, cosa ci faceva un Francese in Germania? Mah. Ritornai in cabina facendo attenzione a non buttare niente per terra, quel ghiro di mio fratello stava ancora ronfando. "Non cambierai mai eh?" Aprii la tendina del finestrino lasciando che il sole svegliasse Bill nel migliore dei modi. "Buongiorno fratellone" poggiai sulle sue gambe il vassoio con le nostri colazioni. "Hai fame?" Lui mi mostrò il suo bellissimo sorriso, il bianco dei suoi denti risplendeva con la luce del sole ed anche i suoi occhi brillavano. "Tu sei pazza, ma proprio tanto, nessuno mi ha mi fatto una colazione così bella" Si era già dimenticato della mia promessa quindi, ahh memoria portami via. "Te lo meriti"  Ricambiai il sorriso, presi uno dei due Croissant, erano da sogno "Oh mio dio! Un croissant alla marmellata, da quanto tempo non ne mangiavo uno!" Bill aveva ragione, saranno passati due o tre anni dalla nostra ultima colazione. "Beh scusami, le audizioni prendono tante energie quindi, mangiati il tuo croissant assieme al succo e poi ti bevi un buon cappuccino con i biscotti alla cioccolata" Presi una bottiglietta di succo d'arancia dal vassoio e mettendoci non molta forza riuscii ad aprirla "Vuoi che ti apro la tua bottiglia?" "L'ho già aperta, grazie!" Iniziai a bere come un cammello, avevo davvero tanta sete. "Quanto manca all'arrivo?" Con la mano gli feci segno di aspettare, stavo bevendo, dopo aver finito ripresi il filo del discorso "Il controllore ha detto che manca meno di un'ora ma non per questo devi mangiare tutto di fretta e di furia" Scossi le mie mani facendo così cadere le briciole del croissant che avevo appena finito, presi in mano il bicchiere contenente il cappuccino, rimossi la carta stagnola e presi in mano un paio di biscotti "Alla faccia di chi ci vuole male!" Inzuppai i biscotti nel cappuccino, non l'avevo mai fatto in vita mia ma volevo provare. "Ma dai! I biscotti nel cappuccino no!" Eccolo li che voleva darmi lezioni di Galateo. "Disse quello che parla a bocca piena, si ingoia prima di parlare, sai?" Ingoiò subito tutto ciò che aveva in bocca per rispondermi. "Ora ho ingoiato e comunque no, neanche le lezioni di Galateo salverebbero una camionista come te quindi per quale motivo dovrei dartele?" Aaahhh che nervi, odioso. ".....Sbrigati va' " Era meglio se non seguivo i miei istinti omicidi nei suoi confronti, me ne sarei pentita amaramente dopo. Bevette velocemente il suo cappuccino e per poco non si affogava. "Fatto!" Mi graziò con un'altro dei suoi bellissimi sorrisi ma questa volta scoppiai a ridere. "Cosa c'è?" Mi avvicinai a lui continuando a ridere" Ma che bei baffi che abbiamo, Mister Kaulitz " Gli poggiai la mano sinistra sulla sua guancia e col mio pollice gli rimossi tutti i resti del cappuccino che aveva sotto il naso. "Sai che sei molto più carina quando non hai niente in testa?" Arrossii così tanto che se mi fossi messa il mio New Era rosso mi sarei mimetizzata. "Dai....smettila" Gli diedi un bacio in fronte sperando che lui cambiasse discorso. "Preparati piuttosto che tra pochi minuti arriviamo" La mia teoria fu confermata dalla voce del controllore allo speaker che annunciò la prossima fermata, ovviamente Magdeburgo. "Io sono già pronto" Bill rimise la coperta in uno dei due borsoni io invece mi misi addosso una delle mie felpe, cazzo che freddo che faceva. 
 
Dopo una decina di minuti il treno si fermò alla stazione centrale di Magdeburgo, ma perchè la chiamavano stazione centrale se c'è n'era solo una? Mi misi un borsone dietro la schiena, non era molto pesante, una volta scesa dal treno mi sentivo un po persa onestamente. "WOAH-" Schivai per un pelo un ragazzo che scappava via dalla polizia "Per un po non mi metteva sotto, dai andiamo Bill" Entrammo nella Hall della stazione, come sottofondo c'era un ragazzo che suonava la sua chitarra acustica avrà avuto più o meno la nostra stessa età, sui dodici, tredici anni e sul suo cartello diceva di essere un senza tetto, che tristezza. "Tomi..." Sentii mio fratello chiamarmi e mi voltai subito verso di lui. "Dimmi" Lui abbassò lo sguardo come se fosse intimorito da qualcuno o da qualcosa e dopo alcuni secondi ebbe il coraggio di parlare "Noi non faremo la fine di quel ragazzo ora che siamo scappati da casa....vero?" Per essere un ragazzo Bill era tanto anzi, troppo fragile, amavo questa cosa di lui. "Dio santo Bill, smettila di essere così negativo! Nel caso le cose vadano storte ce ne ritorniamo a casa ma le cose non andranno male, fidati" Poggiai entrambi le mie mani sulle sue spalle "Non diventerai mai un senza tetto, non ci sperderemo per le vie di Magdeburgo e sopratutto non moriremo di fame, okey? Uh?" Cominciai a strofinare la sua schiena per incoraggiarlo. "Io credo in te, Bill." Lui mi sorrise timidamente, a dir la verità nessuno nella nostra famiglia lo faceva sentire importante, nemmeno nostra Madre, solo io, nel mio piccolo, cercavo di farlo sentire fondamentale. "Tomi?" Sentii una voce familiare e mi voltai di scatto. "Georg?!" Annuì sorridendo. "In carne e d'ossa! Ho portato anche Gustav con me" Ero sorpresa, come facevano a sapere del nostro arrivo? "Come facevate a sapere del nostro arrivo?" "Andreas ci ha avvisati! Oh, quel ragazzino dev'essere Bill" Georg si avvicinò a mio fratello per presentarsi. "Quindi tu sei il fatidico Bill eh?! Beh, io sono Georg e lui è Gustav" Gustav si fece avanti ma era tanto timido. "Ciao." Non riuscì a dire nient'altro, ve l'avevo detto che era timido! "Ma come vi siete conosciuti?" Chiese Bill. "Ci siamo conosciuti in un negozio di instrumenti a Lipsia, io ero li a comprare un nuovo basso e Gustav era assieme a me, lui stava acquistando pezzi per la sua batteria" Gustav si introdusse nel discorso, sempre timidamente. "C'era tua sorella che stava provando una chitarra, quando abbiamo sentito il modo in cui suonava siamo rimasti impressi..." "Così ci siamo avvicinati a lei e gli abbiamo fatto dei complimenti, poi va beh, da cosa nasce cosa e alla fine siamo diventati amici" Aggiunse Georg, anzi, Georch per me. "Ci siamo tenuti in contatto tramite Andreas, l'unico amico in comune che abbiamo" Bill sorrise compiaciuto nel sentire la storia, amava le amicizie a distanza perchè per lui quelle erano le più vere. "Cooomunque! Venite a dormire a casa mia o di Gustav?" "Sappiate che io vivo con i miei Genitori e mia sorella, c'è posto anche per voi comunque" Georg riprese a parlare "Io sono figlio unico ed ho una casa grande, ho già parlato di tutto questo ai miei genitori e per loro è tutto okay, fate la vostra scelta" Tra me e Bill alla fine non c'era un vero e proprio leader, anche lui doveva fare la sua scelta. "Dove vuoi andare?" Bill ci pensò su per qualche minuto "Credo che andare da Georg sia la cosa migliore, Gustav non volermene ma è solo per non dare altri pesi alla tua famiglia, veniamo da una famiglia povera e sappiamo quanto difficile sia sopravvivere quando c'è più di un figlio da sfamare" Gustav gli sorrise alzando un pollice "Non preoccuparti" Georg scosse la testa. "Non preoccupatevi! Mio padre è un dottore, non navighiamo nell'oro ma certamente non moriamo di fame" Io, sinceramente, ci tenevo ad aggiungere che con tutti quei soldi che avevo preso potevamo benissimo mantenerci da soli,non volevo sentirmi un peso. "Abbiamo dei soldi, ci bastano e avanzano, nessuno deve mantenerci" "Oh okey, allora ci mettiamo in cammino?" Uscimmo dalla stazione seguendo Georg, non avevo la più pallida idea di dove vivesse. "Abito in centro, dovete camminare un po', mi dispiace"
 
Arrivammo a casa Listing dopo una ventina di minuti, l'arredamento non era di quello che piaceva a me, sembrava di essere in una casa del 700', ma non era casa mia, mica sceglievo io. "Fate come se foste a casa vostra!" Ci fece accomodare in quella che era la nostra camera temporanea. "Mio padre ha messo un letto matrimoniale, non credo vi dia fastidio dormire insieme, no?" "Anche a casa nostra dormivamo in un letto matrimoniale" Annuii alle parole di Bill. "Si, non ci sono problemi" Un'uomo ed una donna spuntarono dietro di noi "Oh Georg, sono quelli i tuoi amici?" "Si mamma, lei è Tomja..." Strinsi la mano di entrambi "...invece lui è Bill, il fratello" Anche Bill strinse la mano ad entrambi, almeno a questo ci arrivava. "Quindi andrai a fare questo casting eh?" Chiese la Madre di Georg "Uh-uh, però non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di Tomi, è indispensabile per me" Ah, avevo dimenticato di dire che una delle abilità di Bill era quella di farmi arrossire in pubblico, accidenti. "Ho...solamente dato una mano ecco...." La donna si avvicinò a me, mi stava squadrando con un gran sorriso dipinto in faccia, inarcai le ciglia perchè non sapevo cosa volesse da me. "Che bello avere delle sorelle così, che ti aiutano in tutto, che ti proteggono e che..." Suo marito la interruppe, per fortuna. "Dai tesoro, lasciali riposare in pace, parleremo con loro più tardi no?" "Grazie mille signor Listing" Chiusi la porta, finalmente potevo dormire. "Chi si tuffa per primo?" Gli chiesi, lui voltò il suo sguardo verso di me. "IO!" "ARRRGH, NO! IO!" Gli saltai addosso ed atterrammo entrambi sul morbido materasso. "Non hai scampo fratellone" Lasciai partire una risata malefica, ci riuscivo bene a fingermi malvagia. "NO! LASCIAMI!" Mi voltò, ero io ora ad essere sotto, cominciò a farmi il solletico, lo ammetto, soffrivo il solletico ma amavo giocare con lui ma purtroppo ci addormentammo subito.
 
"OH MIO DIO GORDON! DOVE SONO FINITI!?" Ovviamente se n'erano accorti della nostra assenza, scusateci se volevamo dare una svolta alle nostre vite. "Non lo so Simone, non lo so!" Gordon era nervoso nostra madre invece si disperava. "Soprattutto chi gli ha dato tutti questi soldi!" Gordon trovò i soldi che lasciai nella cassetta. "150 Euro! Ora si spiegano i lividi e tutto, forse fa parte di una Gang!" Camminava avanti e indietro per il salone cercando di dare una ragione logica alla nostra fuga. "No....no, forse...ha rubato.." "LA COSA NON è MEGLIO! DOBBIAMO SUBITO RITROVARLI" "E cosa farai dopo averli trovati? Eh?!" Gordon esitò un momento prima di rispondere. "Bill resterà con noi ma Tomja..." Mia madre si alzò in piedi. "Continua!" "...Dovrà andare via, un collegio è la cosa migliore per lei, sta indirizzando suo fratello verso una brutta strada, capisci? Lo sta influenzando!" "No non-" "SONO IO L'UOMO DI CASA, SIMONE! SONO IO CHE COMANDO, E SE DICO CHE ANDRÀ VIA QUESTO ACCADRÀ!" "SE LO FAI SPINGERAI BILL A FARE DI PEGGIO! NON POSSONO VIVERE SEPARATI!" Cadde il silenzio, Gordon si sedette su una sedia, mia madre entrò nella camera da letto, non c'era altro da dire. << Dove possono essere andati? >> Si chiese.
 
" Oh....uhm" Mi stropicciai gli occhi e mi guardai attorno, si era fatta sicuramente sera, se non notte. "Svegliati Bill" Lo scossi leggermente. "Che succede...?" Si voltò lentamente verso di me. "Ci siamo addormentati..." Sorrisi senza aver una ragione vera e propria, forse ero solamente felice per aver passato una bella giornata. Dal niente sentii le mani di Bill passare sotto la mia maglietta, iniziò a massaggiarmi la schiena. "Hai tutti i muscoli tesi, sei nervosa" Certo che ero nervosa, ma più le sue mani continuavano a fare quel dolce movimento più mi rilassavo, affondai la faccia sul cuscino. "Uhmm....chi ti ha imparato a fare i massaggi Bill?" Che bella sensazione, ero completamente rilassata, non riuscivo a pensare a nient'altro. "A scuola, nella nostra classe, ci hanno portati in un centro benessere storico a Berlino, ci hanno insegnato come fare i massaggi più basilari, è stata una bella esperienza" Si fermò un attimo per rimuovermi la felpa, ero imbarazzata ma non si sarebbe visto niente dato che ero di testa in già. "Peccato che non ho qualche olio o crema, cercherò di fare a meno" Appena le sue mani cominciarono a massaggiarmi nuovamente il mio cuore iniziò a battere velocemente, il mio respiro diventò affannoso e degli strani pensieri mi passavano per la mente,non so cosa mi stava succedendo, non era mai accaduto prima. "Bill....ti prego, fermati" Bloccai le sue mani "Perchè?" Ripresi la mia felpa che era poggiata sulle sue gambe e la rimisi addosso. "Perchè.....perchè non sto bene..." Qualcuno bussò alla porta, menomale. "Avanti" dissi, Era Georg. "Heilà, vi siete addormentati eh?" Sono le otto, scendete giù a mangiare con noi?" "Certamente!" Mio fratello, essendo il più goloso, fu il primo ad arrivare in tavola mentre io e Georg arivammo qualche secondo più tardi. "Wow!" Non avevo mai visto una tavola così ben apparecchiata e così tanto bandita in vita mia, come primo c'era una Bistecca alla Fiorentina, per secondo c'era Pollo con contorno di insalata e per dessert c'era una torta ai frutti tropicali. "Buon appetito!" Il capofamiglia alzò il bicchiere per aria e facemmo tutti quanti un bel brindisi, dopo di che iniziammo a mangiare tutte quelle squisitezze. 
 
" Ufff...tra poco scoppio! " Grazie al cavolo Bill, magiasti quasi tutto!."Seguimi Bill! Ti do un digestivo" "Oh grazie" Si alzò dalla sedia e seguì la donna. Ero rimasta sola con il signor Listing visto che Georg era in bagno. "P-Posso chiederle una cosa?" Gli chiesi timidamente, arrossii in un istante, quei pensieri stavano ritornando, diamine, dovevo smetterla. Lui mi sorrise facendomi segno di parlare. "Ti ascolto, dimmi" Mi feci coraggio, sbuffai ma non per noia, per timidezza. "Prima, mentre eravamo in camera Bill ha iniziato a farmi dei massaggi dietro la schiena e...." Dio che vergogna, stavo morendo, la temperatura in casa era sotto lo zero ma in quel momento giuro che sentivo caldo. "....Insomma, ho cominciato a fare fantasie strane, tipo..." Mi schiarii la voce, iniziai anche a sudare dalla vergogna, mi guardai attorno sperando che non ci fosse nessun'altro ad ascoltare. "Desideravo che...non so, cominciasse tipo a baciarmi dietro il collo o....o cose varie" Allungai il braccio per prendere il mio bicchiere, sgolai tutta l'acqua che era all'interno in un istante, avevo paura. Il padre di Georg iniziò a ridere. "Sai, è una cosa umana, tutti facciamo dei pensieri sessuali avvolte, specialmente nella vostra età "Si ma...lui è mio fratello" Si alzò dalla sedia e mi poggiò una mano sulla spalla destra. "Magari a te piacciono i massaggi sulla schiena e ti stimolano molto o forse sei presa da lui, ma stai tranquilla, una volta finita l'adolescenza i tuoi ormoni ritorneranno alla normalità " Mi stropicciò i capelli ed uscì dalla sala pranzo, ero rimasta sola, avevo paura del silenzio perchè il silenzio parlava nella mia mente, in quel momento le parole del dottore risuonavano nelle mie orecchie.. << E se mi sono innamorata di Bill? Oh mio dio, questo non deve accadere, non può accadere >> Cercavo di convincere me stessa di non essere innamorata di lui ma allo stesso tempo mi faceva male immaginarlo con un altra donna. "Cosa stai facendo qui da sola!?" Saltai dalla sedia per lo spavento, la stanza era così grande che ogni rumore, anche il più minimo suono risuonava. "Oh Bill...stavo riflettendo" Si sedette sul pavimento e iniziò a guardarmi fissa negli occhi. "Perchè ti siedi per terra?" "Per guardarti negli occhi quando mi parli" Bevette un sorso di digestivo dal suo bicchiere. "Domani c'è il casting! Non vedo l'ora di andarci!" Gli sorrisi, ero ovviamente felice per lui ma ero preoccupata da quello che mi stava succedendo, solamente io sapevo quello che mi sarebbe successo se il mio amore per Bill andasse oltre l'amore fraterno, no, non erano i miei parenti a farmi paura, erano altre 'persone' se così posso chiamarle. "Non so che canzone potrei cantare..uhm...." "Qualcosa di pop?" Feci spallucce, non ascoltavo il suo tipo di musica e Bill non ascoltava il mio tipo di musica quindi i miei consigli sarebbero stati inutili. "No...credo che canterò Angels di Robbie Williams!" "Come mai?" "Perchè è grazie a te se sono qui, mi hai sempre aiutato e difeso...." Non sapeva quanto sangue rivoltai a terra per lui ma andava bene così, io non lo facevo per essere premiata o cose simili. "....sei il mio angelo custode" Mi prese un accidente, ovviamente lui non lo disse perchè lo sapeva, aveva solamente fatto un paragone. "Grazie"
 
Guardammo un po di tv assieme a Georg ed i suoi genitori, onestamente non ci capii niente dei due film che vedemmo, mi ero quasi addormentata sul sofà . "Andiamo a letto, Bill? Domani dobbiamo svegliarci molto presto, le persone non ci lasceranno di certo il posto" Si alzò dal sofà assieme a me. "Buonanotte a tutti!" Ritornammo in camera, una volta sotto le coperte abbracciai mio fratello da dietro, era un'abitudine ormai, lui poggiò la sua mano sulla mia ed iniziò a canticchiare Angels, la sua voce mi cullò dolcemente fino a quando mi addormentai, lasciandomi dietro tutti i nostri problemi.
   
 
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