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Autore: tr0uble    03/04/2013    2 recensioni
“mi mancherai, Boobear.” sussurrò sulla spalla di Louis, che le accarezzava i capelli; sapeva che quel gesto riusciva sempre a tranquillizzarla. “anche tu, Awt. Mi mancherai tanto, ma non preoccuparti, ci rivedremo presto. Verrò da te per l'estate, e passeremo molto tempo insieme. Che ne dici?” annunciò, sorridendo. Awter avvicinò il suo viso a quello di Louis, le fronti che si sfioravano, i nasi si scontravano e le labbra a qualche millimetro di distanza. “va bene. Ma devi mantenere la parola, lo sai vero?” disse lei, staccando la sua fronte da quella del ragazzo ed afferrandogli entrambe le mani. Louis la guardo divertito, “certo che lo so, principessa. E poi lo sai, io mantengo sempre la parola.” disse fiero, gonfiandosi il petto. Ma in fondo era vero, Louis aveva sempre mantenuto la parola.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II°.

 

Awter uscì di casa senza dare nell'occhio, armata di pila, cuscino, coperta ed uno zaino, con la sua roba, e dopo essersi guardata intorno, accese la pila, iniziando a correre verso la casetta. Salì i cinque scalini sorridendo: Louis aveva chiesto al padre di poterla costruire su un'altezza minima, cosicchè Awter non avesse paura di salirci.
Appena entrò nella costruzione in legno invecchiato, ma non per questo marcio, sorrise ancora di più, osservando i fiori ad entrambi i lati del materasso, delle bellissime orchidee, il materasso ad una piazza, in cui i due migliori amici passavano l'intera giornata, a coccolarsi e giocare, i libri appoggiati in un angolo nascosto, le foto dei due amici, il pouff verde acido che cambiava continuamente forma ogni qualvolta che qualcuno ci si appoggiava e la radio, che era sempre sintonizzata sul canale della musica rock.
Awter scaraventò il cuscino e la coperta sul materasso, fresco e profumato, e dopo aver chiuso la porticina col chiavistello, si sdraiò, beandosi del fresco che il materasso emanava. Prese l' iPod, il suo libro preferito, e tirò fuori l'acqua, che venne poggiata di fianco al letto, poi, si coprì con la coperta, ed iniziò a canticchiare allegramente una canzone di Olly Murs.
Lesse ben 2 libri: era emozionata, parecchio, ed agitata, al pensiero di dormire nuovamente su quel materasso. Sentiva il profumo di Louis, segno che lui era passato il giorno prima a dare l'acqua alle piante, come le aveva già raccontato la mamma.
Inutile dire che le mancava, le mancava da impazzire. Le mancava il non ritrovarselo più a stringerla fra le braccia nel mentre che leggevano un libro, o che ascoltavano musica, le mancavano le passeggiate nei boschi, l'odore di Louis che si mescolava a quello dei pini, le mancavano le lotte coi cuscini, le frasi dolci, i film sul divano, la pizza di Joanna, gli scherzi che il preside delle medie, il signor Giant, doveva subirsi ogni giorno. Le mancava Louis, la sua risata cristallina, la sua voce acuta, gli occhi felici, le labbra fini, i ridicoli capelli, che però erano morbidi da toccare, e l'immaturità del ragazzo.
Però era incredibilmente arrabbiata, e serbava un rancore immenso:come aveva potuto non mantenere la promessa, rompendo ben 5 anni di amicizia a quel modo? Che avesse subito trovato degli amici con cui rimpiazzarla? O magari per lui la loro lunga amicizia non aveva significato niente.
Non ci volle tanto, prima che Awter si addormentò, Louis in testa, ed il cuore che le batteva all'impazzata: era tornata a Doncaster, l'avrebbe rivisto ed era sicura che l'avrebbe presto perdonato.

-

“dai ragazzi, andiamocene. Fa troppo freddo per dormire qui, stanotte. E poi c'è solo un minuscolo materasso.” sibilò Louis a bassa voce, sperando che i suoi amici non salissero su: l'aveva vista, aveva capito che Awter stava beatamente dormendo sul materasso singolo. Qualche giorno prima, alla notizia del ritorno della ragazza, si era subito fiondato alla casetta a rinfrescare le orchidee e cambiare le lenzuola. Aveva persino spazzato, e riparato in 5 minuti il tetto che portava un enorme buco. Immaginava che la ragazza avrebbe dormito lì, la notte del suo ritorno. Avrebbe tanto voluto essere lì, per aspettarla, ma sapeva che lei lo avrebbe cacciato via, o magari non gli avrebbe rivolto la parola. Era stato veramente un bastardo a non andare a trovarla a Chicago, ma lei non aveva idea di quello che il suo migliore amico aveva passato negli utlimi 5 anni. Forse non sarebbe mai venuta a saperlo..insomma, si doveva soltantosperare che non avessero qualche corso insieme, ma Louis non lo dava per scontato: sapeva benissimo che Awter si sarebbe iscritta al corso di cucina, che lui frequentava dal primo anno, o a quello di falegnameria, grazie al quale Louis aveva ottenuto crediti extra, utili per l'esame dell'anno dopo, agli esami di maturità. E poi, diamine, lui non vedeva l'ora di poterla rivedere, di riabbracciarla ed accarezzarle i capelli.
“che ti prende, Lou? Tu ami questa casetta. Dai, forza..saliamo.” urlò invece Harry, ridendo come un coglione per la strana camminata che stava adottando l'irlandese, ormai ubriaco perso. “non stasera Harry, ok?” esordì Louis, irritandosi. Il riccio serrò le labbra e schiuse gli occhi, per poi tramutarsi da brillo a serio. Lanciò un ultimo sguardo a Louis, prima di sbuffare e trascinare Niall lontano dalle scale.
“non capisco..” disse poi, scuotendo la testa ed incamminandosi verso casa.
Louis agitò una mano a mò di saluto, e quando i due svoltarono l'angolo, salì le scale, crecando di non fare rumore. Appena aprì la porta, sganciando il chiavistello, sorrise emozionato: davanti a lui, avvolta nelle coperte verdi, e con una mano che penzolava dal materasso, c'era Awter.
Stava angelicamente dormendo, Louis poteva percepire il respiro pesante della ragazza. Le era mancata. Le era decisamente mancata: i capelli lisci e castani, non troppo lunghi, le sopracciglia ad ali di gabbiano, le labbra carnose, la pelle completamente pulita, il corpo magro e basso, il braccialetto con il suo nome nel polso destro, ed il ciondolo di Peter Pan al collo. Certo, era cresciuta, e parecchio; adesso era una quasi donna, bella da togliere il fiato; soltanto dal respiro, Louis capì che la sua voce era di quelle dolci, femminili, allegra.
Hannah, sua madre, gli aveva mostrato le foto che il padre di Awter le mandava per posta ogni anno: a 13 anni portava i capelli con le meches fucsia, tante collane di perle finte, e polsini ricoperti di borchie, a 14 anni le punte dei capelli erano costantemente arricciolate, gli orecchini erano spessso lunghi, con delle piume a concludere lopera, a 15 anni le piume le portava fra le ciocche di capelli, sempre le stesse due: una verde, una rosa; a 16 anni vestiva con jeans larghi e felpone, da novembre a inizio gennaio aveva portato un gesso per tutta la lunghezza del braccio, ed aveva un apparecchio, a 17 anni, invece, usufruiva di eye-liner nero, canotte, magliettine belle, felpe con scritte sopra, jeans attillati e leggins colorati. L'unica cosa che non era mai cambiata, in quei 5 lunghi anni, era la sua candida pelle: non un tatuaggio, non un piercing, non un graffio o un livido. Soltanto la pelle liscia, morbida e biancastra.
A louis salì un brivido lungo la schiena, mentre, avvicinatosi a lei, osservava il suo viso pulito, rilassato: le labbra leggermente schiuse, gli occhi chiusi, le ciglia lunghe che quasi accarezzavano le guancie, il naso perfetto, piccolo, la fronte contratta. Era bellissima. Lo era sempre stata, per Louis, ma ora, cresciuta, era ancora più bella.

Il castano fece per muovere dei passi verso l'uscita, quando la sentì mugugnare. Si girò verso di lei curioso: sapeva benissimo che delle volte, Awter biascicava parole nel sonno, solitamente dava indizi su cosa stesse sognando. Quello che snetì, lo fece sorridere ancora di più. “Boo..ho bis..gno..te..” . Scosse la testa, divertito e felice, sfiorò la fronte della ragazza con le labbra: “ci sarò sempre, te lo prometto.” , sussurrò, per poi uscire e scendere dalla casetta; le mani in tasca, le gambe si muovevano velocemente, mille pensieri nella testa, ed il cuore che batteva all'impazzata: è tornata, finalmente è tornata.

-

Hey there!

Alloooooora. Questo capitolo mi ispira dolcezza! Insomma, prima Awter che pensa a Louis, che le manca e bla bla bal, e poi Louis, che prepara la casetta per Awter, e la osserva mentre dorme. Boh, mi andava di fare un capitolo per farvi capire come la pensavano entrambi, anche se non ho ben descritto i pensieri negativi che Awter ha su Louis. Come non darle torto, dopo la promessa non mantenuta di Louis? Ma presto si scoprirà come mai. :)
adesso vi saluto, che sono di fretta. Spero che vi piaccia :) mi raccomando: recensite, ditemi che ve ne pare, se c'è qualcosa che non va, io vi potrò solo ringraziare :)
ciao belle/i, Elena.

I Know There's Something More

  
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