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Autore: Salice_    03/04/2013    4 recensioni
SEQUEL di "Il mio cuore è gelido come l'inverno."
Sono passati sei mesi dalla battaglia finale contro Deep Blue e, da quel giorno, Zakuro non ha mai più visto Kisshu, l'alieno del quale è perdutamente innamorata.
Ma il destino, burattinaio maldestro, li farà rincontrare, divertendosi a spezzare e riallacciare le vite dei due amanti.
Con un nuovo e potente nemico da fronteggiare, la storia d'amore tra la Mew Lupo e l'alieno dagli occhi dorati prosegue.
Kisshu sbatté violentemente la ragazza contro il muro, i suoi occhi dai tratti felini illuminati dalla rabbia e dal rancore.
- Come puoi far finta di nulla, Zakuro?! – urlò esasperato. – Sono sei mesi, sei fottutissimi mesi che non ci vediamo, sei sparita dalla mia vita, mi hai fatto star male come un cane e hai ancora il coraggio di guardarmi negli occhi dicendomi una cosa del genere?! Tu mi fai schifo! –
Zakuro, per tutta risposta, si sollevò dalla parete contro la quale era stata spinta, e assestò uno schiaffo secco sulla guancia dell’alieno; questo si portò una mano alla parte lesa, guardando Zakuro stupefatto.
- Sei solo un idiota, Kisshu. -
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Si Torna a Casa.

Una volta chiusa la porta, Pie sbatté malamente Kisshu contro il muro, inchiodandolo con i suoi gelidi occhi scuri.
- Sei impazzito? Che cosa volevi farle?! -
Kisshu non rispose, limitandosi a digrignare i denti in una smorfia di rabbia e ad abbassare il capo.
- Allora? – insistette l’altro – Ho sentito le tue urla dalla sala comandi; che cosa è successo? -
L’alieno dai capelli verdi scostò da sé il compagno, per poi rispondere rabbiosamente: - Non capisco che cosa le stia passando per la testa, Pie. Ha detto che rimpiange il fatto di avermi salvato dopo la battaglia contro Deep Blue. –
Pie si limitò a fissarlo con sguardo incolore, per poi decretare: - Non lo pensa davvero. –
- E tu che cosa ne sai?! -
- E’ logico. Adesso mettiti a dormire, io devo tornare a guidare: con il pilota automatico inserito non andremo molto lontano. –
E con questo, Pie si dileguò, abbandonando un Kisshu sconvolto nel bel mezzo del corridoio; questo si diresse quindi nella sua stanza, sbattendosi la pesante porta metallica alle spalle. Si lasciò cadere malamente sul letto e prese a fissare il soffitto senza realmente vederlo, in balia delle immagini dell’incontro che aveva avuto prima con Zakuro.
Le sue mani attorno al fragile collo della ragazza.
Lui che la spinge con violenza contro il muro.
Lo schiaffo di lei.
Il loro essere faccia a faccia.
“Il dolore mi sta facendo impazzire.” Si ritrovò a pensare Kisshu scuotendo impercettibilmente il capo. “Mai, mai avrei pensato di poter far del male a Zakuro, eppure è successo; sto perdendo la testa.”
E, con questi pensieri, Kisshu scivolò in un sonno senza sogni, maledicendo se stesso e la rabbia che Cordelia gli aveva fatto montare dentro in tutti quei mesi.
 
Il mattino seguente, Zakuro si presentò a colazione con tutto l’intento di far finta di nulla; fu molto contenta nel notare l’assenza di Kisshu al tavolo. “Sicuramente starà guidando lui.”
- Buongiorno Zakuro! – la salutarono le compagne, alle quali la modella rispose con un sorriso cortese. Si sedette al tavolo e cominciò a versarsi del cappuccino gentilmente offertole da Taruto, che stava svolgendo gli “onori di casa”, dal momento che Pie era in uno stato comatoso e alle prese con un’enorme tazza di caffè. Nonostante la stanchezza, l’alieno dai capelli scuri incrociò lo sguardo di Zakuro, come se volesse dirle qualcosa, ma la ragazza non riuscì a dare una sua interpretazione a quell’occhiata.
La colazione proseguì tra chiacchiere e risate, alle quali si aggiungevano i numeri da circo di Purin che, nel tentativo di insegnare a Taruto a far ruotare i piatti, per poco non distrusse l’intera astronave. Zakuro si alzò per riporre la sua tazza nel lavello, ma un tocco leggero sulla sua spalla la indusse a voltarsi.
Era Pie, a pochissima distanza da lei.
- Avrei bisogno di parlarti. – mormorò – Per favore, seguimi in laboratorio. -
Zakuro, senza proferire parola, si accinse ad abbandonare la stanza assieme all’alieno; in tutta quella baraonda, nessuno si accorse dell’assenza dei due.
Durante il tragitto fino alla sala adibita a laboratorio, i due non si rivolsero la parola; Zakuro non si fidava del tutto di Pie. Nonostante l’avesse, in un certo senso, “salvata” la sera prima, ricordava benissimo di come avesse cercato più e più volte di ucciderla nel corso delle loro battaglie.
“E Kisshu mi ha sempre salvata, ogni volta.” Si ritrovò a pensare.
Pie aprì una pesante porta di ferro e fece cenno a Zakuro di entrare, per poi seguirla e richiudersi la stessa alle spalle. I due si trovavano all’interno di un laboratorio alieno, fornito di lettini, strani macchinari, diversi monitor e boccette colorate disposte sui vari scaffali.
Pie incrociò le braccia al petto e Zakuro, fissandolo negli occhi, domandò: - Allora? Di cosa volevi parlarmi? –
Pie stette per qualche secondo in silenzio, prima di prendere parola.
- Voglio sapere per quale motivo hai salvato Kisshu. -
Zakuro sgranò impercettibilmente gli occhi, intuendo dove l’alieno volesse andare a parare.
- Dopo la battaglia contro Deep Blue o ieri? -
- Entrambi. –
- E’ evidente il motivo per cui l’ho fatto. – sputò lì la modella, sinteticamente.
- E allora dillo. – insistette Pie con voce ferma.
Zakuro gli lanciò un’occhiata tagliente. – Vuoi sentirti dire che l’ho fatto perché lo amo? Sai benissimo che è per quello. –
- E allora perché rimpiangi di averlo salvato? Su che cosa stai mentendo, Zakuro? -
La ragazza si gettò la lunga chioma viola alle spalle, prima di rispondere: - E’ naturale che io non pensassi veramente quello che ho detto riguardo all’essermi pentita di averlo salvato; ero arrabbiata e stavo solo cercando di smuoverlo in qualche modo, per fargli capire e accettare le mie ragioni. –
Pie, dopo aver ascoltato Zakuro, appoggiò stancamente la schiena alla parete e ribatté: - Ascolta Zakuro, voglio dirti una cosa: Kisshu non è più quello di prima, e penso che anche tu sia riuscita a notarlo nonostante sia passato appena un giorno da quando vi siete rivisti. La prigionia forzata che abbiamo subito ha avuto su di lui l’effetto di aumentare la rabbia e l’odio che da sempre esistono in lui, e la frustrazione in seguito al tuo abbandono. Penso che potrebbe impazzire da un momento all’altro, e quello che tu stai facendo non lo aiuta di certo; mi viene da domandarti se davvero lo ami come dici. –
Zakuro lo fulminò con i suoi occhi blu.
- Entrambi abbiamo avuto una vita difficile, per questo… -
- E allora? – la interruppe Pie, alzando leggermente il tono. – Hai idea di cosa voglia dire essere tenuti prigionieri pur essendo innocenti? Come credi che possa poi una persona che ha subito un’ingiustizia tale riaffacciarsi alla vita? Non puoi saperlo, Zakuro, e sei fortunata. –
- Molte volte io mi sento prigioniera della mia stessa vita. – mormorò la ragazza, con un filo di voce.
- Non è la stessa cosa. – decretò Pie, abbandonando la sua posizione rigida appoggiata alla parete. – Ti ho detto quello che mi interessava, adesso vai pure. –
Zakuro, vedendosi congedare in quel modo, passò di fronte a Pie a testa alta, per poi abbandonare la stanza.
 
- Il rientro è previsto all’alba! – annunciò Purin contenta, mentre tutti erano riuniti per la cena; tutti, tranne Kisshu, che continuava a guidare, e Pie, ancora rintanato in laboratorio.
- Ragazze, ma dove staremo quando arriveremo sulla Terra? – domandò Taruto alle cinque Mew Mew.
- Ehm… - mormorò Ichigo – A questo non avevo pensato. –
Retasu si inserì nella conversazione. – Al Caffè Mew Mew c’è del posto! Sicuramente Ryan e Kyle vi ospiteranno lì! –
Al termine della cena, Ichigo, Minto, Taruto, Retasu e Purin decisero di spostarsi nell’altra stanza, in sala, per chiacchierare ancora un po’ prima di andare a dormire. Zakuro, tenutasi in disparte, cominciò a raccogliere in un piatto del brodo e alcune cotolette avanzate dalla cena, mettendo il tutto a riscaldare.
“Deve essere tutto il giorno che Kisshu non tocca cibo.”
- Zakuro? -
La modella si voltò e incontrò il volto di Minto che faceva capolino dalla porta della cucina. – Non vieni di là con noi? –
- Si, vi raggiungo tra poco. -
La ragazza si richiuse la porta alle spalle e Zakuro afferrò il vassoio con la cena e si diresse alla cabina di pilotaggio, trattenendo il respiro prima di bussare.
- Avanti. – rispose una voce roca.
Zakuro abbassò la maniglia ed entrò nella sala comandi in silenzio.
Kisshu era intento a guidare, non staccava lo sguardo dai monitor che lampeggiavano di fronte a lui. Aveva gli occhi arrossati e cerchiati da profonde occhiaie, mentre un taglio sulla tempia aveva ripreso a sanguinare.
- Allora Pie, cosa vuoi? – domandò bruscamente Kisshu senza voltarsi.
- Ho pensato di portarti la cena. – rispose Zakuro mestamente.
Kisshu, udendo la sua voce, si voltò di scatto, incontrando i suoi occhi blu come il mare.
- Zakuro? -
La modella si avvicinò a lui e prese posto sul sedile del passeggero, appoggiando il vassoio sul ripiano di fronte a loro.
- E’ tutto il giorno che non mangi; non so come tu faccia ad essere ancora in piedi. –
- Non ho fame. – rispose Kisshu aspramente.
Zakuro sospirò e, tornando a fissare il ragazzo alieno, riprese: - Kisshu, ti chiedo scusa per quello che è successo ieri sera e per il modo in cui sono fuggita sei mesi fa. –
Kisshu non rispose; si limitò a sollevare un sopracciglio, e Zakuro interpretò quel gesto come un chiaro invito a proseguire.
- Purtroppo, vittima delle mie insicurezze e paure, non ero in grado di accettare l’idea di dirti ‘addio’: non sai quanto io mi odi per questo. Sappi anche che non pensavo minimamente quello che ti ho detto ieri notte, assolutamente. Ti ho salvato due volte, e non mi pento di nessuna di queste. Perdona il mio carattere freddo e duro, che mi spinge a cercare di smuovere gli animi e la coscienza altrui, quando in realtà dovrei pensare innanzi tutto alla mia. So che per te non è stato facile, nulla è stato facile; avevo la presunzione di poter capire tutto, senza riuscirci. Sono umana, non una macchina, e ho commesso un errore; un errore molto grave. Ho rischiato di perderti. -
- Ma allora perché? – esordì Kisshu con tono grave – Perché mi hai fatto del male? Tu non hai la più pallida idea di quanto io abbia sofferto in questi mesi, non tanto per le torture a cui ero sottoposto, quanto per la tua mancanza. Tornare da te sulla Terra per rivederti è stato l’unico motivo in grado di tenermi in vita. –
- Mi dispiace. – disse semplicemente Zakuro abbassando il capo, gli occhi di colpo lucidi.
- Zakuro… - Kisshu, mosso da un moto di dolcezza, dopo aver inserito il pilota automatico, si allungò verso la modella per poi sfiorarle una guancia con le nocche. La ragazza alzò lo sguardo umido, incontrando quello dorato di Kisshu; lui le passò un braccio attorno alle spalle, tirandola a sé, e avvicinò le labbra sottili a quelle carnose di lei, prima di mormorare poche semplici parole.
- Non sai quanto tu mi sia mancata. –
La distanza tra le loro bocche venne annullata da un bacio; un bacio sperato, cercato, un bacio inizialmente dolce ma che divenne pian piano sempre più passionale. Kisshu affondò le sue dita affusolate tra i capelli morbidi di Zakuro, che invece stava attirando a sé il suo compagno; nel giro di pochi minuti l’atmosfera all’interno della sala comandi era diventata molto più calda. Kisshu prese a baciare il collo di Zakuro, scendendo giù fino ai seni e slacciando durante il suo percorso i bottoni della camicetta, aiutandola a liberarsi del fastidioso indumento; la modella, in jeans e reggiseno, abbandonò la sua postazione per mettersi a cavalcioni di Kisshu e baciare le sue labbra tagliate e screpolate, accarezzare la sua pelle diafana e piena di lividi da sotto la maglietta. Sotto di lei, avvertì l’erezione del ragazzo crescere, cosa che la fece eccitare ulteriormente. Ansimando, sfilò la maglia del suo partner, rimanendo poi per un secondo ad ammirare il suo fisico perfetto sporcato dai segni delle frustate. Kisshu, in un impeto di passione, sollevò Zakuro di peso, per poi metterla a sedere sul ripiano di fronte a loro, spostando il vassoio con la sua cena ormai fredda, e sfilandole i pantaloni e gli slip di pizzo in meno di un secondo. Dopo averle tolto anche il reggiseno, prese a baciarla dappertutto, scendendo poi verso il basso, ansimando, e sorridendo contro la pelle candida di Zakuro ogniqualvolta la ragazza gemeva per il piacere. La penetrò con due dita, facendole sfuggire un gridolino, e constatando che l’eccitazione di lei era quasi pari alla sua.
- Zakuro… - sussurrò ancora in preda al piacere, abbassandosi i pantaloni e allargando le gambe della modella, che le cinse attorno alla vita di lui. Le fu dentro in pochi secondi, avevano entrambi un bisogno disperato di sentirsi nuovamente l’uno parte dell’altra. Presero a fare l’amore lì, tra le leve e i monitor della cabina di pilotaggio, mentre facevano ritorno sulla Terra; cominciarono ad amarsi selvaggiamente, muovendosi al ritmo della propria passione. Zakuro gettò la testa all’indietro e chiuse gli occhi, in estasi, mentre Kisshu continuava a farla andare su e giù, senza fermarsi. La modella affondò le proprie mani tra i capelli verdi e annodati di Kisshu, il quale aveva preso invece a mordicchiarle i capezzoli; entrambi ansimavano senza preoccuparsi di essere sentiti da nessuno. Zakuro venne una prima volta, ma Kisshu continuò imperterrito a farla sua, stringendo il corpo sudato e accaldato della sua compagna.
- Zakuro, vieni con me. – sospirò il ragazzo, cercando gli occhi blu velati di piacere della modella.
I due stavano per giungere insieme all’orgasmo, quando…
 
…Quando la porta della sala comandi si aprì e Pie fece il suo ingresso, naturalmente senza aver bussato.
- Kisshu, sono troppe ore che guidi, dovresti riposar… OH CAZZO! -
- PIE!!!! – gridarono i due amanti adirati, mentre Pie usciva alla velocità della luce richiudendo dietro di sé la porta, scioccato.


Spazio Autrice:
Eccomi qua, ho riaggiornato! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo; per me è importante! :)
Grazie mille a chi mi segue e recensisce sempre,
Salice_

   
 
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