Mi svegliai di soprassalto e mi guardai attorno il paesaggio era perfetto, proprio come lo avevo lasciato solo un po’ più scuro, c’erano solo due particolari che m’inquietavano.
1-   Sopra di me era adagiata una soffice coperta rossa con sopra incisa una B. in oro.
2-   Tra le mie dita era intrecciata una piuma argentea con una frase in …. Latino … credo : ‘ego te servabo sed amas mihi’ e accanto una piccola pergamena arrotolata:
 
 
 
Chissà chi sei?
Tu lo sia?
Forse lo sanno il vento e il sole stesso
Forse lo sa la luna che più volte ti ha visto…
Musica dolce ti ghermisce
Ghiaccio bollente ti lava
Ti fonderai nel mare
Sprofonderai nel cielo di pioggia
Ora dormi…
Riposa inalando limpida luce
Chissà quando ti sveglierai…
 
Sette giorni, un segreto, il tuo tempo è terminato…
 
 
-ma cosa sta succedendo?- raccolsi in fretta le mie cose e mi diressi verso la macchina e salii senza pensarci due volte misi in moto e sfrecciai verso casa.
La villa di famiglia, un’immensa struttura all’interno della foresta era particolarmente rovinata la bianca vernice era ormai un vecchio ricordo d’infanzia e il portico di legno consumato dagli anni scricchiolava pesantemente producendo un rumore sinistro ^quanto odio questa casa… ^pensai mentre mi accingevo ad andare verso la mia camera ancora non sapevo che da lì a poco avrei rimpianto l’odore delle lenzuola e la carta da parati viola della mia odiosa camera, ancora non sapevo che avrei passato notti insonni ripercorrendo con la mente tutti i bei momenti passati tra quei muri rovinati dal tempo…