Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: _Peppermint_    04/04/2013    1 recensioni
"..non era niente di stabile, forse solo una cotta presa un giorno d’inverno e durata fino a primavera. Non voleva allarmare nessuno per delle leggere scosse nel suo petto, ogni giorno, alla stessa ora, nello stesso luogo, per gli stessi occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
20 Maggio

Andrea.
Un’altra giornata di sole. Andrea attraversò il parcheggio della scuola e come al solito si mise ad aspettare il pullman alla fermata. Cristina e Mafalda chiacchieravano mentre lei toglieva dalla tasca l’mp3 e si infilava una cuffia nell’orecchio sinistro mentre con l’altro ascoltava i discorsi delle sue amiche.
- Dovremmo andare a ballare Sabato sera, dopotutto ce la siamo meritata una bella serata! A scuola va tutto a gonfie vele!- disse Cristina mentre si toccava i lunghi capelli color oro. I suoi occhi azzurri brillavano e Andrea ammirava la sua forza e la sua capacità di rimanere apparentemente calma nelle situazioni più dure.
- Si, si può fare!- disse Margherita, poi con una mano scosse Andrea che le sorrise e le disse - Si anche per me va bene e dovremmo chiamare anche le altre più tardi per informarle- .
Cristina annuì e girò su se stessa facendo una perfetta piroetta.

Quando arrivò il pullman entrarono e si fermarono proprio davanti alle porte, non essendoci posti a sedere. Il tragitto per tornare a casa era un momento per rilassarsi ed ascoltare la musica, ma Andrea lo amava anche per un altro motivo.
Il pullman si fermò per far salire altra gente. Andrea  lo vide attraverso i finestrini. Quando salì si avvicinò a lei, come ormai succedeva da qualche mese e si appoggiò ad un sedile. Guardava fuori, e il sole lo colpiva in faccia illuminando i suoi occhi verdi.  Andrea aveva sempre cercato un ragazzo che fosse moro con gli occhi verdi ed ora che finalmente lo aveva trovato non sapeva che fare.  Erano mesi che lo fissava, che si incrociavano sguardi, ma neanche una parola, né un sorriso. Quante volte lei aveva voluto donargli una piccola curva sulle sue labbra rosa, ma ogni volta che si guardavano lei riusciva solo ad abbassare lo sguardo e fare finta di niente.
Andrea scese alla sua fermata e mentre il pullman ripartiva, lo vedeva andare via di nuovo, per l’ennesima volta. E per l’ennesima volta si rimproverò di non aver fatto niente per fermarlo. Perché ogni giorno era una corsa contro il tempo, era una sfida. Andrea si chiedeva sempre appena scesa se l’avrebbe rivisto il giorno dopo e non c’era certezza del domani.
Raggiunse Cristina e Margherita, che intanto erano andate avanti. Non aveva detto niente a loro del  “ragazzo del pullman” come lo chiamava lei. Perché non era una certezza, non era niente di stabile, forse solo una cotta presa un giorno d’inverno e durata fino a primavera. Non voleva allarmare nessuno per delle leggere scosse nel suo petto, ogni giorno, alla stessa ora, nello stesso luogo, per gli stessi occhi.


James.
Finalmente un’altra dura mattinata era passata e James poteva rilassarsi sentendo la musica. Il Pullman si stava svuotando dopo ogni fermata.  La ragazza dagli occhi verdi era scesa, e James sorrise pensando a come lei  si facesse scoprire facilmente mentre lo guardava.  Di solito non sopportava chi fissava sempre, ma lei era diversa in qualche modo.  Guardava  in un modo leggero, senza appesantire la situazione, come se non stesse giudicando ma solo guardando qualcosa di interessante. Come un bel quadro. Lui però non era un quadro, neanche bello, era un ragazzo normale che faceva una vita di merda.
Tutte le mattine passate in quella stanza a cercare di scappare. Ascoltare gli altri, cercare di farsi capire. James si malediva ogni volta per aver cominciato a bere. Doveva passare ogni mattina al centro di disintossicazione per alcolisti, con gente sconosciuta e nell’ospedale della città.
Chissà quando sarebbe finito quello strazio.
Si accorse di alcuni posti liberi e ne scelse uno mettendosi a sedere.  Chissà cosa pensava di lui la ragazza con gli occhi verdi. Chissà se l’avrebbe rivista ancora. James non si preoccupava mai della vita. Lui prendeva le cose come venivano.
Si accorse che era arrivato alla sua fermata e scese velocemente. Guardò il cielo. Maggio non era mai stato così splendente.


  









PEPPERMINT:
Questa è una storia che serve per sfogarmi, volevo metterla perchè mi piaceva l'idea che qualcuno la leggesse
invece di ammuffire chissà dove. Spero vi piaccia, non so se sarò molto presente per questa storia, ma spero di si. 
Grazie a chi la leggerà, è una specie di diario (?) ... Un pò diverso.. I Capitoli non sono lunghi perchè non devono esserli.  
Vado, ho un bel pò da scrivere anche per l'altra storia. 
Baci. xx 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Peppermint_