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Autore: Evilcassy    06/04/2013    7 recensioni
[Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l'anima perché rimettesse le cose a posto.]
E se avessi agito diversamente? Sarebbe cambiato qualcosa?
Sono arrivata alla conclusione che non sarebbe cambiato niente. Quell’uomo – Loki – sarebbe comunque scomparso nel nulla: non era come il tizio nella stanza a fianco, privato dei suoi poteri, sprofondato sino alle ginocchia nel fango e e nell'umiliazione della sua impotenza.
Forse non saremmo morti, non saremmo stati sepolti nella stessa tomba e non ci saremmo svegliati fianco a fianco.
Ma sono certa che ci saremmo ritrovati un giorno o l'altro, in una dimensione o nell'altra, a scambiarci un ultimo bacio.

GreyRaven e Loki, richiamati dalle rispettive nature, decidono di lasciare gli Inferi e di riprendere i rispettivi cammini.
Ma incappare l'uno nelle trame dell'altro è questione di poco, anzi, pochissimo.
[Sequel di THE SEVENTH]
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:Winter

 

·       PART 5: Keepin’

 

·       Chapt. 8: How they pound, raising the sound.

 

Christmas isn't just a day, it's a frame of mind.

 

La luce dell'alba irrora decisa i pendii dolci facendoli brillare di rugiada. L'aria è limpida e fresca, e a parte il fruscio degli steli d'erba accarezzati dal vento non vi è nessun rumore.

Lontano dal tumulto della capitale in subbuglio, Loki risale la china di un colle: ha varcato il confine tra Asgard e Nornheim da qualche ora ormai, ed attraversa le terre di Karnilla con il passo inconsistente di un'ombra traslucida.

È poco più di un fantasma e appena meno che foschia mattutina: il suo passaggio non lascia traccia apparente tra gli steli verdi che gli sfiorano la vita.

Raggiunge la sommità del Colle e per un attimo si volta a fissare ciò che si è lasciato alle spalle: Baciata dai raggi del sole, i pinnacoli di Asgard sono un mosaico di oro e fuoco, il barlume più alto sono le Torri del Palazzo. Quel luogo che ha chiamato per tanto tempo casa è vicino eppure drammaticamente lontano.

Si concede un sospiro e si morde il labbro inferiore distogliendo lo sguardo per lasciarlo vagare sul Colle.

 

Cnoc na Teamhrach, l'avamposto Meridionale di Nornheim: ai tempi della dipendenza da Asgard era la roccaforte dei ribelli, il primo impedimento alle guarnigioni di Asgard che giungevano a reclamare il controllo del territorio. Luogo di nascita di Karnilla, la Prima Regina che aveva piegato le lance asgardiane con l'astuzia e l'abilità della magia, conquistando l'indipendenza del popolo e fondato il Nornheim.

In realtà era un territorio troppo vicino da Asgard e con risorse troppo scarse per essere realmente autosufficiente: insegne diverse e nuovi sovrani non regalavano autonomia e libertà, ma quella parvenza di indipendenza teneva a bada il popolo.

La libertà, la più grande menzogna mai inventata.

 

Del glorioso passato di Teamhrach restano, sotto un tappeto d’erba verdissima, che i cumuli delle tombe degli eroi, i terrapieni circolari delle palizzate, il menhir dove era stata incoronata Karnilla ed i resti di un altare votivo.

Di nuovo, a Teamhrach, c'era il palpito di una Gemma. I suoi sensi lo guidano verso l'anello più interno, dove sorgeva la dimora reale di Karnilla quando ancora era solo un'indocile strega ambiziosa.

Stende la mano e la richiama: Un bagliore viola risponde e si stacca da terra per fluttuare verso il suo palmo.

La Gemma dello Spazio.

Ottimo.

 

La cameriera boccoluta compare dalla porta della cucina avvolta in una tuta da sci decisamente troppo larga al posto della solita divisa. “Spiacente, ma siamo chiusi. Sa, la tempesta…

“Si dice che il Capitano Smith non lasciò il suo posto a comando della nave durante l’affondamento, mentre i suoi ufficiali cercavano di mettere in salvo più vite possibili oltre che alla propria.” Sbatto i piedi sul tappetino d’ingresso per liberarli il più possibile dalla neve ed evitare di sporcare nel locale immacolato: “Tuttavia lui era il Comandante, era giusto fosse così. Pare invece che il proprietario del locale abbia tagliato la corda lasciando tutti in mano al suo timoniere. Sbaglio?” Mi avvicino al bancone e mi siedo su uno degli sgabelli, sotto lo sguardo perplesso della ragazza, che si scosta un boccolo ribelle dal viso: “La sua famiglia è a Denver, ha preferito raggiungerla prima che cancellassero tutti i voli. Abitando a Brooklyn per me era più comodo venire a dare una controllata prima dell’evacuazione.”

“Capelli biondi, di Brooklyn, generosa e propensa al sacrificio; un pizzico incosciente, a mettere il naso fuori casa con un allarme nazionale in corso: mi ricordi qualcuno di mia conoscenza.”

Lei coglie il riferimento ed arrossisce leggermente, girando lo sguardo verso la vetrina protetta dai pannelli di compensato. “Se è venuta qui perché teme che possa…” Noto che non ha un accento di Brooklyn. “Vengo da Jackson, abito qui con mia sorella solo da un paio d’anni.”

Mississipi, profondo Sud! Grandi valori a volte un po’ troppo tradizionali per i miei gusti, ma tant’è. Molto legata alla famiglia, interessante. Devo dirlo, mi hai convinto.”

“Sono spiacente, ma non credo di afferrare…

“Non preoccuparti, anche lui spesso non afferra. Hai da scrivere?” Fruga sul bancone e mi porge uno dei blocchetti per le ordinazioni ed una matita. Scrivo velocemente, strappo il foglietto dal blocchetto e lo piego con cura prima di porgerglielo. “Questo è il suo numero di cellulare.”

Strabuzza gli occhi azzurri e prende il foglietto con la punta delle dita guardandomi sbalordita: “Io credevo che voi due…

“Beh, credevi male. È un amico e collega. Un cuore d’oro, davvero, ma con il brutto vizio di non riuscire a cogliere l’occasione al volo con le ragazze che gli interessano. Beh, ha anche il vizio di interrompersi sul più bello, ma lasciamo perdere. Ah! Se non ti risponde subito, non temere: ha un pessimo rapporto con la tecnologia. È un po’… vecchio stile, diciamo.”

Io… io non so come ringraziarla!”

“Dammi del tu, ad occhio e croce sei anche più grande di me.” Non è vero: probabilmente avrà anche lei sui venticinque anni, ma struccata ed in jeans io non ne dimostro che venti scarsi e dato che le sto facendo un favore mi sento in diritto di mentire sulla mia età.

“Grazie. Davvero. Questo è decisamente un bel regalo di Natale.”

“Non c’è di che…

Beth.” Conclude, stringendomi la mano.

Addison. Ed ora è meglio che ti sbrighi a chiudere questo posto: la metro chiude tra meno di un’ora, non vorrai rimanere bloccata a metà strada e dover fare la figura della donzella in pericolo.”

 

"Pensavo di passare un Natale decisamente diverso da così." Stark fa tintinnare i cubetti di ghiaccio nel suo bicchiere di Talisker, prima di lasciare il mobile bar bevendone un sorso e raggiungere il fianco di Pepper a cingerle la vita con un braccio. "Davvero: e sì che ho una grandissima fantasia. Potevo immaginarmi il classico Natale sfarzoso ed opulento - il mio preferito - oppure uno più morigerato e all'insegna di pessimi ricordi - questo per colpa tua, Cornacchietta - ma la versione letalmente esasperata del Bianco Natale non me l’aspettavo affatto."

"Evidentemente non sei pronto a tutto, Stark." borbotta Clint finendo il terzo dessert della serata. "Devi darmi la ricetta, di questi cosi. Se sopravvivo, ne esigo un freezer pieno."

"Con la temperatura là fuori basterebbe metterli in terrazza."

"Ottima idea, c'è più spazio."

Al di là della vetrata infrangibile, fiocchi bianchi spezzano il buio della notte di Natale, intrappolati dal turbine dei venti gelidi e vanno ad incastrarsi nelle fessure strutturali della torre. Sotto di noi le strade sono già abbondantemente imbiancate e non vi è un'anima viva in giro, a parte qualche soccorritore ancora impegnato alle ultime evacuazioni.

I venti vanno ad intensificarsi, e continuerà a lungo. Non si sa per quanto.

Negli ultimi tre giorni i metereologi di tutto il Nord America hanno bombardato le emittenti con previsioni catastrofiche su questo presunto ciclone artico di massimo livello, una cosa mai vista, che sta minacciando tutto l'emisfero boreale.

C'è chi ha accusato i governi, rei di esperimenti climatici sfuggiti di mano. Chi se l'è presa con un inversione del riscaldamento globale, chi con un qualche dio che ha deciso di punire la Terra per i suoi peccati, chi con un'invasione aliena - l'ipotesi più improbabile è quella che si avvicina maggiormente alla realtà, dev'essere anche questa un'applicazione della legge di Murphy - e chi invece sostiene che faccia parte del ciclo terrestre, uscire e rientrare occasionalmente in simpatiche ere glaciali.

Ad avvalorare questa ipotesi, in Tv stanno trasmettendo L'Era Glaciale. Il sequel, per la precisione, quasi a voler stimolare l'ottimismo.

Solo lo S.H.I.E.L.D, il Consiglio e noi Vendicatori sappiamo quello che sta accadendo realmente.

Fondamentalmente, si tratta di un mesh-up di tutte le ipotesi.

Una forza ostile non ancora identificata (Vai con la teoria degli Alieni), si è impossessata di un manufatto capace di invertire il magnetismo termico terrestre (volgarmente indicata come Inversione del Riscaldamento Globale, ma Banner detesta questa definizione) causando glaciazioni improvvise e su vasta scala; Tale manufatto è già stato usato abbondantemente in passato (Parlavamo di cicli delle Ere Terrestri, giusto?) ed è stato soffiato da sotto il naso di chi lo custodiva (governi ed incompetenze, come stanno bene queste parole insieme) ovvero il pantheon norreno (Governi, incompetenze e religioni: tutto l'Universo è Paese).

In parole povere, spicce ed accessibili a tutti: siamo nella merda.

 

La buona notizia è che Banner e Stark sono riusciti a fissare un algoritmo di localizzazione delle Gemme dell'Infinity Gauntlet, grazie anche al libro che Loki mi ha lasciato tradotto prima di andarsene

La splendida notizia è che i calcoli di Jane e Selvig sui Wormholes sono a buon punto, e questo potrà permetterci di trovare un modo per viaggiare più velocemente nell'Universo che non comprenda l'esaurimento delle Energie della sottoscritta né il raccoglimento di energia Oscura da parte di Odino. (Che, come ha spiegato Jane, se la raccoglie poi la deve pur rilasciare - e noi non vogliamo peggiorare la situazione, vero?)

La notizia meno buona è che occorreranno dei test, di cui si occuperanno principalmente Selvig e Jane con un ridotto team di fisici e l'ovvio aiuto di Stark e Banner, in un laboratorio speciale allestito nel piano del parcheggio sotterraneo alla Stark Tower non ancora terminato.

Al momento Jane non è ancora tornata su Midgard, preferendo restare al fianco di Thor per le esequie della Regina.

 

A noi Vendicatori, invece, spetta il compito di localizzare e recuperare le Gemme e, soprattutto, 'Spegnere quel fottutissimo Scrigno prima che ci trasformi tutti in Champ BlueBunny del Cazzo' per dirla alla Fury.

 

La mia notizia meno buona è che di Loki non si ha traccia. Nessun avvistamento, niente: Loki è svanito nel nulla e questo è fonte di preoccupazione da parte di tutti.

Di angoscia profonda da parte mia: Non sono riuscita ad aiutarlo, non ho potuto far nulla.

Maschero i sensi di colpa e la mia ansia dietro la concentrazione che la missione richiede, spolverando qua e là il mio tipico sarcasmo condito da un'allegria sbiadita e forzata.

Gli altri l'hanno capito: c'è chi fa finta di ignorare e chi si lancia in improbabili tentativi di distrazione o consolazione.

Sono nella situazione di apprezzare entrambi i casi.

 

Nat si siede accanto a me sul gigantesco puff bianco vicino al caminetto acceso e si corica appoggiandomi il capo in grembo, lasciandomi giocherellare con i suoi boccoli rossi. Clint ci raggiunge ed io borbotto qualcosa sul fatto che sia sempre in mezzo alle scatole: "Non vedi, io e la tua ragazza stiamo flirtando."

"Abbiamo bisogno di privacy, non ci interrompere. Vai a farti coccolare dall'Hulk." Mi fa eco Nat.

Lui mostra un palmo di lingua e poi si volta verso Banner sbattendo le ciglia. "Scordatelo, Hulk non coccola." risponde il dottore alzando le mani in segno di resa.

"Ma è Natale!"

"Hulk ateo."

"... nonostante abbia fatto il culo a due dei?"

"Hulk ha le sue convinzioni. Rispetta le convinzioni di Hulk, e Hulk rispetterà le tue ossa."

Drriiiin. Driiiiin. Driiiiiiiin!

Nat aggrotta la fronte: "Di chi è questa suoneria vintage?"

Alziamo tutti lo sguardo verso un rossissimo Steve che si fruga nervosamente dentro la tasca dei pantaloni.

"Non è vintage, è preistorica." precisa Stark "Capitano, trova in fretta quel telefono o lì sotto succederà un guaio se continuerai ad armeggiare in quella maniera."

Diventando ancora più rosso di quanto sia umanamente possibile, Steve trova lo Starkphone, pigia lo schermo più volte in più angolature, ci intima di smettere di fissarlo e dato che non lo facciamo si volta di spalle, costretto ad allontanare un paio di volte Stark respingendolo con una sedia mentre picchietta il touch screen nervosamente.

"Capitano, devi risponderle prima che vada in menopausa, lo sai vero?" "Tony!" "No, così, per dire. Putacaso che non si tratti di una sua coetanea, che in menopausa c'è già." Pepper pizzica il braccio di Tony minacciandolo con lo sguardo. "No, tesoro, davvero, sono preoccupato... ahia!"

"Non c'era un'altra questione di cui metterli al corrente?"

"...c'era? AHIA, Pepper, stai diventando già manesca."

Natasha si mette a sedere e avvicina il viso al mio orecchio: "Venti dollari che è incinta."

"Ripulisci tu la stanza dal mio vomito?"

Ma Pepper stende la mano sinistra, il dorso in bella mostra davanti a tutti: "Ooooooh!"

Banner si toglie gli occhiali, che non ce n’è bisogno per vedere quello che ha al dito e che ci lascia tutti a bocca aperta: "Ma pensavo che la vecchia signora l’avesse gettato nell’oceano alla fine …"

È il diamante più grosso che abbia mai visto, e brilla da togliere il fiato: "Deve pesare una tonnellata." Commento.

Nat domanda se sia un mini reattore Arc. "Per favore, non dirmi che ne vuoi uno uguale..." mugola Clint massaggiandosi le palpebre e richiedendo un paio di occhiali da sole, che tutto quello sfavillare rischia di compromettergli la sua preziosa vista.

"Beh, sicuramente potrei usarlo come arma: credo sia classificabile come oggetto contundente."

Steve sorride e stringe la mano di Pepper: "Direi che in questi casi sia il caso di fare le congratulazioni, non trovate?"

"Uhm, le condoglianze a Pepper le troverei più adeguate" Stark storce la bocca e fissa in tralice un Banner dal sorriso tirato.

Alzo la mano: "Sto già pensando all'Addio al Nubilato."

"Io non so cosa mettermi." mugola Nat.

"Oh, andiamo!" incalza Steve: "È una splendida notizia, non trovate? Insomma... è molto bello, non credete?"

Guardo la mia amica: "Lo è?"

"Pensa all'Addio al Nubilato" suggerisce. Batto le mani: "Oh sì, è una cosa stupenda!"

"Che cos'è un Addio al Nubilato?"

"La versione femminile dell'Addio al Celibato. Ma non preoccuparti, Capsicle, non sarai responsabile dell'organizzazione - anche perché vorrei risvegliarmi dalla sbronza sul tetto di un Hotel a Las Vegas, e non in un reparto di Geriatria – quindi: il primo che conosce più spogliarelliste vince."

Clint alza la mano: "IO!" Occhiata assassina di Natasha "...conosco un tizio che conosce delle spogliarelliste. Ma magari mi sbaglio, è da un sacco che non lo vedo. Magari è morto. Ecco sì, probabilmente non esiste più. Ed io non ne conosco nessuna. No."

"Beh, ragazzi, c'è tempo... e di mezzo una presunta fine del mondo, quindi state tranquilli!" Media Pepper sorridendo. "Abbiamo fissato la data per il 18 Maggio e dato in mano alla migliore Wedding Planner di NewYork. C'è ancora tempo."

"E ti ha fatto la proposta a Parigi?" domanda Steve; Pepper piega la testa di lato: "Non proprio... a Parigi è arrivato l'anello, ecco." Ma lui è morbosamente curioso ed incalza per ulteriori informazioni con sommo fastidio di Stark: “È per aggiornare il tuo blog sotto uno pseudonimo segreto femminile?"

"Me l'ha chiesto un paio di mesi prima." risponde evasiva Pepper. "Ma subito non ho accettato."

"E come mai?"

"Raziocinio?" suggerisco, mentre il sorriso di fidanzati si fa un pochino più teso. "Oh, suvvia, non ditemi che c'entrava la mia morte!"

"Beh ecco... Tony era un po' scosso..."

"E alterato..."

"...e ubriaco... così, insomma... non era lucido, ecco. Non si rendeva esattamente conto di quello che stava dicendo e..." Sento Clint sussurrare a Banner e Nat un 'Perché, ora sì?'

"Oh, andiamo! Non te l'avrà mica chiesto con la sottoscritta appena cadavere...!"

"...ehm..."

"Il rigor mortis era già in fase avanzata."

"Era molto scosso..."

"E avevo con me del whisky balordo."

"Oh. Ohhh!" strillo falsamente sdegnata. "Spero che la mia putrefazione non abbia intaccato l’atmosfera romantica."

"Non gliel'ho chiesto nell'obitorio."

"Apprezzo la delicatezza, Stark."

"Però nell'Obitorio mi ci sono risvegliato con i peggiori postumi che avessi mai avuto."

"Almeno uno dei due ha riaperto gli occhi, là dentro."

"E ho vomitato."

"Ritiro il commento sulla delicatezza."

"Avresti fatto lo stesso!"

"Ma non l'ho fatto, apprezza il mio tatto."

Pepper ha tirato fuori dal frigobar una bottiglia di Champagne e propone un brindisi. "Hey, Pep, qui stavamo discutendo amabilmente, Vorresti farci smettere con del Dom Perignon? Tesoro, l'alcool non è sempre una soluzione...!" Collettiva occhiata perplessa. "... e poi tu non puoi berlo." Generale espressione agghiacciata.

Pepper alza un sopracciglio mentre armeggia con il turacciolo: "Non sono incinta." Corale sospiro di sollievo. "Per ora."

“Dopo questa, credo che la bottiglia la scolerò a collo da solo.” Geme Stark.

 

"Non sembravi particolarmente entusiasta del matrimonio del secolo." Aggiusto la coperta sulle spalle di Bruce e mi siedo al suo fianco di fronte al caminetto acceso.

È l'unica fonte di luce nella stanza, e forse anche di calore: probabilmente sarà solo suggestione, ma inizio a percepire il freddo entrare dalle vetrate ed invadere lentamente la stanza.

Uno ad uno i nostri compagni si sono ritirarti nelle camere che Stark ci ha concesso. Prima Clint e Natasha, poi lui e Pepper ed infine anche Steve - cellulare in mano e sguardo trasognato sullo schermo - ha annunciato di volersi coricare.

Siamo restati solo io e Bruce. Due nottambuli della città che non dorme mai insolitamente tranquilla.

"Non fraintendermi, sono molto felice per loro, davvero." Stringe le mani sulla tazza di tisana calda che ha appena preparato. "Sono davvero una bella coppia, e Tony già da un po' di tempo aveva iniziato a straparlare di questioni legali e affettive. Però, in mezzo al suo solito fiume di parole si stemperava un po' tutto, ecco. È solo che..."

"Sai come ci si sente."

Annuisce e si toglie gli occhiali, appoggiandoli sul pavimento accanto al puff. "Le Festività sono un brutto periodo per i ricordi."

"Già." Mi stringo al suo fianco e appoggio la testa sulla sua spalla. "Vuoi parlarne?"

Resta un attimo in silenzio, poi sospira ed inizia a raccontare: "Io e Betty parlavamo spesso di sposarci; mettere su famiglia, comprare una casa vera e non un mini appartamento di un campus. Però rimandavamo sempre. Il prossimo anno, dicevamo; e poi l'anno arrivava e passava, e noi rimanevamo eterni fidanzati e topi di laboratorio. Avevamo tante cose in testa, tanti calcoli, tanti esperimenti, tante esperienze da fare. E pensavamo di avere tutta l'eternità davanti a noi." Beve un sorso di tisana."Che stupidi, eh?"

"No, affatto. Non si riesce mai a concepire che tutto ha fine finché non si inciampa su un limite. E anche dopo essersi rialzati dalla caduta è difficile ricordarsene."

"Già."

Ravvivo il fuoco con un paio di colpi di attizzatoio e mi riavvolgo nel plaid. 

"Hai più avuto notizie di..."

"Loki?" Scrollo la testa. "Nessuna notizia, nessun avvistamento. Nessuna idea di dove possa trovarsi. So solo che era fuori di sé dalla rabbia e dal dolore. E una personalità Borderline in preda ad un forte disagio emotivo è un pericolo per gli altri e per sé stessa. Nel caso di Loki, poi, la pericolosità è esponenziale alle sue capacità psicofisiche e ai suoi poteri. Ho notato che tendono ad aumentare, se emotivamente stimolati."

Banner piega la testa in avanti e mi fissa incuriosito oltre le lenti degli occhiali "Cioè... tu hai esaminato Loki?"

Alzo le spalle: "Deformazione professionale. Non avrei potuto fare altrimenti, dato che ci ho convissuto per ben due mesi."

"Giungendo all’ovvia conclusione che sia uno psicotico."

"Psicotico è un termine impreciso. La disregolazione emotiva e la sua considerazione delle altre persone come individui negativamente giudicanti, contestualizzati in un ambiente che possiamo definire 'invalidante' data la svalutazione dei propri stati mentali e delle proprie capacità, rivelano un disturbo Borderline di personalità. Tuttavia, presenta alcuni elementi di stampo paranoico ed altri compulsivi – ossessivi, mentre la bugia patologica invece è indice di sociopatia.

Insomma, alla fin fine la definizione sulla sua psiche come una scatola piena di gatti sarebbe la più calzante."

"E tu ci vai anche a letto?"

"Certo. Ma non ti spiegherò cosa deduco dal suo comportamento tra le lenzuola."

"Non sono cose che desidero sapere, credimi." Sorseggiando la tisana, Banner riflette: "Perché Borderline e non Bipolare?"

"Perché il disturbo Bipolare è ciclico ed indipendente dal contesto, mentre la disregolazione emotiva di Loki è pervasiva."

"Ah."

"Già."

"Ti rendi conto che hai appena detto che frequenti un dio mentalmente disturbato?"

"Oh sì, ma non pensare che sia l'unico. Facendoti un esempio, la cleptomania di Ermes è ad un livello molto serio."

Banner si rizza a sedere così velocemente che quasi rovescia la tazza di tisana. "Ci sono anche gli Olimpi?"

"Non lo so, ma leggo Percy Jackson. C'è ancora un goccio di quella tisana?"

 

L'alba lattiginosa dissipa di poco le ombre all'interno della Lounge. L'Albero di Natale continua a lampeggiare, le braci nel camino si stanno spegnendo.

Ed io sono incredibilmente comoda. Sbadiglio rumorosamente e mi stiracchio, ritirandomi poi velocemente il plaid addosso.

Sì, nella stanza fa più fresco.

Per fortuna che c'è qualcosa di caldo vicino a me. Qualcosa di caldo da abbracciare morbidamente, che ho ancora tanta sonno e nessuna voglia di alzarmi, anche se qualcuno ha tirato le tende e mi chiama.

Andiamo, è Natale, lasciatemi dormire.

E come faccio a dormire se quel qualcosa di caldo da abbracciare morbidamente russa come un camionista siberiano ubriaco bloccato nella steppa?

Apro un occhio. Fili argentati in una massa di scarmigliati capelli castani.

Oh oh. No, dai....

E una camicia antracite.

Oh oh oh.

Giro lo sguardo.

Clint ha l'aria commossa mentre accarezza Morrigan, Steve confusa, Natasha e Pepper sembrano perplesse e Stark fatica a trattenersi dalle risate.

Se per voi è lo stesso, accetterò quel drink.

Sotto al mio braccio Banner smette di russare e sbadiglia sonoramente. Stiracchiandosi mi pianta una gomitata in faccia. Strizza gli occhi prima di infilarsi gli occhiali e sobbalzare vistosamente, coprendosi il petto con il plaid.

Faccio notare che indossiamo entrambi i rispettivi vestiti "Quindi smettetela di fissarci che non è successo niente."

Banner arrossisce e annuisce rapidamente. La cosa sortisce un effetto involontariamente comico sui presenti.

Passi pesanti in corridoio ed il “Siam giunti, amici” di Thor.

Dalla padella alla brace.

Scatto in piedi come una molla: “Oh, eccovi, vi stavamo aspettando!” cinguetto.

“Palle!” esclama Clint, prima di raccontare il ritrovamento della mattina. Già la faccia di Thor è comprensibilmente tetra, ora ha l'aria di chi è stato preso a badilate in faccia.

Cosa che mi riprometto di fare con Clint alla prima occasione. È Natasha a riportare la situazione nei ranghi, ricordandoci che dobbiamo tutti prepararci, che Selvig e la scorta dello S.H.I.E.L.D. stanno arrivando.

 

Fuori dalla Stark Tower, la piccola scorta capitanata dalla Hill è composta da due grossi mezzi anfibi e tre Land Rover Defender. Gli agenti scaricano in silenzio le attrezzature di cui avremo bisogno, insieme ad alcuni componenti che occorreranno per i test. Faccio strada a Selvig e ai due agenti incaricati verso l'UnderLab, con il professore che si domanda ad alta voce perché non sia rimasto sotto il sole della Grecia da quella sua vecchia amica. "Ero in vacanza al caldo. Buona compagnia, bel mare, ottimo cibo, relax: Me lo meritavo, no?" Annuisco accondiscendente, aiutandolo a trasportare un paio di schermi touch screen. "Mi stavo ponendo la stessa domanda. Anche io ero al caldo ed in vacanza. Mare e cibo però non erano così superlativi."

"E la compagnia?"

Sogghigno: "Professore, lei non lo vuole realmente sapere."

"Ah, già." Scrolla le spalle: "In effetti no."

"E comunque anche in Grecia ora dovrebbe iniziare a far freschino." aggiunge Clint porgendogli una valigetta di metallo in mano che Selvig indica come di vitale importanza. "Questa la devo tenere sempre d'occhio."

Clint sogghigna: "Mi permetta un deja-vu, professore..."  Selvig borbotta un in effetti e decide che anche se verrà appoggiata su di una mensola, la valigetta non correrà pericolo; poi domanda dove sia Jane.

"Lei e Thor limonano duro nella Lounge." spiega Clint. "Gli conceda un attimo."

Torno in strada per sincerarmi che siano state compiute tutte le operazioni e trovo Nat che firma il tablet della Hill per la ricezione del materiale appoggiata ad un Tumbler nero opaco.  "Embé, ci hanno consegnato pure Batman?"

"Sì ma l'ho respinto: Di miliardari teatrali e casinisti ne abbiamo già abbastanza di uno."

Immagino ci servirà per raggiungere il Quinjet a Battery Park, dato che a causa del forte vento non è consigliabile lasciarlo parcheggiato sulla terrazza della Tower legalmente omologata, come ci ha ricordato Pepper, solo per Elicotteri ad uso civile, IronMan e Dei Norreni del Tuono. "L'autorizzazione per l'atterraggio ed il decollo di un Quinjet è ancora sulla scrivania del Senatore Stern in attesa di una sua firma." aveva spiegato mentre fissavamo i punti per allestire la nostra base d'emergenza.

"Probabilmente nel punto esatto in cui la sua stagista appoggia le chiappe quando..."

"TONY!"

Clint aveva concluso con una perla: "Le stagiste stanno sotto le scrivanie, non sopra."

 

La Hill riceve istruzioni all'auricolare ed invita gli agenti a sbrigarsi. "Le condizioni sull'Atlantico stanno peggiorando, nelle regioni artiche si sta formando un vortice di aria gelida che assomiglia ad un urgano" spiega. Ipotizzo che possa trattarsi dello Scrigno.: "Più che un uragano potrebbe essere l'apertura di un portale."

Natasha annuisce ed indica con un cenno della testa i piani alti della torre, riferendosi a Jane: "Abbiamo a nostra disposizione personale qualificato riguardo ai portali."

"Se solo Thor le si staccasse dalla faccia."

"Non essere così acida, Hill: faresti di peggio al posto suo." Poi ci stringiamo gli avambracci imbottiti dalle rispettive giacche a vento, prima che salga sul Defender a capo della spedizione. "Ci aggiorniamo più tardi."

Il convoglio sparisce dalla nostra vista in fretta, avvolto dalla foschia gelida della nevicata. Natasha decide sia meglio parcheggiare al coperto il Tumbler: "Vieni?"

"Lasci guidare me?"

"Scherzi, vero? Questo coso deve restare intero."

"Allora resto qui a fumare."

"Permalosa.”

Mi tolgo un guanto, prendo il pacchetto dalla tasca e mi accendo la sigaretta in mezzo alla strada deserta e completamente bianca, lasciando che i fiocchi gelidi mi inondino. Quando non avverto più il gelo sferzarmi le guance, espiro una boccata di fumo e abbasso la sigaretta.

La foschia è aumentata attorno a me, e nella luce opaca ha assunto una lieve sfumatura color smeraldo. La sigaretta si spegne e cade dalle mie dita. Il cappuccio della giacca a vento scivola dalla mia testa liberando i capelli in ciocche disordinate che la brina accarezza.

Chiudo gli occhi e sento la pressione sulle mie labbra, tenue e fremente insieme: il quel bacio alla galaverna c’è Loki. Quando sfugge dalla mia bocca e dal mio viso apro gli occhi, a ritrovarmi i bagliori nebbiosi di due iridi verdi. "Resta" sussurro.

Ma la nebbia si dirada, il riflesso ritorna ad essere lattiginoso e gli occhi verdi si dissolvono.

 

"Che hai fatto agli occhi?" chiede Nat al mio rientro, seduta a gambe incrociate davanti al camino, a cuocersi Marshmallows allo spiedo insieme a Steve, Thor e Clint con Morrigan sulla spalla

"Ho fumato una sigaretta fuori, con 'sto vento è già tanto se non mi è venuta una congiuntivite."

"Povera! Vieni qui vicino a me, ho marshmellows e vodka."

"E che faccio, li uso come collirio?"

"Non credo possano andar bene. Testiamo su Stark?" propone allungando un Marshmallows a Morrigan che lo inghiotte in un boccone.

Steve si offre per tenerlo fermo; dietro al suo bicchiere di Scotch, Tony alza sopracciglio e dito medio contemporaneamente. "Vado in laboratorio ad aiutare Banner con il localizzatore" annuncia distraendo Pepper al suo fianco con un bacio, per poi rubarle la forchettata di torta che era in procinto di gustarsi.

"Meglio se ci diamo da fare anche noi" Steve prende le redini della situazione in mano, finendo il suo marshnmallow arrostito, alzandosi a raggiungere il tavolo touch screen delle riunioni. Un ultimo sorso di vodka condiviso da Nat e Clint, io che mi tolgo giacca e sciarpa e....

SSSWWWWAAAAAMMMM!!!!

Fuoco Fatuo: Una fiammata che si propaga dal pavimento incenerendo il tappeto e raggiunge il soffitto facendo partire l'allarme incendio.

"Ma che Diavolo?" esclama Steve rialzandosi da dietro al tavolo dove è caduto dalla sorpresa, mentre Thor recupera il Mjolnir e Clint si becca in pieno volto il getto dello sprinkler. Pepper resta rintanata dietro al mobile bar, piatto della torta in mano, aria terrorizzata e rimmel che cola sotto i rivoli d’acqua.

Eh, appunto, che Diavolo. Intravedo la sua forma tra il fumo che si dirada. "Amon, ma che cazzo..." tossisco, l'odore di zolfo che attacca in gola.

"Felice Venticinque Dicembre, mortali e non!" Saluta con il suo miglior sorriso strafottente, accogliendo una Morrigan gracchiante di gioia sul suo polso: "Natasha, splendore, posa le pistole, non ce ne è bisogno."

"Mi scusi, ma le sembra il modo di apparire?" protesta Pepper. Alla vista del tappeto bruciacchiato storce la bocca e si lascia scappare un gemito. "Lo sapevo che dovevo richiedere arredamento ignifugo..."

Amon fa spallucce gettandosi la punta del suo cappello da Babbo Natale dietro ad una spalla. "Nel Limbo badiamo molto alla teatralità: Le presentazioni sono essenziali, sono un biglietto da visita delle intenzioni e del calibro della persona che si propone."

"Spero non abbia fatto questo discorso a Tu-Sai-Chi." mi sibila Natasha. Alzo un sopracciglio: "Mi hai appena ricordato perché ho preferito tornare in questa dimensione."

Thor abbassa il Mjolnir e piega appena la testa come saluto: "Quindi voi sareste Re Amon, dal Limbo."

"In questo preciso istante, preferisco palesarmi come Santa Claus Satanico. Mia moglie lo trova adorabile come titolo, vi consiglio di essere dello stesso avviso."

Attraverso l'interfono Stark chiede delucidazioni sull'accensione del sistema antincendio. "Non starete ancora fumando marijuana in mia assenza, vero?"

 

Amon mi porge un cofanetto di legno intarsiato, lungo e piatto. "Seguitando quel discorso che non avevo cominciato, sono qui per onorare la mia adorata cugina con un presente."

"E  noi no?" protesta Clint. Amon risponde che sono stati troppo buoni. "Sono certo che apprezzerai, Adie."

Appoggio il cofanetto al tavolo e lo apro piano.

All'interno, adagiate su un cuscino di velluto nero, ci sono due piccole asce bilame d'argento. Resto a bocca aperta, prendendone una in mano: È leggerissima.

"Stesso peso, stesso materiale, stessa lunghezza e stessa impugnatura dei tuoi precedenti lunghi pugnali." spiega "Lo stesso principio di utilizzo: affilate su entrambi i lati e punta acuminata da cui indirizzare il Fuoco Fatuo. Ci prenderai la mano molto facilmente, e non ricordandoti i pugnali non avrai remore ad utilizzarle. Siamo stati bravi?"

"I migliori!" asserisco commossa, gettandogli le braccia al collo e stringendolo. "Non potevo chiedere di meglio, in questo momento. È il miglior regalo di Natale che abbia mai ricevuto!"

"Diceva così anche delle Jimmi Choo, non le credere." borbotta Natasha, studiando le mie nuove armi. Le soppesa e ne fa roteare una. "Sembrano davvero maneggevoli. Vendete solo ai famigliari o anche ai privati? Perché in tal caso, potrei chiederne un paio anche io. Su per giù quanto costerebbero?"

"Posso farti un prezzo di favore. Ti lascio la tua anima, ma almeno settemila anni di lavori forzati nel Limbo te li devo far fare."

Natasha mi restituisce le asce. "Fondamentalmente le mie pistole sono ottime"

Clint sostiene di essere a posto così con le frecce e Thor indica con gli occhi il Mjolnir e alza le spalle.

"Ragazzi!"  Questa volta all'interfono c'è Banner. "Venite qui sotto, per favore... c'è una traccia."

 

"Andremo io e Thor, Morrigan ci teletrasporterà." Mi allaccio la tuta isolante e Natasha mi aiuta ad infilarmi nella giacca a vento. Scaldacollo, guanti in mano e scarponi termici: Sono pronta, Thor raggiunte il mio fianco e Morrigan la mia spalla. "Ci sei già stato, laggiù?"

Annuisce, teso. "Preferirei non tornarci."

"Non abbiamo molta alternativa, purtroppo. Devi mostrarmi la strada: Essendoci già stato, hai memorizzato la localizzazione anche senza essertene reso conto. Dovrai passarmi questa informazione."

"E come?" Basterebbe una stretta di mano. Ma è Natale ed io non ho avuto sufficienti regali, distrazioni e festeggiamenti. Sto per finire chissà dove a prendermi una marea di freddo e sicuramente anche un paio di cazzotti. Così sorrido, pigolo le mie scuse a Jane, afferro il

bavero delle vesti di Thor e stampo le mie labbra sulle sue mentre Morrigan mi becca il dorso della mano.

Nell’ultima occhiata che rivolgo a Jane catturo il suo labiale inferocito: inizia con put.

 

 

 

Salve a tutti!

Questo capitolo è, fondamentalmente, pieno di Inside Jokes e citazioni nascoste.

Sono SETTE, in totale: 4 film, un telefilm, una citazione da una canzone, e una di stampo scandalistico.

VI SFIDO A TROVARLE TUTTE! Vi avverto: due sono bastarde.

La prossima settimana, comunque vi darò la soluzione. Eh eh eh eh!

ATTENZIONE: Le citazioni ‘nascoste’, non comprendono quindi film con personaggio principale citato apertamente o film marvel.

Per quanto riguarda Cnoc na Teamhrach, è il nome celtico del questo posto: http://it.wikipedia.org/wiki/Collina_di_Tara. Nornheim è considerata comunque una regione di Asgard, anche se indipendente. Nell’universo Marvel, è appunto governata dalla Regina Karnilla. (Pure questa cougar alleata sovente con Loki)

Ad ogni caso, come sempre, ringrazio chi ha commentato e letto questa storia! Grazie ancora,

e per critiche o pareri, non esitate a contattarmi.

Anche per qualsiasi tipo di domanda, il mio ask è aperto: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos

Alla prossima!

EC

 

PS: Citazione iniziale (almeno quella ve la dico) tratta da Miracolo nella 34esima Strada: classico filmone natalizio incancellabile da qualsiasi palinsesto.

Titolo tratto dalla canzone natalizia ‘Carol of the Bells’, colonna sonora di Mamma ho perso l’Aereo (quando si tratta di Natale, so essere estremamente Vintage)

 

 

   
 
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