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Autore: Syl88    08/04/2013    0 recensioni
Raccolta di One-shot che hanno come tema la cucina e l'amore e avranno tutti protagonisti e ambientazioni diverse...
“Dannazione, Mariella! Stai sbagliando di nuovo,” gridò Gerard, fissando le sue mani immerse nella farina. Non le diede neanche il tempo di ribattere che era già dietro di lei e le mani avevano preso il posto delle sue.
“Devi impastare dal basso verso l'alto, mai al contrario. Così.”
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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TiramiSù
betato da n
es_sie




“Sarai sempre mia amica, vero? Anche quando diventeremo grandi?” chiese il bambino alla sua amichetta del cuore.

“Si, Michele, saremo amici per semprissimo!” rispose la bambina con la faccia paffuta e due trecce rosso fuoco.

“Promettilo!”

“Te lo prometto.”

 

Ed erano davvero rimasti amici per sempre. Erano cresciuti entrambi. Michele era diventato un uomo brillante, tremendamente affascinante, e un medico pediatra eccezionale. Claudia aveva ancora i capelli rosso fuoco, ma il corpo paffuto e rotondo si era trasformato in slanciato e sinuoso; era una maestra con la passione per i dolci, le piaceva mangiarli e anche prepararli.

Negli anni erano rimasti uno accanto all'altro, sorreggendosi e aiutandosi nei momenti più bui.

Come quando Claudia, durante il suo ultimo anno di liceo, aveva perso il papà per una grave malattia. Michele era rimasto accanto a lei sempre, aiutandola anche con lo studio.

Oppure come quando Michele si era dovuto operare al ginocchio: era stata la sua migliore amica a restargli accanto in ospedale e anche dopo, quando era tremendamente triste perché non avrebbe più potuto giocare a basket.

Avevano avuto anche momenti difficili, momenti in cui la loro amicizia aveva rischiato di incrinarsi quasi al punto di rompersi per sempre. C'erano stati fidanzati troppo gelosi, la possessività di Michele e l'invadenza di Claudia.

Nonostante tutto e dopo tanti anni, però, erano ancora insieme.

Claudia era single ormai da diversi mesi, più precisamente da quando Danilo l'aveva lasciata accusandola che fosse innamorata del suo migliore amico.

Aveva negato fino alla fine, ma in realtà lo sapeva da troppo tempo, evitava solo di ammetterlo perfino a se stessa.

Aveva comunque cercato di restare sempre se stessa nei confronti di Michele, anche se l'accecante gelosia molte volte prendeva il sopravvento... non voleva e non poteva proprio rovinare vent'anni di amicizia così.

 

Si stava dedicando anima e corpo al suo tiramisù, quando squillò il telefono; non ebbe neanche il tempo di rispondere che subito la voce di Michele gli arrivò alle orecchie.

“Isabella mi ha lasciato,” esordì con voce indifferente, come se essere stato piantato dalla sua ragazza non fosse importante.

“Per quale motivo, stavolta?” lo prese in giro Claudia. Quel mese era la quinta volta che si lasciavano.

“Lascia perdere... Dove sei?”

“A casa. Mi raggiungi ti preparo qualcosa per tirarti su.” Sapeva fosse sbagliato, ma non poteva farci niente: amava e desiderava la compagni di Michele.

“Arrivo!” rispose con un tono decisamente più felice.

 

Isabella aveva ragione. In tutte e cinque le litigate aveva sempre avuto ragione.

Il problema era Claudia, e per quanto avesse provato a spiegarle che per lui era solo una sorella e che voleva stare con lei, ormai non riusciva a mentire neanche più a se stesso. Claudia gli piaceva da morire e non solo per quei capelli rosso fuoco, o per le labbra carnose o per gli occhioni verdi. Amava anche ogni difetto della sua migliore amica e probabilmente l'aveva sempre amata.

Non aveva mai detto a Claudia quali fossero le vere ragioni per la furia di Isabella, sapeva che si sarebbe sentita in colpa e che si sarebbe allontanata, e lui non voleva.

Isabella quella sera lo aveva posto davanti ad una scelta. Anzi, La Scelta. Era una cosa che lui non poteva sopportare, era come se fosse un ricatto, e poi avrebbe scelto sempre Claudia.

Se l'erano promesso tanto tempo prima.

 

Arrivò a casa della sua migliore amica ed aprì con il doppione della chiave che lei gli aveva dato per i casi di emergenza. Nell'aria si sentiva un odore invitante, segno che la padrona di casa stesse in cucina. Non lo aveva sentito entrare, era rivolta verso i fornelli con l'Ipod nelle orecchie, cucinava e ballava a ritmo di musica.

Si ritrovò a pensare a quanto fosse bella e di come sarebbe la loro vita insieme, avrebbe voluto andargli vicino e cingerle i fianchi con le mani e baciarle il collo, la spalla e l'orecchio.

Cercò di darsi un contegno per non farsi beccare imbambolato, con la faccia da maniaco.

 

“Claaaa!” Gridò per farsi sentire. Lei si girò e sorrise come faceva sempre quando lo vedeva.

“Ehi, sei arrivato.” Si abbracciarono.

Claudia tornò ai fornelli e Michele si mise buono buono seduto sullo sgabello a vederla cucinare. Era una cosa che lo affascinava: quando era piccolo se ne stava ore seduto in cucina a guardare la mamma che preparava da mangiare.

Claudia era una cuoca eccezionale, anche se la sua specialità erano i dolci. Soprattutto il tiramisù, di cui lui ne andava ghiotto.

“Allora, mi dici che è successo?” chiese Claudia restando di spalle.

“Perché non mi dici invece cosa stai preparando?” rispose Michele. Cercò di eludere la domanda e cambiare discorso, ma sapeva che la sua amica non glielo avrebbe mai permesso, e infatti si girò a guardarlo indispettita.

“Con me non funziona ,Mik, lo sai. Parla, altrimenti niente sorpresa.”

“E va bene, hai vinto tu. Abbiamo litigato... per te.” Aveva sganciato la bomba ed ora non sapeva che reazione avrebbe scatenato.

“Per me?” chiese incredula. “E che ho fatto, io?”

“Tu niente, davvero. Senti cambiamo discorso, ok?”

“Va bene, ma ne riparleremo.” Si voltò di nuovo verso la cucina e assaggiò il sugo.

“È quasi pronto. Metti a tavola?” chiese Claudia, senza voltarsi. Michele le andò dietro e l'abbracciò e le baciò una guancia. “Solo se mi dici cosa stai preparando, maestrina.” la prese in giro.

“Penne al pomodoro, piccanti come piacciono a te, e cotolette alla milanese.” Lo guardò soddisfatta perché sapeva di aver preparato tutti i suoi piatti preferiti.

“Sposami, Clà!” esclamò, facendola ridere e tremare le gambe nello stesso momento.

 

Mangiarono con calma, senza mai ritornare sull'argomento Isabella, e parlarono di argomenti neutri, come i bambini della classe di Claudia e i piccoli pazienti di Michele. Avevano da sempre avuto entrambi la passione per i bambini.

 

“Chiudi gli occhi. Ho una sorpresa per te.” ordinò a fine cena Claudia. Michele ubbidì e la ragazza andò a prendere dal frigorifero la teglia del tiramisù. Ne prese una cucchiaiata e l'avvicinò alla bocca sottile di Michele, che la socchiuse e assaporò il dolce. Rimase con gli occhi chiusi fin quando non gustò tutto, e quando riaprì gli occhi con la lingua leccò i residui di crema che aveva sulle labbra. Claudia seguì quel gesto come ipnotizzata, mentre lui la guardava fisso negli occhi.

“Tiramisù con le gocce di cioccolata e i pavesini al posto dei savoiardi. Ti amo, Clà”

Quella frase fece calare un gelido silenzio in tutta la casa. Claudia non riusciva a muoversi né a parlare. Michele si stava maledicendo per la sua boccaccia larga.

Per riacquistare un pizzico di lucidità Claudia andò a sparecchiare e a mettere a posto la cucina, mentre lui si sistemò sul divano a guardare la tv.

 

Dopo qualche minuto Claudia raggiunse lo sul divano e si sedette dalla parte opposta.

“Ehi, guarda che non ti mangio. Vieni qui,” disse, con le braccia allargate come per invitarla in un grosso abbraccio. Claudia si avvicinò e lo strinse forte come mai aveva fatto. La tensione e l'attrazione era palpabile e quando si guardarono negli occhi non c'era più tempo per tornare indietro. Michele si avvicinò alla sua bocca e la baciò come voleva fare da troppo tempo, e Claudia rispose al bacio immediatamente, senza tentennamenti: aspettava quel momento da troppo tempo.

I baci iniziali morbidi e delicati lasciarono spazio a quelli più voraci e passionali, e in poco tempo i vestiti finirono in qualche parte della stanza, mentre le mani e le bocche esploravano i loro corpi.

Quando con delle spinte decise e allo stesso tempo delicate raggiunsero insieme il piacere; i sospiri e i loro nomi gridati si propagarono per tutta la stanza. Si accasciarono sul divano senza mai staccare gli occhi uno dall'altro, stanchi ma terribilmente felici.

Dicono che il sesso tra due amici porta a due conseguenze diverse: unisce o divide per sempre.

Questa volta aveva decisamente unito.

 

   
 
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