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Autore: hola1994    08/04/2013    1 recensioni
La guerra tra vampiri e licantropi continua da secoli, solo, Aro, può farla smettere sposando Sonja... lui, non vuole, infatti, comincia a protestare frequentando i bordelli. Un giorno incontra una ballerina... Elena, quest'ultima è un vampiro... lo morde avviando una serie di eventi che cambierà le loro vite. I PERSONAGGI NON SONO MIEI! QUESTA STORIA E' UN INTRECCIO TRA: THE VAMPIRE DIARES, TWILIGHT E UNDERWORD
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Aro, Edward Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nessun libro/film
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à Aro nasce nel 1200 ad Atene da una famiglia nobile che deciderà di trasferirsi a Volterra. Qui Aro, per tradizione, dovrà unirsi in matrimonio con una donna scelta dai suoi genitori, un'aristocratica che permetta loro di mantenere la loro posizione elitaria nella società.
Aro, però, non vuole saperne di sposarsi e per lui inizia un periodo molto difficile.
Cerca di stare a casa il meno possibile e si ritrova a passare il tempo nei posti più malfamati; non gli importa delle regole, vuole solo evadere dalla sua vita fatta di imposizioni e scelte non sue.
Passa le serate in loschi locali ai margini della città, bevendo e cercando di dimenticarsi del matrimonio, degli obblighi familiari, delle aspettative che ricadono su di lui.
Una sera, mentre torna a casa, vede una ragazza. Ad attirare la sua attenzione sono gli occhi: rosso cremisi.
Sta per dire qualcosa quando la giovane, in un battito di ciglia, sparisce.
Forse è ubriaco, non ne è certo. Confuso da quanto appena visto, affretta il passo verso la propria abitazione; meglio non attardarsi oltre in quei quartieri. Solo una volta raggiunto il portone d'ingresso di casa e aver chiuso l'anta alle sue spalle, Aro si rende conto che qualcuno lo sta aspettando nell'atrio mal illuminato.
”Aro, non mi piace che tu sparisca senza motivo. Devi sempre avvertirci prima di uscire e non puoi tornare così tardi. Se ti vedesse qualcuno...”dice la madre furiosa.
Aro ascolta la ramanzina senza dire una parola, annuendo di tanto in tanto.
Alla fine si congeda, accampando qualche debole scusa, e se ne va in camera. Dopodiché apre la finestra; l'estiva aria notturna gli accarezza il viso e i capelli legati.
Entra la sorella.”Ehi, ho sentito nostra madre arrabbiarsi con te... di nuovo.”
“Sono uscito di nascosto.”spiega semplicemente.
Lei, nel suo costosissimo vestito rosa, è inorridita.“Devi smetterla, Aro! Così ti rovini la reputazione e la salute! Smettila di fare stupidaggini!”lo rimprovera preoccupata.
“Jane, hai ragione, ma...”
“Niente ma, non ci sono scuse! Sei solo un'idiota!”lo interrompe ancora, prima che possa avanzare qualche scusante, e se ne va sbattendo la porta.
Bene, ha litigato con la madre e la sorellina in una sola sera.
Jane è sua sorella minore, ha 15 anni. Ha capelli biondi e lisci, raccolti in una sobria acconciatura, e occhi nocciola. Nonostante la bassa statura, è ben proporzionata. È sempre stata una ragazza leale e gentile, in particolare con il fratello; eppure sa bene come nascondere quella parte spietata di lei, rivolta verso chi più detesta, per timore di essere giudicata.
Il matrimonio sarà tra pochi giorni, al tramonto, quando Jane compierà gli anni. Un'espressione contrariata si disegna sul suo viso solo a pensarci.
Non ha mai incontrato la sua sposa, neppure ne conosce il volto.
Condividere la vita con una perfetta estranea non rientra esattamente nei suoi piani, sebbene non possa ribellarsi al volere delle due famiglie.
Stanco di quella giornata pesante, tra uscite notturne e litigi che avrebbe preferito evitare, chiude la finestra e si mette sotto lo coperte, attendendo il sonno.
Il sogno di Aro.
Mi trovo in un bordello con Elena, la quale mi chiede: ”Lo sa tua moglie che sei qui?”.
“No, certo che no. Se mi scoprisse....”
“Non succederà.” vengo spinto sul letto e lei si mette sopra di me a quattro zampe.
Mi bacia, le stringo le mani attorno alla vita, sento la sua pelle fredda e un brivido mi attraversa il corpo... l'istinto all'improvviso mi grida PERICOLO!
E' sempre più vicina al mio collo. Mi bacia ancora. Adesso che la guardo meglio noto che ha gli occhi rossi.
”Aspetta!” esclamo nervoso, irrigidendomi.
Ma lei non ascolta. Poi i suoi denti mi squarciano la pelle, affondando nella carne fino all'arteria del collo.
È la fine.
Aro scatta a sedere, sudato e terrorizzato dal sogno.
Guarda in ansia la stanza come se si aspettasse di trovarla lì. Davanti a sé, ai piedi del letto a baldacchino in mogano, si trova un seggio medievale senza schienale. Poco più avanti c'è un tavolino basso con sopra alcuni
libri, oltre a due sedie in legno intarsiato. Alla sua destra, sopra al comodino, una candela ancora spenta, così come il camino poco distante, accanto a una delle finestre. Va bene... basta... sono solo... nervoso. Pensa cercando di tranquillizzarsi, tirando via le coperte rosse.
Poco dopo Jane entra nella sua camera e apre le persiane delle finestre.”Svegliati! Mamma ha detto che devi accompagnarmi a comprare il vestito.”lo informa, incurante del fastidio provocato dalla luce improvvisa nella stanza.
“Non ci penso proprio! Vacci da sola, se vuoi. Sono stufo di farti da balia.”risponde lui, passandosi una mano tra i capelli.
La quindicenne allora scende furiosa nelle scuderie.
”Signorina, non può uscire da sola!” dice il fattore agitandosi.
“Certo che posso, se voglio. E ora prepara il cavallo!” gli ordina.
“Come volete... ecco! Ma non mettetemi in mezzo.”
Il maniscalco le consegna le briglie in mano e lei sale in groppa all'animale. Cavalca fino al paese, euforica di essere uscita da sola, sa però che al ritorno dovrà fare i conti con il padre. Vuole godersi quel giorno di libertà fino alla fine. Le ore passano svelte, è già quasi sera e finalmente torna a casa.
Eccola andare in salone, tutti l'aspettano impazienti e preoccupati.
Aro la guarda come se stesse andando al patibolo.
”Perché tuo fratello non ti ha portato là?”
“Lui non c'entra. È colpa mia, volevo uscire da sola almeno per una volta e dimostrarvi che posso farcela ad arrivare in paese.”mente lei rapida. Non le importa della punizione, il legame fraterno è così... non può farne a meno.
“Allora, chi dei due devo frustare?”
Aro scatta in piedi, prima che la sorella apra bocca.“Me, non lei, padre.”risponde prontamente il ragazzo spaventato.
Le catene arrivano alla pelle tracciando solchi profondi e rossi. Quando il padre finisce, lo lascia a terra svenuto.
Aro in realtà nasconde la voglia di potere dietro all'essere impaurito dall'autorità del proprio padre. Per troppo tempo ha sopportato di sottostare al volere della sua famiglia; mettendo da parte il desiderio di comando sugli altri, bramando però rispetto e controllo.
   
 
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