Era
davvero surreale le mani tremavano e
faticavo a respirare, ero in un apnea costante che durava da giorni o
forse
mesi? Non me ne accorsi finché non tornai a respirare
finché capì che lui era
passato oltre, mentre per me era in ogni mio pensiero, non me ne
accorsi finché
realizzai che avevo bisogno di fare qualcosa, di crearmi un mio
percorso e
forse magari un giorno le nostre strade si sarebbero incrociate di
nuovo.
Lux entrò in camera sbattendo la porta:«
Okey ora andiamo, alzati!»
Faccio finta di non averla sentita e mi
rigiro sotto le coperte.
«Hai la più pallida idea di che ore
siano?» sbottò venendo a tirarmi su le coperte.
«E perché la cosa mi dovrebbe importare?»
«Perché sono le vacanze di natale ed è
....»
«Ecco, appunto, quindi posso dormire
quanto voglio» dissi riprendendomi le coperte.
«A mali estremi, estremi rimedi!»
spalancò
le tende e aprì le imposte che erano chiuse dal giorno dopo
natale, ed erano…
quanti giorni erano passati?
Mi alzai dal letto precipitandomi a
chiudere le finestre:« vuoi prenderti una
broncopolmonite?!» dissi strascicando
le parole poi mi avvolsi le braccia intorno al corpo per cercare di
riacquistare un po’ di calora.
«Mel, è da quando sei tornata da Londra che
sei in questo stato, tua madre è preoccupata - alzai gli
occhi al cielo e
tornai a letto - Sì Mel è preoccupata
perché neanche lei sa cosa sta succedendo
e a me non hai raccontato proprio nulla, da sempre, e sinceramente mi
sto
domandando se mi consideri ancora tua amica!» disse sedendosi
sul letto accanto
a me.
L'abbracciai forte e scoppiai a piangere,
un pianto sommesso a singhiozzi, non mi era mai successo di sentirmi
così vuota
e avevo rinchiuso tutte le mie emozioni dentro a una cassa forte senza
sapere
come svuotarle: « Scusa» sussurrai appena
riuscì a riprendere fiato «E' che
Liam, lui... ero convinta di averci finalmente capito qualcosa insomma
dell'amore ecco...» tirai sul col naso e siccome Lux non
sopportava la cosa si
alzò per prendermi un fazzoletto, e in quell'istante quando
mi staccai dal suo
abbraccio caldo capì quanto avevo sbagliato a non confidarmi
con lei.
In
breve, tra un singhiozzo e l’altro, le raccontai
ciò che era successo e mentre
ripercorrevo gli eventi, mi rendevo conto di quanto fossi stata stupida
anche
solo a sperare di stare con lui.
«E
poi? c'è qualcos'altro che ti preoccupa vero?» non
sapevo come, ma era riuscita
a leggermi dentro, ancora una volta e l'adoravo per questo.
«Tra
un mese mi arriva la lettera di ammissione alla scuola di Cinema di
Londra, la Lamda, e se sono stata
ammessa... non so
come fare con la retta e il trasferimento, non posso lasciare la mamma
e
Meredith da sole qui e... »
«
Okey non fasciamoci la testa prima di rompercela, se la lettera
arriverà ci
penseremo, ora...-prese un respiro profondo come se si stesse
concentrando
profondamente su qualcosa - facciamo i bagagli e andiamo a
Londra!» esclamò.
La squadrai da capo a piedi per tornare a guardarla negli
occhi:«Sei fatta per
caso?»
Ma quando non mi fece il suo solito sorriso ironico capì che
era seria:«Allora
sei impazzita del tutto» dissi sdraiandomi nuovamente sul
letto.
Non
tentò di convincermi, semplicemente prese il mio borsone da
viaggio e iniziò a
riempirlo mettendo dentro tutto ciò che ero solita portare
con me, passò dal
bagno riempì il beauty e nel frattempo accese la doccia
perché l'acqua
diventasse calda, poi si affacciò in camera e
disse:«E' pronta, muoviti!»
Arrivai in bagno, ma al posto che fiondarmi sotto il getto calda mi
accomodai
seduta di fianco al termo:«Sei consapevole del fatto che mia
madre non mi farà
mai venire, vero?».
Scosse
la testa come per dire no e poi continuò a lavorare al mio
beautycase:«Non
preoccuparti ho un piano infallibile » mi rifilò
un occhiataccia allora alzai
le mani in segno di resa e andai a fare la doccia. E' incredibile
quanto sia
calmante il getto caldo dell'acqua.
Presi
l'accappatoio e andai in camera dove Lux aveva già preparato
tutto il
necessario per partire:«Lo sai che non mi farà
stare via molti giorni».
Mi
fece l'occhiolino e sbuffai:«Ho capito, hai già
pensato anche a questo» lei annuì
con la testa.
Due
ore dopo mi trovavo su un treno, direzione? Londra. Esattamente la
tecnica che
Lux aveva usato per convincere mia madre era ancora un mistero per me
l’unica
cosa che sapevo è che avremmo alloggiato dalla nonna, o
meglio definita da Lux
come la vecchia con la scopa.
«Ammettilo
era terribile! » disse Lux ricordando la vecchia foto che
aveva trovato in
solaio quasi un anno prima.
Feci
un sorriso forzato, era impossibile non sorridere quando lei era in
giro,
emanava calore a tutti quelle che le stavano attorno:«Lux era
carnevale, è
normale che fosse orribile doveva essere una strega non la fata
turchina »
dissi con la mente che vagava, quand’ero piccola la nonna
veniva spesso da noi,
poi da quando la mamma si era risposata ogni cosa era cambiata. I
rapporti fra
loro erano diventati tesi e si vedevano quel tanto che bastava per dire
‘ciao’
le cose erano leggermente cambiate dall’ultima visita.
Arrivammo
alla stazione nel cuore della notte e la cosa spaventava Lux quanto me
nonostante cercasse di essere serena, prendemmo la metro e una volta
scese camminammo
fino ad Hammersmith. Ogni volta che tornavo a Londra non riuscivo a
fare a meno
di guardarmi intorno e scorgere ogni monumento, ogni pezzo di storia
nascosto
nella città, sembravo un turista alle prime armi, ma la
sensazione meravigliosa
che mi trasmetteva era davvero unica, chissà se un giorno
sarei riuscita a
venirci a vivere per sempre, ma non avevamo di certo i soldi per
permetterci di
cambiare casa.
«Siamo
arrivate » sbuffai appoggiando il trolley fuori dalla porta e
suonai il
campanello, io e mia nonna non avevamo mai avuto un gran rapporto, le
volevo
bene sì, ma non la vedevo spesso, di solito durante
l’estate, ma ormai erano
anni che non passavamo del tempo insieme. Escluso per quando ero
tornata a
Londra il mese prima, mi voltai verso Lux e vidi che estraeva dalla
tasca del
giaccone il cellulare, quando questo si illuminò la sua
faccia s’incupì.
«Lux
che succede? » quando la riportai alla realtà
ripose il cellulare e mi guardò
sorridente.
«Tutto
bene, anzi perfetto! » esclamò con fare troppo
convinto perché le sue parole
fossero davvero reali.
La
porta si aprì ed io concentrata con lo sguardo sulla mia
amica sobbalzai dallo
spavento.
«Tesoro!
» esclamò la signora sulla porta «Venite
dentro vi starete congelando, tremi
come una foglia amore »
Sorrisi
l’abbracciai ed entrai, va bene sono una ragazza romantica e
con la testa fra
le nuvole, ma l’esagerata dose di amore e tesoro che diceva
mia nonna mi
avevano sempre infastidito.
Dopo
le dovute presentazioni ci mostrò la camera in fondo al
corridoio del piano
terra.
«Vi
lascio disfare le valigie e riposarvi sarete distrutte »
disse congedandosi.
«buonanotte »
«Buonanotte
nonna! » poi finalmente chiusi la porta e mi buttai sul
letto:«ci credi che
ancora mi sto domandando come hai fatto a convincere la mamma?
» risi di quella
situazione assurda, poi mi accorsi che Lux non mi stava minimamente
considerando aveva il cellulare in mano e continuava a scorrere col
dito sullo
schermo come ad accarezzarlo.
«Che
leggi di bello? » il fatto di essere tornata a Londra mi
aveva reso euforica,
avevo nascosto la tristezza sotto una sottile nebbia di
felicità ed ora
finalmente dopo giorni stavo sorridendo.
«Nulla
» il suo tono era fermo, non traspariva alcuna emozione, il
suo dito continuava
ad andare su e giù per lo schermo finché non lo
strinse più forte e al posto di
accarezzarlo iniziò a graffiarlo.
Cercai
di strapparglielo dalle mani e capì il motivo per cui stava
male quando lessi
il nome di Nate ovunque:«Lux lascialo perdere, non ti merita,
sta ancora con
Abigail e… »
«Devo
solo ringraziare il cielo che almeno lui mi vuole »
sbottò scoppiando in
lacrime: «Non so dirti se sono innamorata di lui o meno, ma
io non mi merito
proprio nulla, quindi mi accontenterò di un puttaniere che
va con tutte! ».
E
poi rimase a singhiozzare sulla mia spalla per tutta la notte.
A proposito se vi
va passate dalla mia One shoot? E' su harry, se vi può
interessare :)
A presto
F