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Autore: danilahj_    09/04/2013    1 recensioni
"Siamo vittime di un destino che ci sovrasta,contro il quale è inutile lottare". E' la storia di Anna,una ragazzina di quasi 14 anni che,come tutti gli adolescenti,ha dei sogni.Sogna di viaggiare e di fare tante cose,ma soprattutto di trovare qualcuno che le voglia davvero bene e che provi ad accettare anche il più grande dei suoi difetti.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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"Se puoi sognarlo, puoi farlo" oppure,in altre parole, "volere è potere".Purtroppo però i sogni sono spesso un miraggio lontano per noi adolescenti.I genitori non capiscono quanto sia difficile vivere nel ventunesimo secolo: se non ti adatti agli altri,vieni considerato come un sfigato. Fin da bambini ci viene insegnato e ripetuto di essere se stessi,e credo di averne le scatole piene,ma perché quando cerchi di mostrare a tutti come realmente sei,questi ultimi si prendono gioco di te? Ormai noi giovani d'oggi viviamo nel terrore di non piacere agli altri,ed ecco perché abbiamo una maschera sopra il volto. Una maschera trasparente,ma pur sempre una maschera. E io ne so qualcosa. Anna Frank scriveva così:"La mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera.Con ciò intendo pure il non scandalizzarsi per un flirt, un bacio, un abbraccio, uno scherzo poco pulito. Questa metà è quasi sempre in agguato e scaccia l'altra, che è più bella, più pura e più profonda. La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno, - vero? - e perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare.Certo, sono un pagliaccio abbastanza divertente per un pomeriggio, poi ognuno ne ha abbastanza di me per un mese.Esattamente la stessa cosa che un film d'amore per le persone serie: una semplice distrazione, uno svago per una volta,da dimenticare presto, niente di cattivo ma neppur niente di buono. E' brutto per me doverti dir questo, ma perché non dovrei dirlo, quando so che è la verità? La mia parte leggera e superficiale si libererà sempre troppo presto della parte più profonda, e quindi prevarrà sempre. Non ti puoi immaginare quanto spesso ho cercato di spingere via quest'Anna,che è soltanto la metà dell'Anna completa, di prenderla a pugni, di nasconderla; non ci riesco, e so anche perché non ci riesco. Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l'Anna "leggera" v'è abituata e lo può sopportare, l'Anna "più grave" è troppo debole e non ci resisterebbe. Quando riesco a mettere alla ribalta per un quarto d'ora Anna la buona, essa, non appena ha da parlare, si ritrae come una mimosa, lascia la parola all'Anna numero uno e,prima che io me ne accorga, sparisce.La cara Anna non è dunque ancor mai comparsa in società, nemmeno una volta, ma in solitudine ha quasi sempre il primato. Io so precisamente come vorrei essere, come sono di dentro, ma ahimè, lo sono soltanto per me. E questa è forse, anzi, sicuramente la ragione per cui io chiamo me stessa un felice temperamento interiore e gli altri mi giudicano un felice temperamento esteriore. Di dentro la pura Anna mi indica la via, di fuori non sono che una capretta staccatasi dal gregge per troppa esuberanza.Come ho già detto, sento ogni cosa diversamente da come la esprimo, e perciò mi qualificano civetta, saccente, lettrice di romanzetti, smaniosa di correr dietro ai ragazzi. L'Anna allegra ne ride, dà risposte insolenti, si stringe indifferente nelle spalle, fa come se non le importasse di nulla, ma ahimè, l'Anna quieta reagisce in maniera esattamente contraria.Se ho da essere sincera, debbo confessarti che ciò mi spiace molto, che faccio enormi sforzi per diventare diversa, ma che ogni volta mi trovo a combattere contro un nemico più forte di me.'' Con lei ho in comune molte cose:prima di tutto,il nome. Eh sì,mi chiamo Anna. Secondo:l'età. Già,ho tredici anni anche io,quattordici a maggio,il mese delle rose. Il mese in cui tutto sembra avere vita:il sole,l'aria che profuma di fiori freschi,la scuola che sta per terminare,i bambini che giocano per le piccole stradine del mio paese. A proposito,mi mancheranno. Eh già,perché ho appena sentito una conversazione di mio padre al telefono:è stato trasferito a Firenze. So che ci metterà tempo a dirmelo,ma io sono già a conoscenza di tutto.Non nascondo che però questo fatto mi fa male.Al solo pensiero di separarmi dalla mia cara Napoli,piango.Qui c'è tutto ciò che "ho",qui si è formata la mia persona e qui avrei voluto che si formassero anche i miei futuri bambini. Bambini?Aspetta,quali bambini?Io non mi sposerò mai!Voglio stare sola. Si sta meglio. Ecco,l'avevo detto. Come Anna Frank anche io ho due personalità e purtroppo la mia parte peggiore verrà sempre a galla. Ah,sì,non ho detto il mio nome completo: Anna Marie. Ma per tutti sono solo Anna,anzi,alcuni non sanno neanche l'esistenza del mio secondo nome.
E' come se il mio destino sin dall'inizio fosse stato segnato:due nomi?Due personalità. Anna è quella esuberante,il pagliaccio della compagnia,Marie è quella ragazza che farebbe di tutto per gli altri,che è riflessiva e soffre molto. Purtroppo Marie è il mio secondo nome,quello meno evidente,così come la mia altra faccia,quella buona. E per questo Anna vincerà sempre su Marie. E' come se Marie volesse urlare...ma Anna non ne vuole proprio sapere.E' troppo orgogliosa per scendere a questi livelli.
A differenza di Anna,però,io non sono forte. Lei ha vissuto l'esperienza dei campi di concentramento,un'esperienza che ti cambia. Io per ora non ho problemi molto gravi eppure mi ritrovo ad essere triste quasi tutti i giorni. Mi chiedo il perché... Cavolo,ho tutto! Un bambino africano sarebbe felice,non ci penserebbe neanche due volte a cambiare la sua vita con la mia e io?Io mi lamento pure!Che egoista. Sarà forse che per capire una cosa,devi sbatterci mille volte contro,come quando per la rabbia ho tirato due pugni sulla porta con violenza,facendomi male.

La felicità è un traguardo che va conquistato. Ed io,quando imparerò ad essere felice?



"Buonanotte a tutti quelli come me,che per sognare non han più bisogno neanche di dormire". La voce di Kekko dei Modà rimbomba nelle mie orecchie. Sogni,sogni,sogni. Vivo solo di sogni. E mi chiedo quando questi diventeranno realtà. Ma un sogno senza ostacoli,non è un sogno. Sì,forse sarebbe meglio avere "sogni facili",quelli che sai che si avvereranno,perché la tua vita è destinata ad andare così. Ma io voglio avere il coraggio di sognare davvero e di vivere,con la V maiuscola.
Sogno di imparare molte lingue,di viaggiare,di fare l'interprete,di andare al concerto dei miei idoli. Ma il mio sogno più grande rimane solo uno:trovare una persona che mi accetti e che si prenda cura di me,una persona che mi ami con tutti i miei difetti.E so che ne sono molti,altrimenti non mi ritroverei così sola.
Non voglio qualcuno di perfetto.Voglio qualcuno con mille difetti,voglio qualcuno per cui cambiare,qualcuno con cui crescere. Vorrei qualcuno che fermi le mie lacrime con un abbraccio,qualcuno a cui piaccia vedermi sorridere,qualcuno che mi accarezzi i capelli e che mi guardi negli occhi dicendomi:"ti voglio bene".
Sembrano parole stupide,ma per me sono fondamentali.Raramente qualcuno mi ricorda di volermi bene e così quelle poche volte queste tre brevi parole sono capaci di migliorarmi la giornata. Ti voglio bene= "Penso che tu sia perfetta,con ogni tuo singolo pregio,con ogni tuo grande difetto. Penso che tu sia meravigliosa in tutto ciò che fai. E se sbagli?Ci sarò io ad illuminarti la giusta via."
Ma forse le persone non capiscono il vero significato di quest'espressione.Non sanno che per me il
Ti voglio bene è una promessa,che per me significa "voglio restare al tuo fianco". Credono che sia uno scherzo,una parola da sussurrare sotto voce,per la vergogna.
Io se dico di volere bene a qualcuno è perché ne sono consapevole e me ne assumo tutte le responsabilità. E' perché mi piacerebbe restare al suo fianco e cercare di farlo sorridere. Giuro,per me non esiste cosa più bella di sapere di aver fatto felice una persona. Sento come se il mio cuore scoppiasse,le gambe mi tremano e gli occhi mi si fanno lucidi. Far sorridere qualcuno quando è triste...Cavolo,mi fa sentire una persona migliore! E' così bello. E' brutto,invece,quando la gente soffre e sai che non puoi fare nulla per evitare quel dolore. In fondo vorresti prendertelo tu,ma purtroppo è la vita che decide per noi e se succederà anche a me non posso che esserne felice...Oddio,non proprio felice,ma dovrò accettarlo,perché è questo il mio destino. Destino. Io ci credo. Secondo me è tutto scritto lì,in quel grande libro che racchiude la storia dell'intera umanità. Se deve andare così,andrà così!Non puoi fare nulla per evitarlo. Puoi solo decidere come affrontarlo."Siamo vittime di un destino che ci sovrasta,contro il quale è inutile lottare".
Per esempio nel mio destino c'è scritto che sarò un'interprete!Sarà così,me lo sento. 

  
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