CHAPTER 1
“GO TO LONDON”

Estate 2013.

Avevo deciso che sarebbe stato quello il titolo del mio nuovo libro,ma ero assolutamente a corto di idee ed era assolutamente strano per una che era sempre riuscita a tirare fuori qualcosa in un modo o nell' altro. Probabilmente ero troppo concentrata sulla partenza e con Hope accanto a me che non faceva altro che ripetermi se avevo preso tutto non riuscivo proprio a concentrarmi. Fissai per l'ultima volta il foglio bianco prima di metterlo definitivamente dentro la valigia. Mi giari verso Hope:era come al solito molto indaffarata e concentrata nei preparativi della partenza e canticchiava ripetutamente il ritornello della sua canzone preferita,mi guardò per un attimo sorridendomi e io le ricambiai il sorriso.Sentii il mio cellulare vibrare. Era un messaggio di Edward , il mio migliore amico.

Da Edward:

“Clare come stai? Siete già partite? Come sta Hope ?

“Hope, Edward vuole sapere come stai!!”-dissi io con un sorriso beffardo.

C'era sempre stato un certo feeling fra quei due,io lo avevo sempre notato,ma loro si ostinavano a dire che erano soltanto amici. Le guance di Hope diventarono tutte rosse.

“Clare smettila!!!”-si arrabbiò lei.
 

Con un sorrisino stampato nella faccia risposi a edward.

A Edward:

“Io sto bene e anche Hope,non siamo ancora partite ma non manca molto. Ci vediamo presto.UN GRANDE BACIO DA HOPE.”
 

Mi divertivo sempre a prendere in giro Hope. Lei non si arrabbiava mai. Il perchè non lo facesse non lo sapevo con sicurezza, ma c'entrava con una delle sue stupidate che ripeteva in continuazione,qualcosa con la pace interiore o altre cose simili molto noiose!!! Chiusi il PC che era rimasto acceso per sbaglio.
 

“Hope sbrigati sennò perdiamo l'aereo!”-urlai da infondo alle scale sperando che il mio richiamo arrivasse al piano di sopra fino alle orecchie di Hope.

“Sto arrivando!”-rispose pronta lei.

Mi infilai le chiavi di casa nella tasca del mio nuovissimo giubbotto di Moncler. Mi ci erano voluti tutti i mei risparmi per comprarlo, ma pensavo che ne fosse valsa la pena ogni volta che lo indossavo.Mi sfilai le ciabatte dai piedi e misi le mie “blazer” che anche dopo un anno mi calzavano ancora a pennello.Hope scese di corsa dalle scale già con il cappotto addosso.

***

Mi sporsi per l'ultima volta dal finestrino per dare un'ultima occhiata alla nostra casa che spariva in lontananza sommersa da tutte le altre case del quartiere della nostra piccola cittadina. Una lacrima mi rigò il viso e anche Hope non stava certo meglio di me:lo potevo notare da come stingeva forte il volante. Forse non l'avrei dovuta lasciare guidare.

Durante il viaggio;non sapendo che fare;mi misi a fissare Hope; era una bellissima ragazza,non troppo alta,ma dal fisico molto slanciato, aveva gli occhi di un nero intenso dove io mi perdevo sempre,portava un taglio abbastanza corto nella parte sinistra i capelli erano molto più corti di quelli nella parte destra che amava lasciare un po' più lunga. Era veramente bella!!

Io invece ero il suo opposto:avevo i capelli neri ondulati che mi arrivavano quasi fino alla fine della schiena,i miei occhi erano verde scuro e avevo delle lentiggini poco accennate sotto gli occhi. Ero alta,ma il mio fisico non era slanciatissimo. Ero il contario di Hope anche di carattere:lei era assolutamente più trnquilla di me,io invece mi cacciavo sempre nei guai e avevo sempre pronta una battuta stupida per tutti. Ma sapevo che lei adorava questa parte di me.
 

“Ehi sore, tutto bene?”-le chiesi io appena arrivammo in aereoporto.
 

Sore era il nostro soprannome che usavamo per chiamarci stava per sorella e noi ci consideravamo tali perchè era da tantissimo che ci conoscevamo.
 

“ Così e così,ma grazie per avermelo chiesto.”-rispose lei barcollando. Sicuramente non mi voleva far preoccupare,ma si vedeva che era distutta dal viaggio in macchina.
 

Arrivammo al check-in e non aspettammo nemmeno molto tempo per la partenza del volo,anzi a dir la verità passò solo una mezzora prima dell'imbarco.Nell'aereo Hope si addormentò subito confermando la mia teoria che il viaggio in macchina era stato veramente stancante per lei.Io non avevo molto sonno pensavo solo ad una cosa: LONDRA STIAMO ARRIVANDO.........ma dopo un po' crollai anche io esausta.