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Autore: Never Let Me Go    10/04/2013    3 recensioni
Damon è un vampiro da molto, forse fin troppo tempo e viaggiare è una delle cose che lo distoglie da quella vita che di certo non avrebbe scelto, in un altro momento della sua esistenza.
Una AU Delena ambientata in territorio Parigino, negli anni '50, piena di sfaccettature del nostro amato vampiro dagli occhi azzurri. Le sue paure, le sue debolezze, le sue insicurezze sono state causate da una sola persona.
E il tuo odio verso di lei ha dimensioni immense, è profondo e intenso come l’amore che provi nei suoi confronti.
Non è una raccolta di one-shot, ma è una FF breve, semplicemente era nata come una one-shot ma poi ho deciso di continuarla :)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Les roses de la vie

 


Scendi le scale del vecchio palazzo, pensando quanto sia surreale quella situazione, forse un po’ troppo per te. La ragazza è accanto a te, ti fissa sorridente e riesci a scorgere nel suo sguardo qualcosa che la accomuna a lei e che al tempo stesso la rende completamente differente dalla vampira più anziana.
Elena cerca di aprire il portone, incontrando qualche difficoltà e tu, da gentiluomo, la aiuti in questa che somiglia tanto ad un’impresa ardua per la vampira.
A quel gesto inaspettato, risponde rivolgendoti un altro dei suoi tanti sorrisi: è bellissima e tu lo sai bene.
Molto bene.
Non vorresti ricadere nella stessa trappola in cui sei riuscito a precipitare anni lontani da quest’incontro, non vorresti che il tuo cuore fosse di nuovo calpestato senza alcun ritegno. Eppure, ti sembra troppo presto per fare deduzioni e per ipotizzare che tra te e lei nasca qualcosa.
E sai che potrebbe accadere ancora quello che non vorresti più rivivere, ciò che hai cercato di rimuovere ma che in realtà non hai mai cancellato.
Hai paura di innamorartene e non vuoi.
La guardi, con le scintille negli occhi, mentre sale al posto del conducente nel maggiolino rosa che avevi visto poco prima di entrare in quel palazzo.
Non puoi evitare di sorridere perché quel maggiolino le si addice, per quanto poco tu la possa conoscere.
Sali, cercando di non pensare più a nulla e la guardi mentre mette in moto.
Dopo il forte rombo della macchina ormai accesa, lei si gira nella tua direzione.
“ So di essere affascinante, ma non pensavo di esserlo così tanto”
Dice, scherzando e facendo riferimento al fatto che non fai altro che guardarla.
Ma non lo capisci subito, o forse non vuoi farlo.
“ Di cosa parli?”
Rispondi, sorridendole.
Improvvisamente, Elena gira il manubrio e schiaccia il piede sull’acceleratore, sfrecciando per le vie di Parigi.
E’ tardi e dove vi trovate adesso non vi sono molte persone perché non sarebbe molto sicuro andarsene in giro da soli. Entrambi, però, sapete che andando verso il centro troverete molta gente.
Ma non puntate nemmeno a quella.
O forse è quello che pensi mentre, di nascosto, la guardi con la coda dell’occhio approfittando di un suo momento di distrazione.
Dannazione, che ti importa di dove siete diretti? Sai che andrebbe bene qualsiasi posto, purché ci sia lei.
“ Lo sai benissimo e… continui a farlo, spudoratamente. Devo ricordarti che sono un vampiro e riesco a scorgere ogni tuo piccolo movimento?”
Dice, ridendo. Ti coglie di sorpresa: pensavi che il discorso fosse morto e che tu saresti riuscito a scampartela e avresti potuto continuare a guardarla, di tanto in tanto.
Capisci che in realtà stai sottovalutando la sua persona e che ben presti si rivelerà qualcuno che non ti saresti mai aspettato.
“ Ti ha mai detto nessuno che guidi come una pazza?”
“ Ti ha mai detto nessuno che non sei bravo a far finta di niente?”
Ribatte, sorridendo.
Lo sai, lo hai capito.
E’ una donna in gamba, non puoi raggirarla, non puoi prenderti gioco di lei e questo ti fa pensare che forse lei e la sua doppelgänger non sono poi così diverse.
Speri di sbagliarti.
“ Mi hanno detto di quanto io sia affascinante.”
“Forse quel qualcuno era cieco. “
E’ la prima volta che una donna ti tiene testa e questo ti infastidisce un po’ ma allo stesso tempo ti fa desiderare ancora di più quella ragazza.
Lo sai, perché appena pronuncia quella frase e i vostri sguardi si incrociano, avverti un vuoto all’altezza dello stomaco.
Non sei affamato, non potresti mai esserlo perché la tua natura non te lo concede: puoi avere solo sete e questo ti fa comprendere che qualcosa che non volevi accadesse in realtà sta proprio succedendo.
“ Forse lo sei tu, miss moscetta.”
La chiami così, vuoi scherzare e lei sta al tuo gioco.
“ Rimangerai tutto, mister saputello.”
Sorride, girando un angolo e pian piano riesci finalmente a comprenderei dove siete diretti.
Riesci a scorgere le luci dei lampioni che illuminano il Louvre, posti in fila lungo le ampie mura che vi sono lì vicino.
“ Il Cab Paris è uno dei miei locali preferiti qui, e di solito… si mangia anche molto bene”
Ti dice, sorridendoti beffarda e inchiodando con la macchina.
Scendi dall’auto e con la velocità sovraumana che ti caratterizza, aprendole la portiera del veicolo; un gesto da vero gentleman, e lo sei davvero, lo sei sempre stato.
Lei, sorridente, come sempre, scende dall’auto e noti ancora di più quanto sia bella.
Incantato dalla sua bellezza e da quel faccino apparentemente innocente, non ti eri accorto del suo abbigliamento.
Indossa un abito rosso, senza nessuno scollo davanti che scende fino alle ginocchia con una gonna a ruota; la sua vita è messa in risalto e questo, la fa somigliare ancora di più ad una splendida donna rappresentata in un dipinto molto importante di cui ti sfugge il nome.
Ma su una cosa non hai dubbi: è splendida.
La fissi, incantato, come se avessi visto un fantasma o la cosa più bella del mondo.
Forse lo è davvero.
Nemmeno Katherine ti faceva quest’effetto, nemmeno in lei riuscivi a scorgere cotanta bellezza.
“ Beh, che hai da guardare? “
Afferma, guardandoti fissa negli occhi.
“ Ora capisco perché vi sono le nuvole in cielo, le sue stelle si sono unite in una sola persona e sono scese qui in terra. “
Dici, con un tono palesemente ironico mentre lei ride.
“ Non sapevo fossi così poetico. “
Ti dice, mentre stringe il suo braccio intorno al tuo.
“ Ci sono tante cose che non sai di me, ci conosciamo da nemmeno un’ora. “
“ Ma abbiamo tutto il tempo per farlo. “
Ti dice, ancora con quel sorriso sghembo stampato in faccia e che forse non si scollerà mai da lei.
“ Già. “ Affermi, mentre entrate lentamente in quel locale.
L’ambiente che vi accoglie è terribilmente elegante e non puoi fare a meno di sorridere: la ragazza ha buon gusto.
E’ un locale molto importante, l’hai sentito nominare e i suoi interni di certo non possono smentire quelle voci, che a quanto pare, non risultano per nulla false.
Un lungo e brillante bancone si trova all’interno del salone, dove vi sono degli sgabelli in legno per fare accomodare i clienti, che solitamente sono persone “importanti”.
Per voi due, però, sono tutti uguali: tutti sono delle ottime prede, un’ottima cena e l’importante è che non facciano uso di stupefacenti o il sangue non avrebbe un buon sapore.
Ma d’altronde, se lei ti ha portato qui una ragione c’è.
Sa quello che fa; tu ne sei cosciente.
La musica è molto alta, ma la ascolti con piacere: ti piace e ti rende felice.
E’ come se la musica fosse un universo parallelo in cui puoi sempre rifugiarti, un posto che sai che ci sarà sempre e dove potrai sfogarti.
Perché la musica non è una persona e non può ti può giudicare: può solo aiutarti ad andare avanti.
E’ l’unica cosa che non ti volterà le spalle, perché non può farlo.
E’ l’unica cosa di cui riesci a fidarti ultimamente e la tua scelta è più che azzeccata.
E quindi ondeggi, danzi, al ritmo di quelle note che riecheggiano nella tua testa.
Elena danza al tuo fianco, lanciandoti occhiate provocanti,  mentre si avvicina al tuo orecchio e ti sussurra qualcosa.
“ Non avevi fame? “
Tu annuisci, come ammaliato e lei risponde con un sorriso malizioso.
“ Allora seguimi. “
E non puoi fare altro se non obbedire ai suoi comandi, perché non sei capace di dirle di no; non riusciresti mai a farlo e forse non vuoi nemmeno ribellarti a questo.
La osservi mentre morde il collo di una ragazza, dopo averla soggiogata; ti sta invitando a bere quel liquido che la tiene in vita con uno sguardo pieno di eccitazione e piacere: un piacere in parte placato dal sangue.
La mordi, quella povera ragazza indifesa, e assapori il gusto metallico ma così irresistibile del suo sangue.
Elena ti ha preso la mano e la sta stingendo forte ma allo stesso tempo, delicatamente… come se fosse la cosa più preziosa del mondo.
 







Angolo dell'autrice
Non ci posso credere, l'ho continuata! ahahah:)
L'ispirazione era troppo forte, non potevo lasciarla finire in quel modo... e poi voi siete state così carine a recensirla e a chiedermi di continuarla! :)
Così, ne è uscito questo bel capitoletto. 
Non sarà molto lunga come FF, al massimo avrà quattro capitoli.. anche perché è nata come una one-shot e non ho tantissime idee originali per come farla continuare purtroppo..
Ma vi posso dire che sto iniziando a lavorare su una long, sempre AU, molto molto particolare e diversa dal solito... ma che non posterò molto presto perché, dato che non sono molto costante nello scrivere, voglio prima fare un bel po' di capitoli, se non finirla tutta. (Oddio ma come parlo, sembro una che se la tira ahahah xD Fidatevi, non lo sono per niente! :D )
Comunque, dopo aver blaterato inutilmente e dopo avervi annoiate a morte.. parlo un po' di questo capitolo...
Il titolo "Les roses de la vie"  l'ho estratto da un verso della poesia « Quand vous serez bien vieille… », di Ronsard. Non so se la conoscete, io la sto facendo in letteratura francese e fa parte della raccolta di poesie che ha scritto per Hélène, quindi insomma... un caso? ahahah
E l'ho voluto utilizzare in quanto il poeta con questa affermazione fa riferimento ai piaceri della vita terrena (oddio parlo come se stessi scrivendo un tema -_-).. e per i vampiri il puro piacere è quello del sangue.
Insomma, ho cercato di essere professional (c'è anche l'influenza di Dante con "cotanta" ahah) però mi sa che non ci riesco :P
Ah! All'inizio di ogni capitolo cercherò di inserire una gif o immagine attinente al contenuto del testo, mi scuso se i vestiti non sono quelli delle gif, ma la situazione è quella nonostante il contesto sia differente e non ho saputo trovare di meglio!
Per chi fosse curiosa di vedere il vestito di Elena, è QUESTO :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, cosa credete succederà... insomma... Scrivetemi che io sarò tanto tanto contenta :)
Ringrazio anche chi legge silenziosamente, mando un bacio a tutti!
Valentina :)

  
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