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Autore: 1D_arms    10/04/2013    1 recensioni
e se cominciasse tutto su un comune social network?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ce la posso fare” dissi a me stessa. “Tanto non manca molto, sono a 473. Altri 27, anzi no, posso anche farne di più” feci il punto della situazione, e poi mi venne in mente che dovevo chiamare Summer per chiederle gli argomenti della verifica”. Presi il telefono e digitai il numero, aspettando che rispondesse.

«Oh, finalmente ti fai viva, stronza.»

«Anche, io sono felice di sentirti.» dissi sarcastica.

«Spara meno cazzate, su.» la sentii ridacchiare.

«Quindi su cos’è la verifica di latino?» chiesi poco entusiasta.

«Versione su Leonida.»

«Tutto qui? Ma tipo, dirmelo in autobus no, eh?»

«Scusa, ma non me l’avevi chiesto, e poi abbiamo parlato e me ne sono dimenticata.» cercò di scusarsi. Scommetto che starà agitando le braccia. La conosco bene e quando cerca di spiegare qualcosa, non può fare a meno di gesticolare.

«Va bene. Se hai qualcosa di importante da aggiungere, fallo ora perché devo finire di fare una cosa importantissima e non sarai tu a fermarmi.» il mio tono era di sfida, ma anche divertito, tanto da far scoppiare a ridere la mia amica dall’altro capo del telefono.

«Quale sarebbe questa cosa così tanto importante?»

«Non credo che tu voglia davvero saperla.» la avvertii.

«Se riguarda quei babbei, allora no. Tantomeno se cerchi di farti seguire da loro.»

«Bene, allora se non hai nient’altro da dire, vado da Liam.»

«La convinzione fotte la gente, tesoro.» disse ridacchiando.

«Intendevo dire che vado a finire di mandare i 27 tweet che mi mancano per arrivare a 500 e forse continuerò finché il sonno non s’impossesserà di me.»

«Se, vabbè.» disse scettica. «Tu sei matta».

«Hai finito di fare la predica?» dissi esasperata.

«Si.»

“Ce la posso fare” dissi a me stessa. “Tanto non manca molto, sono a 473. Altri 27, anzi no, posso anche farne di più” feci il punto della situazione, e poi mi venne in mente che dovevo chiamare Summer per chiederle gli argomenti della verifica”. Presi il telefono e digitai il numero, aspettando che rispondesse.

«Oh, finalmente ti fai viva, stronza.»

«Anche, io sono felice di sentirti.» dissi sarcastica.

«Spara meno cazzate, su.» la sentii ridacchiare.

«Quindi su cos’è la verifica di latino?» chiesi poco entusiasta.

«Versione su Leonida.»

«Tutto qui? Ma tipo, dirmelo in autobus no, eh?»

«Scusa, ma non me l’avevi chiesto, e poi abbiamo parlato e me ne sono dimenticata.» cercò di scusarsi. Scommetto che starà agitando le braccia. La conosco bene e quando cerca di spiegare qualcosa, non può fare a meno di gesticolare.

«Va bene. Se hai qualcosa di importante da aggiungere, fallo ora perché devo finire di fare una cosa importantissima e non sarai tu a fermarmi.» il mio tono era di sfida, ma anche divertito, tanto da far scoppiare a ridere la mia amica dall’altro capo del telefono.

«Quale sarebbe questa cosa così tanto importante?»

«Non credo che tu voglia davvero saperla.» la avvertii.

«Se riguarda quei babbei, allora no. Tantomeno se cerchi di farti seguire da loro.»

«Bene, allora se non hai nient’altro da dire, vado da Liam.»

«La convinzione fotte la gente, tesoro.» disse ridacchiando.

«Intendevo dire che vado a finire di mandare i 27 tweet che mi mancano per arrivare a 500 e forse continuerò finché il sonno non s’impossesserà di me.»

«Se, vabbè.» disse scettica. «Tu sei matta».

«Hai finito di fare la predica?» dissi esasperata.

«Si.»

«Oh, grazie a Dio!» chiusi gli occhi, felice di non dover sentire la sua contrarietà su questa cosa. Per lei era altamente stupido. Ma d’altronde lei non capiva, e io non potevo biasimarla

«Oh, grazie a Dio!» chiusi gli occhi, felice di non dover sentire la sua contrarietà su questa cosa. Per lei era altamente stupido. Ma d’altronde lei non capiva, e io non potevo biasimarla.

«Sei simpatica.» disse sarcastica.

«Lo so.» risposi orgogliosamente.

«Bene, mi fa piacere.» continuò, sempre con una punta di ironia nel tono di voce.

«Sum, mi pigli per il culo?».

«Si, Sunny.»

«NON. CHIAMARMI. SUNNY. Okay Carletta?» Già. Io, Maria Sole, venivo costantemente soprannominata Sunny da quella mongoloide, il cui secondo nome era Carla. Odiavo essere chiamata Sunny, come lei odiava il soprannome Carletta.

«Si, va bene…» la mia dea interiore esultava, vestita con un uniforme da cheerleader, rossa, con i pon-pon in mano. Non era facile far arrendere Summer Carla Venturi così facilmente. Ma potevo aspettarmi di tutto da quell’essere. «… Sunny.» concluse. Avevo parlato troppo presto. Sbuffai.

«Okay, ora posso continuare? O devi ancora rompere la minchia che non ho?»

«Fine la ragazza!»

«Già. Ciao babbea.» tagliai corto.

«Ohw… ma ti voglio bene anch’io e soprattutto: BUONA NOTTE ANCHE A TE!» mi strillò nelle orecchie fingendosi offesa.

«Si, si. Buona notte.» dissi distrattamente, tenendo il telefono tra la spalla e l’orecchio, con la testa inclinata, facendo ‘copia e incolla’ in continuazione, aggiungendo i numeri. Quando non sentii più le proteste di Summer, presi il telefono e mi stiracchiai il collo indolenzito. Vidi che aveva agganciato, così lanciai quell’aggeggio in una parte indefinita del letto.

D’un tratto mi fermai. Il tweet n°499 era rimasto aperto, pronto ad essere inviato. “E se è andato via? Starà sicuramente dormendo ora” pensai cominciando a deprimermi e convincendomi che fosse tutto tempo sprecato, e che il mio lavoro non sarebbe servito a nulla. La mia dea interiore apparve dal nulla, seguita da una nuvoletta di fumo, che scomparve immediatamente. “Cosa cazzo dici? C’è un ora di fuso orario, se è in Inghilterra” cominciò a sbraitare. Incredibile. La mini me, come me la immagino io, mi sta attaccando. Devo essere pazza. “Facendo i calcoli se da noi sono le 21, a Londra o in qualunque luogo sia quel babbeo, purché nel Regno Unito, sono le otto di sera. Quindi non abbatterti e continua. Magari è in linea in incognito!”

«Si, in incognito!» ripetei entusiasta, alzando lo sguardo in direzione del rumore proveniente dalla porta. «Che vuoi.» dissi in tono monocorde rivolgendo nuovamente lo sguardo al computer. Aspettai una risposta ma non udii niente. «CHE. CAZZO. VUOI?» urlai. Forse sarei stata più chiara. Magari era diventato sordo. «No, adesso mi dici che tipo di problemi hai.» dissi pacatamente, intenta a continuare il mio lavoro, più convinta che mai. Sbuffai e poi mi arresi. Lasciando quel beota di mio fratello a fissarmi. Che cosa voleva poi? Bah. I maschi sono strani a volte.

Feci ‘copia e incolla’ per l’ennesima volta. Stavo scrivendo il numero 593. Cliccai su ‘tweet’. “Hai raggiunto il limite giornaliero di tweet” si limitò ad avvisarmi il computer. «Ma vaffanculo a te e al limit.» sbraitai contro il computer. «Qual è il tuo scopo nella vita?» chiesi alzando lo sguardo, incrociano gli occhi del babbeo appoggiato con una spalla allo stipite della porta. «Ma mi vuoi rispondere? Mi stai leggermente rompendo le scatole. Babbeo.» dissi spegnendo il computer.

Non mi rispondeva. Mi chiedo davvero che tipo di problemi abbia quel ragazzo.

Decisi di andare in cucina per chiedere a mia madre se quando Marco era piccolo, l’avesse fatto cadere per terra o se in qualche modo avesse sbattuto la testa da qualche parte. Mi si sarebbe di certo aperto un mondo e magari sarei riuscita a comprendere la sua idiotaggine.

Mi alzai in fretta dal letto, superando Marco sull’uscio della porta, che mi guardava scandalizzato. Che cazzo c’ha da guardare quello, non l’ho ancora capito. Beh, almeno dopo aver chiesto spiegazioni sarebbe stato più chiaro. Scesi di corsa le scale, ritrovandomi mio fratello di pochi passi dietro di me. Mi diressi in cucina. Le luci erano spente e non c’era nessuno. Allora andai il sala. Era buio anche li, se non per la luce proveniente dal televisore. Accesi di scatto la luce, facendo sobbalzare i mie due genitori che si scambiavano effusioni sul divano. «Jerk..» dissi con disgusto. Questo però non mi impedì di piazzarmi davanti alla televisione, coprendo la visuale. Tanto non stavano neppure seguendo il film. Non si sarebbero persi niente comunque.

«Mammina cara» dissi sotto lo sguardo stupito e scandalizzato dei due, non so se per quello che stavano facendo e che io avevo interrotto, o perché mi ero fiondata così velocemente davanti alla tv, accecandoli dopo aver acceso la luce. «Sapresti dirmi se quando l’idiota…» dissi indicandolo «… era piccolo, l’hai fatto cadere accidentalmente, o se ha sbattuto la testa?». La mamma ci pensò su, senza togliere l’espressione stupita dal viso.

«Ehm… non credo. Cioè, non mi ricordo ma sicuramente non con me» sentenziò.

«Papà…?» chiesi puntandogli lo sguardo addosso.

«No» disse quel chiacchierone di mio padre

«Ohw…» dissi con aria delusa.

«Perché?» chiese mamma.

«Allora Marco è nato così» dissi più a me stessa.

«Già…» disse la mamma sorridendomi

Girai i tacchi e me ne andai. Marco mi guardava malissimo ma tanto chissene importa di quel babbeo sottosviluppato. Ritornai in camera mia e, con grande gioia, vidi che anche quell’altro se n’era finalmente andato a fare in culo nella sua “camera”. Lo so, sono fine io. Mi diressi in bagno, per farmi una doccia, lavarmi i denti e andare a dormire.

L’indomani sarei andata a fare shopping con quella svampita di Sum anche se odiavo girare i sabati per le strade di Milano. Era odioso vedere tutti quei cinesi in giro. Erano dappertutto e la cosa mi irritava. Perché non se ne stanno a casa loro? No, devono visitare il Duomo e tutte quelle menate li e ovviamente non possono comprare una mappa della città, ma devono stare a rompere chiedendo informazioni. In cinese.

Per non parlare dei vu cumprà che ti mettono i braccialetti ai polsi, senza preavviso, e poi devi sganciare 1 euro. Mi danno i nervi. Infatti ogni volta gli sbraito dietro e loro si allontanano. È uno spasso.

Mi misi sotto al getto d’acqua calda, mettendo lo shampoo sui capelli e sciacquando. Finii di lavarmi, uscii dalla doccia e mi avvolsi intorno un asciugamano. Mi lavai i denti, già che ero in bagno e andai in camera mia per mettermi il pigiama. Pettinati i miei lunghi capelli, li legai in una coda fatta molto alla cazzo e mi infilai sotto alle coperte. Chiusi gli occhi. “Cazzo, non ho dato la buonanotte. Fanculo” mi maledissi mentalmente, per poi togliermi riluttante le coperte da dosso, infilandomi le ciabatte e andando verso le scale, che scesi per poi andare in sala. Notai con grande gioia che i due erano impegnati a guardare il film e non fare altro. Mi avvicinai di soppiatto, mettendomi ancora una volta davanti al televisore, attirando l’attenzione. Mi guardarono corrucciati, poi mi decisi a parlare

«Vado a letto. Buonanotte»

«Buonanotte tesoro» disse mamma

«Sogni d’oro principessa» sorrisi e poi mi fiondai tra le braccia di mio pare, che mi lasciò un bacio tra i capelli. Mi alzai e diedi un bacio sulla guancia di mia madre, che mi sorrise dolcemente. Tolsi il disturbo, ridirigendomi verso le scale.

«Ah, Sun. Dai la buonanotte anche a tuo fratello.» disse mamma

«Che palle.» protestai, sentendo delle risate alle mie spalle.

«Modera i termini, signorina.» mi ammonii mio padre.

«Si papà» alzai gli occhi al celo, poi salii le scale andando verso la porta della camera dell’idiota. Bussai, non si sa mai. Quello è un porco e non voglio nemmeno immaginare cosa faccia là dentro. Mi venne ad aprire, squadrandomi da capo a piedi.

«Perché mi fissi in quel modo? Sei inquietante. Smettila» ordinai.

«Ew» si limitò a rispondere.

Non feci caso al suo versetto. «Sono venuta a darti la buonanotte» dissi come se fosse ovvio.

Lo vidi illuminarsi. «Buonanotte anche a te, Sunny». Mi stuzzicò.

«Minchia oh. NON. CHIAMARMI. SUNNY.» minacciai. I miei occhi erano come due fessure, e il mio indice era puntato sul suo petto. Mi venne in mente quando risposi a Summer alla stessa maniera. Perché a me il fratello scemo e la migliore amica rincoglionita? Perché? A volte mi chiedevo se avessi mai fatto qualcosa di male.

«uuuuh, che paura» mi prese in giro.

«Pigli per il culo, Marcolino?» gli risposi urlando. Mi guardò rimanendo in silenzio. Odiavo quando non diceva niente e se ne stava zitto. Le cose sono due: o sta zitto tutto il tempo, o parla sempre. Non può pigliare per il culo le persone e poi non proferire parola. È fastidioso. Lui è fastidioso.

«Beh, visto che stai zitto a fissarmi, io me ne vado» mi girai, e feci per andarmene, quando mi sentii presa per una spalla, mi girai e la mia povera guancia andò a sbattere contro la superficie dura del suo petto e delle braccia mi tenevano stretta, accarezzandomi la schiena. «Certo che sei strano forte tu» dissi ridacchiando. Chissà come mai gli vengono ‘sti attacchi. Magari ha una doppia personalità e io non lo sapevo.

«Fratellone..» dissi cercando la sua attenzione.

«Mh…?» di molte parole, vedo…

«Ma non è che sei bipolare?»

Si staccò dall’abbraccio, guardandomi corrucciato. «No.» affermò.

«Ma che cazzo. Ti sprechi molto a parlare.» sbraitai. Stavo perdendo la pazienza.

«Cosa?» disse confuso.

«Oltre che muto, sei anche sordo?»

«No, io parlo e sento benissimo»

«Se vabbe.» dissi poco convinta, schioccando la lingua contro il palato «Buonanotte» conclusi e me ne andai.

«Buonanotte» lo sentii dire alle mie spalle.

Entrai in camera, chiusi la porta e spensi le luci per poi correre verso il letto. La paura del buio mi fece fare un ruzzolone. «Ma che cazz…» sussurrai, con le ginocchia al pavimento. Mi rimisi velocemente in piedi, stavolta camminando più lentamente verso il letto, salendoci sopra e finalmente infilandomi sotto le coperte. Chiusi gli occhi abbandonandomi alle dolci carezze di Morfeo.

 

MYYY SPACEE
Aaaaaaaaaaaaallora. Premettendo che io non faccio latino, ho dovuto chiedere a una mia amica, che va in prima superiore (come me lol) e quindi, se c’è qualcuno che sa qualcosa di latino, e vede che c’è qualcosa di sbagliato o che ne so io, beh… non fateci caso lol. Era la prima materia che mi era venuta in mente, non so perché. Veramente volevo cambiarla ma alla fine mi sono dimenticata. ewe

Poi finalmente mi è venuto un nome decente per la protagonista. A me piace tanto Maria Sole. È xtcfygvkhbjnk.

Chiudendo questo discorso, volevo ringraziare wings_of_dreams per aver messo  la storia nelle seguite e per aver recensito e volevo anche scusarmi per averla fatta aspettare tanto D: xcvbdsjxllJ. Grazie anche ai 102 fantasmini (?) che hanno dato almeno un’occhiata alla storia. VI AMO TUUUUUTTI (?)

Fatemi sapere se piace a qualcuno questa schifezuola (?) anche se sono solo capitoli di passaggio. La storia vera e propria comincerà tra altri due capitoli, credo.

p.s: qualcuno che sia così gentile da lasciare una recensione? Anche piccola piccola, microscopica, piccolerrima (?). O se qualcuno vuole che cambi qualcosa o darmi consigli/suggerimenti. Sono disposta a tutto (?) AHHAHAHAHA :D

Baci. Giulia

Se volete seguirmi su twittah, sono https://twitter.com/secsi1D basta chiedere e se volete ricambio :D (non so se si vede il link D: sono un po' negata in ste cose, abbiate pietà lol)

  
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