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Autore: Alyx    14/04/2013    5 recensioni
Camille non aveva mai pensato che cadere al di là di una sbarra le avrebbe procurato tanti problemi.
Non aveva mai pensato che la pazzia della sua migliore amica l'avrebbe fregata così.
Non aveva mai pensato, semplicemente, di innamorarsi di Louis Tomlinson.
***
Ecco perché aveva tanta fretta di andare all'aeroporto Alexis.
Due parole.
One Direction.
Ed ecco perché non me lo aveva detto: per quanto mi stessero simpatici quei tizi non avrei mai rinunciato alla mia dormita domenicana.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Are you brave enough? 

  Capitolo 12 
Idiot






Non mi piaceva fumare. Non mi era mai piaciuto. E non avevo mai capito come la gente sentisse il disperato bisogno di una cosa tanto insulsa. Perciò mi sentii un po' in colpa verso i miei principi quando mi infilai una sigaretta in bocca e l'accesi.
Pioveva e faceva freddo lì fuori, e l'acqua mi arrivava in faccia anche se tenevo l'ombrello ben saldo sulla testa. Inoltre il fumo della sigaretta non era l'unico a uscirmi dalle labbra.
Mi passarono accanto un gruppo di ragazzine, di circa quindici anni, che correvano in direzione opposta alla mia, sotto la pioggia, ridendo. Una di loro trillò il nome di Louis e le altre risero a crepa pelle.
Pensai che la vita da fan era molto migliore di quella da amica. E quel che era successo poco prima lo dimostrava.
La verità era che non sapevo come comportarmi con lui. Dovevo sempre pensare alle conseguenze, a come ne avrebbe risentito lui, il suo umore, la sua carriera... tutto. Era tutto così tremendamente complicato. 


Rientrai in ospedale quando cominciò veramente a diluviare: tirava un vento gelido e ormai l'ombrello non mi riparava più niente. 
Quando fui dentro la clinica rabbrividii, sentendo il caldo avvolgermi, infuocandomi le guance. Avevo le punte dei capelli fradice e sentivo il disperato bisogno di un bagno caldo. Mi misi a sedere su una poltroncina di ferro appena fuori dalla stanza di Louis. Portai le ginocchia al petto e mi accoccolai,  non osando entrare. 
Quando suonò il cellulare lo ignorai. Dopo pochi secondi però Louis spalancò la porta. 
-Che ci fai lì?! Ti stiamo cercando da mezz'ora!
Mi strinsi nelle spalle. 
-Non volevo disturbare.- mi giustificai freddamente.
-C'è Alexis dentro. Al telefono con tuo fratello. Non rispondi al telefono, si stavano preoccupando.- sospirò nascondendo la rabbia e il sollievo.
Alzai ancora le spalle. Notai che Louis si stringeva il braccio sinistro; evidentemente dove si era staccato la flebo. 
-Guarda che puoi entrare...- continuò, con tono ovvio.
Stetti in silenzio.
Allora Louis si mise a sedere di fianco a me.
-Torna a letto.- gli dissi. -Se i dottori ti vedono qui fuori ti aumenteranno ancora la dose del tranquillante per farti dormire...-borbottai.
-Non me ne importa nulla dei dottori!- sbottò lui.
-Non l'avevamo capito, infatti...- commentai ironica, ignorando il suo tono serio.
Louis sospirò. -Senti mi dispiace per prima. Non volevo che venissi a sapere di Maggie in quel modo...
-Non devi spiegarmi nulla.- mi affrettai a dire, facendo spallucce. Eppure perché mi sentivo così... tradita?
-Dovevo dirtelo... Volevo dirtelo prima. Sei mia amica avrei...
-Smettila, ok?- Lo interruppi- Non mi interessa la tua vita amorosa.- ribattei seccata. Era già abbastanza frustante averlo scoperto in quel modo. Al diavolo i dettagli. 
Louis parve rimanerci male dalla risposta. -Perchè allora sei così offesa?
-Perchè, come hai detto tu, sono tua amica e non avresti dovuto mettermi in quella situazione.
-Quindi avrei dovuto dirtelo prima...
-Avresti potuto avvisarmi.
-Però non ti interessa la mia vita amorosa. Onestamente? Non ci sto capendo più nulla.
-Che novità. 
Louis si lasciò il braccio scoprendo la mano insanguinata. 
-Sto morendo dissanguato, possiamo rientrare?
-Vado a cercare un dottore...- borbottai alzando gli occhi a cielo, mettendomi in piedi imitata dubito da Louis.
Lui mi si avvicinò all'orecchio.
-Comunque rimani sempre la mia infermiera preferita. Anche se non ti metti mai le minigonne.
Gli tirai una spallata. -Ma sta zitto, idiota.
E lui scoppiò a ridere. 

***

Alexis stava disperatamente cercando di corrompere Louis per farsi anticipare qualche canzone del nuovo disco dei ragazzi, mentre una dottoressa medicava Louis intimandogli di stare fermo. Improvvisamente però le suonò il cellulare. Si interruppe a metà del piagnisteo e lo afferrò, rispondendo. 
-Pronto? Na...relle!- trillò con voce acuta. 
Narelle? E chi era Narelle?
La guardai stranita ma lei uscì di corsa nel corridoio. 
-Narelle? Sta scherzando, vero? Come se non avessimo capito che è Niall...- mi chiese ironico Louis. 
Io risi.
-Lasciali stare. Alexis non si è mai comportata in questo modo con un ragazzo. Magari è la volta buona che la storia duri più di una settimana...- dissi sorridendo dietro il libro di trigonometria. 
-Come siamo romantiche... 
-Mi faccio schifo da sola...- scoppiai a ridere. 
-Esagerata. Comunque...- continuò tra le risate Louis. -... questa Niall me la paga. Non era mai successo che ci tenesse nascosto qualcosa.
Alzai le spalle, sorridendo. -C'est la vie.
-Hai ragione. Qualsiasi cosa tu abbia detto e in qualunque lingua lingua tu l'abbia fatto.
Alexis rientrò. 
-Che voleva Narelle?- chiese insinuante il ragazzo. 
-Affari miei, Tomlinson.
-Se ti canto una nuova canzone dell'album, ammetti che era Niall e che state uscendo insieme?
Alexis arrossì. -Non è vero. 
-Bugiarda!- cantilenò Louis. 
Alex gli si avvicinò e gli tirò un pugno non troppo forte nel braccio.
-Camille è molto meglio di te come infermiera. 
-Me ne farò una ragione. Ah, Mil. Domani arriva Hayley. Vado a prenderla verso sera in stazione. 
O cavolo, me n'ero dimenticata. -Perfetto.- annuii da dietro i compiti. 
-Vieni anche tu?- mi chiese allora.
Stetti in silenzio. 
-Ci saranno i ragazzi con me, domani, Cam. Tranquilla. Vai pure...- si intromise Louis. 
-Ma...
-Non mi offendo se rimani poco, davvero. Sei rimasta tanto con me in questi giorni, va bene così.
Annuii ad Alex anche se mi sentivo lo stesso in colpa. 
-Vengo a prenderti alle 6.- Decise la rossa. -Organizzati ok? 
-Sì certo. 
In quel momento entrò un'infermiera. -Signorina Jameson, posso parlarle?
Mi affrettai a uscire in corridoio, soffocando uno sbadiglio.
-Gli altri ragazzi mi hanno autorizzato a parlare con lei della salute del signor Tomlinson...
Annuii per conferma.
-Come avrà notato è fuori pericolo ma ha bisogno di riposo. Se lo dimettiamo troppo in fretta potrebbero esserci delle complicazioni inaspettate. Il suo lavoro è molto stressante e il ragazzo vorrà di certo riprendere subito le sue abitudini. Ovviamente non sarebbe salutare. Quindi vorremmo tenerlo sotto controllo per ancora cinque giorni. Lunedì prossimo lo dimetteremo a patto che non succeda niente in questo periodo. E mi raccomando, deve riposare. Non fate le ore piccole stasera o sarò costretta ad aumentare ancora la dose dei tranquillanti.
-Certo, capisco. - ignorai  la sua espressione minacciosa, per non rischiare di scoppiare a ridere. Ore piccole? Ma per chi ci aveva preso?
-Signorina.- disse poi, mentre mi stavo girando per tornare dai miei amici. -Sarebbe bene che riposasse in tutti i sensi
Non capivo. 
-Scusi?
-Vedere per così tanto tempo la propria fidanzata disposta a tutto, così vicina spesso, potrebbe... È pur sempre un ragazzo. 
Arrossii fino alla punta dei capelli. -Io non sono la sua fidanzata, dottoressa. 
Lei mi guardò sconcertata. -Davvero? Avrei scommesso il contrario...
Scossi la testa. 
-Eppure siete così affiatati... Il modo in cui vi guardate, con cui vi parlate. 
-Sono solo un'amica.- ribattei dura.
-La fidanzata è la ragazza rossa dentro con lui adesso?- insistette lei.
-No. Lei è ... Una mia amica. 
-Non è fidanzato, quindi?
-Non... Ecco, Si vede con una ragazza.- Balbettai in difficoltà. -Ma mi assicurerò che con lei le cose non... degenerino. 
La dottoressa mi guardò dubbiosa. 
-Mi fido di lei signorina. 
Annuii imbarazzata. 
-Devo aggiornare io gli altri ragazzi?- chiese poi.
-Oh. Non si preoccupi. Chiamo io, adesso.
La donna annuì. -Perfetto. A presto, signorina Jameson.- e sparì nel corridoio.

***

Non volevo chiamare ancora Niall per aggiornarlo ma mi accorsi di non avere i numeri di telefono di nessuno degli altri ragazzi. Mi promisi di chiederlo a Liam il prima possibile, in quanto mi sembrava il più serio di tutti. 
-Pronto?
-Niall, sono Camille. 
-Lo so. Ho il tuo numero salvato nella rubrica...- rise. 
-Vi disturbo?
-Per il momento, no. Dimmi.
-Ho appena parlato con una dottoressa che tiene in cura Louis.
-Ti ha detto quando lo rimetteranno?- chiese speranzoso.
-Sì. Tra cinque giorni. 
-Lunedì prossimo?- gemette. -Così tardi?
-Dice che deve riposare.- spiegai. -Che se lo dimettono prima vorrebbe di certo tornare subito al lavoro e che tutto quello stress potrebbe avere degli effetti collaterali. 
Niall sospirò. -Certo. Mi sembra giusto. 
Presi un bel respiro. -Ci sarebbe un'altra cosa. 
-Sì?
-Ecco, è piuttosto imbarazzante da dire. Non potreste farlo voi? 
Sentii Niall ridere. -Sarebbe utile sapere cosa dovremmo dirgli...
-Che non dovrebbe darsi alla bella vita con la sua ragazza. Deve riposarsi in tutti i sensi. Parole della dottoressa non mie!- dissi tutto d'un fiato, arrossendo di nuovo.
Ci fu una pausa dall'altra parte del telefono. -Ma Louis non ha una ragazza...- scandì lentamente il biondo.
Mugolai. Perfetto. Nemmeno lo sapevano i suoi migliori amici di quella là. -A quanto pare sì. Si chiama Maggie.- lo informai.
Se non avessi sentito il respiro di Niall dall'altra parte del telefono, avrei pensato che avesse riattaccato. 
-Evidentemente non sei l'unico a nascondere qualcosa...- commentai dopo qualche secondo.
-Che ti ha detto Alexis?
-Fammi pensare...- dissi ironica. -Che avete scopato nel mio letto?
Delle risate. -Ops
-È tutto quel che hai da dirmi?! Ops!? 
Niall continuò a ridere.
-Dimmi solo una cosa. Stai facendo sul serio con lei? 
-Certo.- disse leggermente confuso dalla domanda. 
-Me lo giuri?- insistetti.
-Te lo giuro.
Scese un attimo il silenzio. 
-Ti conviene Horan. O non avrai salve le palle se la fai soffrire.- minacciai. 
Niall scoppiò a ridere. 
-Quindi?- insistetti.
-Ci tengo a lei. E anche alle mie palle. 
Mi ritenni soddisfatta. -Ah. Fartelo un'altra volta nel mio letto e vi sbatto nudi fuori di casa in pasto a centinaia di giornalisti. 
-Credo di aver afferrato il concetto, Camille. 
-Bene. Perché non avevo intenzione di ripetertelo due volte. 
Scoppiammo a ridere. 

***

Alexis e Louis dormivano da un bel po' ormai. 
Li avevo aggiornati su quel che la dottoressa mi aveva detto. Louis aveva sbuffato. Ma poi Alexis aveva tirato fuori da non so bene dove della pizza calda e avevamo lasciato cadere la conversazione. Dopo mangiato era partita la musica e i miei due amici avevano cantato per più di un'ora fino a quando era venuta un'infermiera isterica a ordinarci di spegnere tutto e dormire. Mezz'ora dopo le luci erano spente. 
Il mio cellulare si illuminò nel buio per la millesima volta. Era da due ore che mia mamma e mio padre mi chiamavano ma non avevo mai risposto. Tuttavia avevano smesso alle undici. 
Adocchiai il telefono. Era un messaggio da Hiram. 
Mi diceva che i nostri genitori lo avevano chiamato e che volevano parlarmi. Dovevo chiamarli il giorno dopo. Gli diedi la buona notte ignorando completamente il resto. 
Mi rispose dopo poco con un semplice "Notte"
Feci per buttare l'aggeggio in borsa ma questo vibrò di nuovo. Un nuovo messaggio, da un numero sconosciuto. 

Grazie di tutto, Camille. 
Harry

Harry? 
Stetti un attimo ferma a pensare a una risposta decente. Era quasi ovvio che da quel messaggio si aspettava di più. 
Composi la risposta cercando di fare il meno rumore possibile coi tasti.

Figurati. |

Esitai un attimo, poi continuai. 

Figurati. 
Non dovresti dormire? C.

Dieci secondi dopo arrivò la risposta. 

Perché? Che ora è? H. 

Risi nel buio ricordandomi quello che aveva detto Louis allo studio. 
"Lui ha la brutta abitudine di chiedere alle ragazze l'ora per provarci con loro."

Che fai Styles? Ci provi con me? C.

La risposta arrivò quasi subito. 

Come hai detto tu, non ho bisogno di chiedere l'ora per farmi baciare.
Comunque, c'è qualcosa che mi impedisce di farlo? H.

Rabbrividii. 
C'era qualcosa che glielo impediva? No, certo che no. 

E perché mai ci dovrebbe essere? C.

Mi chiesi in che cosa mi stessi andando a cacciare. Harry non mi avrebbe mai dato una storia seria. Forse dovevo fermarmi. 
Ma la verità era che non ci credevo nemmeno io a quel che stavo pensando. 

Tipo... Louis. H.

Louis? Perché tutti pensavano che stessimo insieme? 

Non vedo dove sia il problema. Lui ce l'ha già una ragazza. C.

Alexis si agitò nella poltrona di fronte a me. Forse, per l'irritazione, avevo fatto troppo rumore coi tasti...
Dal letto di Louis si sentiva solo il fioco rumore del suo respiro e ogni tanto quello delle macchine alle quali era collegato.
Passò qualche minuto di tranquillità assoluta, durante i quali mi convinsi che Alexis dormiva profondamente. 
Mi scossi quando il cellulare mi vibrò tra le mani, illuminandosi.

Mmh, già. 
Gelosa? H.

Scrissi come un fulmine, irritata da quella domanda. 

No. Dovrei esserlo? C.

Passarono ancora alcuni minuti prima che mi rispondesse. 

Dipende da te. Da quel che provi per Louis. H. 

Dovetti trattenermi dal ridere. Non era il momento adatto per scatenare tutta la mia ilarità. 
Non alle 11.30 di notte, in un ospedale.

Siamo solo amici. È così arduo da capire? C.

Passarono dieci minuti prima che ricevessi risposta. Tanto che temetti di averli offeso.
Ma la sua risposta arrivò, e mi fece sorridere nel buio.

Per niente. Volevo solo sentirtelo dire. Volevo che me lo confermassi. H.
 
Scrissi velocemente, curiosa.

E perché? C. 

Questa volta fu molto più rapido a rispondere.

Perché così non è un problema chiederti di uscire con me. H.

Rimasi piacevolmente stupita. 
Involontariamente il mio sguardo corse verso il letto di Louis. Poi mi diedi della stupida, perché non dovevo farmi condizionare dal suo giudizio.
Sorrisi armeggiando i tasti di gomma dura, cercando di fare piano. 

Non aspettavo altro. C.

Poi mi addormentai, con il cellulare tra le mani poggiate in grembo, e la buona notte di Harry che lampeggiava sul display.











Angolo dell'Autrice:
QUESTO è in assoluto uno dei miei capitoli preferiti, indubbiamente. 
Sinceramente a me piace questo colpo di scena. 
Non so esattamente quando ho preso questa decisione, all'inizio non c'era affatto, ma mi è presa bene e... Puff! 
Da tan!
Sono brava? *si ripara dietro uno scudo dai pomodori*

Okay, di Maggie saprete qualcosa di più nei prossimi capitoli. 

Ora, comunicazione di servizio. 
Non so se Domenica prossima aggiornerò precisa, perché se Dio vuole, riesco ad ottenere quei maledetti braccialetti per andare all'evento delle Little Mix e... ASDFGHJKL. ❤

Pubblicherò quindi, credo inizi settimana, o forse se sono un mito, domenica sera. 
Insomma, chi vivrà, vedrà. :)

Grazie mille di tutto, sempre. 
Un bacione a tutti. 
Vi voglio bene, 
Aspetto le vostre impressioni. 
Ali 

   
 
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