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Autore: FeverSkating    16/04/2013    7 recensioni
Uno strano papà
Un fratello pigro e svogliato
Degli amici esuberanti e ottimisti
E dei nemici arroganti e pestiferi
Per Raf si prospetta un anno pieno di sorprese
*
Dal testo:
Hola, chicos, como estas? Qui parla Raf, che – più agitata che mai – non ha la minima voglia – né il tempo - di rispondervi. Ma visto che sono una persona educata opterò per una via di mezzo.
Se siete mamma e papà: no, mamma, l’esame non l’ho ancora finito, altrimenti non staresti ascoltando la segreteria. No, papà, non ho bisogno che mandi un falco di ricognizione a cercarmi, perché non mi sono persa per strada! Vi chiamo appena finisco, baci.
Se sei mio fratello: ti sei dimenticato che avevo l’esame di ammissione, vero?
Se sei Uriè: dimmi buona fortuna!
Se sei una qualsiasi altra persona: anche se lasciassi un messaggio non penso ti risponderei…l’ho già detto che sono troppo agitata?!
*
[AU]
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fanfic piuttosto strana, per me, lo ammetto. Si potrebbe considerare un esperimento. ^^

Comunque questo è una specie di primo capitolo di prova e le cose potrebbero non risultare molto chiare. Come ad esempio il fatto che Raf abbia un fratello, però l'idea mi piaceva e mi serve ai fini della storia! ^^ Anche se devo ammettere che ci sono cose che persino io non ho ben chiare... ^^ L'unica cosa sicura è che una delle coppie a cui mi dedicherò, direi la principale, è Raf/Sulfus! ^o^
Spero vi piaccia! ;)
Buona lettura.

 

 

 

*

 

Hola, chicos, como estas? Qui parla Raf, che – più agitata che mai – non ha la minima voglia – né il tempo - di rispondervi. Ma visto che sono una persona educata opterò per una via di mezzo.

 

Se siete mamma e papà: no, mamma, l’esame non l’ho ancora finito, altrimenti non staresti ascoltando la segreteria. No, papà, non ho bisogno che mandi un falco di ricognizione a cercarmi, perché non mi sono persa per strada! Vi chiamo appena finisco, baci.

 

Se sei mio fratello: ti sei dimenticato che avevo l’esame di ammissione, vero?
 

Se sei Uriè: dimmi buona fortuna!

 

Se sei una qualsiasi altra persona: anche se lasciassi un messaggio non penso ti risponderei…l’ho già detto che sono troppo agitata?!

 

Bip

 

Veramente, Raf, avevamo chiamato per dirti che stasera io e tuo padre usciamo a cena. Ti ho lasciato delle pizze nel frigorifero, basta che le metti nel microonde. Raf, principessa di papà, stai bene? Mi raccomando, mostra a tutti il tuo valore!

 

Bip

 

Esame? Wow…non ti preoccupare che tanto lo passi, secchiona. E non è vero che me l’ero dimenticato, ero semplicemente immerso nell’ardua ricerca del telecomando, che, appunto, dov’è?

 

Bip

 

Forza, Raf! Lo so che ce la puoi fare, faccio il tifo per te! VAIII!

 

Bip

 

Raf, sono la nonna. Ho bisogno che al ritorno passi dall’edicola a prendermi il giornale e cosa significa che non mi risponderai? Capisco che tu sia agitata, ma datti un contegno, tesoro.

 

*

 

 

 

 

Nel corso della sua vita le era sempre piaciuto pensare che in ogni persona si celasse un qualche talento ancora inespresso.

E col tempo e l’esperienza lei aveva trovato il suo. Anche se detta così la faceva sembrare un’anziana signora che, alla veneranda età di mille e passa anni, aveva finalmente preso coscienza delle proprie capacità – un po’ in ritardo, ma, d’altronde, meglio tardi che mai.

Nulla di più falso.

Raf non era altri che – come diceva il padre, che a parer suo era rimasto al Medioevo – una “giovin fanciulla” dai lunghi capelli color dell'oro e dagli splendi occhi di un azzurro più limpido del cielo. E alla luce dei suoi 18, quasi 19, anni – che comunque non erano da considerarsi una bazzecola – Raf poteva essere fiera di far parte di quel ristretto gruppo di persone che, già in giovane età, avevano scovato il loro talento.

E così, eccola lì, a trascinare per i corridoi del dormitorio femminile il suo inseparabile trolley celeste. Avanzava a passo sicuro, alternando occhiate al numero delle stanze e a quello segnato sul foglio, stretto in mano, che le avevano consegnato all'ingresso. Come inizio, doveva ammettere, non era dei migliori. La segretaria dello sportello per l'aiuto studenti non le aveva nemmeno accennato dove anche solo potesse trovarsi la sua camera, porgendole, poi, il foglio - con lezioni, attività extra-scolastiche e un'altra marea di roba - con malcelata cafonaggine, come se l'essere andata da lei per chiederle di fare quello che era effettivamente il suo lavoro fosse stato talmente inopportuno da offenderla.

Le persone: un'incognita!

Scosse leggermente il capo, tralasciando quei pensieri, che al momento non le servivano a nulla, piuttosto tentò di concentrarsi sulla sua ricerca, che ormai andava avanti da parecchi minuti. Per sua fortuna, aveva trovato una ragazza - la sua salvatrice! - che almeno era stata capace di indicarle il piano esatto. E grazie al cielo, perché quel posto era enorme! Sembrava un labirinto, e lei non aveva mai avuto un grande senso dell'orientamento.

Se solo avesse potuto fare affidamento su Uriè! Ma purtroppo la ragazza non era ancora tornata dalle vacanze estive e, per di più, non erano riuscite nemmeno a farsi mettere in stanza assieme.

Ci avevamo provato seriamente, ma a quanto pare esisteva una - stupida - regola che vietava a studenti di anni diversi di dividere la stessa camera.

Sperava quantomeno di riuscire ad andare d'accordo con la sua coinquilina.

Stava per rassegnarsi, quando all'improvviso lo vide. 4B – 13 in ottone, incastonato alla porta bianca. Finalmente!

Tirò un sospirò di sollievo, afferrando, con rinnovata euforia, la maniglia.

« Ciao! Piacere di conoscerti, mi chiamo Raf...coff coff...ma che cavolo...? »

Non fece in tempo a entrare che un'ondata di fumo denso la travolse. Strizzò gli occhi, nel tentativo di vederci qualcosa, sempre se ci sarebbe riuscita; iniziavano a bruciarle gli occhi.

« Ehi, chiudi la porta, se si dissolve il fumo, si dissolve anche la magia. »

Una voce, proveniente dal fondo della stanza, attirò la sua attenzione. Ma chi cavolo aveva parlato? Tentò di aguzzare la vista fino a intravedere, seduta sul letto, una ragazza con in bocca una sigaretta che fumava placidamente.

« Ma quale magia e magia! Qui si soffoca! » urlacchiò Raf, dirigendosi a passo svelto verso la finestra. E quando l'aprì si sentì subito meglio. L'aria pulita inondò la stanza, permettendole di respirare.

« Ma allora non hai capito, non so chi tu sia, ma chiudi quella dannata porta, e anche la finestra! » sbottò la ragazza, ancora adagiata sul letto.

Raf si girò di scatto, fissandola in maniera risoluta.

« Sono colei che abiterà qui per il resto dell'anno, quindi ho il diritto di decidere le sorti di questa stanza. Ergo: niente fumo! »

« Uuuh, calma piccoletta » ridacchiò la ragazza, alzandosi dal letto e raggiungendo Raf.

Arrivata di fronte a lei la squadrò dall'alto, con un ghigno ad adornarle le labbra.

« E così tu saresti la mia coinquilina. Io sono Kabalè. Benvenuta alla Golden Accademy of Arts, piccoletta. »

 

*

 

Questa e la mia nuovissima e stupendissima segreteria telefonica! Qui parla Raf e – non mi stancherò mai di ripeterlo – ce l'ho fatta! Sono entrata alla Golden Accademy!

 

Se siete i miei genitori: sì, mamma, ho trovato la stanza e ho giù anche disfatto le valigie. No, papà, non ho incontrato nessun bruto villano che tenta di attentare alla mia virtù.

 

Se sei quell'idiota del mio caro e dolce fratellone: il telecomando è tra i cuscini del divano e i fumetti sono sotto al letto e, no, non ti preoccupare, non mi sono offesa per il tuo più completo menefreghismo nei miei confronti.

 

Se sei Uriè: ehm...dove esattamente avevi detto che era la tua stanza?

 

Se sei “quell'amore” della mia coinquilina: Come diavolo hai avuto il mio numero?

Se sei chiunque altro: ignora tutto ciò che ho detto prima.

 

Bip

 

Sono contenta che tu stia bene, Raf. Appena puoi, facci sapere com'è. Stellina mia, difendi il tuo orgoglio a spada tratta, mi raccomando!

 

Bip

 

Grazie, sorellina, l'ho sempre detto che sei di essenziale importanza per il ciclo vitale della nostra famiglia. Comunque, come stai? Bene? La tua coinquilina è carina? Me la presenti? ...ah, un'altra cosa, non riesco a trovare l'alimentatore del pc.

 

Bip

 

Raf, sei incredibile! Facciamo così, ci troviamo domani mattina nell'atrio, perché se aspetto te, posso anche invecchiare.

 

Bip

 

Sai, piccoletta, è sconsigliabile lasciare il cellulare incustodito per la stanza. Ricordatelo più avanti.

 

Bip

 

Raf, sono di nuovo la nonna. Ti sei ricordata di passare in edicola?

 

 

 

 

Angolo Autrice
 

E così si conclude questo primo capitoletto, di introduzione, direi. u.u

Ancora non ho ben inquadrato come sarà questa storia, ma diciamo che nascerà in base all'ispirazione. ^^
Ditemi se vi è piaciuta.

Alla prossima! ^.-

   
 
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