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Autore: Windofchange    20/04/2013    1 recensioni
A volte la vita non ti chiede il permesso, decide lei e basta, anche se tu non sei d'accordo. Entra senza bussare e cambia tutte le carte in tavola, carte sconosciute con le quali i fratelli Gallagher non hanno mai giocato...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5. Caos



Urla, cori, accendini accesi  
                                                                                                  
-QUESTA E’ L’ULTIMA PER STASERA, BUONANOTTE-

La folla urlò ancora di più, lui impugnò la chitarra…1,2,3…

“Slip inside the eye of your mind, don’t you know you might find a better place to play…”

Noel aveva lo sguardo sognante, sotto di lui luci di accendini che si muovevano al ritmo delle sue note.
Era a Londra, gli avevano chiesto di fare un piccolo concerto il cui ricavato andava in beneficenza. Nonostante il suo tour fosse finito da poco, non ci pensò due volte ad accettare.  
Ma proprio mentre cantava quella canzone, gli venne in mente tutta la scena di due giorni fa.
 
Era in giro con Sarah, erano andati a mangiare in un ristorantino di lusso e i bambini erano con la tata. Ogni tanto si meritavano qualche momento di tranquillità.
-Bello qui, mi piace. Si mangia anche bene. Ma è la prima volta che vieni anche tu o lo conoscevi già questo posto?? Non te l’ho mai sentito nominare..-
-No, anche per me è la prima volta. L’altro giorno parlavo con  Jeremy e me l’ha consigliato-
-Mmh, Jeremy ha buon gusto allora.. -sorrise lei, stringendogli la mano. A volte si domandava come facesse dopo tutti questi anni ad essere ancora così innamorata di Noel come il primo giorno – guarda che ti si sta illuminando il cellulare-
Noel scrutò il telefono che lampeggiava sul tavolo -Oh che palle, ma chi è?…è Russell...pronto?-
Sarah finì di mangiare la fragola che aveva nel bicchiere, sperando che la conversazione non tirasse troppo per le lunghe.
-No no tranquillo…dimmi…..no non credo, non sono dell’umore in sto periodo lo sai… stasera poi sono a cena con Sarah…tra l’altro non gli avevo neanche risposto….ma a che ora vai? Boh, senti, se cambio idea te lo dico, tanto devo ancora chiedere anche a Sarah cosa vuole fare…ah ah, sei proprio un cazzone -rise improvvisamente -dai ci sentiamo, ciao!- Mise giù la telefonata e infilò il telefono in tasca.
-Cosa voleva?-
-Mi ha chiesto se andavo alla festa di Tom, dei Kasabian. Mi aveva invitato ma io mi ero dimenticato di rispondergli. Russell me l’ha ricordato-
-Vuoi andarci?-
-Non lo so…tu vuoi andarci?-
-Io sinceramente no, sono un po’ stanca…ma se tu vuoi andare non c’è problema-
-Non lo so…non sono molto dell’umore…-abbassò lo sguardo, guardando il piatto vuoto sul tavolo. Aveva la faccia stanca, un po’ di occhiaie, si vedeva che non dormiva da qualche giorno ormai.
-Secondo me ti farebbe bene, così ti svaghi un po’…- Sarah avrebbe voluto tornare a casa con lui, ma sapeva che con Russell si sarebbe divertito. Quei due ormai facevano coppia fissa, ed era contenta che Noel avesse trovato una persona di cui fidarsi. E poi Russell piaceva anche lei, insomma, le sembrava un tipo a posto.
Noel finì l’ultimo sorso di vino che aveva nel bicchiere, rimuginandoci su. Si, forse incontrare un po’ di gente e fare due risate con Russell non gli avrebbe fatto male.
-Ma si dai, usciamo-
Pagarono il conto e uscirono.
Noel accompagnò Sarah a casa (non si fidava farla girare da sola di notte, ovviamente) poi andò al locale dove si era dato appuntamento con Russell.

-Ehi, quanto tempo, allora sei ancora vivo!!- Russell era dall’altro lato della strada, aveva dei pantaloni neri strettissimi, una maglietta rosso fuoco e un giubbottino nero di pelle. Secondo i suoi standard, era quasi vestito decentemente.
-Si, sono stato un po’ impegnato..- Noel lo raggiunse sorridendo, abbracciandolo per salutarlo.
-Lo so Noel, mi spiace…vedrai che si rimetterà..- Gli diede una pacca sulla spalla, in fondo gli dispiaceva davvero vederlo così giù di morale –Stasera ti faccio divertire io, andiamo dentro-
Appena varcarono la porta sorvegliata da tre bodyguards, la quantità di gente presente all’interno li risucchiò. Si fecero strada a fatica tra i vari tavoli, la musica a tutto volume rimbombava nelle orecchie e la gente sembrava divertirsi.
Avvistarono Tom seduto su un divanetto in mezzo ad altra gente, quindi si avvicinarono per salutarlo.
-Guarda un po’ chi ti ho portato…- disse ridendo Russell, portando avanti Noel con un braccio.
-Noel!!! Non è così che si fa eh, io ti invito e tu neanche rispondi?? Sei proprio uno stronzo amico!- Lo abbracciò, contento di vederlo. Era già mezzo ubriaco, con la barba incolta e l’aspetto un po’ trasandato.
-Hai ragione- si staccò Noel - chiedo umilmente perdono! Ma sono qui no?? Dai offrimi da bere- Noel aveva deciso di punto in bianco che quella sera avrebbe dovuto divertirsi e non pensare a nulla. Si sentiva carico.
-Con molto piacere- Tom si girò, prese un bicchiere dal tavolo e lo riempì di champagne porgendolo a Noel, poi fece lo stesso per Russell e per lui stesso.
-Ragazzi…alla nostra!-
-Alla nostra!- ripeterono in coro gli altri due.
Cominciarono a parlare di musica, poi Noel e Russell si allontanarono per fare un giro nel locale.
Parlarono con la maggior parte degli invitati, per lo più gente famosa, fino a quando Noel vide un volto famigliare.
-Gem!!- era in piedi, a due metri dal bancone, stava parlando con un tizio pelato che non aveva mai visto prima-
Gem, in mezzo al casino generale, si sentì chiamare, e appena vide Noel si scusò con il tizio e gli andò incontro.
-Noel, speravo che ci fossi anche tu, quanto tempo cazzo!!- si strinsero in un abbraccio sincero, d’altronde erano stati nella stessa band per 10 anni.
-Sono contento di vederti, come stai?- Noel era palesemente felice di vederlo, avevo lo sguardo attento e l’espressione allegra, forse come non aveva da tempo. Si misero a chiacchierare del più e del meno, senza tirar fuori l’argomento Oasis, se no sarebbero finiti a litigare o ad intristirsi.
-Sono qui con Liam, lo hai visto?-
Noel se l’era immaginato, ma aveva sperato fino all’ultimo che non ci fosse  –No, non l’ho visto-
-Dovrebbe essere lì…si è là al bancone- lo indicò Jem.
Noel lo intravide: jeans scuri, maglietta grigio chiaro, seduto su uno sgabello al bancone. Probabilmente si sentì osservato, perchè si girò e incrociò lo sguardo di Noel, il quale si voltò immediatamente dall’altra parte.
-Gem, raggiungo Russell, magari ci si becca più tardi ok?- disse porgendogli la mano per salutarlo. Non voleva essere brusco con lui, ma non aveva nessuna voglia di incontrare suo fratello.
-Certo..- Gem rimase un attimo spiazzato, notò subito che Noel aveva cambiato umore in meno di un minuto, e capì anche che la causa era Liam. Avrebbe voluto dirgli che prima o poi avrebbero dovuto chiarire, parlarsi, ma lasciò perdere, tanto con quei due non c’era nulla da fare.

Era passata una settimana da quando aveva discusso con Liam a casa di sua madre, e da allora non si erano né visti né sentiti. Si erano solo incrociati in ospedale.
A dir la verità Noel avrebbe voluto dirgli qualcosa, anche solo mandargli un messaggio, ma poi l’orgoglio e la rabbia glielo avevano impedito. Le parole sono difficili da dimenticare.
Passò un’altra mezz’ora, Noel era al quinto bicchiere di champagne e cominciava a sentire il bisogno di andare via di lì. Lui e Russell si erano allontanati un po’ dalla folla, stavano parlando con uno che diceva di essere il batterista di non so quale band, quando ad un tratto vide Liam avvicinarsi a lui.
Pregò soltanto che non fosse più ubriaco di quel che sembrava.
-Non è il caso che scappi quando mi vedi, non ti mordo mica. Tanto ora me ne vado, puoi girare tranquillo- parlò sottovoce, quasi sussurrandogli nell’orecchio.
Sbiascicava leggermente, ma tutto sommato era ancora abbastanza sobrio. C’erano stati momenti peggiori.
-Fai bene ad andartene, sei troppo sbronzo. Hai bisogno di una bella dormita- Noel si portò il bicchiere alla mano, ma non ci arrivò mai perché Liam glielo tolse di mano, lo bevve tutto d’un fiato e poi lo gettò a terra rompendolo in mille pezzi. Aveva lo sguardo cattivo e soddisfatto come un leone che ha appena agguantato una gazzella.
-Cazzo fai, idiota?- Noel lo guardò sconcertato, gli occhi azzurri spalancati e l’espressione smarrita. Alcuni tizi a fianco a loro si girarono a guardarli, compreso Russell.
-Forse hai sbagliato, l’idiota non sono io ma quel coglione con cui giri sempre- allungò un braccio ad indicare proprio Russell, che si avvicinò a Liam con l’espressione più tranquilla che avesse mai avuto.
-Ci sono problemi Liam? Dimmi- Incrociò le braccia al petto da persona superiore, tanto che Noel (che aveva capito come si sarebbe messa la situazione) cercò di mettersi in mezzo per calmare le acque. Invano.
-No nessun problema, mi stai solo parecchio sul culo, tutto qui- Liam era più basso di Russell, ma nonostante ciò lo guardava con quella sua solita aria da schiaffi.
-ehi Liam, piantala cazzo!- urlò a mezza voce Noel.
-Tu invece non mi stai sul culo, anzi, mi stai simpatico- Non si capiva se Russell facesse sul serio o se invece lo stava solo provocando. Liam gli fece un mezzo sorriso, poi tornò serio e gli diede uno spintone, facendolo andare addosso ad una ragazza dietro di lui. Russell non si aspettava questa mossa, quindi prese la rincorsa e lo spintonò a sua volta. La rabbia cominciava a salirgli.
Si guardarono furiosi l’un l’altro, come due tigri nella savana, poi Liam sferrò il pugno che avrebbe dato inizio alla rissa. Continuavano a strattonarsi, andando a finire addosso alla gente intorno a loro che urlava e si allontanava per paura di essere colpita. Noel cercò di mettersi in mezzo ma il risultato fu quello di ricevere un pugno involontario da uno dei due.
Ad un tratto riconobbe un amico di Russell, un certo Mike, che si scaraventò addosso a Liam per tirargli un pugno fortissimo sul fianco, tanto da fare rimanere quest’ultimo senza fiato.
-Che cazzo fai, brutto testa di cazzo??- Noel gli si avventò contro con tutta la forza che aveva in corpo (che per fortuna non era molto) e gli rifilò un pugno secco nello stomaco.
-Provaci un’altra volta e vedi, brutto coglione-
Liam nel fratttemo si era accasciato a terra dal colpo ricevuto, ma cercava di rialzarsi per proseguire la scazzotata. Per fortuna l'alcool che aveva in corpo non lo aiutò
 Noel guardò Russell e gli si avvicinò, aveva un labbro che sanguinava e il respiro affannato.
-Senti, non avrei mai voluto che succedesse tutto questo, mio fratello è un coglione lo sai-
Russell si asciugò il sangue con la mano –Non preoccuparti, non è colpa tua. E sappi che non gli do il colpo di grazia solo perché è tuo fratello- Era visibilmente incazzato, e le mani gli tremavano ancora. -Vado a pulirmi sto sangue in bagno e poi me ne vado-
-ok, io porto fuori lui prima che combina altri casini. Ti chiamo-

Aiutò Liam a tirarsi, su prendendolo dal braccio, per poi trascinarlo fuori da lì. Una volta in strada lo massacrò di insulti.
-Sei proprio una gigantesca testa di cazzo!!! Perché fai ancora ste stronzate?? Non ti sono bastate tutte le botte che ti sei preso negli ultimi quarant’anni???-
Liam gli camminava di fianco, aveva la maglia sporca di sangue, un labbro gonfio e la testa che gli pulsava.
-Non cambi mai…coglione , sto parlando con te!!!! Perché ti sei comportato così???- Noel lo tirò per un braccio, costringendolo a guardarlo negli occhi.
Liam aveva lo sguardo triste, sembrava quasi sull’orlo delle lacrime. Noel non lo aveva mai visto così, specialmente dopo una rissa in cui l’adrenalina gli girava ancora a mille. Di solito aveva lo sguardo allucinato, e non solo a causa delle droghe.
Poi, improvvisamente, Liam lo abbracciò. 
Gli mise un braccio intorno al collo, uno intorno alla vita e lo strinse forte. Aveva il viso affondato nell’incavo della sua spalla, lo sentiva respirare forte ma non piangeva.
-scusami Noel- Gli sussurrò quasi in maniera impercettibile all’orecchio- Scusami-
Noel rimase immobile, impassibile, fermo con le braccia lungo ai fianchi. Liam gli accarezzò i capelli, poi sciolse l’abbraccio e si allontanò senza dire nulla.
 
 
La voce della folla lo riportò alla realtà…
“….her soul slides away…but don’t look back in anger…don’t look back in anger…I heard you say….at least not todayyyy”
 


Non era ancora pronto a perdornarlo.
 
 
  
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