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Autore: Paradichlorobenzene_    20/04/2013    1 recensioni
C'erano passati in tanti nel suo cuore - come dal cielo passano gli aerei - che lei non ci faceva più caso.
Prendeva tutto alla leggera, con la stessa freddezza che le aveva forgiato il carattere da sette anni a quella parte.
L'energia le si era consumata poco a poco, così, a tutti quelli che vi entravano per poi andarsene,
Florence chiedeva solo di spegnere la luce.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-           Castiel, dammi una sigaretta.  
-           Che fine hanno fatto le buone maniere?
-           Disse il premio Nobel per la buona educazione. Dammi una sigaretta e taci.

Castiel, che sa di non poter discutere a lungo con te, è costretto a cederti la sua ultima sigaretta, sbuffando come un bambino.
Ti sporgi dalla finestra della tua classe, piano terra dell’edificio scolastico – alias “carcere” – e l’accendi, nonostante siano le sei di sera, e tu debba tornare a casa.
La zia pensa che tu abbia i corsi di recupero fino alle sette e trenta, ma non ti piace rincasare tardi. Tuttavia, la serata è così piacevole che ti concedi altri dieci minuti in cortile.
Castiel si allontana salutandoti con la mano, senza nemmeno girarsi, pensi finalmente di essere sola.
Puoi finalmente pensare alla versione di latino per l’indomani – quattordici righe di versione, ed è soltanto il primo giorno! – senza essere presa per la secchia della classe.
 
-           Fammi capire, non solo frequenti soggetti come Castiel, ma pensi anche alla versione di latino appena uscita da scuola?
-           Sta’ zitto Lysandre, anche tu frequenti Castiel, e da molto più tempo di me. – Lysandre sorride, elegante come suo solito.
-           E’ vero, ma più che essere suo amico, sono la sua balia – Touché.
 
Nessuno capisce mai a cosa stia realmente pensando Lysandre, è un po’ l’incognita di noi studenti.  La sua mente vaga da un pensiero all’altro, come le sue parole cambiano spesso argomento, l’indecifrabilità dei suoi ragionamenti è, in un certo senso, più incomprensibile dell’apparente sindrome premestruale di Castiel.
 
-           Sai una cosa? Mi ricordi Soleil.
-           Sole che?
-           Soleil. La leggenda di Soleil.
 
Ed eccone l’inconfutabile prova, Lysandre ha perso qualche venerdì scrivendo troppe poesie.
 
-           Soleil era una ragazza che si dicesse, fosse così pura da brillare come il sole. Ha molto viaggiato, cercando un suo amico che era stato trasformato in un uccello nero – un Dio della Morte – da un incantesimo. Quando lo trovò, il ragazzo non la riconobbe, e lei riuscì a liberarlo solo facendosi carico dell’oscurità che l’aveva invaso. A poco a poco, sempre più uccelli neri venivano da lei per essere purificati e diventare bianchi. Lei porse la sua mano a tutti, finché, seguita da uno stormo di uccelli bianchi, lei venne consumata dall’oscurità fino a morirne. In mezzo a una moltitudine di uccelli bianchi, il suo corpo era diventato nero e freddo a causa del male che lo divorava. Gli uccelli, afflitti, cercarono di recuperare la loro oscurità, ma non vi riuscirono. Solo il suo vecchio amico, gettandosi dal precipizio in cui lei era caduta perdendo le forze – gli altri non vi riuscivano a causa del forte vento-,  riuscì a recuperare le ali nere per portarla a terra, ma non riuscì a salvarla. Soleil, che aveva ancora una minima parte della sa forza, riuscì a salvare il suo amico dall’oscurità, riacquistando la luce che aveva ma morendo definitivamente. La frase conclusiva della leggenda è “Nel cielo invaso da uccelli neri, tu brilli come l’oro splendente, tu sei Soleil”.
Tu sei come Soleil, tendi a farti carico delle colpe del mondo finendo per morirne, è sbagliato. Soleil non concluse nulla perché tentando di salvare le persone morì, e loro per salvarla riacquistarono una parte di oscurità. E’ questo che succede a far del bene per troppo tempo. Fai male solo a te stessa.
 
Lysandre prese la cartella e se ne andò.
Adesso, lui è sempre stato tuo grande amico, ma certe volte si spiega come un libro chiuso. Cosa c’entrava Soleil?
E cosa voleva dire che tendi a farti carico dei problemi di tutti?
Se ciò che dice è vero dovresti essere migliore come persona, invece non lo sei. Sei sicura di non esserlo.
Tutto ciò ti sembra un’insieme di parole sconnesse, troppi pensieri.
Devo fare la versione.
Ma che cosa voleva dire?
Toh guarda, i miei capelli stanno riallungando.
Eppure Soleil è un bel nome.
Anche così lunghi sono belli, stavolta non li taglio.
Lysandre fa’ discorsi insensati.
Spegni la sigaretta, la getti.
Prendi lo zaino.
Torni a casa.


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