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Autore: Pazza Inter    20/04/2013    0 recensioni
" «Sai una cosa?», dice lui, percorrendomi con lo sguardo. «Mi piace proprio il tuo vestito. Sta da Dio con le scarpe da bowling».
«Justin, è una cosa seria!», m’incaponisco. «Dracula potrebbe essere qui da un momento all’altro, e noi perdiamo tempo a giocare a bowling! Dobbiamo prepararci. Organizzare il contrattacco. Dobbiamo...».
«Annie», m’interrompe Justin. «Dracula può attendere».
«Ma...».
«Annie», m’interrompe di nuovo. «Taci».
Obbedisco. Anche perché sono troppo impegnata a baciarlo per riuscire a fare altro.
E poi ha ragione. Dracula può attendere. "
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di Chaz: è lui che ha detto che dovevamo star dietro alla coppietta.
 
«Perché?», ho chiesto io.
 
«Perché il tipo è uno strano», ha risposto lui.
 
Non ho capito come facesse a dirlo. Questo Sebastian è praticamente apparso dal nulla la sera prima davanti a casa di Caitlin in Park Avenue. Chaz non l’aveva mai visto, quindi come faceva a sapere qualcosa, una qualunque cosa, su di lui?
 
Quando gliel’ho fatto notare, però, Chaz ha replicato: «Ma l'hai guardato?».
 
Be’, devo ammettere che C ha ragione. Voglio dire, il tipo sembra uscito da un catalogo di Abercrombie & Fitch, o simili. Come fai a fidarti di uno così perfetto?
 
Però, non mi piace spiare la gente. Mi sembra una cosa da sfigati. Nemmeno se si tratta di proteggere Caitlin, come dice Chaz. Lo so che Caitlin è la sua donna, cioè lo era, grazie a Drake.
 
E okay, non è che sia una cima, la ragazza.
 
Ma spiarla mentre sta con uno? Mi sembrava tempo sprecato ancor più che scrivere la ricerca di storia americana per la Gregory (duemila parole a spaziatura doppia, consegna lunedì).
 
Poi Chaz dice che deve andare e mi raccomanda di portare la Beretta 9 mm.
 
Il fatto è che è solo una pistola ad acqua, ma le armi giocattolo che sembrano vere sono proibite a New York.
 
Infatti non ho avuto molte occasioni di tirarla fuori, e Chaz lo sa.
 
Probabilmente per quello continuava a dire che sballo sarebbe stato se avessimo tampinato il tipo. Sapeva che non avrei resistito.
 
Quella del ketchup è stata un’idea mia.
 
Sì, vabbe’, piuttosto infantile, lo ammetto.
 
Ma d’altronde era venerdì sera e cos’avevo di meglio da fare, la ricerca di storia?
 
Fatto sta che ho detto a C che ci stavo, purché fossi io a sparare. Per Chaz andava bene.
 
«Voglio solo capire», ha detto scuotendo la testa.
 
«Capire cosa?».
 
«Cos’ha questo Sebastian che io non ho».
 
Avrei potuto spiegarglielo io, naturalmente. Cioè, basta guardarlo, Sebastian, per capire cos’ha lui che Chaz non ha. Lui è carino e tutto, ma non è “alla Abercrombie”.
 
Però non ho detto niente. Perché C ci stava male per davvero. E posso capirlo. Caitlin è quel tipo di ragazza, non so se mi spiego. Grandi occhi da cerbiatto e grandi... altre parti del corpo, ecco.
 
Non approfondisco l’argomento per evitare discussioni con mia cugina Veronica, secondo la quale dovrei smettere di pensare alle donne come a oggetti sessuali e cominciare, invece, a considerarle delle alleate nella lotta per la sopravvivenza che scoppierà, inevitabilmente, all’indomani dell’apocalisse (Veronica ci sta scrivendo la tesi di dottorato: è convinta che all’apocalisse manchi massimo un decennio, per via del fanatismo religioso e della mancanza di rispetto per l’ambiente che accomunerebbe l’America di oggi all’antica Roma nella sua fase decadente e ad altre civiltà ugualmente scomparse).
 

A ogni modo, ecco com’è che C e io siamo finiti allo Swig (fortuna vuole che suo zio Vinnie sia il fornitore di liquori del locale, per cui siamo entrati, e senza nemmeno passare dal metal detector) a sparare del ketchup su Sebastian Drake con una finta Beretta 9 mm. Lo so che avrei fatto meglio a restarmene a casa a scrivere la ricerca di storia per la Gregory, ma avrò ben diritto a un po’ di divertimento anch’io, no?
 
E, a dire il vero, è stato davvero divertente vedere la camicia del tipo coprirsi di macchie rosse. C si è messo a ridere: era la prima volta da quando Caitlin, nella pausa pranzo, gli ha mandato quell’SMS in cui gli comunicava che al ballo di fine anno sarebbe andata con Sebastian.
 
Procedeva tutto a meraviglia sino a quando ho visto Drake fissare una delle colonne a lato della pista. Non aveva senso. Avrebbe dovuto guardare verso di noi, nel privé (grazie, zio Vinnie), visto che la pioggia di ketchup era partita da lì.
 
Poi ho notato che c’era qualcuno nascosto dietro. Dietro la colonna, intendo.
 
E non un qualcuno qualunque, bensì Annie, quella nuova che non parla con nessuno tranne con Caitlin.
 
E aveva in mano una balestra.
 
Una balestra.
 
Come cavolo aveva fatto a passare con una balestra attraverso il metal detector?
Impossibile che conosca anche lei zio Vinnie...
 
Comunque sia. Fatto è che ‘sto Drake fissa la colonna dietro la quale sta accucciata Annie come se potesse vederci attraverso. C’è qualcosa nel suo modo di guardare che... Non so, so solo che non voglio che guardi lì.
 
Poi prendo la mira e sparo un’altra volta.
 
«Ehi, bel colpo», esclama Chaz felice. «Hai visto? Dritto nel culo!».
 
Quello distoglie l’attenzione di Drake. Che si gira...
 
...e, d’un tratto, capisco cosa intendono gli scrittori quando parlano di occhi che mandano lampi. Alla Stephen King, rende l’idea? Non credevo che per davvero li avrei visti di persona.
 
Ma è proprio con quelli che ci sta fissando Drake. Con occhi che mandano lampi.
 
Dai, mi scopro a provocarlo mentalmente. Forza. Fatti sotto. Cerchi la rissa? Ho ben altro che ketchup da darti, bello.
 
Anche se non è proprio vero. Ma alla fine non importa, visto che Drake non raccoglie la sfida.
 
Sparisce, invece.
 
Però non nel senso che gira sui tacchi ed esce dal locale.
 
Nel senso che un momento è lì e un momento dopo... non c’è più. Per un secondo la nebbia di ghiaccio secco sembra infittirsi e, appena si dirada, Caitlin sta ballando da sola.
 
«Tieni», e metto la Beretta in mano a Chaz.
 
«Ma dove caz...», mormora lui tra i denti, mentre scruta la pista da ballo. «Dov’è finito?!».
 
Nel frattempo sono già scattato.
 
«Prendi Caitlin», gli grido correndo avanti. «Ci troviamo fuori».
 
Per tutta risposta Chaz tira giù una sfilza di parolacce che, però, passano inosservate. La musica è troppo alta e sono tutti troppo presi a divertirsi. D’altronde, se nessuno si è accorto che sparavamo ketchup addosso a uno con una pistola che sembra vera e che il tipo in questione è letteralmente svanito nel nulla pochi secondi dopo, non vedo come qualcuno potrebbe notare Chaz che grida un paio di vaff...
 
Raggiungo la colonna e guardo in basso.
 
Lei è lì che ansima come se avesse appena corso la maratona o qualcosa del genere. Si tiene la balestra stretta al petto come una coperta di Linus. Ha la faccia bianca come un lenzuolo.
 
«Ehi», dico piano. Non voglio spaventarla.
 
Però si spaventa lo stesso. Al suono della mia voce fa un salto e alza su di me uno sguardo terrorizzato.
 
«Tranquilla», dico. «Se n’è andato».
 
«È andato via?». Gli occhi che mi fissano sono verdi come l’erba di Central Park a maggio. E pieni di panico. «Come... cosa?».
 
«È svanito nel nulla», dico stringendomi nelle spalle. «Ho visto che ti puntava e gli ho sparato».
 
«Tu cosa?».
 
Il terrore si è dissolto alla stessa velocità con cui è svanito Drake ma, diversamente da lui, ha lasciato qualcosa al suo posto: rabbia. Annie è incazzata nera.
 
«Oggesù, Justin», dice. «Sei fuori di testa? Hai idea di chi è quello?».
 
«Sì», rispondo. Annie è proprio carina quando s’incazza. Strano che non me ne sia mai accorto prima. Forse perché non l’ho mai vista così incazzata. Ma in effetti non ci sono poi tanti motivi per andar su di giri, durante le lezioni della Gregory. «Il nuovo tipo di Caitlin. Uno sfigato. Ma gli hai visto i pantaloni?».
 
Annie scuote la testa.
 
«Che ci fai qui?», mi chiede in tono vagamente stupito.
 
«Lo stesso che ci fai tu, a quanto pare», dico lanciando un’occhiata alla balestra. «Solo che noi abbiamo più potenza di fuoco. Dove l’hai pescata quella? Sono permesse a New York?».
 
«Senti da che pulpito», replica, alludendo alla Beretta.
 
Alzo le braccia in gesto di resa. «Ehi, era solo ketchup. Invece non mi pare che la tua freccia abbia in punta una ventosa. Potresti fare danni seri con...».
 
«L’idea era quella», dice Annie.
 
E c’è una tale animosità nel suo tono di voce - mamma insiste affinché Veronica e io ci sforziamo di esprimere i nostri sentimenti in un linguaggio descrittivo - che capisco. Adesso so.
 
Drake è il suo ex.
 
Devo ammettere che ci resto un po’... stonato. Cioè, Annie mi piace. Si vede che è in gamba - non si rifiuta mai di leggere ad alta voce quando la Gregory la chiama - e il fatto che giri con quella svampita di Caitlin dimostra che non ha la puzza sotto il naso, perché per la maggior parte delle ragazze del Sant’Eligio Caitlin è come un pugno in un occhio... soprattutto dopo che qualcuno ha messo in giro quella foto di lei e Chaz in bagno, alla festa nel loft.
 
Che poi, per quanto mi riguarda, non facevano mica niente di male.
 
A ogni modo ci rimango un po’ deluso. Pensavo che una come Annie avesse troppo buon gusto per uscire con uno come Sebastian Drake.
 
E questo, mi sa, è un punto a favore di Veronica, quando dice che con la mia ignoranza in materia di ragazze ci si potrebbe interrare l’East River.


Fatemi sapere se vi è piaciuto, baci! ^-^
   
 
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