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Autore: _Peppermint_    23/04/2013    1 recensioni
"..non era niente di stabile, forse solo una cotta presa un giorno d’inverno e durata fino a primavera. Non voleva allarmare nessuno per delle leggere scosse nel suo petto, ogni giorno, alla stessa ora, nello stesso luogo, per gli stessi occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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22 Maggio

Andrea.
Quel giorno pioveva. E Andrea guardava fuori dalla finestra della classe le piccole goccioline che scendevano lungo il vetro.
- Signorina, è tra noi?- chiese il professore di sociologia mentre con un falso sorriso la guardava.
- mm.. si – rispose lei abbassando lo sguardo e sbuffando. Margherita la fissava con un sopracciglio alzato.
Le scrisse su di un foglio di carta.
Che hai?
Niente.
è tutta la mattina che sei distratta, c’è qualcosa che non vuoi dirmi?
Marghe è tutto apposto, non preoccuparti. Sarà questo tempo.
Finì Andrea passandole il foglio e sorridendole. In verità era un po’ in ansia. Mancava poco e avrebbe preso il pullman. Non sapeva se avrebbe rivisto  o no quel ragazzo così bello in tutta la sua riservatezza e semplicità.
Andrea prese un foglio bianco e si mise a tracciare linee con la matita. Qualche volta le piaceva disegnare i volti che le erano rimasti impressi  e quel giorno ne aveva uno in testa che non riusciva proprio a togliere. Doveva liberare la sua voglia di ritrarlo.

Il pullman era pieno e Andrea si fermò un po’ distante dalle sue amiche, vicino alle porte del mezzo.
Sentiva il cuore batterle forte mentre attendeva. Quel disegno le bruciava nella tasca della felpa.
Cosa le stava  passando  per la testa non lo sapeva. L’ansia si mischiava all’euforia.
Le porte si aprirono proprio davanti a lei. La pioggia continuava a cadere insistentemente e il ragazzo dagli occhi verdi era proprio davanti a lei. I capelli bagnati erano attaccati alle sue guance chiare e magre.  Salì asciugandosi delle gocce scivolate sul collo. Andrea deglutì guardandolo.
Sembrava ogni giorno più bello, più affascinante in tutta la sua estraneità.
Lui le sorrise quando si incontrarono con gli occhi. Dopo un leggero tremore delle mani lei gli rispose sorridendo a sua volta. I brividi che salivano, la paura,  le mani che tremavano. Andrea era un insieme di sentimenti che stavano esplodendo a contatto l’uno con l’altro.
Il tempo scorreva e il pullman si stava avvicinando alla fermata. Le si gelarono le mani. Prese il disegno e dopo aver sentito il rumore di una fermata prenotata lo liberò da quella prigione che era la sua tasca. Ci mise un po’, ma alla fine si fece coraggio. Allungò la mano e gli tese quel foglio di carta piegato tre volte.


James.
Sorriderle non fu difficile. Quando invece lei le mostrò quelle labbra rosa, tese a formare un timido e morbido sorriso, quello si che fu difficile non amare.
Amare. Perché quella parola gli era venuta in mente proprio lì, in quel momento. Era zuppo, il giorno dopo avrebbe avuto un raffreddore terribile, ne era sicuro, e pensava ad amare il sorriso di una ragazza con cui non aveva neanche mai parlato. Il tempo trascorse veloce mentre pensava. Qualcuno prenotò la fermata e James guardò la ragazza dagli occhi verdi che  sarebbe scesa  un minuto dopo. Estrasse qualcosa dalla tasca della sua felpa, che poi gli tese. James era confuso, ma dopo qualche secondo di titubanza prese quel biglietto e lo strinse tra le mani. Lei scese rivolgendogli un ultimo dolce sorriso prima di cercare riparo da quella pioggia stressante.
Era curioso di sapere cosa c’era in quel biglietto. Lo aprì cercando di non far vedere niente a nessun altro.  Era un disegno. Era.. lui. Era il suo viso in bianco e nero.  Sotto c’era una firma. Cercò di decifrarla. Andrea. Quindi quella ragazza si chiamava Andrea. A James gli venne da sorridere.  Ripiegò il foglio e guardò verso la direzione dove Andrea era sparita.  Nessuno gli aveva mai fatto una cosa del genere. Nonostante la pioggia e la solita mattinata triste e spenta, quella giornata si era rivelata a James interessante e stranamente dolce.




Peppermint

Ciaaoo a tutte mente piperite. Ecco qua il terzo capitolo, spero vi piaccia. L’ho riscritto tre volte e questa mi è venuta così in due secondi e devo dire che mi piace tanto. Anche perché non so se si è capito ma..ecco James esiste, e diciamo che un’ “Andrea” gli ha fatto davvero un ritratto.. Già sono pazza!!!. E non so nemmeno se darglielo!!
. Bè lasciamo perdere e continuate a leggere mi raccomando. Grazie a tutti quanti, piccole mente piperite.
Vi voglio bene, un bacio da Peppermint
  
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