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Autore: Lady Deeks    24/04/2013    2 recensioni
E se qualcuno tornasse dal passato di uno dei membri del team?
E se questo qualcuno fosse...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Callen e Sam arrivano al Poseidon preparandosi ad interrogare il personale del ristorante, mentre Deeks e Kensi, a casa di Sanders ed Heale, trovano quest’ultimo nel suo studio, senza vita, e si lasciano sfuggire Jack. Hetty si allontana dalla sala operativa, richiamata da una telefonata urgente, non prima di rivelare ad Eric il codice di sbocco del file di Jack; Nell aggiorna i colleghi Callen e Deeks sui risultati dei test condotti su Sanders esortandoli a tornare all’OSP
.
 

Prima o poi ritornano
Capitolo 6

 
-Bene Nell, grazie.- disse Callen chiudendo la chiamata con l’amica e tornando da Sam.

Stavano interrogando la barista quando gli arrivò la chiamata di Nell e si era dovuto allontanare per parlare tranquillamente. Sam stava ancora parlando con la ragazza, ma da quel che aveva potuto ascoltare all’inizio lei non sembrava poter essere di alcun aiuto. Aveva riferito loro di non aver sentito di cosa i due uomini stessero parlando ma che, qualsiasi cosa fosse, aveva innervosito l’uomo col cappello. Mills.
Lei non aveva mai visto né sentito parlare di Jack Mills, ma conosceva Sanders che erra un cliente abituale e molto ben voluto dallo stuff femminile per le cospicue mance che era solito lasciare. Aveva avuto diverse amanti tra il personale del Poseidon  ma quando le venne chiesto se ci fosse la possibilità di un delitto passionale, la cameriera aveva completamente scartato quella possibilità. Neanche Callen pensava fosse possibile ma non potevano scartare nessuna ipotesi e quando Sam ebbe fatto la domanda lui lo assecondò.
L’agente si accostò all’ ex-seal.
 
-Ha visto per caso qualcun altro entrare in contatto con Sanders? Mentre andava al bagno, magari. Qualcuno che l’ha fermato, che gli ha parlato?-
 
Callen lo guardò incuriosito e sorpreso. Che voleva intendere con quelle domande?
 
-No, mi spiace ma non mi viene in mente niente.- rispose quella scuotendo la testa.
 
-Grazie comunque. Ci è stata molto utile.- ringraziò Callen, guadagnandosi una sensuale occhiata da parte della donna.
 
-Ma si figuri.- aggiunse lei con tono mellifluo.
 
Sam li studiò spostando lo sguardo dall’uno all’altra riuscendo a stento a trattenere un sorriso.
 
-Ci chiami se le viene in mente qualcosa.- e le porse un  biglietto da visita.
 
-Non mancherò.- rispose lei voltandosi e allontanandosi lentamente, come a volerlo invitare a guardarla.
 
-Il fascino di G. Callen colpisce ancora.- scherzò Sam.
 
-Avevi forse dei dubbi?- chiese ironico l’altro avviandosi fuori dal locale. –Sam, perché le hai fatto quelle domande? Delitto passionale, se Sanders entrato in contatto con qualcun altro…-
 
L’uomo sospirò squadrando il collega.
 
-Non abbiamo ancora prove che il colpevole sia Mills. Forse Sanders è stato avvicinato da qualcuno senza che la barista se ne accorgesse. Senti, odio questo quell’uomo almeno quanto te.- aggiunse notando lo sguardo del collega. –Ma non possiamo permettere che la storia con Kensi influenzi il nostro giudizio.-
 
-Dici bene. E non speri che non sia lui l’assassino solo per rendere meno grave la situazione con lei, vero?- chiese incrociando le braccia al petto.
 
Il seal lo guardò con espressione colpevole, come se fosse stato scoperto a fare qualcosa di sbagliato.
 
-Hai fatto bene a chiederglielo.- gli concesse. –Ma non devi permettere che il desiderare quel marine innocente per Kensi, offuschi il tuo giudizio.-
 
-G., ma…-
 
-L’autopsia e i risultati tossicologici hanno rivelato la causa della morte di Sanders: avvelenamento da cocktail di sostanze chimiche.- Sam si interruppe ascoltando l’amico. –Ci sono dei graffi nel suo braccio destro. Nell ispezionerà nuovamente il video, ma Mills avrebbe potuto ferirlo quando si è sporto su di lui, ricordi?-
 
-Non è sicuro.- tentò Sam.
 
Qualche minuto prima aveva rivelato che avrebbe volentieri picchiato Jack se solo l’avesse avuto d’avanti. “Gonfiato come un pallone”,  le parole esatte. Ed era vero.
Ma nonostante questo, quel che voleva di più era che Kensi non dovesse sopportare e provare altro dolore per quel marine. Era l’unica donna della squadra e sì, sapeva difendersi perfettamente come ricordava la sua schiena, rimembra della simulazione fatta mesi fa, ma lui non riusciva a non preoccuparsi. La conosceva da molto tempo, per lui era come una sorella minore e sapeva che nonostante la preparazione e il carattere forte, Kensi era estremamente fragile; avrebbe fatto qualunque cosa per risparmiarle il peso di dover affrontare “Jack assassino”.
 
-Anche questo è vero.- continuò Callen. –Ma se vogliamo aiutare Kensi non dobbiamo ignorare nessuna possibilità o indizio.-
 
Sam lo guardò serio. Aveva ragione, come sempre.
Lui si faceva sempre prendere troppo da tutto e tutti; Callen lo equilibrava e senza di lui a farlo ragionare sarebbe stato perso.
 
-Cosa hai in mente?- chiese.
 
L’altro, di tutta risposta, diresse uno sguardo eloquente al partner indicando qualcosa alle sue spalle.
L’ex-seal si voltò, trovandovi i due cassonetti del ristorante.
 
-Stai scherzando!?-
 
G. non rispose. Il suo sorriso era più chiaro di qualsiasi parola.

***

 -Ok, grazie.-
 
Deeks fece per chiudere la chiamata ma evidentemente l’interlocutore glielo impedì perché Kensi lo vide riavvicinare il cellulare all’orecchio e accigliarsi.
Dopo il ritrovamento del corpo di Heale, mentre Deeks parlava con Eric per farsi mandare la scientifica e il medico legale che avrebbe prelevato il cadavere, lei aveva cominciato a studiare la scena del delitto.
La porta d’ingresso presentava segni di scasso e lo studio in cui il marine era stato trovato  si presentava in perfetto ordine, indizi che lasciavano intendere che Heale doveva essere stato sorpreso dal suo assassino, magari di spalle, e che il killer, se cercava qualcosa, sapeva benissimo dove trovarla.
Unica nota stonata in questa ricostruzione,  notò Kensi, era la lampada accesa nella scrivania e la posizione in cui il corpo era stato trovato.
L’agente si avvicinò al tavolo di legno scuro. I fogli erano sparsi nella superficie, le penne senza cappuccio e, come già constatato, la lampada accesa. Al momento dell’irruzione Heale doveva essere seduto alla scrivania e, se fosse stato sorpreso, loro ne avrebbero trovato il corpo sulla sedia, o al massimo chino sul tavolo.
Ma non era stato così.
Il cadavere era riverso a terra, poggiato su un fianco e con il viso rivolto alla porta.
Il marine doveva essere stato in piedi davanti all’assassino, doveva averlo visto. Se aveva avuto il tempo di alzarsi probabilmente conosceva il killer.
E Heale conosceva Jack.
 
 
Impegnata com’era a studiare la scena del crimine Kensi non si accorgeva delle occhiate furtive che le rivolgeva il partner.
Nell gli aveva appena rivelato l’esito degli esami di Sanders specificando che erano stati trovati dei tagli sul suo braccio.
 
-Probabilmente è stato Mills.- rivelò cupamente la ragazza confermando i timori del poliziotto.
 
-Ne siete sicuri?-
 
-Abbiamo revisionato il video quattro volte.- col tono di chi non lasciava spazio a dubbi. –Quando tornerete te ne accorgerai.-
 
Deeks sospirò.
Due cadaveri ed un colpevole.
Due cadaveri ed un solo uomo in entrambe le scene del delitto.
Due cadaveri e Jack.
 
-Finiamo qui e arriviamo, il tempo che venga la scientifica.-
 
-Ok.- rispose l’altra semplicemente e chiuse la chiamata.
 
Il poliziotto di avvicinò a Kensi, china sul corpo di Heale e concentrata  a cogliere il minimo indizio.
 
-Cosa ti ha detto Eric?-
 
-Era Nell.- corresse lui. –Cosa hai scoperto?- chiese con un cenno del capo.
 
Kensi lo squadrò con occhi penetranti e per un attimo Deeks si sentì nudo, come se la sua partner potesse leggere i suoi pensieri. Sapeva che se non avesse sostenuto il suo sguardo avrebbe ceduto e in quel momento era l’ultima cosa che voleva. Le avrebbe rivelato il contenuto della telefonata, ovviamente, ma per adesso era meglio tacere; non sapeva perché: forse non voleva darle un dispiacere, altre cattive notizie. Il che era stupido dato che avrebbe dovuto dirglielo prima di arrivare all’OSP, ma credeva fosse meglio così, per ora.
 
-Due colpi di pistola al torace. – si arrese Kensi. –Sparati a distanza ravvicinata, direi.-
 
-Cosa te lo fa credere?-
 
Kensi indicò il petto di Heale.
 
-Residui da polvere da sparo.- lo guardò annuire mentre si avvicinava alla scrivania e ne studiava le carte sparse.
 
-Bollette, conti da pagare, scontrini… il nostro marine era peggio di un commercialista.- cercò di sdrammatizzare.
 
-La lampada è ancora accesa. Heale era seduto quando l’assassino è entrato in casa.- Deeks notò che Kensi aveva evitato di dire Jack, ma non lo diede a vedere.
 
-Siamo in pieno giorno, perché tenere la lampada accesa?.-
 
-Esatto!- concordò l’agente NCIS, notando che la doppia presa cui era collegata la lampada ospitava il cavo di un computer. Mostrò a Deeks la scoperta.
 
-Trovato un computer nella stanza?-
 
-Neanche l’ombra.- negò la donna andando a perquisire le altre stanze, e quella di Sanders, con la consapevolezza che non avrebbe trovato niente.
 
Deeks intanto si infilò i guanti di lattice blu perquisendo lo studio. Niente di insolito tra gli scaffali e i volumi della libreria, ma i cassetti erano colpi di schemi e schedari in cui Heale registrava ogni entrata e uscita: bollette, spese, tasse. Doveva essere lui ad occuparsi della contabilità tra i due. Uno fissato a tal punto con i soldi non avrebbe tenuto accesa la lampada in pieno giorno.
Il poliziotto cominciò a trafficare con il lume ispezionandolo da cima a fondo, ruotandolo e capovolgendolo. Niente.
Poi qualcosa colse la sua attenzione: la cupola che ospitava la lampadina era leggermente alzata. Deeks la sollevò del tutto scoprendo una sorta di piccolo “scomparto segreto”  contenente un oggetto.
 
-Kensi?.- chiamò la partner e le mostrò il reperto.
 
Entrambi si fissarono sorpresi.
Perché Heale avrebbe dovuto nascondere una chiavetta USB?
 
 
 
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NOTA DELL’AUTRICE: eccomi qui con un altro capitolo, spero vi piaccia :) Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo (mi ha davvero fatto piacere leggere i vostri pareri),  i 4 lettori che hanno aggiunto la storia alle preferite [quanta fiducia! :) ] e i 12 che l’ hanno aggiunta alle seguite. Spero di non deludervi, di leggere nuove recensioni e….domanda! La storia vi sembra per caso lenta? Fatemi sapere quello che pensate e ciò che vi passa per la testa! A presto!
P.s. thanks to ValeBarbieKlaus che ha consigliato l’aggiunta del “DOVE SIAMO RIMASTI?” :)
  
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