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Autore: Crumble    13/11/2007    17 recensioni
Sapevo già che sarebbe successo. Me lo ripetevano da mesi. Eppure, quando il mio cuore si fermò, non ero pronta e una lacrima scese sulla mia guancia.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO
Edward pov.

biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...

Quel dannato rumore. Lo detestavo, anzi no, lo odiavo con tutto me stesso.
Era il rumore che non volevo sentire mai.
E adesso mi riempiva le orecchie.
Sapevo fin troppo bene cosa significava.
La mia migliore amica, la mia unica amica... no, era molto di più per me; era la luce nella notte, il mio porto sicuro nel dolore, la mia anima...
La mia piccolina se ne stava andando.
E io restavo a guardarla.
La morte me la stava portando via e non c'era modo stavolta per riportarla indietro.
Quel tubo che le permetteva di respirare era ancora dentro alla sua gola, povera piccola, doveva avergliela irritata...
Gli aghi che le fornivano il nutrimento della flebo ancora infilati nel braccio.
E lei era lì...
Più bella che mai...
Pallida e con gli occhi chiusi.
Quei meravigliosi occhi cioccolato così caldi e dolci...
"Ma che sto facendo..."
Che stavo facendo?
Lei era la mia vita, l'unica che mi avesse accettato per quello che ero; l'unica che sapeva farmi battere il cuore fermo da quasi 90 anni.
Lei era tutto per me. Lei era me.
E non aveva mai chiesto di essere salvata, se salvezza era; non mi aveva mai chiesto di essere morsa, di rimanere con me.
In qualche modo, sapeva perfettamente che non l'avrei morsa se me lo avesse chiesto.
E la verità era che ero stato egoista e cieco.
Non volevo condannarla ad una vita fatta di schiavitù per la sete di sangue.
Ma è proprio questo il punto.
Io avevo sempre avuto la possibilità di salvarla.
Di condannarla alla vita. Poichè era da sempre stata condannata alla morte.
Lei lo voleva...voleva fare un sacco di cose... e io non la avevo aiutata.
Non con il massimo delle mie potenzialità almeno.
L'avevo vista morire, spegnersi di giorno in giorno.
Ed ero stato con le mani in mano.
Un mostro. Cosa aveva provato a vedermi sempre vicino a se... ad avere l'eternità a un fianco e la morte dentro...?
"Sono un mostro..."
Quel dannato rumore riempiva ancora le mie orecchie...
Dovevo farlo smettere...
Mi fiondai su di lei e cercai di fare il possibile...
Il possibile per tenerla con me...

...per sempre...

Bella pov.
Caro papà,
ti voglio bene.
E' una delle poche volte in cui te l'ho detto e credimi, mi dispiace essere stata così poco espansiva con te. Ti voglio molto bene e sono davvero felice di aver condiviso una parte della mia vita con te.
Con la mamma ho trascorso la mia infanzia ed ero felice, ma anche con te lo sono stata, molto.
Ricordo perfettamente il giorno in cui sono arrivata a casa tua; credevo di essere finita all'inferno, senza contare che ti consideravo uno sconosciuto. Invece ti sei rivelato una persona stupenda e un padre modello.
Ho avuto le mie libertà e ti sei preso cura di me restando nell'ombra.
Vorrei ringraziarti di persona, abbracciandoti e comportandomi come la figlia che meriti di avere.
Purtroppo non è possibile e mi dispiace moltissimo.
Sarei voluta rimenere con te sempre, avrei voluto non lasciare i miei amici ed Edward.
So perfettamente che avevi dei dubbi su di lui, ma credimi papà, è davvero un bravo ragazzo.
So di non essere mai stata molto espansiva, ma anche questo, è un punto che abbiamo in comune no?
Mi hai dato tanto papà, mi hai donato la vita innanzitutto e ti sei preso cura di me, amandomi per quella che ero.
Non posso che dirti quanto mi dispiaccia averti lasciato...
Ma sappi che veglierò sempre su di te e sulla mamma...
Ti voglio tanto bene papà...
Con affetto,
_Bella_

Mio padre stava rileggendo la mia lettera per la centesima volta credo.
E, come ogni volta, io restavo a fissarlo nascosta tra il folto degli alberi della foresta.
Lo vedevo piangere, disperarsi e poi farsi coraggio e andare al lavoro.
Mamma non l'avevo più rivista dopo il funerale.
Dopo quello che sarebbe dovuto essere il mio funerale, mia madre era tornata a casa, a Jecksonville e mio padre era rimasto a Forks, da solo.
Io invece, io ero con Edward, con i Cullen.
Mi ero svegliata tre giorni dopo che quel beap aveva riempito le mie orecchie. Non ricordavo niente di quello che era successo.
Solo dopo Edward mi raccontò tutto.
Non aveva resistito all'idea di perdermi, non poteva sopportarlo, così mi aveva portata a casa sua e mi aveva morsa, per trasformarmi e tenermi con se, per sempre.
Carlisle aveva provveduto a far sparire ogni traccia di me e a organizzare un falso funerale a cui avevano partecipato tutte le persone che mi conoscevano.
Edward mi disse che i miei genitori erano distrutti e mi chiese scusa per aver causato loro quel dolore.
"Edward, sarei morta... avrebbero sofferto molto lo stesso" gli risposi accarezzandogli la testa che teneva appoggiata alla mia pancia.
Si era inginocchiato per terra e mi aveva abbracciata, chiedendomi scusa per quello che mi aveva fatto.
Io lo ringraziai.
Mi aveva salvata, non mi aveva lasciata morire, non del tutto almeno.
"Ehi piccolina! Eri qui allora" Edward mi circondò la vita con le braccia e mi baciò piano sul collo.
"Si... volevo vedere papà..." ammisi, abbracciandolo di rimando.
"Dobbiamo andare a scuola" mi ricordò.
"Andiamo..." risposi prendendolo per mano e cominciando a correre verso casa.
Ormai i Cullen erano la mia famiglia, la mia casa.
Stavo benissimo con loro e solo certe volte sentivo il bisogno di rivedere mio padre; di solito lo facevo al mattino presto, prima che uscisse per andare al lavoro.
E poi arrivava Edward e mi riportava alla realtà.

27 ANNI DOPO.

"Amore ti muovi? Sono le otto e trenta!" gridò Edward per la quarta volta.
Quella mattina mi ero persa nei ricordi. Avevo un baule di legno che raccoglieva tutte le cose che mi erano rimaste della mia vita umana.
Pochi oggetti che avevo ricomprato già da un sacco di tempo.
Mi piaceva però perdermi nei ricordi del mio periodo umano. C'erano un sacco di cose che mi chiedevo. Cosa stessero facendo tutte le persone che conoscevo, se si fossero fatti una famiglia.
"Amore ti prego!!" urlò Edward di nuovo.
Dovevamo andare a scuola. Tutta scena ovviamente, io il mio primo diploma l'avevo preso ben 22 anni prima.
"Arrivo!" gli risposi.
Rimisi tutto dentro velocemente, mi soffermai solo a guardare un foglio.
Sorrisi, lo ricordavo perfettamente.
La mia lista.
I miei 10 desideri erano ormai esauditi. Edward aveva provveduto a farlo. Mi aveva portata a fare un giro a cavallo, mi aveva portata al college e lo avevamo anche frequentato e infine, ero stata veramente a Hong Kong e in Egitto, un viaggio di nozze memorabile...
L'ultimo desiderio mi fece sorridere.
Essere felice. Non lo ero e non lo sarei mai stata se Edward mi avesse lasciata morire quel girno.
Presi un penna e ci feci una piccola 'X' accanto.
"SIGNORA ISABELLA MARIE SWAN CULLEN! SE NON VIENI QUI SUBITO DOVRO' SALIRE IO!" urlò Edward esasperato.
Povero, lo satavo facendo innervosire.
Ripiegai il foglio, lo infilai nel baule e scesi di sotto di corsa, abbracciandolo di slancio.
Lui ricambiò l'abbraccio, baciandomi sulla guancia. "Siamo felici eh" osservò.
Sorrisi. "Si, lo sono"










siamo alla fine... ragazze, non so cosa dire... spero che l'epilogo vi sia piaciuto, spero che sia degno della ff... mi dispiace per quelle che volevano un finale malinconico, ma che posso farci, sono un'inguaribile romantica! XD
vi ringrazio moltissimo per tutti i commenti che avete lasciato, siete gentilissime e non so davvero come ringraziarvi!! Mi avete fatta commuovere con tutti i vostri complimenti... grazie infinite... vi voglio bene!! Un bacio a ognuna di voi!!!!
  
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