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Autore: Foggynightmare    25/04/2013    2 recensioni
Il professor Severus Piton finalmente riuscirà a trovare l'amore... Anche se non è l'amore che J.K.Rowling si aspettava. Tra lui ed Harry sucederanno molte cose...
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quel mattino Harry si svegliò di buon umore, pensando che di lì a poche ore avrebbe assistito all’allenamento di Quidditch dei Serpeverde (come era bello poter essere l’unico ad avere come punizione per aver parlato troppo durante una lezione, pulire gli spalti durante gli allenamenti!)
Svegliò Ron con una cuscinata.
“Hei Weasley! Muoviti, oggi frittelle con crema di zucca dolce!”
“I spieghi eerchè dei semfre seegliarmi così?” Il rosso si alzò dal letto che sembrava una mummia risorta.
“E tu mi spieghi perché non la smetti di russare la notte?”
“Non è colpa mia se ho la sinusite!”
Harry ridacchiando si alzò e si infilò i pantaloni da mago e la camicia col colletto giallo e oro, mentre il suo amico era ancora alle prese con la federa stampata sulla sua guancia.
“Io scendo ok?”
“Si certo! Arrivo!” gli urlò Ron da sotto il cuscino.
Harry poteva giurare che il rosso si stava rimettendo a dormire, fece spallucce e scese le scale del dormitorio aspettando Hermione.
“Harry! “ esclamò la riccia non appena scese le scale delle camerate femminili.
“Hermione!” la prese in giro lui, mentre lei lo prendeva sotto braccio e lo conduceva verso il ritratto.
“Come mai sei così in anticipo? Tu e Ron di solito non state a letto più che potete?” chiese lei curiosa.
“Diciamo che ho una bella giornata”
“Oh a proposito, com’è andata ieri sera da Piton?”
Tutti i ricordi della sera precedente investirono Harry come una valanga.
Piton che conosceva il suo segreto. Lui che baciava Piton nei suoi sogni. Il suo corpo che manifestava segni di apprezzamento.
“Uhmm… bene!” disse infine schivo.
“Bene del tipo “odio quell’uomo”?
“Precisamente”
I due amici stavano camminando per i corridoi del castello quando gli vennero incontro Fred e George.
“Hei Harry” disse George dandogli una pacca sulla spalla, mentre incrociò gli occhi di Hermione e sorrise galante, inchinandosi.
“Hermione… Mi inchino davanti alla caposcuola”
Fred scoppiò a ridere sguaiatamente mentre Harry tentava di nascondere le lacrime  tutto rosso in volto, quindi finse un colpo di tosse per mascherare l’ilarità della cosa.
“Ohh come siete infantili certe volte!” sbuffò la caposcuola.
“Eh si caro George, siamo dei bambinoni” Fred si rivolse al fratello con un sorriso da parte a parte del volto lentigginoso.
Ridacchiando li superarono e andarono verso la torre Grifondoro.
“Stavi dicendo Harry?” riprese Hermione molto curiosa.
“Oh, nulla… diciamo che… potrebbe aver capito qualcosa”
Harry era imbarazzato oltremodo e non riuscì a guardare in faccia l’amica.
“Cosa ha capito? L’E.S.? Oddio Harry! Siamo nella merda se lo scopre!” disse la riccia spaventata. Hermione non capiva, o forse non voleva capire, fatto sta che tutto le fu chiaro quando vide la faccia di Harry.
“Oh santo cielo Harry!” sussurrò a fior di labbra mentre entravano nella Sala Grande.
“Già” mugugnò allora il ragazzo, abbastanza scosso dall’idea che quell’orrido uomo lo sapesse.
“Non hai paura che possa dirlo alla sua casa?”
Harry non aveva paura, era questo che lo sorprendeva maggiormente, il fatto che si fidasse cecamente del professore di Pozioni, l’uomo viscido e unto che aveva imparato ad odiare in cinque anni di scuola.
“Hermione… non so come mai, ma….” Esitò “Penso di fidarmi”
La ragazza impallidì.
“Co… Eh?” farfugliò allora “Harry ma com’è possibile?” era allibita letteralmente.
“Mi ha detto che mi posso fidare e… beh lui è Piton, non penso che se avesse voluto davvero dirlo a qualcuno me lo avrebbe detto no?”
Si sedettero al tavolo Grifondoro e Harry iniziò la sua colazione afferrando una frittella, mentre Hermione lo guardava ancora un po’ basita, poi si sedette accanto a lui e gli mise una mano sulla spalla.
“E’ ammirevole la tua fiducia nel prossimo Harry, solo… stai attento, ok?”
In quel momento Harry alzò lo sguardo verso il tavolo degli insegnanti e si rese conto che quell’uomo non c’era, il che gli risollevava il morale!
Era ancora intento a mangiare quando arrivò Ron, con ancora il segno della federa sulla guancia e la faccia rossa quanto i suoi capelli.
“Che è successo Ron?” chiese Hermione mentre sorseggiava il thè tranquillamente.
“La Umbridge! Quella megera! Seamus mi ha appena detto che ha intenzione di iniziare a presidiare alle lezioni degli insegnanti per  valutare le loro capacità!”
“Non ci credo!” dissero Harry e Hermione in coro.
“Invece fareste meglio a crederci! Quella donna vuole far diventare Hogwarts una scuola di gattini e porcellane decorare e fiorellini lillà!”
Harry si voltò a guardare la donnina vestita di rosa con la faccia da rana.
“Assurdo..” commentò Hermione.
“Si… assurdo…” Hermione guardò Harry significativamente, poi aggiunse “Dobbiamo fare qualcosa! Harry, TU devi fare qualcosa!”
Queste parole gli bastarono per risvegliarsi dal suo sonno apatico e fargli venire un colpo al cuore.
“Hermione! Lo sai,  se la Umbridge ci becca sono cazzi!” rispose il ragazzo scocciato, non capiva perché volessero così tanto coinvolgerlo in queste cose senza senso. Riconosceva l’importanza di tutto quanto l’insieme, ma come poteva convivere con il fiato della vecchia sempre sul collo?
“Harry! Dovresti pensare anche agli altri! Secondo te è plausibile che gli studenti del terzo anno non sappiano nemmeno combattere un molliccio? O che al primo anno abbiano difficoltà con gli incanti minori?”
“Ho già le lezioni private con Piton tutte le sere… dove lo trovo il tempo?”
“Se davvero volessi, lo troveresti!” lo sguardo assassino di Hermione non lasciava vie di fuga.
“Ok! Faremo qualcosa!” sospirò Harry , poi si immerse in una conversazione sugli schiopodi sparacoda di Hagrid con Ron e Seamus, mentre Hermione commentava la nuova ragazza di Blaise Zabini, una Tassorosso del primo anno che si imbambolava ogni volta che lui la prendeva per mano o le depositava dei bacini sul collo.
“Oh ma per favore! Come si può stare con un essere del genere e rimanere imbambolata in questo modo squallido e pessimo?!”
Ginny era allibita.
“Se io avessi l’occasione di infilare la lingua nella bocca di Blaise Zabini di certo non mi metterei ad arrossire ogni cinque minuti!” Disse Hermione maliziosamente.
A quel punto guardò l’orologio, si alzò di scatto e prese Ron e Harry per la camicia, alzandoli dalla panca.
“Forza! Abbiamo erbologia con i Corvonero il mercoledì mattina!”
Con ancora la bocca piena di frittelle i due amici si alzarono e si fecero trascinare fino alle serre.
 
Finta la doppia erbologia con i Corvonero arrancarono fino all’aula di trasfigurazione, tutti sporchi e fangosi.
“Merda!” esordì Harry.
“Prego!” esclamò Ron.
“Oggi ho lezione con Piton, questo vuol dire che lo devo vedere tutti i giorni almeno una volta e devo passare il mio tempo a stretto contatto con quel viscidume!”
“Che invidia!” disse Ron sarcastico “Beh almeno oggi puoi fare la spia agli allenamenti con le serpi!”
“Si, mi consolo con questo…”
Harry in verità era abbastanza ansioso di vedere il professore di pozioni, uno perché conosceva il suo segreto e due perché lo aveva sognato e ora aveva un po’ di farfalle nello stomaco.
 
Alle tre meno un quarto Harry si diresse verso il campo da Quidditch  pronto per tirare a lucido gli spalti… Ora, sapendo che gli spalti sono divisi in torrette per metà del semicerchio e  ad anfiteatro per l’altra metà, Harry penso di iniziare dalla torre con gli stemmi di Serpeverde, tanto per togliersi il gusto di lasciarla un po’ sporca.
Nel frattempo la squadra si stava riscaldando e nessuno lo notò mentre saliva la scaletta che conduceva all’apice della torre.
“Salve Potter” una voce glaciale lo colse di sorpresa, fece un balzo e gli cadde la bacchetta dalle mani.
“Uh… buongiorno professor Piton” il ragazzo era sempre più rosso in volto, mentre il professore indugiava in cima alle scale.
“E’ per caso agitato?” chiese con un tono di voce piatto
“Io? N…no solo non mi aspettavo di vederla qui” trovò la forza di raccogliere la bacchetta e di salire le scale, fronteggiando l’uomo che stava davanti a lui.
“E quindi sei qui per spiare gli allenamenti della mia casa vero?” la voce di Piton era sempre più calma, si sedette in una poltroncina e continuò a fissarlo.
“No! C’è, devo pulire, io…”
“Sei in punizione” disse l’uomo e abbozzò un sorriso.
Harry doveva proprio dirlo, era davvero affascinante quando sorrideva, perdeva le rughe di espressione che lo invecchiavano e tornava ad essere il trentacinquenne che era, gli occhi gli si illuminavano di una luce intensa e anche la curva del naso sembrava meno truce.
Per un attimo Harry ripensò al sogno della notte precedente e arrossì nuovamente.
“Si, sono in punizione…” mugugnò alla fine.
Piton lo guardò intensamente e disse infine :”Come mai sei così nervoso oggi?”
“Non sono nervoso professore…”
Dio quanto odiava tutta l’esitazione che stava mettendo nel rispondere a quell’uomo.
“E allora cosa c’è?” insistette Piton.
“Beh, se non le dico tutto lo scoprirà comunque, quindi diciamo che mi sento in imbarazzo a stare in sua presenza dopo ieri sera”
Per la prima volta lo sguardo limpido di Harry incrociò quello del professore, che sembrò vagamente mortificato.
“Potter, non dire stupidaggini, non c’è bisogno di tutte queste preoccupazioni!” disse infine un po’ scocciato.
“Scusi ma mi è un po’ difficile crederle sa?” Harry rispose arrogante.
“Immagino…” Piton sorrise di nuovo.
Si alzò dalla sedia e si avvicinò fulmineo ad Harry, lo cinse con un braccio e si protese in avanti, catturando le sue labbra con un bacio, casto ovviamente, ma dolce e tenero.
Harry non se lo aspettava minimamente da parte sua, all’inizio ci rimase un po’ spiazzato, ma senza sapere come mai si ritrovò a passare le mani trai lunghi capelli del professore mentre la sua lingua segnava le labbra di lui.
Erano nascosti dall’ombra degli spalti, e quello che per Harry fu un momento lunghissimo, finì dopo pochi secondi.
Piton si staccò e gli sorrise nuovamente.
“Potter, devo proprio dirtelo, fai schifo in occlumanzia”
E ridacchiando scese le scalette. Harry non lo aveva mai sentito ridere in quel modo e gli piacque molto ad essere sinceri.
“Quindi vedi di esserci questa sera, intesi?” aggiunse una volta arrivato in fondo.
“Non mancherò” rispose Harry sorridente.
“Ti conviene…”
 
  
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