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Autore: mangakagirl    26/04/2013    11 recensioni
Raccolta di OS inspirate alle giornate di scuola mai mostrateci dal Sensei dei nostri due Tonni preferiti ^^
RanxShin
***
1. Un fuggevole attimo di riposo
2. America
3. Sleeping at school
4. Stanzino degli attrezzi alias Trappola dell'Oca
5. - 6. Are you jealous, Kudo? -Part One & two-
7. You have a little-love problem, Detective
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. You have a little-love problem, Detective
 

-Insomma, non è difficile!- Ran, un po’ esasperata, seduta a gambe flesse sul suo letto in camera sua, col libro di letteratura giapponese sulle ginocchia in equilibrio precario stabile-instabile, alzò gli occhi al cielo, anzi, al soffitto.
Un liceale poco distante da lei, seduto a terra a gambe incrociate e la schiena appoggiata al suo letto, il libro posato sulla faccia rivolta all’indietro contro il materasso, invocò tutti i Kami che conosceva, esausto e disperato.
-Per favore, uccidimi Ran!-                                                                         
-No, smettila di fare lo scemo e riprendiamo. Non sei tu il detective che non tollera gli omicidi per nessun motivo al mondo? Per cui taci e segui!- rispose la ragazza, anche se la sua voglia di fare quello che aveva appena affermato in modo autorevole era pari a zero. Lesse velocemente e per l’ennesima volta le righe del romanzo che avevano davanti e sospirò prima di riprendere.
-Allora, se dovessimo descrivere il personaggio di Yozo, con cosa cominceresti?-
-…-
-Shinichi?-
-Mmh?- mormorò svogliato da sotto il suo libro il ragazzo, che ad occhi chiusi desiderava soltanto sprofondare nelle viscere della Terra per sottrarsi a quell’atroce supplizio.
Era stato assente solo 5 giorni da scuola per colpa di una brutta influenza, ed ecco che il professore di letteratura giapponese, materia tra l’altro che non sopportava, si bruciava ben 3 capitoli di un malloppo storico e romantico chiamato “Koibito no Akai ito” ovvero “Il filo rosso degli amanti”: uno dei più grandi romanzi della letteratura giapponese* e uno dei più insopportabili polpettoni rosa che Shinichi avesse mai letto.
Anche perché lui, grande fan di gialli e misteri, quei mattoni zuccherosi proprio non li digeriva, anzi, aveva il volta stomaco al solo sentirli nominare.
-Senti un po’, guarda che nemmeno io mi sto divertendo- disse scocciata Ran capendo l’andi dell’amico, staccando la schiena dal cuscino e sporgendosi in avanti verso di lui per osservarlo più convincente e severa.
-Certo, è vomitevole…! Tutto questo amore, queste frasi tragiche, queste… Bleah!- nemmeno lui sapeva bene come definirle -Solo l’Oca lo sopporterebbe… Anzi, penso che quello che riesce a leggere ‘sta roba senza vomitare sia un alieno o un pazzo da rinchiudere al manicomio!-
Ran storse il naso e sentì la rabbia crescerle dentro come un’onda di tsunami.
Così sarei una pazza da manicomio, eh? Un alieno?!
La karateka prese minacciosa un quaderno dalla scrivania che si trovava attaccata al letto e glielo lanciò con forza sulla testa, facendogli cadere il libro aveva in faccia sulla gambe, mentre lui si voltava stupito verso di lei, che strinse forte le labbra fulminandolo.
-Ohi!- sbraitò Shinichi passandosi una mano sul punto colpito che cominciava a divenire rosso -Perché?!-
-Perché sei un idiota, un insensibile Holmes che non capisce un tubo e ora muoviamoci che mi sto scocciando a stare dietro a te e alle tue paranoie!-
Ran aprì con stizza il suo libro alla pagina 234 portandoselo a pochi centimetri dal viso mentre lui, sbuffando, la imitava leggendo le righe che aveva davanti con fare scocciato.
-Visto che non hai sentito la lettura del prof in classe, faccio che leggertelo io, poi commentiamo insieme e facciamo le dovute osservazioni…- spiegò con tono che non ammetteva repliche, mentre l’altro sbuffava.
-Mmh- rispose svogliato giocherellando con la matita 2B che aveva in mano irritando non poco Ran, che invece considerava tutte quelle scenate a dir poco assurde per un romanzo che reputava fantastico.
Dopotutto lei, al contrario di lui, era molto romantica e sentimentale, per cui trovava quell’opera davvero coinvolgente e commovente.
Peccato che Shinichi di coinvolgente non trovasse proprio nulla.
Idiota-stakanovista-fanatico-di-gialli!
Si schiarì la voce seppur stizzita e cominciò a leggere, tentando di invogliarlo con un tono di voce enfatico il più possibile.
“Yozo corse sul ponticello di legno dipinto di rosso come le aveva promesso e, non vedendola, credette di averla persa per sempre: non ce l’aveva fatta, aveva fallito.
Il suo sguardo cadde sui petali di ciliegio che, lenti, scorrevano sulla superficie del torrente che aveva sottostante e sospirò, ripensando alla prima volta che la ragazza era entrata nella sua vita.
Il rumore di piccoli sandali che si muovevano affrettati lo sorpresero il ragazzo.
Ecco.
Subito si voltò incrociando gli occhi neri come l’ebano di lei, che indossava il suo kimono preferito: quello color sakura.
-Sei qui- mormorò senza fiato Yozo, con occhi commossi, osservandola mentre il vento le scuoteva ciocche color carbone davanti al viso.
Quella annuì, abbandonandosi ad un triste e rassegnato sorriso.
Sapeva che la fine di quel loro amore era vicina…”
-Oooo ma dai!- esclamò Shinichi rigirando in fretta le pagine del libro per contare quante ne mancavano al termine di quel supplizio -Cos’è ‘sta roba?!- esclamò sofferente mentre la karateka, indispettita, si tratteneva a stento dal lanciargli addosso anche l’abat-jour che aveva accanto al letto.
Bernoccolo più, bernoccolo meno…
In quegli anni aveva persino perso il conto!
Calma Ran, calma… Ora la pianta… La deve piantare! Coraggio, coraggio…
-Tu lo fai apposta, vero?! Hai intenzione di andare avanti ancora per molto?- domandò un pelino seccata scrocchiando minacciosamente le nocche davanti al petto, facendo rimbombare il loro sinistro rumore nella stanza.
Il liceale, scuotendo il capo e abbandonando la testa contro il letto, si zittì consone di quello che, se solo avesse voluto, gli avrebbe fatto, e tornò a prestare di nuovo attenzione al testo seppur di malavoglia.
Ran riprese, arrivando qualche minuto dopo al suo punto preferito, ma si dovette interrompere un’altra volta, disturbata da un commento fatto sottovoce dal ragazzo.
-Che c’è adesso?! Se devi dire qualcosa, dillo ad alta voce! Non blaterare tra te e te…-
-No no, va’ avanti- rispose non curante Shinichi agitando un mano in aria come se nulla fosse e cominciando a scarabocchiare sull’angolo del libro irritando sempre più la ragazza.
-Cos’è? Non è abbastanza coinvolgente?- domandò scettica, mentre lui ridacchiava.
-Beh, se vogliamo metterla su questo piano…- rispose sorridendo e portando avanti la sua “opera artistica”.
-Ooo e magari vorresti aggiungere che io non aiuto nemmeno con la mia lettura, vero?-
-Se- rispose distratto Shinichi intento a creare una fitta ragnatela sul suo foglio, provocando il sorriso perfido di Ran: ora sì che era davvero Furiosa.
-Ok, Mr Detective-non-mi-piacciono-i-romanzi-rosa, ora tu leggi tutte le battute di Yozo e io quelle di Hiyori, così sarai costretto a seguire e non potrai dire che non sono coinvolgente. E se la cosa non ti sta bene, io domani vado dal prof a consigliargli di interrogarti dicendogli che conosci benissimo il testo. D’altronde tu non hai ancora il voto di letteratura…- disse perfida fulminandolo con uno sguardo agghiacciante tutta soddisfatta di sé-
Shinichi sbarrò gli occhi voltandosi contro di lei sdegnato e a bocca socchiusa.
-Cosa?!-
-Hai capito benissimo-
-Io non faccio la parte di questo tizio sdolcinato! E poi questo è un ricatto!-
-Uuuu cos’è? Non ti senti all’altezza? Hai paura, detective?- lo provocò Ran - Beh, come darti torto… Sei un impedito in amore proprio come Holmes: non riuscirai mai a capire a fondo il testo e quindi prenderai un votaccio… Fallirai miseramente questa volta-
Shinichi gonfiò le guance irritato, poi riprese il libro al punto in cui lei si era interrotta e si schiarì la voce.
Voleva la guerra?
Beh, guerra avrebbe avuto!
Attenta Ran, perché stai per mangiarti la mia polvere!
-Hiyori- disse impersonificando alla perfezione Yozo, tanto da lasciare Ran sorpresa e di stucco: non si aspettava un cambiamento del genere così repentino.
Solo fino a pochi secondi prima faceva il bambino capriccioso!
-Credevo che non ti avrei mai più rivista, credevo che sarei partito senza rivolgerti le mie ultime parole…-
-Yozo- Ran si riprese subito quando lui le rivolse un’occhiata in tralice e un po’ di sfida -Come hai solo potuto pensare un cosa del genere? È vero, il nostro amore è difficile, il destino ci è avverso, ma mai ti avrei lasciato partire senza rivederti un’ultima volta… Non avrei potuto vivere con il rimorso di aver violato la tua promessa!-
-Hiyori- il ragazzo si avvicinò a lei, prendendole il viso tra le mani- Shinichi si schiarì la voce una seconda volta, immedesimandosi perfettamente sia nel suo personaggio sia nella voce narrante -Non mi importa cosa diranno gli altri, non mi importa quale sarà la distanza che ci separerà, l’amore che provo per te è più grande di qualsiasi altra cosa al mondo, Hiyori- le scrutò a fondo gli occhi scuri, avvicinando sempre più il viso al suo mentre lei socchiudeva lentamente le palpebre aspettando il contatto caldo con le sue labbra…- lanciò una breve occhiata a Ran e sorrise divertito dalla sua solita espressione stregata dalle scene clou di film o libri.
La solita romanticona sentimentale…
-… Contatto che non si fece attendere troppo- riprese Shinichi sicuro di sé -Le labbra di Yozo premettero dolcemente su quelle della ragazza in kimono, lasciando che l’amore prevalesse anche in quell’occasione su ogni altra cosa. Hiyori gli sfiorò i capelli con la punta delle dita, lasciandosi avvolgere dalle sue forti braccia, dal loro calore, dal loro amore senza fine.
I loro animi si fusero in un unico corpo, il loro sentimento si propagò ovunque…-
Sdolcinerie infinite.
Ecco cosa lesse per le altre 12 righe successive il ragazzo, trattenendosi dal vomitare solo grazie al suo orgoglio: doveva dimostrare a Ran che si sbagliava.
Lui non era come Holmes, lui l’amore lo capiva.
Erano quei romanzi da ragazzine sdolcinate che non sopportava!
Ma nonostante questo, lui sapeva di poter riuscire in qualunque ruolo o situazione, e quello che stava facendo era proprio tentare di dimostrarlo alla ragazza che lo aveva insultato.
-… Finché l’eco del tamburo del villaggio non si propagò nell’aria, stordendo i loro timpani e facendoli separare con un sussulto: il tramonto era arrivato-
Il liceale alzò un sopracciglio verso la karateka sul letto e lei, stordita e agitata per essere stata colta impreparata dopo tutte quelle prediche, arrossì annuendo e riprendendo il controllo di sé.
-Yozo…-
-Hiyori devo andare ora- sussurrò Shinichi in modo sorprendentemente realistico, quasi fosse davvero lui quello a dover partire, e Ran rispose con altrettanto pathos facendosi contagiare.
-Yozo non andare ti prego!- pronunciò quasi col magone alzando lo sguardo su Shinichi preoccupata, mentre quello batteva qualche secondo le palpebre sorpreso.
-Devo Hiyori, ma non temere, i nostri destini si incroceranno ancora… Il filo rosso che ci lega è destinato a compiere ill suo dovere sino alla fine del tempo, per cui non temere Amore Mio: ci rivedremo presto- detto ciò il ragazzo le accarezzò una guancia con fare dolce, poi abbassò la mano e triste si voltò per andar…-
-Promettilo- disse decisa e seria Ran, fissando convintissima il ragazzo davanti a sé, che nel frattempo aveva alzato il capo interrogativo e stupito al suono di quella parola: quella battuta non c’era nel libro!
Ma che…?!
-Promettimi che tornerai- insistette mentre i loro sguardi si fondevano in uno unico e profondo, che solo loro si sapevano scambiare.
Uno di quegli sguardi che Shinichi e Ran sapevano lanciarsi da quasi 17 anni e che ogni volta sapevano interpretare alla perfezione:
non avevano bisogno di parole, in quel modo si dicevano già tutto.
Shinichi continuò a fissarla in silenzio diventando all’improvviso serio.
Perché Ran pronunciava quelle parole?
Perché quelle parole non erano affatto riferite al libro, ma a loro due.
E perché lui sentiva il dovere di risponderle con altrettanta serietà, come se fosse una promessa chedoveva a tutti i costi mantenere?
Questo non lo sapeva, ma di certo non sarebbe stato quel dubbio a fermarlo.
-Te lo prometto- mormorò serio e deciso, fissando poi lo sguardo sulle sue labbra, che si erano fatte molto più vicine di quanto immaginasse mentre Ran, aspettando la risposta, si era lentamente sporta verso di lui come ipnotizzata dai suoi occhi, desiderosa di sentire cosa avrebbe risposto alla sua richiesta.
Shinichi deglutì piano, per poi avvicinarsi quasi come un calamita a lei, senza controllare più né il corpo, né la mente.
Questa volta non era per smentire il fatto che non era come Holmes: questa volta era qualcos’altro a guidarlo verso di lei.
Il totale vuoto, il silenzio si era allargato attorno a loro, come il tempo, che si era fermato
Nessuno dei due sapeva cosa stava accadendo.
Nessuno dei due ricordava più la storia del libro.
C’era un libro?
Nessuno dei due controllava più il proprio corpo e i propri movimenti.
Entrambi però sapevano che dovevano andare avanti.
C’era qualcosa di straordinariamente magico e di importante in quel gesto.
Qualcosa di unico e di incontrollato.
Ran socchiuse gli occhi fissando le labbra di Shinichi e ruotando lentamente la testa verso destra per evitare di scontrarsi col suo naso, mentre anche lui si avvicinava sempre più, sempre più desideroso di poter rendere effettivo un loro contatto.
Le loro labbra stavano quasi per sfiorarsi, mancava davvero un soffio: entrambi sentivano il respiro tiepido dell’uno sul viso dell’altra…
Quando il libro di Shinichi scivolò a terra con un tonfo, che fece sobbalzare i due spaventandoli a morte e facendoli tornare alla realtà.
L’aria tornò a vorticare attorno a loro, il silenzio si infranse lasciando che venisse riempito dalla sveglia che ticchettava impaziente le ore sul quadrante, le menti ricollegarono la spina col cervello e il corpo, infrangendo la magia che si era venuta a creare.
Un perfetto momento rovinato da un semplice libro.
Shinichi lo avrebbe odiato ancora di più.
I loro visi divennero all’istante viola e subito il ragazzo per nascondere l’imbarazzo si abbassò a prendere il libro, mentre Ran, col cuore a mille e consone di quello che stava per succedere, si alzò in fretta dal letto e disse in fretta e furia scappando fuori dalla stanza:
-V-vado in bagno!-
Il liceale, col cuore che batteva come un tamburo, si passò in fretta una mano tra i capelli e li sfregò con foga ingoiando la saliva rumorosamente.
Ma che diavolo stavo per fare?!
Ran, in bagno, si sciacquò in fretta il viso con acqua ghiacciata e osservò il suo riflesso allo specchio: il rossore non sembrava intenzionato a svanire!
Oddio… oddio…!
-R-Ran!- urlò incerto Shinichi da dietro la porta facendola sobbalzare mentre il suo cuore accelerava di nuovo come un cavallo pazzo.
Eh ora?! 
-S-sì?- domandò agitatissima appoggiandosi alla porta del bagno con i palmi delle mani aperte.
-Emm… Mia mamma mi ha chiamato adesso adesso- improvvisò Shinichi con le guance che andavano a fuoco -Devo davvero andare!-
-Ah!- Ran sbarrò gli occhi -C-certo va’ pure! Ti mando le scan degli appunti per e-mail…-
-Emmm… ok…- il ragazzo deglutì -Allora a domani a scuola!-
-S-sì certo- rispose Ran mentre lui si allontanava verso la porta di ingresso.
La karateka scrutò la sua figura andare via spiandolo dalla fessura della serratura dopo essersi accovacciata a terra, finché il rumore della porta di ingresso che si chiudeva non rimbombò in tutta la casa lasciandola sola.
-Uff…!- mormorò lei scivolando con la schiena contro la porta, fino a sedersi a terra scuotendo il capo e tormentandosi la testa dopo averla afferrata tra le mani -BAKA BAKA BAKA MIDDA!-
Nello stesso momento Shinichi, avviandosi a casa sua in fretta e furia e strisciando le Converse sull’asfalto, sbuffò passandosi ancora una volta la mano nei capelli.
-Baka midda! Stavo per baciarla! Stupido “Koibito no Akai ito”, dimmi te cosa mi ha spinto a fare! Uff…! -
Ma le sue guance si imporporarono sempre più quando un altro strano pensiero si affacciò nella sua mente.
Ma siamo sicuri che lo stavo facendo solo a causa di quel polpettone rosa?!
Silenzio.
Sì, deve essere stato proprio per quello…
Era inutile, per quanto potesse impegnarsi, Shinichi sarebbe sempre stato una frana in Amore.
Proprio come Holmes.
O forse no?
 




Mangakagirl’s Corner:
Minna konnichiwa!
Uuuuuuuuu lo so ^^”
Sono passati secoli da quando non aggiornavo?
Non avevo l’ispirazione, mi spiace ^^”
Eccoci qua con l’ultimo capitolo di questa raccolta che ho corretto e ricorretto almeno 100000000000000000 di volte -..-“
Proprio non mi convinceva…
Non che adesso sia cambiato qualcosa -.-“
Bah bah…
Comuuuuuuuunque, mi spiace x tutti coloro che pensavano che magari
I piccioncini si sarebbe baciati davvero…
Errore! xD
Come avrei potuto?!
E poi, tutta la Gosho’s story?? xDD
Naaaa, qui troviamo solo uno Shin che odia i polpettoni/mattoni rosa,
una Ran che non lo sopporta +
e un bacio mancato…
Non so voi, ma io a scrivere di questo bacio mi sono divertita e emozionata molto *^*
Che ne pensate?
Sono IC???
Non penso che Shin gradirebbe romanzi del genere,
dovrei quindi averci azzeccato xD
Fatemi sapere ;)
Beh, vi lascio un po’ a malincuore annunciandovi che il mio ritorno
Con nuove fict non sarà imminente: mi aspettano all’incirca 20 verifiche
E altrettante interrogazione ( non sto esagerando, credetemi D: )
X cui sarò occupatissima e non avrò tempo x scrivere T.T
Per cui prevedo che la pubblicazione di un’altra mia fict arriverà
solo e soltanto verso giugno -.-“
Mi spiace tanto! D:
Ma se può consolarvi, ho delle ideuzze che bollono in pentola e fict in fase di stesura :D
So, don’t worry: I will return soon ;)
Beh, aspetto con ansia i pareri su questo ultimo capitolo J
Mi raccomando!!!! >w<
Grazie a tutti!
Xxx
Mangakagirl! ^^
  
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