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Autore: Foggynightmare    27/04/2013    2 recensioni
Il professor Severus Piton finalmente riuscirà a trovare l'amore... Anche se non è l'amore che J.K.Rowling si aspettava. Tra lui ed Harry sucederanno molte cose...
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quella sera Harry Potter era intento a sorseggiare un thè caldo, dopo aver finito un saggio tre rotoli sull’uso appropriato dell’incanto scudo per la Umbridge, quando gli tornò in mente quello che era successo solo qualche ora prima.
Appena Piton era scomparso dalla sua visuale aveva incastrato tutto ciò che era successo, dalla prima all’ultima parola dell’insegnante. Era rimasto sorpreso molto piacevolmente da quel bacio, ma come ogni cosa, aveva lati positivi  lati negativi.
Era il suo primo bacio vero, con una persona che,  forse, poteva volergli un po’ bene.
Cho non era stata un’esperienza molto significativa nella sua vita da teenager di successo.
Ma allora, come mai il professore non lo aveva mai cagato di striscio? Cos’aveva che non andava quell’uomo?
Harry non sapeva nemmeno cosa provava lui, figuriamoci se poteva capire da un bacio cosa provava Piton.
Era sempre stata una persona molto enigmatica e riservata, non aveva mai mostrato un lato vulnerabile agli studenti o ai docenti per quanto lui sapesse quindi non sapeva come avere la prova dei suoi sentimenti, se così li poteva definire Harry.
Cosa lo spingeva a voler tanto investigare? Fino a due giorni prima disprezzava Piton quasi quanto disprezzasse Malfoy ma ora le cose erano cambiate.
Doveva ammetterlo, era confuso e perso nel vuoto, però da qualche parte brillava una pallida luce di serenità quindi sostanzialmente si disse “Perché no?” e decise di andare nei sotterranei con un po’ di anticipo per vedere come si comportava.
 
Scese le scalinate di corsa, col cuore che batteva forte e non si curava più ormai di quanto fosse “poco dignitoso” per un grifone l’idea di correre tra le braccia di una serpe (anzi, il capo delle serpi!), a lui importava soltanto di scoprire cosa quell’uomo aveva in serbo per lui.
Arrivò alla porta dell’ufficio di Piton e bussò tre volte.
Quando l’uomo venne ad aprire era serioso e si scostò per farlo entrare senza una parola, Harry però notò che lo sguardo gli si era illuminato e gli si strinse il cuore al solo pensiero.
“Sera professor Piton” salutò il ragazzo cordialmente.
“Sera Potter” rispose accennando nuovamente ad un sorriso… Possibile che fosse felice di vederlo?
Harry si sedette come d’abitudine mentre Piton finiva i suoi lavori e gli comunicava il programma per la serata, che detto così sembrava chissà che cosa intima, mentre in realtà, almeno fino a qualche giorno prima si limitavano a guardarsi in cagnesco.
Quando il professore si sedette Harry lo scrutò attentamente mentre firmava le ultime scartoffie, poi anche l’uomo alzò lo sguardo e per un attimo nero e verde si scontrarono nell’aria di un momento.
“Ti vedo molto più rilassato di qualche ora fa…” commentò Piton.
“Si, abbastanza… una persona mi ha fatto cambiare idea” rispose Harry.
Piton ghignò e poi aggiunse :” Come sei condizionabile Potter!”
Harry allora avvampò, quindi l’uomo rise.
“Oh, eccoti qui, il timido ragazzo Grifondoro che arrossisce alla minima provocazione”.
“Co…No! Io non sto assolutamente arrossendo! E lei non mi sta provocando!”
Piton rise ancora, Harry non l’aveva mai visto così apparentemente ilare.
“Vero… bene allora, oggi ti testerò nuovamente sulla resistenza mentale che riesci a darmi..”
Così dicendo si avvicinò e arrivò quasi a sfiorarlo, sorridendo… anzi, sogghignando pensò Harry.
Il ragazzo deglutì abbastanza rumorosamente ma non era intenzionato a mostrarsi nemmeno minimamente toccato dall’uomo.
“Si divertirà a fallire miseramente, professore” il tono di Harry era deciso e provocatorio.
Legiliments” l’urlo di Piton squarciò la tensione che si era creata tra i due corpi.
 
Il Signore Oscuro che parlava con Codaliscia e con Barty Crouch Junior, era nel bel mezzo dei suoi sogni…
Lui e Ron che si odiavano per il torneo…Harry capì però che solo una parte della sua mente stava viaggiando con Piton, e la ridusse sempre di più fino a poter controllare ciò che era in grado di mostrargli, escludendolo dalla parte intima della sua mente.
Era solo questione di pazienza, non appena Piton si fosse addentrato un po’ nei suoi ricordi, avrebbe avuto il pieno accesso alla sua mente.
Quando fu immerso pienamente nella mente del ragazzo, fu allora che Harry si concentrò nelle sue emozioni, per partire con qualcosa di superficiale e facile anche per un ragazzo totalmente incapace in occlumanzia. Gli ricordò come infilare una cassetta nel videoregistratore, una persona (Piton) guardava il programma da lui scelto, mentre l’altra (Harry) si faceva i fatti suoi, o meglio, del suo insegnante.
Si concentrò per “mandare in onda” una sequenza della sua prima partita di Quidditch, mentre vagliava le emozioni che Piton stava provando.
Fu subito una macchia confusa di sensazioni e inizialmente non seppe distinguere le sue da quelle dell’uomo. Ad un tratto però provò un senso di dolcezza un po’ mielosa per i suoi standard, ma anche complessa e motivata da qualcosa che non era in gradi di spiegare. Si accorse che aveva iniziato a pensare alloro incontro pomeridiano e decise di lasciar andare un paio delle emozioni che aveva provato. Fu  molto semplice, come far cadere dei sacchi da una mongolfiera, fece cadere prima curiosità, poi stranezza ed infine gioia. Sentì la mente di Piton che si contorceva dal buon umore e poteva quasi percepirgli le farfalle nello stomaco. Harry rimase molto sorpreso, così lascio cadere anche i suoi dubbi su ciò che quel gesto poteva significare per entrambi e su quello che l’insegnante poteva provare nei suoi confronti.
Purtroppo però la sua mongolfiera andò troppo in alto per essere credibile e Piton si ritrovò nella sua stessa mente, tramite quella di Harry, così interruppe il contatto mentale.
“Che giochetto stavi tentando Potter?” chiese abbastanza irritato l’uomo.
“Io? Nessun giochetto… testavo le sue abilità di resistenza mentale” sorrise beffardo.
“Resistenza a cosa, di grazia?” Domandò allora Piton.
Harry allora arrossì violentemente e perse tutta la sicurezza che aveva avuto fino a due secondi prima.
“Da quant’è che frugavi nella mia mente?” chiese allora.
“I…Io non frugavo, tentavo solo di vedere come reagiva ai miei ricordi…” e la frase si sospese nel vuoto.
“Sentiamo allora, come reagivo?” chiese, dal suo tono poteva sembrare infuriato a morte e probabilmente lo era davvero.
“I…io no….non saprei…” mugugnò Harry, imbarazzato.
“Risparmiami queste menzogne Potter” Piton era irritato.
“Uh… Se proprio vuole saperlo…” ma la frase si sospese nuovamente nel vuoto.
“Voglio proprio saperlo”
“Penso che lei provi qualcosa per me…” Harry non aveva mai avuto intenzione di dire una cosa simile a una persona come lui, ma le parole gli erano uscite così senza pensarci.
Piton rimase basito e immobile una manciata di secondi, tempo sufficiente perché Harry se ne accorgesse.
“Queste fantasie da adolescente gradirei se me le risparmiassi, Potter” ma il suo tono non era affatto convinto.
“Quindi lei vuole dirmi che non prova niente per me?” Harry era di nuovo carico e pronto a spaccare.
“Esatto” rispose Piton freddo e distaccato
Lo spirito Grifondoro di Harry ruggì e con due ampie falcate coprì la distanza che separava i due corpi, Piton annaspò, ma il viso del ragazzo rimase a qualche centimetro da quello dell’uomo.
“Certo professore, lei mi odia terribilmente” sussurrò Harry e poi delicatamente gli diede un bacio sulla guancia.
“Penso che la mia lezione sia finita, ho imparato più oggi che in tutte le altre lezioni da lei tenute sa?” e sorridendo ancora uscì dalla stanza.
Piton rimase basito e immobile finchè il ragazzo usciva.
 
“Signor Potter, che ci fa nei corridoi dei sotterranei a quest’ora di sera?” La voce gracchiante della Umbridge sferzò l’aria.
Harry si voltò di scatto e per poco non prese paura quando vide la donnina con i bigodini in testa, la vestaglia rosa e qualcosa in faccia che preferiva trlasciare.
“Ah!” cominciò Harry “Signora Umbridge, non l’avevo vista! Mi scusi, ero andato a… “
“Potter era in punizione con me!” una voce calma e strascicante alle spalle di Harry giunse come salvagente per le menzogne che il ragazzo aveva pensato di raccontare.
“Punizione?” chiese la Umbridge.
“Esattamente, sono convinto che anche lei considera questo ragazzino un po’ troppo arrogante per il ruolo che tiene nella scuola…”
“Oh, si certo Professor Piton, ha fatto benissimo!”
“Bene ora che questo piccolo malinteso è stato sistemato, direi che il signor Potter può tornare alla torre Grifondoro.”
Harry si voltò verso l’uomo, guardò il suo volto imperscrutabile e fece un impercettibile cenno col capo, come per ringraziarlo.
“Buona notte professoressa Umbridge, professor Piton” e così dicendo si congedò e salì le scale il più velocemente possibile fino al ritratto della Signora Grassa.
“Pasticche vomitose” disse Harry.
“Altrettanto!” e il quadro si aprì e lo lasciò passare.
Entrò nella sala comune e pensò di scrivere a Sirius.
Afferrò penna e pergamena e iniziò a scrivere.
 
Caro Sirius,
Le lezioni con il Professor Piton non sono così male, almeno sto imparando qualcosa, questa sera sono riuscito a controllare i miei pensieri… Non so se ci riuscirò anche con Voldemort però è già qualcosa.
Tu come stai? Com’è la vita a Grimmauld Place?
Per natale mi piacerebbe venire a salurarti, so che dato che mancano poche settimane è un po’ avventata come richiesta, spero che tu non avessi già dei programmi.
Silente non mi parla da quando questo settembre mi ha detto che avrei fatto occlumanzia con Piton a partire dai primi di Novembre. Mi ignora e non capisco quale sia il problema.
Apparte questo sappi che il mio flirt con Cho Chang è finito circa tre settimane fa, non era proprio il mio tipo… Poi mi sentivo il rimpiazzo di Diggory e ho preferito evitare. Quando ci rivedremo ti spiegherò meglio, buona serata e dà da mangiare ad Edvige quando arriva da te!
Con affetto,
Harry
 
Quando fu abbastanza soddisfatto della lettera chiamò Edvige, le infilò la lettera nella zampa e dopo qualche buffetto, la mandò fuori.
Decise che sarebbe andato a letto, il giorno dopo lo aspettava una giornata intensa e ricca di materie noiose.
Domani però avrebbe visto il professor Piton in classe, doppia pozione con Serpeverde.
Andò fino al suo letto con questo pensiero che gli ronzava in testa, si mise il pigiama e si tuffò tra le coperte.
 
Il giorno dopo si svegliò nuovamente di buon umore e stranamente trovò Ronald già sveglio.
“Hei amico!” salutò il rosso.
“Come mai già sveglio Weasley?” chiese Harry vestendosi velocemente.
“Non avevo sonno sta mattina e così ho aspettato che ti svegliassi” sorrise Ron.
Poi aggiunse “Parli serpentese nel sonno sai?” sempre sorridendo.
“Sai che lo sospettavo quasi?” Harry e Ron scesero le scale del dormitorio e andarono in Sala Grande.
  
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