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Autore: R i n g m a s t e r    27/04/2013    4 recensioni
"Vuoi provare a guardare nel mio cuore?
E' pieno di desiderio, vero?
Ma non basta, ci vuole molto di più dentro
Così tanto che non si può immaginare
C'è di più, forse?"
(Dalla canzone Romeo and Cinderella)
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gakupo Kamui, Len Kagamine, Meiko Sakine, Miku Hatsune, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incest
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(Len)
Io e Rin siamo sulla strada di casa, di ritorno dalla scuola. Siamo allegri, scherziamo e bisticciamo: è tutto come sempre. Mentre cammino fisso l’asfalto e con i piedi continuo a trascinarmi dietro a forza di calci una lattina di Coca Cola. Arriviamo al portone. Spedisco la lattina sul giardino dei vicini, e mi becco un’occhiataccia da parte di Rin.

-Che c’è?- faccio spallucce io, con  una faccia angelica.

Suoniamo al campanello, ma mamma e papà non ci aprono. Devono essere fuori a pranzo o qualcosa di simile. Scavalco agilmente il cancello e metto una mano nel vecchio annaffiatoio di metallo, cercando le chiavi di riserva.

-Ehi, ed io?- si sbraccia Rin dall’altra parte del cancello. –Non sono capace a scavalcare.- si imbroncia ed arrossisce.

Io esplodo in una risata.

-Non c’è niente da ridere.- mi ricopre di occhiatacce. –Aiutami, piuttosto.-

Tende le esili braccia bianche al cielo, in attesa che io la afferri. Mi infilo le chiavi in tasca e mi appoggio alla recinzione, poi le faccio scivolare le braccia intorno ai fianchi e la sollevo in aria, facendola passare con attenzione oltre le sbarre di ferro.

-Sai Rin, di solito in queste situazioni si dice che “la ragazza pesava quasi niente” … invece tu pesi un quintale!- la prendo in giro io, sbuffando per lo sforzo.

-Tu sì che sai come trattare le donne, Len!- replica lei, dimenandosi tra le mie braccia. –E poi … non è vero che sono grassa! Sei tu che non hai muscoli.- si infuria e tenta di mollarmi un ceffone, ma per il movimento brusco io perdo l’equilibrio e crollo a terra, trascinando Rin con me nella caduta.

Finisce esattamente sopra di me, la sua testa rimbalza sul mio petto, i suoi capelli color dell’oro mi solleticano il viso e, quando  si scosta ed incontro il suo sguardo, nei suoi occhi intravedo un bagliore malizioso. Ci fissiamo per secondi che mi sembrano secoli, fin quando Rin fa leva sui gomiti, si scrolla il terriccio dalla gonna della divisa scolastica e si alza in piedi guardandomi severa:
-Vedi? Sei debole. Non riesci neanche a reggerti in piedi!- sogghigna, chinandosi nuovamente su di me, piantando gli occhi azzurri nei miei.

Io le restituisco lo sguardo,perplesso: è vicina, troppo vicina, mi domando che cosa abbia intenzione di fare... E quando mi fruga nelle tasche dei pantaloni, afferra le chiavi e si reca ad aprire la porta, mi sorprendo di essere rimasto deluso.
“Che stupido! Ma insomma, che ti aspettavi? Che ti baciasse?” Mi prendo mentalmente a schiaffi: solo aver pensato quella cosa assurda mi riempie di smarrimento. “Ma tu guarda che vado a pensare!” Mi alzo da terra e seguo Rin in casa.

-Aaah! Len, aiuto! C’è qualcuno in casa! E’ un ladro! Len!- Seguo la voce di mia sorella con il cuore in gola, e la trovo in salotto che sta prendendo a zainate  un tizio dai capelli viola lunghissimi.

-Aspetta! Fammi spiegare!- Tenta di proferir parola il tipo, proteggendosi il viso con le mani.

-Rin … non mi sembra un ladro!- intervengo io a favore dell’uomo.

Rin sgrana gli occhi e posa lo zaino a terra. –Non … Non sei un ladro?- chiede.

-Beh … no.- risponde quello.

-Oh, mi dispiace così tanto!- si scusa Rin completamente mortificata; crolla a terra e si prodiga in mille scuse.

-E quindi chi saresti? Che ci fai in casa nostra?- domando intanto io.

All’improvviso mamma esce a sorpresa da una porta scorrevole. –Oh, cari, già a casa? Avete suonato? Credo di non avervi sentito, ero impegnata a cucinare a cucinare e …- si rivolge poi al tizio viola. –Vi siete già presentati?-

-No.- dice quello.

Mamma si avvicina a Rin e le prende una mano. La mia gemella batte le palpebre stupita.

-Rin …- Mamma conduce la mano di lei tra quelle del tizio viola. –Lui è il tuo futuro marito: Gakupo Kamui!-

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: Rin farà la conoscenza del suo futuro marito …
Rin: Questo l’hai già detto...
Io: Ah...sì? B-beh... è perché per adesso l’hai solo visto, però ancora non lo conosci!
Len: Questo capitolo non mi è piaciuto.
Rin: Geloso, eh? Ero talmente preoccupata di come sarebbe stato il mio futuro sposo ed invece è fantastico! Tra noi due le cose belle tendono a succedere a me,eheh! Ed ho anche una mia teoria al riguardo: io sono educata con le persone e perciò vengo ricompensata, tu fai il maleducato e gli getti le lattine nel giardino, perciò non vieni ricompensato! Potevi pensarci, prima di farlo! Quindi ora non essere geloso!
Len: Io geloso? Di quel mezzo gay di Gatsupo, Gakupo, o come cavolo si chiama? Mai!!
Rin: Non è "mezzo gay"! Io lo trovo piuttosto affascinante invece!
Len: *imbronciato* Vabbè. Qualche altro spoiler sul prossimo capitolo, Mhary? Qualcosa su di me? Chessò, una fidanzata sexy …
Io: Eheheh! Posso solo dirti che ci sarà una brutta notizia per te, Len! Ahiahi.
Len: Eh no, però! Non è giusto!
Rin: Ahaha, vedi Len? Te l'avevo detto! E tanto per cominciare, direi che ora fili a raccogliere quella lattina...
Len: Okay...
Io: Ci vediamo al prossimo cappy! E ricordatevi di recensire!
Rin&Len: Ciao!

  
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