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Autore: rora02L    28/04/2013    0 recensioni
I noni Hunger Games: quelli che tutti hanno nascosto, dovevano essere i più esaltanti della storia di Panem. Ma sono stati un fallimento e una umiliazione per Capitol City. Due ragazzi del Distretto 8, che decideranno da soli il loro destino. "Non sarò una loro marionetta ... mai."
Julliet Scarlet e Romeo Whitemore.
Spero di avervi incuriosito e mi auguro che passerete a leggere ... Grazie per la vostra considerazione ! Rora-chan
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Romeo ...

Esco dalla porta di servizio della fabbrica senza farmi notare, camminando in punta di piedi. Non ne posso più di questo strazio.
Ho bisogno di svagarmi un po' ... domani c'è la Mietitura, oggi si deve festeggiare !
Mi assicuro che nessuna delle donne che lavora alla macchina da cucito mi abbia visto.
Scannerizzo l'area con i miei occhi verde acqua.
Nessuno ...
Parto a razzo verso il bosco, saltando come un grillo. C'è il filo spinato. Sorrido.
Spento da secoli ... che scemi.
Non era da tanto che c'era quel filo a separare il Distretto 8 dal resto del mondo, ma non ha mai funzionato. Troppi soldi da spendere.
L'importante era far finta che funzionasse.
Lo scavalco agilmente e con naturalezza, guardando la foresta di abeti davanti a me. Finalmente ...
Inspiro lentamente, chiudendo per un attimo gli occhi. E mi tuffo tra gli alberi con impeto, saltando i tronchi caduti.
Mercuzio aveva detto che sarebbe stato qui ad aspettarci per mezzogiorno ... chissà se viene anche Benvolio.
Sono orgoglioso del nostro segreto. Anche se so che il nostro intero clan, mio e di mio cugino Mercuzio, non sarebbe d'accordo.
Per niente. Sono degli stupidi pacifisti che sarebbero capaci di stare fermi a guardare mentre i loro figli vengono uccisi davanti ai loro occhi.
E lo fanno, durante gli Hunger Games. Il Distretto 8 non ha vinto ancora nemmeno una edizione, a differenza dei Favoriti del 2 e del 1.
"Mercuzio !" lo saluto agitando la mano. Lui si gira, è un ragazzo piuttosto alto e più grande di me: ha 20 anni.
I suoi capelli neri come i miei e lisci gli coprono l'occhio destro e li sposta con la grande e possente mano, allenata come il resto del corpo per anni.
Sorrido appena vedo le due spade rimaste su un ceppo.
“Non dovresti prendere la mia spada … lo sai che mi arrabbio.” Esclamo io, facendogli segno di ridarmela.
Mio cugino ridacchia e ribatte: “Se la rivuoi, vieni a prendertela !” Faccio un sorriso sghembo e mi lancio all’inseguimento.
Mercuzio è veloce, ma riesco a stargli dietro e sto per afferrare il pomello della spada, che ha legato alla cintura, quando una voce mi sorprende, facendomi mancare il bersaglio.
“Ancora a giocare come bambini, eh ?” esclama Benvolio, scendendo dalla boscaglia verso la riva del lago.
“E tu devi sempre fare il superiore, Benvolio ?” ribatte Mercuzio, scarcastico. “Ti ricordo che il maggiore tra noi sono io …”
“Ma non mentalmente !” risponde lui, balzando davanti a Mercuzio ridacchiando. Ridiamo tutti e ne approfitto per riprendermi la spada.
“Ehi, Romeo !” protesta lui, girandosi, ma orami è tardi. Ti riconoscerei tra mille, piccola mia …
Guardo la lama lucente della spada brillare ai raggi del sole che arrivano dalla boscaglia, il pomello d’acciaio semplice ornato da croci gotiche. Lei è mia, essendo il diretto successore dei Whitemore. Perché questa spada, la Cross Sword , era di mio padre, quando era giovane come me. E quella di Mercuzio del suo. La terza era un cambio, ma adesso appartiene a Benvolio.
L’ultimo arrivato mi da una pacca sulla spalla e domanda: “Come vanno le cose con Rose ?” Mi strizza l’occhio, complice.
Arrossisco un po’, imbarazzato, e rispondo: “Insomma … lo sai che da allora non penso ad altro che a lei.” Sospiro, tra i sogni.
I miei amici si guardano e poi scuotono entrambi la testa, contrariati. “Lei è una Scarlett, lo sai. A parte i nostri genitori, nessun Whitemore o semplice cittadino del 8 ha delle armi … e lei aveva ben cinque coltelli !” mi ricorda mio cugino, severamente.
E ha ragione, perfettamente. Ma non riesco a scordarla, con i suoi fantastici capelli rossi fuoco e mossi dal vento, le mani delicate ma forti, il corpo da mozzare il fiato, una voce sexy che mi ha fatto tremare e degli occhi scintillanti d’orati. Per non parlare delle sue labbra scarlatte, in contrasto con la sua morbida pelle candidissima.
“Sveglia !” interviene Mercuzio, scioccando le dita della mano destra davanti ai miei occhi persi nel vuoto. Sbatto le palpebre e chiedo scusa ai miei amici. Benvolio sbuffa, infastidito dal mio comportamento irrazionale ed egoista.
Faccio un sorriso imbarazzato ed esclamo, portando la spada davanti a me, in posizione d’attacco: “ Bene, fatevi avanti ! Sono pronto a battervi per la centesima volta !” Mercuzio fa un sorriso sghembo ed entrambi partono alla carica. Li blocco con la mia sola spada e grazie alla mai forza, concentrata sulle braccia e le gambe, li rispedisco indietro.
Mi sento vivo e in fiamme quando combatto. E penso a lei, la mia ragazza scarlatta di cui non so nemmeno il nome.
Dovrei sposarmi con Rose, la mia promessa sposa. La amavo, lei no. Ma adesso anche i miei sentimenti sono cambiati: sono innamorato della ragazza dai capelli scarlatti, che lancia i suoi pugnali con ardore e abilità. Ti ritroverò … magari domani, visto che c’è la Mietitura.
Ma non avevo mai pensato alla Mietitura come una minaccia, c’era solo una decina di biglietti col mio nome. Perché sarei dovuto uscire io ?
 
Mi getto contro i mei amici, pronti a combattere.
La lotta stimola ogni muscolo del mio corpo, rilassando la mia mente, che si lascia guidare dagli impiulsi e dall'istinto, che non sbaglia mai.
Sono nato per combattere, come mio padre.
Lui avrebbe voluto lottare contro Capitol City, insieme agli altri del Distretto. Ma mio nonno glielo impedì, dicendo che non sarebbe servito a nulla.
Che i nostri nemici erano troppo superiori a noi, che eravamo senza una guida e un piano per tutti i Distretti di Panem.
Eravamo scordinati, allo sbaraglio e inesperti. Carne da macello ...
Così i bollenti spiriti di mio padre dovettero calmarsi. E incontrò mia madre, una brillante insegnante di letteratura alla scuola superiore del Distretto.
E si innamorò follemente di lei, non riusciva più nè a dormire nè a mangiare. Ma non trovava il coraggio di parlarle, nonostante lei fosse sempre così gentile e disponibile.
Il suo sorriso lo raggelava e aumentava il battito del suo cuore, più simile al ritmo di un tamburo.
Decise che non servivano le parole. La baciò con impeto.
Dopo qualche mese, si sposarono, nonostante la guerra appena iniziata. E naqui io. Combattemmo per circa dieci anni. Poi venne Snow.
E gli Hunger Games, la più grande umiliazione mai subita dai Distretti.
I Whitemore riuscirono a mantenere il controllo delle loro fabbriche tessili, le uniche del Paese.
Gli Scarlett, invece, finirono sotto il diretto controllo di Capitol e, dopo aver giurato fedeltà eterna al suo Governo, diventarono la famiglia del sindaco, anno dopo anno.
Io mi sono innamorato di una Scarlett, è ovvio. Non c'è futuro per noi.
Non so nemmeno cosa prova lei per me ... Scaglio un fendente contro Benvolio, che lo schiva prontamente.
                                 
  
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