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Autore: putuporshutup    30/04/2013    1 recensioni
Fin dal liceo, quindi non molto tempo prima, passavano le giornate a chiedersi come sarebbe stato far parte del mondo della musica.
Certo non in prima persona; ma per come erano loro, quei lavori che si fanno sedute dietro ad una scrivania non erano adatti.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Morgan e Olivia si occupavano da poco di queste cose, anche se l'avevano sempre sognato. 
Fin dal liceo, quindi non molto tempo prima, passavano le giornate a chiedersi come sarebbe stato far parte del mondo della musica. Certo non in prima persona; ma per come erano loro, quei lavori che si fanno sedute dietro ad una scrivania non erano adatti.
Allora, appena finito il liceo, si erano messe alla ricerca di un lavoro perfetto per loro; Morgan si era ritrovata a lavorare per un giornale di musica, mentre Olivia aveva portato avanti la sua passione per il basso, occupandosi dei soundcheck ai concerti.
Erano riuscite a trovarsi anche un appartamento a Trenton, nel New Jersey.
 
 
 
Morgan's POV
 
"Morgan, cosa vuoi mangiare stasera?" mi dice Olivia.
Io mi sistemo comodamente sul divano: "Ordina due pizze"
"Io veramente pensavo a qualcosa di diverso, ma va bene. A proposito, mi hanno chiamata, mi hanno chiesto di occuparmi di un concerto a Baltimora e forse non solo quello! Però dovrei partire tra due giorni e se tutto va bene tu vieni con me"
"Sei seria? Sarebbe fantastico! Però dovrei sentire quello che dice Cole"
"Ma si, un'intervista in più potrebbe solo farlo contento"
"Dipende. Di che gruppo ti occupi?"
"Non lo so ancora, ma è qualcosa di buono. Ti farò sapere domani"
"Io avviso Cole, allora"
 
Il mio nome è Morgan Lester e sono nata 22 anni fa. Non c'è molto da dire su di me, anche se sono una persona particolare. Quello che faccio durante la maggior parte del tempo è ascoltare musica, scrivere per Blow, il giornale per cui lavoro e stare coi miei amici. Sono una persona abbastanza soddisfatta, perché tutto quello che volevo accadesse nella mia vita sta accadendo, tralasciando qualche piccolo intoppo. Però sono qua e sono a posto.
Vivo con la mia migliore amica, Olivia. Lei è una persona forte, è riuscita a sopportare cose terribili. Il suo ragazzo, Rich, è morto qualche mese fa, di cancro. E’ stato orribile, cosa che mi sembra abbastanza ovvia. Ma per lei Rich era tutto, una specie di fratello, migliore amico, un sostegno in ogni caso. Ecco, un punto di riferimento che ha perso, ma durante i mesi di malattia si era preparata a tutto. Ad ogni modo, magari di questo parlerò più avanti.
A differenza di Olivia, io ho un fratello. Un fratello problematico! Evan è qualcosa di ingestibile, ma gli voglio bene. Purtroppo ha delle difficoltà, ha delle ‘qualità’ che l’hanno reso sempre diverso dagli altri e in fondo posso solo pensare che questo sia un bene.
Io e Olivia insieme stiamo bene e riusciamo a ritagliarci uno spazio speciale. E’ una delle poche persone di cui mi fido ciecamente e io non mi fido mai di nessuno. Il punto è che come Rich era un punto di riferimento per lei, lei è a sua volta il mio sostegno, il mio punto di riferimento. E di certo la sua esperienza nel campo musicale mi ha portata a vivere tantissime nuove esperienze!
 
 
Alla fine decidiamo di partire, ma non sappiamo ancora di chi si tratta e purtroppo spesso è così. La chiamano sempre all’ultimo minuto, povera ragazza. Beh, non che non si diverta! Ripeto, questo lavoro ci permette di conoscere persone incredibili e vivere esperienze altrettanto interessanti.
Cole ha approvato, fidandosi del mio buon senso e della mia maturità.
Quindi ora siamo qua, nel nostro piccolo furgone, che ci mettiamo in viaggio per Baltimora. 
Tra musica e idiozie varie, in due ore e mezza siamo arrivate a destinazione.
”Esattamente dove dobbiamo andare?” chiedo a Olivia.
”Al Rams Head. Sono tutti lì e ci aspettano. Più che altro aspettano me, ma tu sei il bonus” 
”Ahahah, che carina. Saranno solo felici di apparire su una rivista in più”
”Certo, certo” mi risponde, prendendomi in giro come al solito.
 
Arriviamo vicino al palco e cerchiamo di raggiungere la band. Olivia va avanti mentre io mi sistemo in un angolo e comincio a guardare il cellulare. Non ci sono chiamate o messaggi, ma l’importante è che io abbia qualcosa su cui scrivere quello che noto e quello che succede.
Vedo un sacco di persone che sorridono e che si divertono. Si stanno tutti impegnando a fare qualcosa. 
Vedo gente che traffica con strumenti e cavi e percepisco un’allegria generale. Anche loro sicuramente apprezzano quello che riescono ad ottenere lavorando in questo mondo speciale.
Olivia mi raggiunge: “Allora, mi hanno detto che si tratta degli All Time Low! Non è fantastico?”
Io la guardo e sorrido: “Si, sono bravissimi”
”Avrai tempo per le interviste alla fine del concerto, io ora vado ad occuparmi di Zack! A dopo!”
La vedo andare verso il ragazzo, alto e muscoloso, che la aspetta sul palco. 
Io mi alzo e vado a cercare qualcosa da fare. Non conosco nessuno e mi sento piuttosto impacciata, ma so che questa sensazione scomoda andrà via.
Conosco un po’ la band, mi piace e per questo saprò da dove partire per la mia intervista. Sono persone simpatiche ed estroverse, di certo sanno come divertirsi.
Cammino e un ragazzo alto e moro mi si para davanti: “Ehy, chi sei?”
Sorrido e gli dico: “Mi chiamo Morgan, sono qui insieme ad Olivia. Non so se l’hai conosciuta. Beh, si occupa del soundcheck”
”Certo. Ah, io sono Matt! Però tu non fai nulla? Scusa, forse mi sono espresso male. Di cosa ti occupi? L’hai accompagnata e basta?”
Scuoto la testa: “Sono una giornalista, se così si può dire. Amo la musica. Scrivo per Blow!”
”Ah! Blow! E vorresti intervistare i ragazzi”
”Ovvio” gli dico. Lui sorride.
”Beh, per quello si può aspettare, però se li vuoi conoscere, vieni con me”
Comincia a camminare e io lo seguo.
Mentre passiamo davanti al palco, vedo Olivia e Zack. Lui sembra una persona molto tranquilla, mi piace. Intanto sorride ad Olivia, che sicuramente è una persona pacata quanto lui. Penso ‘spero che si stiano simpatici’ e li sento ridere piano, prima di entrare in una delle stanzette dietro al palco.
 
 
Olivia's POV
 
Mi chiamo Olivia Howell, ho 22 anni non ancora compiuti. 
Sono nata in Inghilterra, a Bristol, ma mi sono trasferita nel New Jersey quando avevo 8 anni. 
È stato a scuola che io e Morgan ci siamo conosciute. Eravamo entrambe un po' diverse dagli altri, abbastanza per conto nostro; forse è per questo che ci siamo piaciute da subito. 
Ricordo che adoravo i suoi capelli scuri, con qualche onda sulle punte, che contornavano due occhi color cioccolato. 
Praticamente ci completavamo: io bionda e lei mora, io con gli occhi azzurri e lei marroni. 
Ho iniziato a frequentare casa sua da subito, e li ho conosciuto suo fratello Evan, che ha 3 anni più di noi. 
Posso dire con certezza che lui sia il mio migliore amico, oltre a Morgan naturalmente. 
Mi sono sempre sentita in famiglia con loro, e nonostante Evan abbia dei problemi, e nonostante stia spesso da solo e non venga apprezzato come dovrebbe, io lo adoro. Letteralmente.
Non saprei come sarei sopravvissuta senza Evan e Morgan. 
Non dopo che l'intero mondo mi è crollato addosso. Perché perdere Rich è stato come perdere la parte migliore di me, quella che amavo di più. 
 
 
Siamo nel nostro furgoncino, direzione Baltimora. Ascoltiamo musica e cantiamo a squarciagola come non ci fosse un domani. 
"Adoro fare viaggi in macchina! Dio, è meraviglioso!" - esclamo guardando Morgan al volante. 
"Si, quando non sei tu a dover guidare" mi dice guardandomi con disprezzo. 
Ridiamo e la abbraccio. 
"Lasciami che sto guidando, è pericoloso!" grida spaventata, mente io continuo con un'altra risata. 
Due ore e mezza che passano così. 
 
Appena arriviamo al locale, il Rams Head, noto subito il gran movimento che c'è, e vengo fermata da un uomo. 
"Sei qui per il soundcheck? Dimmi di sì ti prego!" dice guardandomi con aria disperata. 
"Sono io!" rispondo sorridendo "Mi chiamo Olivia". 
"Grazie al cielo! Allora, giusto perché tu lo sappia, questi ragazzi dietro di me sono gli All Time Low" dice puntando il dito sul palco dietro di lui, dove riesco a scorgere quattro figure in piedi. 
"Li conosco, mi piace la loro musica" dico con un sorriso enorme, e l'uomo, che scopro chiamarsi Luke, mi da le ultime direttive, poi torno da Morgan. 
"Allora, mi hanno detto che si tratta degli All Time Low! Non è fantastico?" le dico contenta, e anche lei sembra esserlo. 
"Sì, sono bravissimi!" mi dice sorridendo. 
”Avrai tempo per le interviste alla fine del concerto, io ora vado ad occuparmi di Zack! A dopo!”
Non faccio in tempo a sentire la sua risposta perché noto Luke che mi guarda impaziente, perciò corro verso il palco, dove vedo Zack, il bassista del gruppo. 
Anche io suonavo il basso in una band, prima che Rich se ne andasse. 
Scaccio quel pensiero per concentrarmi meglio, e metto finalmente piede sul palco, dove trovo Zack che mi tende la mano. "Sono Zack, piacere". 
La stringo e gli sorrido. "Piacere mio, Olivia. Allora, passa questo basso e vediamo come suona."
Ridiamo entrambi della mia finta arroganza e mi tende lo strumento. 
Appena indosso la tracolla, una serie di veloci flashback mi passa per la mente, e noto che Zack mi guarda preoccupato. 
"Stai bene?" mi dice, ma il mio sguardo è assente. 
"Scusami, è tutto ok" dico sorridendogli, e collego il basso all'amplificatore. 
"Allora, com'è essere sempre in tour?" gli chiedo per sdrammatizzare. 
"È davvero fantastico. Certo, è stancante a volte, ma l'emozione che si vive ogni sera ti ripaga sempre". 
"Posso capirlo" gli dico con tono solenne, e ridiamo di nuovo. 
"Di che ti occupi tu?" mi chiede all'improvviso. 
"Diciamo che faccio questo" gli dico indicandogli tutto ciò che ci sta intorno "Ma prima anche io avevo una band. Era il mio sogno avere la vita che fai tu" gli dico con un sorriso malinconico. 
"E cosa te l'ha impedito?" 
La sua è una domanda innocente, non può sapere cosa significa per me riparlare di questa storia. 
"Te ne parlerò Zack. Solo, non ora". 
"Mi dispiace Olivia, non volevo.." 
"Non preoccuparti" dico interrompendolo. "Comunque, ora dovrebbe essere tutto ok con il tuo basso" gli dico mentre glielo porgo. 
Mi ringrazia e sorride. 
"Spero di vederti più tardi" mi dice abbassando lo sguardo. 
"Ma certo. E scusa se ti ho terrorizzato" 
Ridiamo insieme ancora, e lo guardo andare via. 
Ha un sorriso davvero bello. Ed è la prima volta in tre mesi che riesco a dirlo di qualcuno che non sia Evan, o Morgan. 




ourspace. Salve a tutti!
Se siete qui vuol dire che avete letto il primo capitolo della nostra fanfiction. Si, perchè è una fanfiction a quattro mani :3
Appena possiamo posteremo il seguito; intanto, grazie per la lettura e fateci sapere cosa ne pensate!
  
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