Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: PrimPrime    30/04/2013    2 recensioni
Non poteva credere a chi aveva davanti. Impallidì e tornò come pietrificata, senza riuscir a parlare, come prima. Anche se non gli vedeva il viso, lo riusciva a riconoscere dalla voce.
“scusa, volevo fare una passeggiata con la mia nuova amica. Lei è Debra” disse al ragazzo
“sicuramente sai già chi è lui” parlò di nuovo, questa volta riferendosi a lei.
Il ragazzo davanti a loro si tolse il cappuccio, e la luce di un lampione gli illuminò il viso. Quello non poteva accadere a lei, faceva fatica a crederci. Voleva piangere, piangere di gioia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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__________Capitolo 1

Debra aveva 18 anni, frequentava l’ultimo anno delle superiori. Odiava la scuola e non sopportava i compagni, che la giudicavano per il suo modo di vestire e per la musica che ascoltava. Infatti, si vestiva sempre e solo di nero e ascoltava musica rock. La sua band preferita erano gli Scorpions, ma da qualche anno aveva iniziato ad ascoltare anche i Black Veil Brides, che sin dall’inizio l’aiutarono a superare i momenti difficili.

Il cielo era grigio e la pioggia colpiva il tetto producendo il rumore di mille tamburi suonati ad alta velocità in lontananza. Lei si stava concentrando su quel rumore, anziché sulla professoressa che spiegava la lezione.
“per lunedì dovete fare la recensione di un libro” disse la professoressa. Debra si appuntò svogliatamente il compito sul diario, già pensando a quale libro avrebbe dovuto leggere. Non le piaceva leggere, lo considerava una perdita di tempo. Quando un libro le piaceva lo leggeva tutto d’un fiato, ma raramente ne trovava uno di suo gradimento.
Appena suonò la campanella uscì da scuola. Finalmente anche quella giornata scolastica era finita. Si diresse a testa bassa verso la libreria, così avrebbe comprato subito il libro per la recensione. Vi entrò ed iniziò a guardarsi intorno cercando qualcosa che la colpisse. Dopo poco trovò il libro che avrebbe letto: “IT” di Stephen King. Aveva già visto il film ed era certa che anche il libro le sarebbe piaciuto. Si diresse verso la cassa e porse il libro al commesso senza alzare lo sguardo. Non riusciva ad alzare lo sguardo, a guardare in faccia le persone, se non per pochi secondi. Non ci riusciva perché si sentiva indegna di farlo, inferiore.
“7 dollari” le disse il commesso
Lei prese il portafogli dalla borsa e porse i soldi al ragazzo
“bella maglietta” le disse guardando la sua maglia dei Black Veil Brides, mentre le faceva lo scontrino.
“grazie..” rispose lei timidamente. Lui le porse lo scontrino e Debra mentre lo prendeva alzò lo sguardo per vedere com’era il ragazzo che aveva di fronte: vestito di nero, capelli lunghi.. teneva la testa coperta dal cappuccio della felpa, ma questo non le impedì di vedergli il viso. Già la sua voce le risultava familiare, ma credeva di sbagliarsi. Quando lo guardò in faccia restò a bocca aperta.
“non.. non posso crederci..” disse lei, sempre con quell’espressione meravigliata stampata in volto. Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata, poi con una mano le spinse su il mento così che le si chiudesse la bocca, aperta per lo stupore
“come ti chiami?” le chiese
“Debra..” rispose prendendo tutto il coraggio che aveva
“è un bellissimo nome”
Non poteva crederci. Non poteva credere di averlo incontrato lì, di avergli parlato, che gli piacesse il suo nome. Continuava a fissarlo senza dire niente e la situazione si stava facendo imbarazzante
“forse è meglio che vada..” disse, senza togliere lo sguardo da lui
“va bene, spero di rivederti”
A lei si illuminarono gli occhi. “lo spero anche io”. Uscì subito da lì, non credeva ai suoi occhi, pensava che fosse tutto un sogno. Si diede un pizzicotto, ma niente. Era successo realmente. Corse a casa, ormai si era fatta l’una e la sua famiglia la stava aspettando. Durante il tragitto continuava a pensare a quell’incontro. Aveva passato tutta la vita a Los Angeles, ma non aveva mai incontrato un membro dei Black Veil Brides, e poi era strano pensare che lavorasse in una libreria. Ancora più strano era quello che le aveva detto, cioè che voleva rivederla. Un ragazzo bello, famoso e più grande di lei, non poteva desiderare di rivederla. Continuò a camminare sotto la pioggia immersa in questi pensieri.
Quando arrivò a casa era già pronto il pranzo, e sua madre la aspettava in cucina. Lei entrò pensierosa e senza dir niente si sedette a tavola.
“come è andata la scuola?” le chiese la madre. Lei non rispose, aveva la testa tra le nuvole.
“ci sei?” provò di nuovo a parlarle, ma ancora una volta non rispose, stava giocherellando con il cibo che aveva nel piatto. La madre le sventolò una mano davanti alla faccia
“eh?” fece lei
“non mi rispondi?”
“scusa, non ci sono con la testa”
“mmh.. cosa è successo?” le chiese
“niente.. devo scrivere una recensione per lunedì, e non so da che parte cominciare. Scusa ma non ho fame, vado nella mia stanza e provo a scriverla”. Uscì dalla cucina e si diresse nella sua stanza, dove non fece altro che ascoltare le canzoni dei Black Veil Brides sul suo mp3.
Ascoltò tutte le loro canzoni, poi si accorse di una cosa: era stata fortunata ad incontrare uno dei suoi idoli, non avrebbe dovuto sprecare questa sua fortuna stando chiusa in casa.
Uscì di casa e tornò davanti alla libreria. Non aveva il coraggio di entrare, quindi si sedette sulla panchina di fianco all’entrata, aspettando che il ragazzo uscisse. Voleva rivederlo al più presto e non ce la faceva ad aspettare, ma il tempo passava e lui non usciva. Sulla porta della libreria era scritto che l’orario di chiusura era alle 18, quindi avrebbe dovuto aspettare ancora un po’. Per fortuna aveva smesso di piovere, o sarebbe stava tutta bagnata in pochi minuti.
‘e se fosse già uscito?’ si chiese ‘e se scherzava? se in realtà non vuole rivedermi?’. Tutte quelle domande le mettevano addosso un sacco d’ansia. Avrebbe potuto non incontrarlo mai più, e di certo non era quello che voleva. Aprì la sua borsa e tirò fuori il libro comprato prima, iniziò a sfogliarlo e leggerne qualche pezzetto.


“salve Georgie”
George sbattè forte le palpebre e guardò di nuovo. Faticava a credere a quel che vedeva: sembrava  il personaggio di una storia, o di quei film nei quali si sa che gli animali balleranno o parleranno. Se avesse avuto dieci anni in più, non avrebbe creduto a quel che vedeva, ma George non aveva sedici anni. Ne aveva sei. C’era un clown nello scarico.


 “Georgie fatica a credere a quello che vede, così come io fatico a credere di aver incontrato uno di loro” si disse fra sé e sé.
Ormai si era immersa nel libro e non si accorse che la porta della libreria si stava aprendo
“ehi” sentì dire alle sue spalle. Sobbalzò e si girò di scatto. Il ragazzo che tanto sognava di rivedere era dietro di lei, restò pietrificata vedendolo.
“stavi aspettando me?” chiese
Dopo un attimo di esitazione riuscì a rispondergli: “no, ero qui a leggere”
Lui si sedette sulla panchina di fianco a lei. “bello?” chiese, riferendosi al libro
“per ora sembra di si”
“ne sono felice”
Si creò un’atra volta quell’imbarazzante silenzio. Il fato le aveva concesso un’altra possibilità e la stava sprecando. Era troppo timida, e in quel momento si stava odiando solo per il fatto di non riuscire ad aprir bocca. Sperava che almeno lui parlasse, così che gli avrebbe risposto, ma restava zitto.
“ti va di fare una passeggiata?” le chiese lui, rompendo il silenzio
“certo” disse e si alzò dalla panchina


_______spazio autrice
 è già, ho deciso di non scrivere il nome di lui, volevo lasciarvi con il dubbio di chi fosse :3 ma nel prossimo capitolo lo scrivo di certo! Lasciatemi qualche recensione, potete anche scriverci solo il nome di chi credete che sia, oppure (se non vi piace questa ff) potete scrivermi “dopo averla letta ho vomitato”, qualsiasi cosa xD aspetto delle vostre recensioni, fra un po’ metto il prossimo capitolo ;)

   
 
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