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Le
feci cenno di raggiungermi per farle osservare il vestito che avevo di fronte
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Fu
il suo commento su di un elegante ma semplice vestito nero da sera con svariati
ricami e un fiocco da un lato
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Il
tono di Sammy non mi convinceva cavolo come faceva a non piacerle? Mi guardai
intorno, eravamo in un’enorme centro commerciale londinese
con il nome “Beautiful shopping center” stampato in enormi caratteri cubitali
sull’edificio di un grigio-azzurrognolo con, all’interno, tutti i negozi
possibili ed immaginabili!
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Dissi
tornando su i miei passi e riprendendo la passeggiata…
Guardammo
parecchie vetrine e comprammo qualcosa da ognuna, un bracciale, un vestito, un
anello e altri gingilli vari, tanto che oramai eravamo quasi stanche morte per
il troppo girare e per le troppe buste che avevamo con noi
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Chiara
mi guardò con aria interrogativa
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Sbuffai
infastidita non avevo voglia di girarmi nuovamente tutto il centro commerciale
in cerca del negozio che vendesse schede telefoniche
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Mi
sedetti su una panca e le guardai con aria imbronciata
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Le
guardai allontanarsi prima di alzarmi
-Ho voglia di un gelato!- Pensai guardandomi attorno.
Notai un bar-gelateria ed entrai, mi avvicinai alla ragazza dietro il bancone,
ordinai un gelato al cioccolato piccolo e pagai alla cassa. Mentre
mi affaticavo per uscire, poco manco che il gelato mi finisse addosso, infatti,
qualcuno mi aveva letteralmente investita ed io, ero finita a terra salvando
solo per pura fortuna la mia maglietta da un’orrenda macchia che, sicuramente
non si sarebbe tolta e, come se non bastasse, oltre ad essere finita a terra il
sedere mi doleva fortemente.
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Mi
trattenni dall’imprecare contro colui o colei che mi
era venuto addosso, alzai un po’ gli occhi per incontrare una mano gentile che
mi voleva aiutare ad alzarmi e, con l’altra recuperava il gelato dalle mie
mani. Anche se un po’ riluttante all’idea di farmi aiutare da uno sconosciuto,
mi aggrappai al suo braccio ed alzai lo sguardo per incontrare quello ambrato
di un ragazzo…rimasi paralizzata a fissarlo mentre
cercavo di pronunciare qualche parola, ma niente! Aprivo e chiudevo la bocca
come un pesce…Mi alzai con il suo aiuto. Non riuscivo a staccare gli occhi dai
suoi…
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Pronunciai
con voce flebile scordandomi di parlare in inglese
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Cosa?Sapeva
l’italiano?Lui sorrise, sorrise in modo triste quasi malinconico come il suo
sguardo…dopo pochi istanti riuscii ad abbassare gli
occhi
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Non
riuscivo ancora a credere che quel ragazzo parlasse l’italiano
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Disse
e mi riconsegnò il gelato
<
Mi
superò in un attimo e si dileguò altrettanto velocemente, rimasi impalata per
alcuni minuti, sentivo il cioccolato colarmi sulle dita, fissavo un punto indeterminato
davanti a me cercando di rimettere ordine nei miei pensieri, mi sentivo strana,
confusa…dopo quello che mi parve un’eternità
ricominciai a respirare, non mi ero accorta che per qualche secondo avevo
smesso di farlo, cercai di controllarmi mi avvicinai ad un cestino della
spazzatura e ci buttai dentro il gelato, uno spreco lo sapevo ma ormai si era
quasi del tutto sciolto sulla mia mano! Presi dei fazzoletti per pulirmi le
mani…ma cosa mi stava accadendo? Come mai mi stavo
strofinando con ossessione le mani con il fazzoletto nonostante le avessi
pulite già del tutto?Perché le guardavo senza in realtà vederle? Perché non riuscivo a rendermi conto di ciò che mi stava
accadendo attorno? Perché mi sentivo così confusa
quasi persa? E perché non riuscivo a togliermi dalla
mente quegli occhi? Erano troppe, troppe domande tutte in una volta, la testa
mi stava scoppiando, sentivo uno strano vuoto
interiore, un vuoto in cerca di qualcosa che lo colmasse, come una pentola in
cerca del suo coperchio, quel vuoto cercava quegli occhi.
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Mi
sdraiai sul mio letto portandomi le braccia sugl’occhi
e sospirai
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Avevo
deciso di non dire niente a Sammy e Chiara dell’incontro che avevo
avuto il giorno prima…ne avrebbero fatto una cosa di stato!
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<<Si Samantha…sto bene…tranquilla>>
<<Hai dormito stanotte?Hai le occhiaie…>>
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Mi
alzai dal letto e le guardai irritata…pazzesco di quanto erano insistenti! In
effetti, però quella notte non avevo chiuso occhio…tutta colpa di quel ragazzo!
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Chiara
mi guardava a braccia conserte, come facevo a risponderle se neanche io sapevo
cosa mi stesse succedendo effettivamente?
<
Speravo
di convincerle ma non ne ero tanto sicura
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E
così dicendo uscirono entrambe dalla stanza, io mi buttai nuovamente sul letto,
il tempo di chiudere gl’occhi e Angelica entrò in
stanza, stava parlando a telefono
<
Chissà
di cosa ma soprattutto di chi stava spettegolando, si guardò intorno e solo
allora mi notò
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Con
un ghigno rivolto a me aprì la porta ed uscì
<<Che rompiscatole…>>
Borbottai
lanciando un’occhiataccia alla porta che si era chiusa alle spalle di Angelica