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Autore: Horrorealumna    02/05/2013    1 recensioni
[ You Better Watch Out - Serie ]
Bambini, ragazze e ragazzi morti per puro divertimento.
Puro intrattenimento e un reality senza regole o limiti. L'ultimo in piedi è il vincitore, gli altri sono destinati a soccombere, chi in maniera veloce e indolore, chi lentamente e con dolore.
Per loro... eroi dei loro Distretti... i loro ultimi istanti e i loro ultimi pensieri nella quarantunesima Edizione degli Hunger Games.
Una canzone mai cantata... e la loro storia.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You Better Watch Out'
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Nothing But Shadows
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Let It Burn - Mike Salt

I watch the city burn 
These dreams like ashes float away 
Your voice I never heard 
Only silence 
 

Forse non avrei dovuto dar retta a nessuno.
Sì, proprio nessuno.
Probabilmente solo Eliza mi avrebbe capito, proprio in questo momento. Lei sembrava leggere nella mia mente, meglio della mia stessa madre; le sue parole e il suo tono composto, il più delle volte, mi avevano aiutato a rilassarmi e pensare a casa nostra, il Distretto 11. E alla mia famiglia...
Darei qualunque cosa per sentirla parlare, consolarmi e rassicurarmi come qualche ora prima.
Ma ora sono in un’Arena, con un microchip nell’avambraccio e le gocce di sudore che mi bagnano la fronte.
Ci hanno separati: accanto a me, immobile sulla sua piattaforma il ragazzo del 5 guarda l’orizzonte, mentre dall’altro lato c’è Jay.
Mi lancia uno sguardo di intesa e io ricambio sorridendogli; dopo pochi secondi scorgo anche Chloe, che fa genti con la mano per attirare la nostra attenzione.
E’ lontana, dall’altro capo della Cornucopia d’oro, con gli occhi sbarrati e l’indice puntato verso Elizaveta, non molto lontana da lei.
La mia compagna di Distretto ha lo sguardo fisso su qualcosa.
O qualcuno.

 
Where were you when our hearts were bleeding?
Where were you when it all crashed down?
Never thought that you'd deceive me 
Where are you now 

 

    - Mike! - sussurra Jay, schioccando le dita.
Non mi volto verso di lui, per non dare troppo nell’occhio, ma gli chiedo:
- Cosa c’è?
- Chiamala. Chiama Eliza! - risponde preoccupato.
E capisco, solo allora, a cosa sta puntando lei. Non alla Cornucopia, o a qualche arma... a Sophia, la Favorita. Continuano a guardarsi in cagnesco, con un ghigno misto al più orribile dei sorrisi che io abbia mai visto. Vorrei poter pensare qualcosa... tutto... ma non ne ho tempo.
Rivolgo un ultimo sguardo a Chloe, infine alla ricerca dei miei altri alleati.
Poi il tempo scade e mi ritrovo su un mucchio di erba e sassi appuntiti; i volatili sopra di noi hanno finito di cantare e il mondo paralizzato davanti agli schermi.
Penso, correndo verso la salvezza, a mia mamma e a mia sorella... così piccola per assistere a quel macabro spettacolo mortale.
Clara... dolce Clara...
Il solo pensiero rallentava la mia fuga, quindi raccolsi tutta la forza nelle gambe e sfrecciai alla ricerca dei miei compagni.

      
How long can you stand the pain? 
How long will you hide your face? 
How long will you be afraid? 
Are you afraid? 
How long will you play this game? 
Will you fight or will you walk away? 
How long will you let it burn?
 
 

E’ un tripudio di urla e schiamazzi, lame e sangue.
Il primo colpo di cannone mi fa fare un balzo per lo spavento; balzo evitando un grosso zaino, per terra: non ho tempo per raccogliere oggetti e il “nostro” piano era chiaro. “Prima si corre, poi si combatte”. E non posso che essere d’accordo.
Jay mi aveva superato senza problemi e ora mi incita a seguirlo.
Facile per lui, un ragazzone dalle gambe lunghe quanto me! Mi mordo il labbro fino a sentire il sapore del ferro sul palato per quanto mi sforzo di restagli accanto.
Sento strani vocii, provenienti dalla Cornucopia, l’inconfondibile odore di sangue e terrore mi sorprendono; quello che avevo seguito per tutti quegli anni sembrava così lontano... e ora ci ero finito dentro.
- Jay! - grido all’alleato.
- Raggiungiamo gli altri! Sbrigati, sono là! - mi risponde puntando il dito verso destra.
Il secondo colpo di cannone... e uno strillo capace di far gelare il sangue nelle vene.
Accelero ancora, fino a sentire i polpacci irrigidirsi; ma continuo a correre. E poi, improvvisamente, li vedo: Rosalie e Nicholas, Elizaveta che sta gesticolando con Jay...
Mancano Alexandra e Chloe.

 

I watch the city burn 
These passions slowly smoldering 
A lesson never learned 
Only violence 


Mi fermai di botto, respirando profondamente e guardandomi attorno; socchiusi le palpebre, in cerca di un segno. Ma tutto quello che riuscivo a scorgere erano... lame... e chiome bionde.
Perché in questa Edizione le ragazze sono quasi tutte bionde?!
Non riesco a capire chi...
 
E improvvisamente... mi sento travolgere da una valanga. Cado a terra con un pesante tonfo, su pietre appuntite che mi pizzicano la schiena e le braccia.
William Ebony, invece, è ancora in piedi e sembra non aver capito di aver appena travolto un quattordicenne. Mi metto in piedi a fatica, guardandolo male:
- EHI! - gli urlo.
Non gli ho mai parlato veramente e farlo ora mi disgusta. Certo, era una cosa normale a casa mia venire calpestato... ma lui non proveniva dall’11.
E vedo, stretta nel suo massiccio pugno destro, un’affilata spada.
Non si volta verso di me.
Non sono il suo bersaglio.
Corre via, lontano da me, verso... Markus e Alexandra, a qualche metro di distanza da me.
La guarda, mentre di dimena col ragazzo... le si avvicina sempre di più...
Alexandra è in difficoltà.
Rivolgo un ultimo sguardo verso Jay ed Eliza, sperduti, che ci cercano, e un secondo dopo sono addosso a William Ebony; gli stringo forte le spalle, mentre cerco di coprirgli gli occhi. Se Alex è abbastanza sveglia si occuperà di Markus. Lo spero!
Lo prendo a pugni, gli graffio la fronte e cerco anche di morderlo. Così, sapevo già di essermi procurato un perfetto nemico, altro il doppio di me e muscoloso. Mi sballotta, di qua e di là, cercando di disarcionarmi.
Cadiamo a terra, e ci rialziamo insieme. Gli rubo la spada con uno scatto.
Sono in vantaggio.
 

Is your world just a broken promise? 
Is your love just a drop of rain? 
Will we all just burn our fire? 
Are you still there? 


- Forza! Vediamo cosa sai fare! - strilla, fuori di sé.
- Se è questo che vuoi... ! - ringhio correndogli incontro.
Il cannone spara di nuovo.
Tutto è in gioco.
Siamo solo noi due; questa Arena è scomparsa: sono al Centro d’Addestramento, davanti agli Strateghi, sorridente e preparato come uno scolaretto il primo giorno di scuola.
Il tempo si perde e si spreca. Mi sembra di stare a girare con lui per quasi un’ora. I suoi occhi scuri e i miei sono fusi in un qualcosa di irreversibile, tanto che nessuno di noi due osa perdere il contatto visivo, se non per attaccare o spaventare.
Continua a schivare i miei fendenti e prevede ogni mia mossa.
Devo riconoscere che sa davvero il fatto suo.
Io non mi fermo e ogni secondo che passa è un nuovo tentativo di raggiungere il suo petto. Chissà cosa penserebbero gli altri di me...
Il piano... ?
Basta! Basta! Questo gioco non mi piace!
Chiudo gli occhi e urlo. Ho preso una buona rincorsa e finalmente riesco ad atterrarlo e ad immobilizzargli i polsi; forte quasi quanto William, impugno saldamente la spada, sopra il suo corpo sudato e tramente.
Quando mi sussurra:
- Guarda! La tua amichetta ce l’ha fatta anche senza di te!
- Cosa? - dico voltandomi. In effetti Alex è sparita, come Markus.
Mi prende alla sprovvista. Ora è lui ad avere la meglio su di me. Non posso fare altro che lanciare la spade lontano dalla sua portata.
Ho capito tutto adesso; ma, stranamente, non mi pento della mia azione. Non è stata una fuga... solo un tentativo di salvataggio.
Sì.
Mi aveva dato una testata dritta sul petto e ora mi mancava il fiato per la botta; in più pesava un bel po’ e mi bloccava il diaframma.
Mi prende a pugni, mi graffia la fronte e cerca di mordermi.
Chiudo gli occhi.
Lo sento ghignare e raccogliere qualcosa da terra.
- MIKE! MIKE!
Chloe? E’ lei. Ti stanno cercando! Ti stanno cercando! Raggiungi gli altri.
Apro gli occhi per la sorpresa, appena in tempo per capire che un sasso sta per sfracellarmi la tempia.
Lo sguardo di terrore sul volto della mia alleata... congelato per sempre.
E poi...

 
Will you wait until it all burns down? 
Will you hide until it all burns down?
Will it hurt when it all burns down? 
Will you fight when it all burns down?

 

Il Distretto 11 tremò. Tremò di dolore e di compassione alla vista del sangue sul volto del proprio tributo.
Un infantile grido di dolore si alzò, alto e terribile, in una delle vie più povere, da una piccola casetta diroccata, frutto del misero lavoro dei contadini.
Da loro era l’ora del crepuscolo.
E quella si sarebbe preannunciata un delle “lunghe notti”.
Un altro urlo, ancora più straziante, accompagnato da un pianto, arrivò dalla piazza. Da una donna dal volto scavato che stringeva al petto una bambina.
Un gruppo di donne si avvicinò alla sventurata che, appena sfiorata, cominciò a urlare e a lamentarsi.
- Cosa è successo? - continuava a ripetere la bambina - Dov’è mio fratello?
Erano soli.
E il segno di rispetto per il morto si levò, alto ma solenne, nell’aria. Nessuno si sarebbe opposto, era tradizione. In più, vedere morire un ragazzo così giovane, così piccolo, per tanto coraggio era qualcosa di cui andare fieri.
- Cosa è successo? - strillò la bimba, accarezzando le braccia della madre distrutta - Dov’è mio fratello?
Un bambino sui dieci anni era presente in piazza, quello stesso giorno, a quell’ora, non molto lontano dalla scena. Aveva la mano sinistra alzata in segno di saluto verso il compagno morto.
I suoi capelli biondi venivano accarezzati dalla brezza della sera, abbastanza forte per quel periodo dell’anno. Una pietra dalla forma triangolare e appuntita rotolò accanto al suo piede, attirando la sua intenzione.
Mai quel bambino avrebbe immaginato che il macabro spettacolo e il ricordo funebre si sarebbero svolti per lui, solo quattro anni dopo.
 

 

ANGOLO AUTRICE:
Far morire Mike non è stato facile. Era uno di quei ragazzini di cui... non so... sicuramente fidarsi, e mi ha colpito molto anche se era relativamente semplice e modesto come tributo. La canzone, bellissima, è “Let it burn” di Red.
Alla prossima, con Liam ;)
Per eventuali ritardi contattare il mio liceo XD

 

   
 
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