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Autore: __Rose__    05/05/2013    2 recensioni
Elisabeth si spaventò leggendo quel messaggio arrivato cosi all’improvviso, ma poi si accorse del ragazzo alla sua destra che la fissava. Aveva la faccia un po’ stordita con quei suoi ricci ribelli che gli coprivano tutta la fronte. Sorrise. Aveva un sorriso da mozzare il fiato. Si avvicinò lentamente e si sedette di fianco alla ragazza ancora sbalordita.
“Styles come fai ad avere il mio numero?” disse tutto di un fiato continuando a fissare i suoi occhi verdi limpidi.
“Ho le mie conoscenze Stone” disse con il suo sorrisetto strafottente.
“Louis?”
“ Si esatto.” Harry si sorprendeva ogni dannatavolta, lo capiva al volo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“C-c-ciao  Brian”

Disse in un soffio. Lui la fissava con uno sguardo strafottente.  Scrutava ogni sua mossa, riusciva a capire che era agitata, le si leggeva negli occhi, quegli occhi color nocciola contornati da ciglia lunghe nere; non era truccata, non si truccava quasi mai, solo nelle occasioni importanti e questo a Brian piaceva.
Amava i suoi occhi. Amava infinitamente la convinzione di Elizabeth: credeva che al sole le sue iridi diventavano verdi. Una volta senza farsi notare glie li guardò attentamente illuminati dalla luce del sole ed era vero, una lieve verde colorava quei occhi color nocciola, ma il ragazzo non disse niente ad Elizabeth, la osservò sorridendo.
Brian amava il fatto che lei era sempre disponibile, sempre sorridente, anche se le si faceva tutti i torti del mondo era sempre li, pronta ad aiutarti. Amava il mondo in cui riusciva a farlo sentire importante, amava quando gli faceva ascoltare canzoni, anche tremendamente brutte e a lei piacevano, sorrideva, scuotendo la sua testolina a  ritmo di musica.
Le sere passate a parlare, scherzare e ridere.. Brian si liberava con lei, parlava apertamente e sapeva che lei era li per ascoltare, ascoltava con interesse qualsiasi cazzata gli venisse in mente al ragazzo. Ed Elizabeth sorrideva, infatti è quello che riusciva a fare meglio, sorridere.
 
“Senti, ti volevo parlare, lasciami finire il discorso e non interrompermi come fai di solito e…” 
 
“Ma io non ti interrompo” sbottò Elizabeth alzando leggermente la voce.
 
“Lo hai appena fatto. Allora ci ho pensato bene, questi giorni non mi sono fatto sentire perché volevo riflettere. Litighiamo spesso e io sono uno stronzo lo sai, siamo orgogliosi e testardi tutti e due e quindi è sempre difficile risolvere. Elizabeth io voglio solo dirti che sono cambiato e maturato, vorrei farti capire che tengo a te. Lo so che è difficile credermi ma davvero dammi una terza possibilità, ho bisogno di te.
Non dico di partire subito in quarta, ma almeno rifrequentarci, ho bisogno di vederti il più possibile. Sto bene con te….. Ecco questo è quello che volevo dirti. Allora che dici? “   Brian si sentì sollevato dopo questa confessione e cercò gli occhi di Elizabeth per riuscire a decifrare cosa provava.
Lei era li immobile, paralizzata da quelle parole, non sapeva se fidarsi. Iniziò a mangiarsi la pellicina delle labbra dall’agitazione. Lui era li fermo che aspettava risposta.
 
“ Non c’è due senza tre. Hai ragione. Quindi tu mi stai dicendo questo perché è andata male con quella stronzetta di Caroline? Ah si ovvio, come mai non ci ho pensato! Ti manca la ragazza adesso e torni da Elizabeth! E chi te lo dice che io accetti ancora tutto ciò? E chi te lo dice che io ti ami ancora? E chi te lo dice che ti do una terza possibilità?” la ragazza iniziò a gesticolare  avvicinandosi di più a Brian.
 
“ No assolutamente no! Non sono tornato per questo! Sono tornato per te. Fidati di me El!”
 
Erano finiti a due centimetri di distanza, sentivano i loro respiri intrecciarsi. Brian gli prese le mani e iniziò a giocarci ed a accarezzarle causando veloci battiti e respiri irregolari ad Elizabeth.  
Poggiarono le loro fronti l’una sull’altra e restarono così, immobili, a fissarsi.
Brian le baciò la punta del naso e la ragazza lo guardò così dolcemente che lui ebbe la voglia di abbracciarla: in un istante si strinsero forte; forse non era la cosa giusta da fare, ma la ragazza si sentiva bene, si sentiva felice, era strano da dire ma era la sua droga preferita.
 
 
 
 
-Alle sette fatti trovare fuori. Bacio.  B-
 
Elizabeth saltellò per tutta la camera con un sorriso a trentasei denti. Accese lo stereo  al massimo, prese la sua spazzola e iniziò a cantare come un pop star agitandosi sul letto.
 
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute boy, to steal my heart

 
Quella canzone rimbombava per tutta la camera.
Elizabeth si rese conto che era tardi, si scaraventò in bagno e iniziò a truccarsi leggermente; fissava la sua immagine riflessa e non poté non notare il suo sorriso. Era felice. Si sistemo i suoi ricci capelli con un po’ di lacca e si infilò velocemente il suo vestito azzurro chiaro con dei sandali blu che le calzavano a pennello. Si spruzzò da tutte le parti il suo amato profumo alla vaniglia e sospirò vedendo che era pronta.
Erano ben le sette meno tre minuti ed Elizabeth decise di iniziare ad uscire, non gli piaceva far aspettare le persone. Salutò i suoi genitori e suo fratello, tutto vestito bene dato che anche lui doveva andare ad una festicciola a casa di un suo amico e uscì dalla porta velocemente. 
Lui era li, con il suo bellissimo sorriso. Lo osservò da capo a piedi: quel maglioncino blu e quei jeans chiari gli stavano da Dio, si era anche sistemato i suoi capelli marroni chiaro con i gel. La ragazza gli stampò un bacio sulla guancia, sciogliendosi al sol odorare il suo inseparabile profumo.
 
“Hai fatto la doccia con One Million sta sera?” 
 
“Direi di si, dato che lo adori El ”
 
Elizabeth gli diede un piccolo colpetto sulla nuca e lui la strinse a se baciandole la fronte. Lei si stringeva così forte, come una bambina quando cerca riparo dalla sua mamma.
Salirono in macchina, Brian estrasse dalla sua tasca una chiavetta e tutto orgoglioso la attaccò alla sua radio iniziando a cercare una canzone.
 
“Euphoriaaaaaaaaaaaaaaaa forever, 'till the end of time, from now on, only you and I we're going up-up-up-up-up-up-up!!! “
 
Cantavano a squarcia gola i due ragazzi. Era la loro canzone: Elizabeth un giorno era andata a casa di Brian per fargli sentire questa canzone, era tutta convinta che a lui sarebbe piaciuta. E fu così, lui da qual giorno la sentì sei sette volte senza mai stancarsi.
Elizabeth abbassò il volume della musica e iniziò ad osservare curiosa Brian.
 
Quindi dove mi porti???”
 
“Sulla luna mia principessa!” disse in modo teatrale il ragazzo.
 
“Per favore  smettila con queste sdolcinatezze, io non sono Rose e tu non sei ai livelli di Di Caprio, ok? Lui è bellissimo e tu hai il nasone! “
 
Brian scoppiò in una fragorosa risata e guardò Elizabeth imbarazzato: era bellissima, quel vestito gli stava divinamente, i capelli ricci le erano cresciuti e gli arrivavano alle spalle. Aveva le mani intrecciate che si muovevano in maniera casuale, segno di agitazione.
 
“Ecco siamo arrivati” Brian parcheggiò nel primo posto libero che trovò ed alla ragazza aumentò la curiosità. Camminarono per qualche metro e dietro l’angolo vi trovarono un bellissimo ristorante. Lo aveva appena aperto un famiglia di meridionali e tutti assicuravano di essere il miglior posto della zona.
 
“Tu sei pazzo? Sai quanto costa? Non voglio che spendi così tanto!” 
 
“ E chi ti dice che devo pagare il conto?” la guardò ironicamente.
 
“ Beh tranquillo, al massimo rimani tu qui tutta la notte a lavare i piatti!” incrociando le braccia Elizabeth fece una smorfia e sorpassò Brian facendo la finta offesa.
 
“ Sei adorabile quando cerchi di fare l’offesa” Brian la raggiunse in un secondo, la afferrò  tenendole i fianchi e baciandole la guancia. La ragazza lo guardò compiaciuta, ricambiando intrecciando la sua mano alla sua.
 
“Buona sera ragazzi, volete accomodarvi?” un cameriere dalla giovane età si presentò davanti ai due ragazzi con un aria del tutto simpatica; era biondo, occhi azzurri il solito principe azzurro.
 
“Si salve, vorremmo mangiare fuori nella terrazza è possibile?” chiese Brian con un tono speranzoso.
 
“Ovviamente, prego seguitemi”
 
Elizabeth si chiedeva cosa avesse di così speciale quella terrazza e perché non potevano mangiare in un tavolo qualunque. Il locale era abbastanza pieno, quasi tutte coppiette che mangiavano al lume di candela e la ragazza arrossì pensando che questo era il loro primo appuntamento.
 
“Oh cavolo è bellissima!”
Elizabeth parve meravigliata dopo la vista di quella terrazza, piena di fiori che riempivano quel giardino curato con una fontana che abbelliva quel luogo così romantico.
Amava il suo tavolo, al centro vi era un vaso con dei tulipani rossi tendente al giallo che profumavano l’aria con una tovaglia bianca ricamata in lino canapone.
 
“Sono contento che ti piaccia, sai dato che ami i fiori, le piante e l’acqua, sono riuscito a trovare un posto adatto, ho provato a cercare delle rose blu  ma per mi sfortuna erano tutte finite.”
 
Disse amareggiato Brian abbassando lo sguardo.
 
“Scherzi? Sono contentissima, è stupendo questo posto. Grazie”
Elizabeth gli accarezzo la mano per rassicurarlo e lui ricambio con un mezzo sorriso.
Parlarono per qualche minuti del più e del meno, del lavoro che Brian in quei giorni aveva trovato e che era abbastanza soddisfatto.
 
“ I signori desiderano ordinare?”
 
Vennero interrotti dal cameriere che si avvicinò al loro tavolo con in mano un book notes e una penna blu con dei disegnini bianchi; fu una sorpresa per Elizabeth vedere quegli occhi verdi così rassicuranti r aggiungere il loro tavolo.
 





-Ciao lettori! Allora vi piace il continuo??? Spero davvero di si...è una piccola parte di me questa storia...spero vi piaccia... ciao bacio.
Rita
  
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