Charming Prince
“E
poi – continuò con voce concitata la piccola, sbracciandosi verso l’amico – si
china dolcemente su di lei e la bacia… E lei si risveglia!”
“Come,
tutto qui?” Il ragazzino la fissò scettico, non gli era chiaro dove fosse “la
magia” in tutto questo.
“Come
sarebbe a dire ‘tutto qui’!?” Lo scimmiottò lei di
rimando, osservandolo con gli occhi sgranati. “Era morta! E lui la risveglia
con un bacio sulle labbra!”
Sottolineò
con enfasi le ultime parole, scuotendo con energia i lunghi capelli rossicci, e
sì riabbandonò sul giaciglio di margherite, tramortita dalle sue stesse parole.
“Ancora
non capisco cosa ci trovi in questa storia.” Sbottò lui un poco risentito, gli occhi ostinatamente bassi sui piccoli fiori, le mani nervosamente impegnate a
lisciarsi i capelli neri.
“Ma insomma! – sospirò Lily rassegnata – Proprio non ci arrivi Severus?”
Il
bambino levò gli occhi neri su di lei, catturato dalla naturalezza con cui
aveva preso a far volteggiare attorno a loro il mazzolino strappato in un
momento di incontenibile emozione.
“Facciamo
ora che tu sei il principe e devi svegliare me con un bacio!” Lo sguardo, fisso
su un punto lontano, le si illuminò improvvisamente, incastrandosi poi nel suo.
Non
lo mollava.
“Oh,
andiamo!” Si lasciò ricadere sul letto di erba in cui erano distesi,
infrangendo il dolce turbinio di fiori che li circondava. Sembrava quasi avesse
una ghirlanda, ora.
Chiuse
gli occhi, in attesa.
Il
bambino si voltò a guardarla, incredulo, il battito impazzito del suo cuore
l’unico rumore udibile.
Trattenne
il respiro e si chinò ad osservarla più da vicino, soffermandosi dapprima sui
morbidi che capelli che le ricadevano scompostamente fino alle spalle, poi sulle labbra.
Rosse anch’esse.
I
suoi capelli, neri, le sfiorarono le guance.
Le palpebre rosee di lei tremarono impercettibilmente, ma restarono chiuse.
Il
bambino inspirò con decisione e, socchiudendo gli occhi, le fece una sonora
pernacchia in faccia.
“SEVERUS! Ma io dico!” Indispettita, la rossa si alzò in
piedi con uno scatto, sfregandosi il viso con decisione.
“Aspetta
che ti prendo Severus Piton,
poi ti faccio vedere io come si comporta una vera principessa!” Il tono più
simile a quello di una guerriera, l’amico che intanto rideva sonoramente.
Una
risata vera, genuina.
L’uomo si svegliò nel cuore della
notte con un sussulto improvviso.
Si sedette, massaggiandosi il
petto con una mano, asciugandosi la fronte con il dorso dell’altra. Si
riabbandonò dolorosamente sul cuscino.
Fissò per un istante interminabile
il soffitto per poi richiudere rassegnato gli occhi.
Sconfitto.
Si concentrò su quel ricordo,
ancora e ancora, lo intrappolò con la mente, lo stritolò tra le dita.
Se ne liberò con la
bacchetta.
Note: Eccomi qui – finalmente, aggiungerei – con la seconda
storia di questa raccolta. Uno stile completamente diverso dalla precedente con
lo scopo di calzare a pennello il nuovo personaggio.
Grazie a chi leggerà e
recensirà! :-)
Clara.