Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Maya_98    05/05/2013    1 recensioni
Non riesco a crederci. Non posso crederci. Styles è a un millimetro dal mio viso, i suoi capelli mi solleticano la fronte e riesco a sentire il suo respiro caldo sul mio viso, il suo profumo mi fa girare la testa. Mi cinge la vita con le braccia, ora sono davvero certa del fatto che mi voglia proteggere, finchè ci sarà lui non potrà accadermi nulla e non voglio che mi lasci...mai, per nessun motivo.
Tutto ciò che desidero in questo momento è il suo bacio. Le sue labbra morbide sono posate sulle mie, ora.
Non chiedo di più, lo abbraccio e sto per scoppiare a piangere. Mi lascia e mi perdo nei suoi occhi.Mi prende il viso tra le mani e sussurra: -Non piangere. Sto così bene con te, non piangere...tutto ciò che mi sta succedendo ora voglio viverlo per sempre. Ti voglio mia. In un certo senso lo sei già.-
Non so come, riesco a trattenere le lacrime. Mi bacia di nuovo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sotto al loro palco. Canto ogni singola canzone, adesso le note di Kiss You invadono il palazzetto strapieno. Descrivere le emozioni che quei cinque meravigliosi ragazzi stavano provocando dentro me è impossibile, era il giorno più bello della mia vita, senza dubbio. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma sentivo uno strano rumore.
Beep Beep Beep.
Cazzo, la sveglia! Me ne ero completamente dimenticata, la scuola!
Ma figurati se potevo essere davvero lì, a vedere i miei idoli, i miei sogni. Il sonno a volte gioca brutti scherzi.
 
Quel giorno ero più allegra del solito al pensiero che avremmo saltato due ore di lezione per partecipare all’assemblea sulle vacanze studio.
Mi alzai, con un po’ più di voglia delle altre mattine, e scesi per la colazione. Mentre spalmavo la marmellata, rigorosamente ai mirtilli, su una fetta di pane cercai di introdurre l’argomento, che fino ad ora non avevo ancora sfiorato.
-Mamma, oggi abbiamo l’assemblea sulle vacanze studio! So di non avervene ancora parlato, ma volevo farlo appena avrei avuto un po’ di informazioni in più…ci penserete se mandarmi, in base a ciò che mi diranno oggi?- Di solito i miei erano molto permissivi per questo genere di cose, infatti la risposta di mia mamma non fu per nulla negativa.
-Maya, facciamo così: a pranzo spieghi tutto a me e a tuo padre, poi ne parliamo…ma non penso che ci sia nessun problema.-
.Oh, grazie ma’. Vado a vestirmi.- E le schioccai un bacio sulla guancia.
Corsi su per le scale e spalancai l’armadio…come ogni giorno non avevo niente da mettermi, almeno secondo il mio parere, siccoe a sentire mamma avevo l’armadio pieno zeppo di vestiti!
Decisi di infilare la mano e prendere qualcosa a caso: mi ritrovai tra le mani un paio di jeans attillati, una maglietta piuttosto carina che mi ero anche scordata di avere e una felpa a mezze maniche col cappuccio nera. Ai piedi avevo le mie solite Converse azzurre, le amo! Spazzolai i capelli lisci neri e li legai in un disordinato chinon, poi mi lavai i denti. Presi lo zaino e uscii di corsa.
-Ciao mamma!- urlai, mentre spingevo la porta che si richiuse con un tonfo.
La scuola era abbastanza vicina, per questo ogni mattina andavo a piedi se papà non riusciva a darmi un passaggio e quel giorno era una di quelle mattine.
Avevo 17 anni ed ero in quarta al liceo socio-psico pedagogico. Mi sarebbe piaciuto lavorare coi bambini, un giorno.
Davanti al cancello mi raggiunse la Fre. Era in classe con me, e io la adoravo. Era come una sorella, solo molto più coccolosa e con tutti gli altri aggettivi positivi del vocabolario che nessuna vera sorella ha. Dalle elementari eravamo in classe insieme, e non avevamo alcuna intenzione di dividerci; in seconda media avevamo legato ancora di più, dopo aver sentito quei meravigliosi cinque ragazzi a X-Factor UK.
Eravamo Directioner da quasi 3 anni e mai avevamo smesso di amare quelle cinque carote che erano sempre al centro dei nostri discorsi.
Mi prese per mano e mentre attraversavamo il corridoio per andare in classe le raccontai di quel fottutissimo sogno. Quanto avrei voluto che fosse vero… Non eravamo mai riuscite ad avere tra le mani due di quei maledetti biglietti per andarli a vedere ma non avevamo mai rinunciato, neanche dopo aver saputo che quelli per il Take Me Home Tour in Italia erano finiti in 10 minuti. Non saremmo potute andare da un’altra parte, all’estero, perché avremmo avuto i genitori tra le palle in quanto minorenni e sicuramente ci sarebbe stato il sold-out anche lì.
Ma eravamo assolutamente certe che un giorno anche noi avremmo potuto vedere i ragazzi e realizzare il nostro sogno!
 
Il prof di diritto ci accompagnò nell’aula magna, dove si tenne l’assemblea. All’inizio fecero parlare i professori di inglese e di francese, sai che gioia… Mi stavo appisolando sulla spalla della Fre…sentivo il flebile brusio di sottofondo al mio sonno, ma tra le parole riuscii a distinguerne una inconfondibile: LONDRA!
Mi tirai su e guardai la mia amica: -Free! Che cazzo ha detto di Londra? Stavo dormendo…-
-Parla piano, cretina!-
Ovviamente noi ci offendevamo sempre, con parole pesanti pure, ma sapevamo che non lo pensavamo davvero così gli insulti erano ormai diventati parte delle parole che usavamo quotidianamente.
-Hanno detto che tra le opzioni che si possono scegliere c’è anche Londra…ma i ragazzi sono in tour, cazzo!- mi rispose.
-Beh, te calmati! Da ora prometto che ascolto tutto, ogni singola parola, così poi spiego bene ai miei e se facciamo tutti i calcoli a modo magari li incontriamo!-
-Sìsì, sogna pure te! Comunque non c’è bisogno che ascolti, sto registrando con l’I-Pod…anche perché anch’io mi stavo quasi addormentando!-
-Apposto, allora…-
Tornai ad appoggiarmi alla sua spalla.
 
Stavolta a svegliarmi fu la campanella. Uscimmo di corsa dall’aula, per mano. Mentre attraversavamo il corridoio diversi volti erano puntati su di noi, ma non ce ne fregava davvero nulla…ogni giorno era la stessa storia e la nostra stessa reazione: continuavamo a camminare mano nella mano imperterrite, come se nessuno ci stesse fissando e con la testa alta, con lo sguardo sempre fisso davanti a noi.
Arrivammo in classe e il prof di matematica iniziò a spiegare le equazioni, era tipo la terza volta in mezzo anno scolastico che le spiegava.
“Apposto” pensai io, un’altra ora persa… Appoggiai il gomito sul banco e cominciai a scarabocchiare con una matita sul blocco degli appunti.
-Ti piace?- Avevo finito il disegno…adesso era sotto gli occhi della Fre, che lo stava fissando: era sempre così, io disegnavo e lei rifiniva i particolari con infinita pazienza. Il soggetto erano loro, i nostri amori Hazza, Tommo, Nialler, Dj Malik e Leeyum, in stile manga.
-Adesso è perfetto.- mi rispose, dopo aver colorato di giallo appena sbiadito il ciuffo di Jawaad e aver aggiunto due ricciolini dietro alla nuca di Styles.
Aveva ragione. A casa avevo un album pieno dei nostri disegni improvvisati durante le ore di scuola, e non erano per niente male!
Oh, finalmente ricreazione! L’unico motivo per cui la maggior parte della gente va a scuola, oltre a perché è obbligata, e per l’intervallo e le macchinette.
Ma come di norma, io e la Fre non possiamo mica andare a prendere un caffè in santa pace che ovviamente i soliti sguardi sono puntati su di noi…ECCHEPPALLEEE!!!!!!!!!!!!!
Ma che cazzo c’avevano sempre da guardare, mi chiedevo io??
Ma adesso, a pensarci bene, ecco perché! Per me esisteva solo la Fre, degli altri non me ne fregava niente, ad essere davvero sinceri e per lei esistevo solo io…o almeno lo pensavo, in base alle cose che sapevo di lei e che non erano poche. Avevamo cuore e cervello solo per quello che ci importava, ovvio! Lei, i ragazzi e la mia famiglia erano le sole cose di cui vivevo. Punto. Tutto il resto non esisteva. Era nulla per me.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Maya_98