Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |       
Autore: Hp_Nameless    07/05/2013    2 recensioni
Salve a tutti voi, popolo di Efp. Vi starete chiedendo: “Perché questa matta mette una frase come titolo di una storia? ” Ebbene, questa è una bellissima frase dei Beatles (che tradotta, per chi non lo sapesse, è: L’amore è vecchio, l’amore è nuovo, l’amore è tutto, l’amore sei tu. Sì, in inglese funziona meglio!) che rispecchia molto la storia, e per questo è stata scelta come titolo. Questa è la storia di Justin Bieber, all’apparenza il solito bulletto, e Jennifer Hall, la sua imprevedibile ragazza.
ATTENZIONE: la storia è un cross-over con Eric Saade, personaggio di spicco verso la metà della storia.
-Amore ma dove mi porti?- chiesi con insistenza a Justin
-Smettila Jen, è una sorpresa- rispose lui continuando a trascinarmi per un braccio. Era il giorno del mio diciassettesimo compleanno e Justin aveva deciso di farmi una sorpresa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo:Love is old, Love is new, Love is all, Love is you.
Autore:Hp_Ily
Fandom:Justin Bieber
Rating:Giallo/Arancione
Genere:Romantico, Sentimentale
Avvertimenti: Fluff, Lime, OOC (è un avvertimento strano, sì, ma l’ho messo perché nessuno sa il vero carattere di Bieber e per questo mi sembrava giusto scrivere che il suo carattere l’ho inventato io), suspense
Note:Allora, questo è il prologo della storia ed è servito da tramite per il suo sviluppo. So che in questo momento non ci starete capendo nulla, ma è tutto normale, fidatevi di me. Comunque, se volete qualche anticipazione vi dico che… no, non ve lo dico, perché sennò che gusto c’è!
Ps: ci tenevo a precisare che questa storia non è stata scritta da una Beliebers, ma solo da una ragazza che crede che Justin Bieber sia un bravo e dolce cantante. Stop.

Love is old, Love is new, Love is all, Love is you
Prologo


 

20 gennaio
Finalmente il giorno del mio diciassettesimo compleanno era arrivato. La sveglia non aveva suonato (o più probabilmente non l’avevo sentita) così mi vegliai di soprassalto quando sentii la finestra della mia camera sbattere e le tende scuotermi il viso. La brezza fresca che penetrava dalla finestra era un toccasana per la giornata particolarmente calda che si prospettava. Mi alzai in fretta e cercai di vestirmi in poco tempo, ma tutto fu inutile visto che ci misi mezz’ora a infilare una camicia bianca, un jeans scuro e un gilet nero. Scesi di sotto ancora in ciabatte, e mia madre mi corse incontro per abbracciarmi. -Buon compleanno tesoro- disse stringendomi forte a sé. Quando mi lasciò andai a sedermi al tavolo della colazione vicino a mio padre. –Auguri- sussurrò baciandomi la guancia.
 -Jen! - urlò mia sorella piccola intromettendosi nella conversazione e correndomi incontro. -Rose, mi stai strozzando- dissi per staccarmela di dosso.
 -Auguri Jennifer- disse poi Joshua entrando nella cucina, prendendo posto e passandomi il telefono. -Ti prego parla con lei-
-Sì - dissi a mo’ d’incitamento.
-Auguri sorellina, anche da parte di Edward!- mi raggiunse la voce eccitata di Emma dall’altro capo del telefono.
-Ringrazialo da parte mia- dissi continuando la conversazione.
Dopo colazione tornai nella mia stanza, indossai le mie Blazer a stivaletto nere, mi truccai leggermente e scesi di sotto con lo zaino.
[http://www.polyvore.com/cgi/set?id=76398125&.locale=it]
Quando ebbi risceso anche l’ultimo gradino per poco non mi venne un colpo alla vista che mi si prospettava davanti: mio fratello maggiore, Luca, era nella cucina che abbracciava mia madre, mentre mio padre brontolava sull’iperprotettività della mamma; quei due erano sempre in disaccordo. Mollai lì lo zaino e gli corsi incontro ad una velocità allucinante. Da quando, anni prima, era andato via di casa per motivi di studi (giurisprudenza come mio padre)  lo vedevo molto poco. L’ultima volta, in effetti, era stato il 4 mese corrente. Era tornato in città per il diciottesimo compleanno dell’ormai maggiorenne da due settimane Joshua.
Quando gli fui vicino spalancò le braccia e mi prese al volo facendomi volteggiare.
-Buon compleanno piccola- disse facendomi scendere a terra. Dall’alto del mio metro e settanta il suo metro e ottantuno era l’immensità.
-Grazie – dissi lasciandolo respirare –ma cosa ci fai qui?
-Beh, sono venuto a trovarvi- dissi in tono scherzoso –ora è meglio se vai a scuola o farai tardi-
Sempre il solito: sempre a preoccuparsi per la scuola, i ritardi, le assenze e tutto il resto.
-Ok, forse hai ragione, scappo altrimenti Ashley, Eric e Honey andranno via senza di me- dissi scoccandogli un ultimo bacio sulla guancia.
-Ehi ma Julie Bennett, non eravate amiche per la pelle?- chiese mentre mi avvicinavo alla porta.
-Sì, ma lei si è trasferita e ora sarà già a scuola- risposi urlando dal cortile.
-Ciao ragazzi- dissi entrando nella macchina di Eric
-Auguri ciccia- si avvicinò Ashley
-Grazie- dissi scoccandole un occhiata torva per il modo in cui mi aveva chiamato. Sapeva che odiavo quel soprannome.
-Auguri bionda- esordì Eric staccandosi completamente dal volante
-Grazie Eric- risposi sorridendo –Ma dov’è Honey?
-Entra alla seconda ora perché le faceva male la cicatrice e la madre ha preferito portarla dal dottore- spiegò Ashley.
Honey aveva avuto un brutto incidente con l’auto l’anno precedente e da allora non aveva più voluto guidare, solo il motorino. Lei diciamo pure che uscì illesa dalla macchina ridotta ad un cartoccio anche se si ruppe un braccio e dovette subire una lunga operazione per rimetterlo a posto.
Arrivati a scuola fui circondata da compagni che mi facevano gli auguri, molti dei quali avevo visto solo poche volte ma che erano amici dei miei fratelli Rosalie o Joshua. Mi precipitai al mio armadietto nell’attesa che Justin, il mio fidanzato, arrivasse per poterlo salutare.
-Ehm, arrivano Ross e Cruz, io mi dileguo- disse Eric alla vista dei miglior amici del mio ragazzo
-Auguri bionda- dissero Logan e Noah in coro
-Grazie ragazzi. Ma dov’è Justin?- chiesi guardandomi incontro
I due ridacchiarono e poi dissero: – Sta arrivando, non preoccuparti.
Non mi stavo preoccupando, stavo pensando che era strano che ancora non fosse arrivato. Poi sentii la sua voce, mi voltai, e lo vidi correre verso di me lungo il corridoio.
-Buon diciassettesimo compleanno, Baby- disse baciandomi sulle labbra
-Grazie- risposi quando ci fummo staccati.
Secondo Ashley, Honey e Julie lui era il solito bulletto della scuola che si divertiva a spaventare i più piccoli e che in lui non ci fosse tutta la dolcezza di cui gli parlavo. In realtà quando eravamo a scuola, o comunque non da soli, non era molto affettuoso, per la reputazione che gli aveva passato suo fratello maggiore Jason probabilmente. Quest’ultimo aveva la fama del vero bullo a scuola, del ragazzo a cui tutte vanno dietro che si diverte a usarle e gettarle come fazzolettini. Justin, invece, aveva solo la fama da bullo: lui in realtà non picchiava i più piccoli, si limitava a minacce leggere (comunque sbagliate a parer mio), e non usava le ragazze come fazzolettini, o meglio non aveva usato me come un fazzolettino.
Driiin.
Il suono della campanella ci indicò l’inizio della lezione, e, dopo un ultimo bacio a Justin, mi diressi  nel laboratorio di chimica con Julie. Ashley era davanti alla porta che stava salutando William Bennett, la sua nuova fiamma.
-Ciao Will- lo salutammo io e Juls in coro
-Ciao ragazze- disse distrattamente. Poi, sotto un occhiata torva di Ahsley, continuò –Ah, auguri Jennifer
-Grazie- risposi entrando nel laboratorio ancora semi-deserto.
La lezione di quel giorno fu particolarmente affascinante, sarà perché ero di buon umore o perché la chimica mi affascinava molto, ma la doppia ora passò un po’ troppo in fretta
Dopo la doppia ora di educazione fisica successiva al pranzo, mentre io, Ashley e Honey stavamo aspettando Eric per farci riaccompagnare a casa, Justin mi raggiunse, mi prese per un braccio e mi portò in disparte.
-Ho una sorpresa per te ‘more- disse in un sussurro porgendomi nelle mani una benda.
Cos’aveva pensato stavolta?

  
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Hp_Nameless