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Autore: FairLady    07/05/2013    5 recensioni
Roxie e la sua vita. Tanto soddisfacente nel lato professionale, quanto incasinata e sconnessa in quello privato. Chissà se certi muri, eretti con tanta volontà e determinazione, riusciranno un giorno ad essere abbattuti?!
Revisione in corso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO
 
Un Anno Dopo
Oggi
 
Roxie pov
 
Mi guardo intorno e il buffet è perfetto. Gli invitati sono quasi tutti arrivati, mancano solo alcuni membri dello staff. Ian girovaga tra gli ospiti con il suo completo nero opaco, regalando sorrisi e pacche sulle spalle. 
Ha il volto luminoso e felice, anche se riconosco, dal sopracciglio inarcato, il suo nervosismo. 
Il passo che ha appena fatto è molto importante, per lui ma non solo. Cambierà la vita di tante persone e credo non potrei essere più orgogliosa di così. 
“Roxanne, cara.” Edna mi poggia una mano sulla spalla e mi sorride dolcemente. “Hai fatto un lavoro straordinario! E’ bellissimo qui!” 
“Oh, Edna, grazie. Comunque non è tutto merito mio, Ariel è stata di grande aiuto.”
E dalla cucina sbuca proprio lei. I suoi lunghi capelli corvini e due occhi di quell’azzurro incredibile, che ho imparato a conoscere così bene, mi lasciano senza fiato ogni volta che la vedo. E’ scioccante la somiglianza con lo zio e per un attimo mi domando come sarebbe nostra figlia. O figlio. Vorrei tanto che fosse simile a lui… 
“Nonna! Hai visto che bello? – chiede la piccola, brandendo in mano qualcosa di dorato – e ci sono anche le crocchette di pollo!” 
“Ciao cara…” Robert Senior arriva da dietro, mi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia. 
Accarezzo la piccola e saluto tutti con un sorriso, per poi congedarmi gentilmente.
“Vi lascio qui a godervi il buffet. Vado a controllare come procede la preparazione della sala conferenze.”
Poco dopo sono di ritorno al buffett ed Ian è sul piccolo podio e sta parlando. Resto un po’ in disparte, lo guardo da lontano.  
“…e, infine, vorrei ringraziare la dottoressa Roxanne Francis Findle. Se non l’avessi conosciuta, probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di realizzare i miei ideali, imbarcandomi in questa nuova, impegnativa, missione. – i suoi occhi mi abbracciano, mentre sento l’emozione sopraffarmi – Non solo ha salvato la vita della mia nipotina, cosa per cui non saprò mai ringraziarla abbastanza, ma ha salvato anche me. Mi ha spronato e motivato a mettermi a disposizione del mondo in cui vivo; a lasciare un’impronta indelebile del mio passaggio su questa terra. 
La scintilla del suo sguardo quando fa ciò che ama, quando aiuta i suoi pazienti; la determinazione e dedizione che la spingono ad alzarsi, anche in piena notte, per salvare vite umane; la sua dolcezza e il modo meraviglioso con cui si prende cura di me, sono queste le cose che mi hanno fatto innamorare di lei e che mi hanno dato la spinta per rendermi utile. Abbiamo così tante possibilità e ne sfruttiamo così poche!”
Quest’uomo è completamente impazzito! Non riesco ad evitare alle lacrime di scendere anche se cerco di darmi un contegno. 
“La Ian Somerhalder Foundation esiste anche grazie a lei.”
Un applauso scrosciante parte subito dopo ed Ian scende dal podio, sorridente e visibilmente commosso. Si fa abbracciare dalla madre che gli sussurra qualcosa all’orecchio; anche lei  appare molto emozionata e, subito dopo, il resto degli ospiti gli si fanno incontro per congratularsi. Mi avvicino anche io, restando leggermente di parte per far sì che tutti gli dimostrino il loro apprezzamento poi, finalmente, il suo sguardo torna su di me, restituendomi calore. Quel calore che credevo non avrei mai trovato, prima di incontrare lui. 
 
Ian pov
 
“…e ci terrei a ringraziare tutti coloro che si sono messi a disposizione, regalandomi il loro tempo e le loro conoscenze, perché tutto questo fosse possibile e pronto per poter festeggiare qui, insieme, oggi.” 
Più ci penso, più non mi sembra vero.
Dal piccolo podio che occupo in questo momento e dal quale mi hanno costretto a tenere un breve discorso, lascio vagare lo sguardo nella sala davanti a me, gremita di gente sorridente. 
Ci sono tutte, ma proprio tutte, le persone a me care, e sono qui per sostenermi in questo mio progetto, forse folle per la sua grandezza, ma davvero importante. 
Mamma, papà. Robyn, Luke, la piccola Ariel. Robert. I miei colleghi, che sono molto più di questo. Roxie. 
E’ appoggiata con un fianco al grande tavolo rettangolare, imbandito per la grande festa. E’ in disparte, come sempre in queste occasioni, ma il suo sguardo è tutto mio. Percepisco la profondità di ciò che ci lega come una presenza reale e costante. La sento come se fosse sempre tra le mie braccia, anche a chilometri di distanza.
“…e, infine, vorrei ringraziare la dottoressa Roxanne Francis Findle. Se non l’avessi conosciuta, probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di realizzare i miei ideali, imbarcandomi in questa nuova, impegnativa, missione. – parlo con tutti ma i miei occhi sono in lei, che si è già commossa – Non solo ha salvato la vita della mia nipotina, cosa per cui non saprò mai ringraziarla abbastanza, ma ha salvato anche me. Mi ha spronato e motivato a mettermi a disposizione del mondo in cui vivo; a lasciare un’impronta indelebile del mio passaggio su questa terra.
La scintilla del suo sguardo quando fa ciò che ama, quando aiuta i suoi pazienti; la determinazione e dedizione che la spingono ad alzarsi, anche in piena notte, per salvare vite umane; la sua dolcezza e il modo meraviglioso con cui si prende cura di me, sono queste le cose che mi hanno fatto innamorare di lei e che mi hanno dato la spinta per rendermi utile. Abbiamo così tante possibilità e ne sfruttiamo così poche!” Prendo fiato, combattendo contro le lacrime che cercano di tracimare. “La Ian Somerhalder Foundation esiste anche grazie a lei.”
Mentre la gente ancora applaude, la mia famiglia mi viene incontro per abbracciarmi.
“Che parole stupende, tesoro.” Mia madre mi stringe a sé e gli altri, subito dopo, ci circondano. Roxie ci raggiunge poco dopo ma resta scostata, in attesa che il nugolo di persone si sparpagli.  
I nostri occhi si ritrovano, si agganciano. Mi rendo conto che il tipo di legame che ci unisce è talmente profondo e tangibile da risultare quasi imbarazzante agli occhi degli altri ma non posso fare a meno di annegare nel nocciola caldo del suo sguardo, ogni volta che mi è possibile.
E l’oggetto che porto nella tasca della giacca pesa come un macigno, ora. Ho aspettato il momento giusto e sento che è arrivato. 
 
Candice pov
 
Scruto da lontano l’immagine da film romantico dei miei due amici che si avvicinano l’uno all’altra. Un po’ di slow motion e un bel tramonto come sfondo, avrebbero reso tutto ancor più cinematografico. Ho appena asciugato l’ultima lacrima che il discorso di Ian mi ha fatto versare e mi rendo conto che a breve dovrò versarne delle altre. Lo capisco da come la guarda, dalle sue sopracciglia leggermente aggrottate per la tensione. Decido che non posso perdermi la scena: lo sento che il momento è finalmente arrivato. 
“Oddio, Ian, tu sei completamente matto.” Sono le prime parole che Roxie gli dice, non appena le loro mani s’intrecciano. 
“Sono cose che penso, tesoro, lo sai.” Le risponde lui, sempre più nervoso. E’ qualcosa di palpabile, infatti se ne accorge anche lei.
“Che c’è, amore? Sei ancora teso?” gli domanda, accarezzandogli il volto.
Mi viene già da piangere, accidenti!
“Secondo te lo farà?” E’ Nina, accanto a me, che me lo domanda, torturandosi le mani, emozionata. E non posso essere più felice di così, nel vedere come si è lasciata alle spalle i sentimenti che provava per lui. Fino a non molto tempo fa, ogni tanto, ci sono stati momenti in cui ancora soffriva, ed io con lei perché è vero che adoro Roxie ma Nina è comunque la mia migliore amica. Adesso, però, è finalmente tutto superato. 
“Sì, credo proprio di sì.” Le rispondo, prendendole una mano e stringendogliela. 
“Un po’. –  Ian allarga le labbra in un sorriso mozzafiato – ma ora va già meglio.” 
Si sfrega le mani e mi fa una tenerezza incredibile. Per come sono fatta, sarei pronta ad intervenire ma questa volta no, questo è un momento solo suo, dove è giusto che sia lui a fare tutto. 
“Senti, Roxie.” Continua, lui, sempre leggermente impacciato. “A proposito di prenderti cura di me e di tante possibilità a disposizione, ce ne sarebbe una a cui sto pensando da un po’ ma di cui non ho ancora avuto occasione di parlarti…” ormai siamo così vicine da sentire anche le incrinature di commozione nella sua voce. Ho il cuore che mi batte a mille per Roxie! Oddio, sto piangendo di nuovo!
“Quale?” gli chiede lei, con gli occhioni nocciola spalancati per la curiosità. 
Ian, a questo punto, infila la mano nella tasca della giacca, dove lo avevo visto mettere la scatolina di velluto. La tira fuori con una lentezza agghiacciate, che fa palpitare me per prima. Nina mi stringe di più la mano mentre, nel frattempo, mi rendo conto che tutti stiamo guardando la scena, tutti con la stessa aria imbambolata.
Finalmente quel piccolo cubo è tra loro due e il viso di Roxie si deforma in un espressione di estasiata felicità. 
Ecco, piango ancora. E Nina sta tirando su col naso. Mi guardo intorno, velocemente. Non voglio perdermi il momento clou! Hanno tutti la stessa espressione del Gatto con gli Stivali!
 
Ian pov
 
Apro la scatolina che contiene l’anello e la guardo con tutta la devozione e la passione che merita, quelle che sento ardere dentro me dal primo giorno in cui le ho posato gli occhi addosso. 
“Quella di prendermi cura io di te, per tutta la vita.” 
 
Roxie pov
 
Oddio!
E adesso cosa gli rispondo? Ho talmente voglia di ridere e saltare che, a momenti, fatico a ricordare cosa si deve rispondere ad un uomo meraviglioso come Ian, che amo da morire, che ti chiede di sposarlo. 
Mi perdo per un momento infinito nell’azzurro delle sue iridi, incapace di respirare. 
Mi fissa, impaziente.
“Roxie, tesoro… dì qualcosa, ti prego…” mi sussurra, a denti stretti.
E, finalmente, riemergo da me stessa, sentendo le lacrime, che calde e salate, scendono incontrollate sulle guance.
“Dico qualcosa, tesoro. – prendo un bel respiro - Ti dico sì.” 
Lo vedo espirare, rilasciando l’aria che probabilmente gli ho lasciato trattenere nei polmoni per l’ansia. 
Mi fa sorridere e piangere e venir voglia di urlare ma c’è altro da fare, prima.
Mi infila l’anello al dito e mi abbraccia stretta, stretta. 
Probabilmente, intorno a noi, la gente sta applaudendo ma io non la sento. Ho chiuso il mondo fuori.
Sento solo le sue labbra, la sua voce vicino al mio orecchio mentre mi sussurra:
“Grazie, perché mi ami.” 
 
Lock the doors 
We'll leave the world outside 
All I've got to give to you 
Are these five words when I 
      Thank you for loving me 
 
Note:
 
Ed, infine, eccolo il tanto agognato epilogo. *si asciuga una lacrimuccia*
In un certo senso sono sollevata. Avevo questo capitolo da finire da giorni, ma tra problemi di salute e casini vari non riuscivo a trovare la giusta ispirazione per scrivere di una cosa così bella e dolce. Anzi, per come sto in questo periodo, avrei finito con il farli lasciare. XD ma poi mi sono ravveduta e ho partorito zucchero e cuoricini. 
Anzitutto, spero che l’epilogo sia valsa l’attesa e che i denti non vi si siano cariati, leggendolo. Non ho soldi per pagarvi le cure dentistiche. 
Spero che siate stati bene in mia compagnia, lungo questi quaranta capitoli, più di un anno di aggiornamenti, tra ritardi e vacanze varie. E spero che non mi abbandoniate anche se la storia di Ian e Roxie è finita. 
Vi è piaciuto il lieto fine? Cioè, ve lo aspettavate, ve lo avevo promesso. Ma magari una si fa un’idea e poi arriva la realtà e, sbang, la delusione è dietro l’angolo. Ecco, non vorrei avervi deluse. 
Resto in attesa dei commenti, per risolvere questo arcano mistero. XD
E ora, i ringraziamenti.
Intanto grazie a Chara perché mi sopporta, giorno dopo giorno, e legge le mie idiozie senza, apparentemente, colpo ferire. E grazie a Roxie perché, se non ci fosse stata lei, non avrei conosciuto nessuna di voi. :3 (sto diventando melensa e le note stanno per superare il capitolo…-.-)
E grazie a tutte voi che mi avete seguita, che avete penato con me la mancanza di ispirazione e avete sopportato, senza lamentarvi, i miei ritardi. Cloudofmusic, Iansom, Crisalide, Bunnydelena e tutte le altre che sono passate a lasciarmi due parole. Grazie per le vostre recensioni e grazie per il tempo che mi avete dedicato, anche solo leggendo.
Insomma, adesso sarà meglio che la smetta altrimenti, davvero, scriverò così tanto da sfinirvi prima che vi possa salutare.
Per cui, beh, ci si rilegge tra queste pagine, spero, e alla prossima. 
 
   
 
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