Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Ricorda la storia  |       
Autore: Alex___    08/05/2013    8 recensioni
"Demi fammi vedere quei cazzo di polsi !" Urlò. Le lacrime salate scendevano velocemente sul mio viso. Ne sentivo il sapore in bocca.
"N-no Niall, non costringermi." Borbottai singhiozzando. Non ero pronta, non volevo che vedesse i miei tagli e, inoltre, ero anche piena di lividi per colpa dei calci di Kyle... Quello stronzo!
"Demi io voglio solo aiutarti!" Disse Niall. I suoi occhi si stavano facendo lucidi.
"Non puoi, tu non sai, è difficile, la mia infanzia è... Difficile!" Piagnucolai cercando di spiegare quello che provavo.
"Demi, cucciola, so che hai sofferto ma, credimi, io posso veramente aiutarti... Sai, c'è una cosa che non ti ho mai detto." Non capivo cosa stesse per fare. Alzò le braccia e... Capii, si voleva togliere la maglia. Si girò mentre io ancora piangevo seduta sul suo letto. Rimase a torso nudo. Io non vedevo niente di strano perché era girato di schiena. Poi si girò. Allora vidi... Smisi di piangere immediatamente e mi portai una mano alla bocca. Non ci potevo credere. Non sapevo che dire o che fare. Sentivo che stavo per svenire. Non capivo più nulla. Niall si avvicinò a me e mi prese una mano. "Visto?" Disse. "Posso capirti e aiutarti!"
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un giorno come tanti altri. Mi svegliai alle 7 come tutte le mattine, andai in bagno, mi vestii e mi diressi verso scuola. Appena arrivai sentii il suono della Campanella che annunciava a tutti i ragazzi l'inizio delle lezioni. Sbuffando entrai nella vecchia e noiosissima scuola di sempre. Strano, ancora nessuna traccia di Sel. Selena, detta Sel, era la mia migliore amica, o forse dovrei dire l'unica amica che avevo, fin dai tempi dell'asilo. Tutti i giorni ci trovavamo davanti al cancello di suola per poi entrare in classe insieme. Non era mai successo che non mi avvertisse se non veniva. Pensai che fosse già entrata e mi affrettai a raggiungere la mia classe. Entrai, lanciai un'occhiata veloce ai miei compagni e mi diressi al mio banco. Selena non c'era. Accesi il cellulare per mandarle un messaggio: "Sel ma dove sei finita ?? Io sono già in classe, muoviti !!!" Ormai erano 12 anni che ci "sopportavamo" a vicenda, in realtà io non saprei proprio come fare senza di lei !!! "Drin!!" Era il suono della Campanella che annunciava l'intervallo. Ero seduta sola soletta al mio fottuto banco e stranamente si avvicinò una mia compagna di classe, non era mai successo prima !!! Mi chiese se sapevo dove era Sel. "No, non lo so. Le ho mandato un messaggio ma non mi ha ancora risposto." Ok fu la sua risposta, poi giró i tacchi e se ne andò quasi infastidita dalla mia risposta, e io che credevo che fosse venuta a farmi un po' di compagnia. Sel era sempre stata più aperta di me con le altre persone ed è anche per questo che ha più amici di me, ma in ogni caso lei c'è sempre per me: mi ha aiutata quando ha saputo della mia bulimia e non se n'è andata nemmeno quando ha saputo che mi tagliavo, mi è stata accanto e ha cercato in tutti i modo di aiutarmi. Io sono molto più debole di lei questo lo so, ma la mia vita è forse più difficile. Insomma, mio padre se ne era andato di casa quando ero molto piccola lasciando me,  mia mamma e mia sorella da sole. Poi due anni fa il nostro migliore amico si era suicidato, lei lo aveva già superato e io ancora no, ci tenevo molto a trenton! Comunque è da quando avevo 11 anni che mi tagliavo, la prima volta fu accidentale ma mi sentii meglio e così iniziò ad essere un'ossesione. Perché? Perché sono sempre stata vittima di bullismo perché sono grassa. "Drin" i dieci minuti di ricreazione erano già finiti e io li avevo passati solo a pensare a Sel, mi ero anche dimenticata di fare merenda e la mattina non avevo fatto colazione, ma infondo non avevo tanta fame. Entrò la professoressa di matematica ci diede il buongiorno e noi facemmo lo stesso tutti all'unisono come se fossimo un bravissimo coro di voci bianche. Subito dopo di lei entrò un ragazzo. Io non lo vidi nemmeno, gli diedi attenzione solo perché tutte le ragazze della mia classe avevano soffocato dei piccoli urletti non appena il ragazzo era entrato. Sollevai la testa e lo guardai attentamente. Capivo gli urletti striduli delle mie compagne. Il ragazzo aveva dei bellissimi capelli dorati che incorniciavano il suo bellissimo viso delineato da bellissimi lineamenti marcati. Aveva un sorriso luminoso che riuscì a tirarmi un po' su di morale, ma quando arrivai agli occhi rimasi pietrificata: erano due bellissimi occhi celesti che non potevi far finta di non notare. Stavo sprofondando nel celeste dei suoi occhi quando mi accorsi che mi stava fissando, arrossii leggermente e abbassai la testa per coprire il rossore. "Ragazzi date il ben venuto al vostro nuovo compagno di classe Niall Horan, è arrivato ora dall'irlanda quindi dovrete aiutarlo un po' ad orientarsi". Niall, si chiamava Niall, era un bellissimo nome. "Niall per ora puoi sederti accanto al banco di demi finché non torna selena". Avevo sentito bene ?? Sarebbe venuto accanto a me ?? A quanto pare si perché il ragazzo dagli occhi da angelo si stava dirigendo proprio verso di me! Si sedette. "Ciao!" Aveva parlato lui. Il suo accento irlandese era fantastico e mi faceva scogliere appena lo sentivo. Farfugliai una specie di ciao, ma non sono sicura che fosse veramente un saluto. "Ti chiami demi??" Era stato di nuovo lui a parlare. Non avevo il coraggio di guardarlo perché sapevo che mi sarei incantata di nuovo a guardare i suoi magnifici occhi, ma se non lo facevo sarei sembrata una stupida asociale quindi mi voltai leggermente verso di lui un po' incerta. Forse lui notò questa incertezza perché mi fece un grandissimo sorriso come per calmarmi ma questo mi fece agitare ancora di più, sentivo le guance bruciare, dovevo essere rossa come un pomodoro. Mi voltai subito dall'altra parte. "Guarda che non ti mangio mica" l'irlandese aveva di nuovo parlato con me, mi venne il dubbio che volesse costruire una vera e propria conversazione con me, con Demetria Devonne Lovato, la ragazzina timida e cicciona che ero sempre stata. Mi rivolse la parola con il suo accento irlandese e quasi ridendo. -Demetria fatti coraggio, non essere codarda come sempre pensai- mi girai di nuovi verso di lui e iniziai: "scusa è che sono molto timida e... Emh... Comunque si, mi chiamo demi e il tuo accento è molto carino!" Ecco, ma perché non imparavo a controllarmi ?!? "Il tuo accento è molto carino"?? -andiamo demi puoi fare di meglio, smettila di dire cazzate- lui rise, meno male, almeno forse non mi aveva presa per pazza. "Grazie" disse arrossendo leggermente. La lezione continuó ma io mi sentivo più osservata di sempre. Suonó la Campanella dell'ultima ora. Finalmente si usciva!! Misi i miei libri nella cartella e, come sempre ero la ultima ad uscire, ma non ero sola: c'era lui, Niall era rimasto li con me. Ma a fare cosa ?? "Perché sei così timida ?" Domandó lui. Non avevo voglia di raccontargli tutta la mia vita, era carino ma comunque non lo conoscevo ancora. "Beh... Sono sempre stata vittima di bullismo..." Tagliai corto. "Mi dispiace... Ma perché ?! Una ragazza dolce e carina come te a chi può dare noia ?!" Ok. Mi aveva appena definita dolce e carina. Nessuno l'aveva mai fatto prima apparte Sel e mia mamma!! "Nessuno dice che sono dolce e carina, da piccola ero un po' grassoccia, per quello mi prendevano in giro... E ora lo fanno perché tanto io non dico niente" stavo davvero avendo una conversazione seria con lui, ma ancora non avevo avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. "Dovresti rispondergli quando ti trattano male!" Disse lui con un tono un po' arrabbiato credo. "Si, così poi mi picchiano... Comunque di solito c'è Sel che mi difende!" Dissi io. Mi stavo per mettere a piangere, dovevo cambiare discorso, ma non feci in tempo ad aprire bocca che lui mi chiese:" chi è Sel ?" "La mia migliore amica, oggi non c'era a scuola e non so perché, quindi adesso devo andare da lei!" Dissi io velocemente e mi diressi verso la porta. "Aspetta!" Gridó il biondo. Mi voltai. "Che c'è ?" Chiesi un po' spaventata da quella che poteva essere la sua risposta. "Io non so dove andare, non è che potresti indicami la strada per casa mia o per un buon ristorante dove pranzare ??" Mi chiese un po' timidamente. "Ok, ma fai veloce, andiamo" dissi un po' sgarbatamente. Usciti di scuola li chiesi dove abitava. Rispose che non ricordava precisamente il nome della strada ma che c'entrava qualcosa Londra! Ma si certo london big street! Aspetta un attimo, ma quello era il nome della mia strada! Gli domandai se fosse quella la strada e lui rispose di si. "Ci abito anche io in quella strada" dissi freddamente. "Davvero ?? Che bello così potremo vederci spesso e fare sempre la strada insieme!!" Era davvero contento di questo ?? "Ok, andiamo" dissi io e ci incamminammo per la strada. Mi parló della sua vita nella sua città: mullingar. Mi disse che i suoi genitori si erano separati da poco e che lui e suo padre erano dovuti venire qui per lavoro. Diceva che gli mancava molto la sua città, ma soprattutto i suoi amici. Arrivammo nella nostra strada. Gli chiesi a che numero abitava e lui rispose che non se lo ricordava ma che tanto riconosceva la casa. Ci incamminammo. Si fermò davanti ad una casetta molto carina. "Ecco, sono arrivato. Questa è casa mia." Disse lui fiero. No, non ci potevo credere, la mia casa era quella accanto, eravamo vicini di casa. Dovevo essere davvero molto stupita perché lui mi chiese se andava tutto bene. "Si, va tutto bene solo che... Io abito qui accanto, siamo vicini di casa." Dissi la ultima frase con un filo di voce. "Ma è fantastico!" Disse lui. Mi aspettavo che iniziasse a saltellare da un momento all'altro ma per fortuna non lo fece. "Non sei contenta demi ?? È fantastico, è il mio primo giorno qui e ho già trovato un'amica e ho scoperto di vivere accanto a lei!!" Mi aveva appena definita "amica", era da tanto che non sentivo questa parola pronunciata nei miei confronti, ovviamente sempre ad eccezione di Sel. Mi salutó, ma prima di andare mi chiese il numero di cellulare. Glielo diedi. Ero un po' frastornata!! Mi ringrazió e si avviò al portone di casa. Io rimasi li immobile a guardarlo, non riuscivo a muovermi. Suonó il campanello. Nessuno apriva. Si girò verso di me e mi sorrise. Prese il cellulare, digitò un numero e se lo mise all'orecchio. Due minuti dopo era davanti a me. "Demi non è che potresti indicarmi un buon ristorante, vedi mio padre è a lavoro e io non ho ancora le chiavi". Mi guardava in modo strano ma anche supplichevole. Forse stava dubitando che quella fossi io. Forse credeva che fossi un manichino tanto ero immobile. "Si...ehm...un ristorante...ehm...no...ma perché non vieni a mangiare da me?" Ok. Gli avevo davvero chiesto di venire a mangiare a casa mia, con mia madre che sicuramente avrebbe detto qualcosa di sconveniente. "Beh...certo, se non disturbo" disse lui. "No, certo che no" non mi riconoscevo più, ieri non mi sarei mai comportata così. Andammo verso casa mia. Bussai alla porta. Aprì mia mamma. Vivevo solo con mia mamma da quando mio padre se n'era andato. Non mi ricordavo nemmeno che faccia avesse. Quando era andato via io avevo solo tre anni. Mia sorella Dallas se ne era andata qualche anno fa per vivere con un tizio di cui non ricordavo bene il nome. "Demi finalmente" disse mia mamma aprendo la porta, ma subito cambió espressione quando vide Niall. "Mamma questo è Niall, un mio nuovo compagno di classe e oggi pranzerà qui" dissi prontamente io. "Ok"disse mia mamma un po' sospettosa. "Buongiorno signora" era stato Niall a parlare. Entrammo in casa, ci levammo i giubbotti e posammo gli zaini. Niall mi chiese se poteva andare in bagno e io glielo indicai: infondo a destra, i bagni sono sempre infondo a destra. Mente lui era in bagno mia mamma mi guardava male. "Che c'è mamma?!" "Niente, è carino!" Disse lei con uno strano sorrisetto sulle labbra. "Sai dove è Sel?" Chiesi io cambiando discorso. " oggi non c'era a scuola e non mi ha nemmeno avvertita" continuai. "Non lo so tesoro, l'hai chiamata?" Rispose lei. "Le ho mandato un messaggio ma non mi ha risposto. Dopo andrò a casa sua." Niall uscì dal bagno e ci andai io. Mangiammo in silenzio, loro mangiarono, io non molto. "Tesoro ma non mangi!?" Mi chiese mia mamma un po' preoccupata. "Non ho molta fame, ho mangiato a scuola" una piccola bugia innocente. Finito di mangiare aiutai mia mamma a sparecchiare mentre Niall ci stava a guardare. Andai in camera mia facendo cenno a Niall di seguirmi, lui lo fece quasi correndo. Mi sedetti sul letto e gli dissi che poteva sederai sulla sedia. "Allora, a che ora torna tuo padre?" Chiesi io. "Dopo cena" disse lui guardando per terra. "Cosa ?!" Urlai io "e tu ora dove hai intenzione di andare?" Chiesi io. "Non lo so" rispose lui. Gli raccontai la storia di Selena e gli dissi che dovevo andare a casa sua perché ero preoccupata. "Ti accompagno" disse lui. Lo guardai un po' male. "Tranquilla aspetterò fuori" continuó lui "tanto non ho nulla da fare" "ok" dissi io "allora andiamo, lo zaino puoi lasciarlo qui, lo riprenderai stasera" dissi giocherellando con i miei capelli. Mi accorsi che dovevo lavarli, lo avrei fatto quella sera. Uscimmo di casa salutando mia mamma e lui la ringrazió per il pranzo. "Comunque è molto carina la tua camerina" disse lui ridacchiando. "Lo dici davvero o mi prendi per il culo?" Ribattei io ma con la stessa sua risatina. "No no dico davvero" disse lui. Camminammo per cinque minuti parlando della mia camera e poi arrivammo a casa di selena. Dissi a Niall di aspettarmi su una panchina li di fronte, sarei tornata il più velocemente possibile e possibilmente con selena, doveva conoscerla. Suonai il campanello del portone della casa di Sel. Aprì suo fratello maggiore, mi salutó e mi fece entrare. C'erano solo lui è la sorellina di Sel in casa. Lui si chiamava joseph, ma io lo avevo sempre chiamato joe, lo conoscevo da quando conoscevo Sel, era molto protettivo nei nostri confronti pur avendo solo due anni in più di noi. Io ero stata anche insieme a lui alle elementari ed era il primo ragazzo che avevo baciato, ovviamente a stampo. Poi alle medie era cambiato tutto. La sorellina invece aveva solo tre anni e si chiamava Alice. Joe aveva gli occhi lucidi come se avesse pianto. Si mise a sedere sul divano e mi fece segno di sedermi accanto a lui. Non era un buon segno. Mi sedetti sul divano e chiesi dove fosse selena. Lui iniziò a pingere e disse fra i singhiozzi che la sera prima lei e la loro mamma avevano fatto un incidente in macchia mentre tornavano dal cinema. Ora erano in ospedale e il padre era andato a trovarle. I miei occhi si riempirono di lacrime, no riuscii a trattenermi e le lacrime diromperono come se fossero delle cascate. Bisbigliai un ok e una specie di grazie e uscii di casa. Inizia a correre verso l'ospedale. Non potevo lasciarla sola, era l'unica persona di cui mi importava veramente. Ero quasi arrivata quando mi ricordai di Niall. Mi voltai e lo vidi che correva affaticato dietro di me. Sembrava che stesse dicendo qualcosa, si, stava urlando il mio nome chissà da quanto, e io non lo avevo sentito, ero troppo impegnata a pensare a Sel. Rallentai un po' e mi ritrovai all'entrata dell'ospedale. Aspettai che Niall mi raggiungesse e entrai. Cercai un'infermiera o qualcuno che potesse dirmi dove era Sel. Mi avvicinai ad un'infermiera secca e bassina, doveva essere molto giovane. Mi asciugai le lacrime e mi feci coraggio. "Mi scu... Mi scusi" dissi singhiozzando e un po' troppo piano perché  lei mi sentisse. "Mi scusi" ripetei a voce più alta. Lei si girò. "Mi scusi sto cercando selena gomez e sua mamma, lei sa dove posso trovarle?" Guardó dei fogli con delle scritte per me indecifrabili. Sentivo che Niall era dietro di me e aveva ancora il fiatone. Mi dispiaceva per averlo fatto correre. "Secondo piano stanza 269" disse l'infermiera dopo alcuni secondi che mi erano sembrati interminabili. Mi diressi all'ascensore. Sarei anche andata per le scale ma non volevo far affaticare ancora di più l'irlandese bellissimo che mi stava seguendo da più di un'ora. In ascensore Niall farfuglió un "mi dispiace" ma io ero ancora troppo sconvolta per risponedrgli. Arrivammo al secondo piano e ci incamminammo verso la stanza.         -Eccoci- pensai -stanza 269, devo essere forte-. Mi voltai verso Niall e lui capì che volevo che restasse fuori. Mi fece cenno di si con la testa e io entrai. C'erano due lettini: in uno era sdraiata Sel, nell'altro sua mamma. Stavano dormendo tutte e due. Mi si riempirono di nuovo gli occhi di lacrime. C'era un'infermiera che stava ripulendo un vassoio con delle medicine. "Ciao tesoro" mi disse gentilmente, "sei venuta a trovarle ? Ti resta mezz'ora e poi il tempo delle visite sarà finito" disse lei con un sorrisino rassicurante sulle labbra. "Ma cosa hanno?" Chiesi io con il groppo in gola. "La ragazza ha una gamba rotta e una tibia fratturata, ma per fortuna non ha sbattuto la testa, fra poco sarà operata e ritornerà nuova, la mamma invece ha un braccio e una gamba rotta e ha perso molto sangue, dopo gli verrà fatta una radiografia per vedere se ha sbattuto la testa e ha qualche frattura interna, ma per ora sembra che vada tutto bene, comunque non sono in pericolo di vita" rispose lei. Selena si svegliò con un mugolio. Mi precipitai da lei. "Demi... Mamma" bisbiglìo lei quando mi vide. "Va tutto bene tesoro sei all'ospedale e tua mamma è qui nel letto accanto al tuo che dorme, la tua amica è venuta a trovarti. Ricordi quello che è successo?" Chiese l'infermiera. "Si" bisbigliò Sel. "Demi, non piangere, io sto bene!" Mi disse voltandosi a guadarmi. "Ti voglio bene" dissi io. "Anche io" rispose lei. Si rimise giù e chiuse gli occhi. "È molto stanca" disse l'infermiera, "forse è meglio se la lasci riposare, domani sarà più sveglia" continuó. "Tornerò domani, te lo prometto" dissi a Sel, anche se sapevo che non mi aveva sentita. Uscii dalla stanza e vidi che Niall era seduto su una sedia poco distante. Lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui. "Come sta?" Mi chiese. Gli spiegai quello che era successo e le condizioni di entrambe. "Mi dispiace" disse lui alla fine. Appoggiai la testa alla sua spalla e chiusi gli occhi, forse avevo davvero trovato un amico. Aveva un buonissimo profumo di lavanda ma più dolce, lo adoravo. Riaprii gli occhi pochi minuti dopo e chiesi che ore fossero. Erano già le quattro e un quarto. Proposi a Niall di andare a prendere un gelato. Lui accettò. Mentre andavamo telefonai a mia mamma per informarla dell'accaduto. Mi scese di nuovo una lacrima. Poco dopo incontrammo il babbo di selena che stava andando in ospedale. Gli dissi che ero appena stata a trovarle e che mi dispiaceva molto, lo salutai e continuammo a camminare. Arrivammo ad una gelateria, ordinammo i gelati e li mangiammo in silenzio. Finito di mangiare avrei voluto andare in bagno perché mi scappava da vomitare ma mi sforzai di non andarci. Ci sedemmo su una panchina nel giardino di fronte alla gelateria. "Sei vergine?" Iniziai io. Sei vergine? Era la domanda più stupida che potessi fargli. "Ehm... Perché mi fai questa domanda?" Chiese lui con un'espressione stupita e anche un po' disgustata. "Non sapevo che dire!" Dissi io. "È la prima cosa che ti è venuta in mente ?" Chiese lui stupito. "Si" risposi secca io. "Ok...ehm...wow" farfugliò lui. "Io non sono più vergine" dissi. Ma che stavo facendo ? Perché gli stavo dicendo questo ? Mi sentivo la testa girare forte, forse perché non avevo praticamente mangiato niente tutto il giorno, ma credo che la colpa era anche di tutto quello che era successo. Ero frastornata, non capivo più niente e lui se ne accorse. "Demi forse dovresti tornare a casa a riposarti un po'" mi propose lui. "Perché ? Ti sembro stanca?" Chiesi io già sapendo quale sarebbe stata la sua risposta. "Beh, un po'" disse lui. "O forse ti sembro pazza" continuai io stupidamente. "Che? No..." Rispose lui prontamente. "Tranquillo, non saresti il primo a pensarlo" lo zittii io. Eravamo zitti su quella panchina a fissarci da almeno qualche minuto. Io stavo ammirando i suoi capelli dorati con una cresta un po' spettinata, erano fantastici. Passai al viso: il nasino era leggermente rosso, forse aveva un piccolo raffreddore dato che eravamo in inverno; la sua bocca non era sorridente come la prima volta che l'avevo visto; i suoi occhi però erano esattamente come questa mattina, celesti come il cielo. Pensai che lui stesse facendo la stessa cosa con me, rabbrividii al solo pensiero; cosa poteva pensare di miei capelli? Della mia faccia? Si avvicinò, non sapevo cosa volesse fare, ma mi abbracciò e io potei sentire ancora una volta il suo profumo che aveva invaso le mie narici all'ospedale e che lo stava facendo anche adesso. "Mi dispiace" sussurrò al mio orecchio. Lo strinsi forte come per ringraziarlo, era strano: lo conoscevo solo da qualche ora e potevo già considerarlo il mio migliore amico. Mi resi conto che quella mattina mi ero svegliata pensando che fosse un giorno come tutti gli altri, che mi avrebbero presa in giro come sempre e che Sel mi avrebbe difesa; invece non era successo niente di tutto ciò, realizzai che era il giorno più importante di tutta la mia vita: 21 novembre 2007, nessuno mi aveva insultata, presa in giro o picchiata, avevo incontrato Niall e Sel era in ospedale, certo questa non era una bella cosa ma era comunque un avvenimento insolito. Ci sciogliemmo da quell'abbraccio che durò almeno 5 minuti. Squillò il mio cellulare: era mia mamma. "Si" risposi. Mi disse che stava andando a lavoro e che dopo sarebbe passata a casa di Sel. Mi chiese se avevo le chiavi di casa. "Si mamma, ho le chiavi. Ciao" dissi io e riattaccai. Niall mi guardava come se aspettasse che io gli dicessi qualcosa, lo accontentai. "Hai freddo?" Gli chiesi. "Un po'. Tu?" Rispose. " si, ti va di andare a casa?" Chiesi. "Ok" fu la sua risposta. Ci incamminammo verso casa mia ma questa volta prendemmo l'autobus. Salimmo sull'autobus e ci mettemmo a sedere. Si avvicinò a noi una ragazza. La riconobbi solo dopo che iniziò a parlare. Era Miley, la ragazza più popolare della scuola, capitano delle cheerleeder e era andata con tutti i maschi possibili e immaginabili della mia scuola. "Ma guarda un po' chi si vede! La Lovato con il suo nuovo amichetto! Non è un po' troppo carino per te Demetria ?" Iniziò lei. La conoscevo fin dall'asilo, io lei e Sel eravamo in classe insieme, poi lei era cambiata. Comunque era una delle poche persone che sapeva che il mio nome completo era Demetria Devonne Lovato, e mi aveva chiamata Demetria davanti a lui! Pensai di tirargli un pugno in faccia ma la candida voce del l'irlandese mi precedette. "Non ho idea di chi tu sia ma so per certo che quello che hai appena detto è una stupidaggine, demi è una delle ragazze più carine che abbia mai conosciuto e di certo è molto più carina di me e te messi insieme!" Ribattè. Niall mi aveva appena difesa e aveva detto che ero una delle ragazze più carine che avesse mai conosciuto! Ora potevo anche morire. L'autobus si fermò. " siete fortunati che devo scendere, demi faremo i conti a scuola!" Disse Miley e scese dal l'autobus. "Ti presento quella che era una delle mie migliori amiche all'asilo e che ora è diventata la più popolare e antipatica della scuola! Si chiama Miley. Comunque grazie per avermi difesa." Dissi io tutto d'un fiato. "Prego ma... Com'è che ti ha chiamata ?" Chiese lui. "Demetria... È il mio vero nome, demi è solo un soprannome. Lo so è brutto." Dissi. "No, a me piace" disse, sapevo che mentiva, e mi veniva ancora più voglia di abbracciarlo di quanta ne avessi per questo. Mi trattenni e non lo feci. Scendemmo dopo poco. Entrammo in casa mia, lanciai un'occhiata all'orologio appeso nell'ingresso: segnava un quarto alle sette. Era tardi: dovevo farmi la doccia, preparare da mangiare e apparecchiare, non mi preoccupai dei compiti perché tanto non li facevo mai. Salimmo in camera mia, mi sedetti sul letto e mi tolsi le scarpe velocemente. "Niall io dovrei fare la doccia, tu mentre mi aspetti cosa vuoi fare ?" Gli chiesi gentilmente sperando che afferrasse il senso della scusa. "Giocherò col cellulare non ti preoccupare!" Rispose. Andai in bagno, mi struccai, mi spogliai, accesi la doccia e mi ci infilai sotto. Come sempre mi misi a cantare. Dopo un quarto d'ora uscii e mi misi l'asciugamano in testa e addosso. Andai in camera e trovai Niall che guardava le foto che avevo sulla scrivania. Non mi disse niente e nemmeno io, ma si girò a guardarmi. Mi affrettai a prendere mutande, reggiseno e vestiti e corsi in bagno. Mi vestii e presi il phone. Raggiunsi Niall in camera e mi misi ad asciugare i capelli. Niall mi sorrise e stammo un altro quarto d'ora a guardarci mentre mi asciugavo i capelli. Quando finii andai a riportare il phone in bagno. Andai in camera e mi misi a sedere sul letto. "Hai tantissime foto" disse subito lui per evitare silenzi imbarazzanti. "Si" risposi io tagliando corto. Non amavo le mie foto e non volevo parlarne visto che rappresentavano la mia infanzia. "Sono tutte con selena, suppongo sia lei." Continuó lui. "Si" risposi di nuovo io prontamente. Avevo capito che sarebbe andato fino in fondo, voleva farmi parlare della mia infanzia. Ma io non ero pronta a raccontargli tutto, infondo ci conoscevamo solo da un giorno. "Ce n'è una anche con Miley" continuai io. "Eravate proprio amiche! Che peccato!" Disse lui. "Si, le persone cambiano e lei è cambiata, è diventata una Troia" risposi velocemente e forse anche un po' sgarbatamente perché lui disse subito: "okok non voglio farti arrabbiare quindi cambiamo discorso"... Silenzio... "Canti molto bene" continuó Niall. "Grazie ma... Come fai a saperlo ?" Risposi io arrossendo leggermente. "Da qui si sente tutto" disse lui soffocando una risatina. "Oh no! Mi hai sentita mentre cantavo sotto la doccia ?! Non ci posso credere, che vergogna!" A quel punto Niall scoppiò in una fragrante risata "ma perchè ? Sei bravissima!" Continuó sghignazzando. "Che canzone era? Non credo di conoscerla." Disse lui. "No, non la conosci. L'ho scritta io un po' di tempo fa." Risposi arrossendo leggermente. "Wow davvero scrivi canzoni? Era molto bella!" Riprese lui. Sembrava davvero stupito e sorrideva, era bellissimo! "Si, grazie. Ora devo preparare da mangiare, rimani a cena?" Accettò nuovamente l'invito. Non fu una cena divertente, mia mamma era passata a casa di Sel e parlammo solo di loro. Finito di mangiare Niall ricevette la chiamata di suo padre che gli chiedeva di tornare a casa. Ringraziò, si scusò per il disturbo, salutò e andò via. Mia mamma mi guardava con un sorrisetto strano sulle labbra. Aveva tutta l'aria di una che vuole farti confessare, non appena aprì bocca per dire qualcosa io la precedetti dandole la buona notte. Andai in camera mia, mi infilai sotto le coperte e non potei non pensare a Sel, mi scese una lacrima ma subito si fece spazio nella mia mente l'immagine dell'irlandese attraente con quei suoi occhi celesti e con quel suo sorriso smagliante e

mi addormentai con il sorriso stampato sulle labbra, era la prima volta ormai da tanto tempo, forse avevo davvero trovato un amico!
SCIAU BELIIIII
Salve a tuttiiiiiiii !!! Sempre che ci sia qualcuno che sta leggendo...
Che dire, questa è la mia prima fanfiction, quindi se volete dirmi qualcosa per migliorarla o qualsiasi altra cosa io sarò ben lieta di ascoltarviiiiii!!! Ho scelto di usare come protagonisti principali demi e Niall, perché io li adoro insiemeeee awwwww sono troppo dolciosi (?) comunque... Non sapevo dove mettere questa fanfiction, se in quelle che parlano di demi o quelle che parlano dei One direction, insomma per decidere ho lanciato la monetina... Per farvi capire fino a che punto arriva la mia intelligenza !! AHAHAHAHAHAH no vabbè la smetto!! Ok! Spero che vi piaccia e che lascerete molte recensioni, non solo positive ma anche negative, come ho già detto io accetto tutto !!!! Non vedo l'ora di arrivare ai capitoli più hot aaaaawwwwww !!!! 

 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: Alex___