Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: freakout    09/05/2013    1 recensioni
E se tutti i protagonisti (giocabili e non) dei giochi di pokémon si ritrovassero a condividere la stessa classe liceale, in un mondo completamente normale?
Se fossero tutti dei semplici ragazzi con le loro esperienze adolescenziali? Chi s'innamorerebbe di chi? Chi sarebbe amico di chi? Venite a dare un'occhiata e, se vi aggrada, continuate a seguire le loro storie.
P.s. Se potesse interessarvi, anche solo un pochino, la coppia base della mia storia è crossover, ovvero tra due personaggi di giochi diversi.
Note: Incompiuta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1.      CACCIA AL TESORO.     [MEI - GREEN]

Le vacanze estive erano alle porte e la simpatica classe 1-B decise di organizzare un gita in un isolotto non troppo lontano dalla loro città, cosa che il caldo tempo estivo permetteva perfettamente.

La prima mattina, a colazione, la professoressa Aralia ordinò ai ragazzi di recarsi in spiaggia dopo aver finito, senza essere degnati di una motivazione.
Giunti lì trovarono la professoressa carica di torce elettriche e, posata sulla sabbia, un’ampolla ripiena di bigliettini piegati che non facevano presupporre nulla di buono.
La professoressa consegnò dunque una torcia ad ognuno degli alunni e, sorteggiando dei nomi scritti sui fogliettini all’interno dell’ampolla, cominciò a formare gruppi da quattro elementi ciascuno. Solo dopo aver esaurito i bigliettini si degnò di spiegare ai ragazzi cosa avesse in mente, così, indicando delle grotte a poca distanza, urlò: “ Caccia al tesoro! ”.

 
Mei si ritrovò in gruppo con Green, Touko e Pearl; la presenza dell’amica, che per lei era ormai come una sorella maggiore (nonostante fosse proprio Mei quella più matura e adatta a quel ruolo, delle due), la rassicurava in quanto aveva davvero paura dei luoghi bui, pericolosi e misteriosi come la grotta che avrebbero dovuto esplorare.
La professoressa Aralia non dichiarò l’identità del tesoro ne’ lo descrisse, affermò solo che l’avrebbero riconosciuto una volta visto e augurò loro buona fortuna.
Il gruppo di Mei cominciò a muoversi chiacchierando e la ragazza notò con sorpresa il rapporto lievemente diverso che c’era tra Green e Touko: continuavano a litigare, certo, ma a Mei parve quasi una questione di principio, come se agissero così di proposito, difatti Touko non le parve affatto realmente arrabbiata come lo era di solito, quando litigava con Green.
Il gruppo si era già addentrato in una delle grotte e Mei, incurante della tranquillità dei compagni, cominciava già ad avere i brividi di freddo, proprio come quelle volte in cui si ritrovava a dover uscir da sola di casa a notte calata.
Pearl, impaziente come al solito, si fermò di scatto imponendo ai compagni di creare una strategia, in quanto non avevano la più pallida idea di cosa fare, da dove cominciare a cercare il “ tesoro ”.
Tuttavia continuarono a camminare ancora qualche minuto finché giunsero davanti a due strade parallele.
Green propose allora di dividersi, cosa che alla povera Mei non piacque affatto, specie quando si ritrovò in compagnia di Pearl in quella buia galleria che riservava chissà quanti pericoli.

Intanto, nella galleria opposta, Green camminava indifferente mentre Touko, irritata, continuava a lamentarsi di essere in sua compagnia:

-          “ Ma di che ti lamenti? ”

-          “ Perché devo star proprio io con te?! ”

-          “ Ma che vuoi? Chi è quella che da un po’ di tempo a questa parte devo ospitare a casa mia ogni pomeriggio?! ”

-          “ Ah! Stai dicendo che ti do fastidio?! Infame! ”

-          “ Non cambiare discorso quando non ti conviene e non mettermi in bocca parole che non ho detto, sei irritante!! ”

Perché difatti era proprio vero che Touko, in un modo o in un altro, si ritrovava spesso e volentieri a casa di Green e questo, a lui, non andava tanto bene.
Non è che lei gli desse fastidio, semplicemente non voleva che scoprisse della sua situazione familiare che, comunque, avrebbe già dovuto intuire, difatti Green si chiedeva come mai non gli avesse ancora chiesto nulla.

All’improvviso i due, voltando l’angolo, notarono una luce e raggiungendola si ritrovarono in un’ampia spiaggia isolata e notarono anche una bella villa che di certo non passava inosservata, così la raggiunsero curiosi.

 Mei e Pearl intanto incrociarono il cammino con un altro gruppo e la ragazza si sentì immediatamente più sollevata, comprese tuttavia che ogni possibilità di incontrare Hue, con cui voleva passare più tempo, era davvero molto bassa e improbabile.
Decise allora di distrarsi per evitare di sobbalzare ad ogni minimo rumore ma, capendo di essere troppo nervosa per star al passo dell’allegra e serena conversazione degli altri, cominciò a fantasticare su cose belle che l'avrebbero distratta, tipo montagne di dolci.
Purtroppo per lei, però, quel fantasticare le fu fatale e, quando tornò alla realtà, si accorse di essere completamente sola e ignara della sua postazione armata solo di una torcia.
Emise un grido strizzato e, nonostante i brividi che già le torturavano il corpo, si fece coraggio e, a piccoli e cauti passi, cominciò ad avanzare.
Tuttavia, com’è facile aspettarsi da una ragazza come lei, ogni rumore la spaventava a morte, finché esausta e piangente decise di rassegnarsi e si sedette per terra impaurita.
Passarono parecchi minuti ma, finalmente, Mei riuscì ad udire dei passi che le si avvicinavano, dall’ombra apparì Hue e Mei, al massimo della felicità e sollevazione (un po’ perché era impaurita, un po’ perché voleva vederlo), gli si precipitò tra le braccia senza pensarci, così improvvisamente che il ragazzo si ritrovò ad arrossire leggermente d’istinto:

-          “ Mei? Ti sei persa?... ”

-          “ Assolutamente si! Non riesco a uscire, avevo paura! ”

-          “ Me lo immaginavo, quando smetterai di essere così fifona? ”

Hue le accarezzò la testa mentre lei continuava a tenerselo stretto, finché lui non la prese per mano e cominciò ad andare avanti.
Mei in sua compagnia era sempre stata completamente serena ma, quella volta, il cuore non smetteva di batterle a mille: sapeva assolutamente che se voleva dichiararsi quello era il momento adatto ma le parole non riusciva a farle uscire fuori.
Non ebbe però poi molto tempo per pensarci perché Hue, tirandola verso se da un braccio, la prese tra le sue braccia ancora una volta e non le diede neanche il tempo di collegare il tutto che già le sue labbra si trovavano su quelle dell’amante.

 Dall’altro lato Touko e Green si trovavano già davanti la villa e non ci volle molto per capire che era disabitata: “ proprio come un banale film horror, eh? ”.
Touko sobbalzò udendo quella frase e non poté non constatare che aveva proprio ragione, e la cosa non l’aiutava certo a rimanere calma, già irascibile com’era.
I due entrarono all’interno dell’enorme villa sotto suggerimento del ragazzo che, per divertirsi, aveva sfidato Touko a una specie di prova di coraggio, notata la sua fifa.
Dall’interno la villa era ancora più enorme di quanto non apparisse al di fuori, così i due ragazzi continuarono a camminare entrando in ogni camera che, però, risultava sempre vuota.
Continuando ad esplorare camera per camera giunsero in una attrezzata con solo una scrivania e un ampio letto rotondo con un sottile lenzuolo rosso, così Touko, sfinita per tutto quel camminare, gli si gettò sopra immediatamente.
Green si voltò a guardarla chiedendosi se magari quel letto potesse essere una trappola, come tipico di ogni horror, ma venne distratto da praticamente perfetto corpo di Touko e dai suoi abiti troppo aderenti per non spostarsi al contatto della superficie del letto, lasciando così la pancia della ragazza semi scoperta, le bretelline cadute e i shorts tirati in su, lasciando vedere ancora di più le bellissime gambe che lei non si privava certo di mostrare, seppur con pudore.
Allora Green, scherzandoci su per sdrammatizzare, affermò arrossendo lievemente: “ Hey, piccola – Touko, abbi un po’ di decenza, sei in compagnia di un ragazzo! ”.
Touko assunse un attimo un’espressione interrogativa e abbassò lo sguardo verso il suo corpo, arrossendo immediatamente, cominciando a tirar contro Green tutto ciò che le capitava sotto mano, urlante insulti.
Il tempo che i due impiegarono per ritrovare la direzione giusta per uscire da quello che sembrava un labirinto era così tanto che fuori si fece buio e decisero quindi di tornare all’hotel a mani vuote, non che poi gli importasse tanto di quel tesoro.
Giunti lì notarono che tutti gli altri erano già seduti a tavola e che chiacchieravano aspettando il cibo, Touko si unì allora a Belle e Kotone mentre Green, dal lato opposto del tavolo, si sedette vicino Red, Gold e Ruby cominciando a conversare e scherzare.

 
La mattina successiva ognuno sarebbe tornato alla propria casa e Mei, insicura com’era, aveva paura che il bacio avvenuto tra lei ed Hue venisse dimenticato.
All’interno della grotta i due avevano continuato a baciarsi finché non udirono delle voci di alcuni compagni che erano andati a cercarli avvicinarsi, così non ebbero certo possibilità di parlarne.
Ma se c’era qualcosa che Mei proprio non sopportava (oltre i luoghi bui e pericolosi, s’intende) erano le cose lasciate in sospeso, decise quindi, a notte fonda, di sgattaiolare in camera di Hue e chiarire una volta per tutte la loro relazione.
Giunta alla sua camera notò con piacere che il ragazzo pensò esattamente la stessa cosa, difatti era pronto ad uscire dalla stanza, quando lei vi giunse.
I due cominciarono a parlare e continuarono a lungo, giungendo a l’unica ovvia conclusione che i due si amavano ormai da troppo tempo, e che non gli andava proprio di lasciare le cose com’erano. Allora Hue le sorrise e avvicinandosi la baciò dolcemente e le chiese di diventare la sua ragazza, proposta che, ovviamente, lei accettò con molto piacere.

In mattinata si ritrovavano già sul treno che li avrebbe riportati a casa e Green, seduto al suo posto, osservava i paesaggi scorrere al finestrino, regalandosi un ultimo ricordo.
Pensava al fatto di dover tornare in quella casa, pensiero che solitamente detestava, tuttavia per strani motivi che ignorava, per la prima volta in vita sua trovò quasi piacevole tornarci.
La notte seguente Red disse all’amico, tramite messaggio, di volergli parlare e così s’incontrarono: un po’ con i suoi silenzi, un po’ con i suoi sguardi e un po’ con le parole che scriveva, Red chiese a Green di Touko.
Perché Red sapeva della situazione familiare dell’amico e sapeva ancora meglio quanto lui ne soffrisse e quando non volesse denudarsi davanti qualcuno che non fosse lui stesso o quella certa persona, ed è per questo che gli chiese cosa avesse intenzione di fare, perché ferire una ragazza come Touko era davvero troppo facile.
Green non si limitò però solo ad abbassare lo sguardo verso l’asfalto, così Red voltò e le spalle e fece per andar via, pronunciando solo un’unica insolita frase: “ Devi solo star attento ”.
Green sorrise malinconicamente, capendo perfettamente a cosa alludeva l’amico, cose che certo non serviva ricordargli: “ Tranquillo, non potrei innamorarmi di nessuna ragazza, pensa di una così irritante come lei ”.

Green tornò allora a casa e si sedette riflettendo: “ Da quand’è che quella casa non è più un incubo per lui? Quand’è che quella cucina era diventata così rumorosa? Da quand’era che Touko rallegrava così tanto le sue giornate? ”.
Proprio non riusciva a trovare delle risposte e questo lo irritava dannatamente, il suono del campanello lo svegliò però dai suoi pensieri e, aprendo la porta, si trovò una Touko allegra e pimpante: “ Oggi dormo qui! ”.
Allora Green sospirò e, allontanandosi dalla porta, le fece cenno di accomodarsi, perché tanto sapeva che non avrebbe fatto altrimenti.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: freakout