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Autore: JustABitchOnAStroll    10/05/2013    6 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is truly blind cap 7
Non avevo dormito niente quella notte, il tipo con la pettinatura che sfidava la forza di gravità era tornato a popolare i miei sogni,  che però ben presto si erano tramutati in incubi.
- Ah, finalmente! Le mura di Suna, un! - esclamò Deidara mentre guardava un punto imprecisato davanti a noi.
Non ditemi che erano seriamente le mura, significava passare l'ennesima notte a sguazzare nella sabbia.
Per poi trovarsela nei posti più disparati.
E non era bello, credetemi sulla parola.
Guardai avanti da sotto il cappello che portavo e che mi copriva completamente la faccia, mentre il sonaglio che vi era attaccato tintinnava, mosso dal vento.
- Riusciamo ad arrivare prima di notte? - chiesi, non molto ( per niente ) elettrizzata all'idea di dover passare di nuovo la notte all'aperto.
- Saremo lì per il pomeriggio - rispose Sasori, parlando per la prima volta quel giorno
Mi limitai ad annuire, mentre osservavo la linea scura che poi erano le mura di Suna che si stagliava contro il monotono colore dorato della sabbia del deserto.
Strano ma vero, nel pomeriggio, riuscimmo ad arrivare all'entrata da cui ci eravamo proposti di entrare.
In piedi, di fronte al varco, stava un uomo con barba e capelli blu.
Sarebbe sembrato perfettamente normale: indossava l'uniforme degli shinobi di Suna, e sembrava una persona per bene... Le macchie di sangue sui suoi vestiti tuttavia, dicevano un'altra storia.
Ci fermammo proprio davanti a lui e Sasori parlò: - Hai fatto un buon lavoro... Ricordi chi sono? -
- C-come potrei dimenticare, Lord Sasori? -
- Ma chiaramente si ricorda! Che razza di tecnica sarebbe altrimenti, un?! - disse Deidara con tono di scherno
- Ci sono ancora servitori fedeli, anche dopo aver avuto indietro la propria memoria... - ribattè Sasori, mentre ricominciavamo a camminare, imboccando la gola.
Ovunque guardassi c'erano cadaveri, doveva essere stato l'uomo, non c'erano altre spiegazioni
Arrivammo in uno spiazzo poco dopo, su una specie di pianoro roccioso, dal quale si poteva vedere per intero il villaggio della Sabbia e Deidara prese ad osservarsi il palmo della mano, mentre la sua bocca rigurgitava una palla di argilla che stava lavorando da un po'.
Chiuse la mano e prese a modellare il materiale, formando in pochi secondi un bellissimo falchetto in miniatura.
- Puoi guardare da qui, Sasori no Danna - disse facendo un veloce sigillo e trasformando il piccolo falco in uno abbastanza grande da poter due o tre persone.
- Haiiro verrà con te - fece il marionettista, mentre mi guardava di sbieco - Forse troverà il modo di farti mantenere un profilo basso... -
Sì, perchè un uccello gigante di argilla non lo vedeva assolutamente nessuno...
Deidara sbuffò, poi saltò sull'uccello e mi fece segno di fare altrettanto - Allora, Danna. Che ne pensi della mia creazione, un? - disse girandosi verso il marionettista che, impassibile come sempre, rispose solamente di non farlo aspettare.
Bello bello e ancora bello.
Il secondo dopo eravamo in volo sopra Suna. E dovevo ammettere che volare era fantastico!

- Mpf... Hanno solamente tre sentinelle che controllano i cieli... - mormorò il biondo, facendomi svegliare dallo stato di coma in cui ero sprofondata dopo la prima ora di volo.
Guardai il cielo che stava cominciando a tingersi di rosa e a prendere toni più cupi - Ma da quanto cazzo stiamo volando? - chiesi mentre mi stropicciavo l'occhio sinistro.
- Tre forse quattro ore... - disse lui con molta calma - Ma il vero divertimento sta per cominciare, un! -
Si tolse un sacchetto dalla cintura e ne estrasse una manciata di ragnetti di argilla che lanciò nel vuoto, trovando un modo a dir poco miracoloso per farli andare tutti dove c'erano le guardie a scrutare i cieli.
- E adesso... Katsu! -
I ragnetti al suo comando si attaccarono alle facce dei poveri malcapitati e esplosero, lasciando come unica loro traccia una colonna di fumo poco visibile nell'oscurità della sera.
L'uccello compì una brusca virata e cominciammo a dirigerci verso il palazzo del Kazekage, la costruzione più alta della città - Rimani qui, un. -
Non feci nemmeno in tempo a capire che cosa intendesse dire che si era buttato di sotto, proprio sul tetto del palazzo.
Mi sporsi immediatamente dal fianco del falco e notai che con Deidara, sul tetto c'era un'altra persona.
Il Jinchuuriki che dovevamo catturare, realizzai.
All'improvviso l'uccello fece una virata a dir poco spaventosa e si abbassò di quota per permettere al biondo di salire - L'abbiamo trovato direi, un! -
Mi girai e per poco non persi l'occhio che mi rimaneva per quanto lo sgranai, vedendo un fiotto di sabbia che si era avvicinato pericolosamente alla nostra " cavalcatura ".
Mi costrinsi a non urlare, altrimenti addio copertura - Tieniti forte, un! -
- E dove, cazzo?! -
Non feci in tempo a dire nient'altro che, per evitare la sabbia del Jinchuuriki... Gaa...Gaaro-No, Gaara, ecco come si chiamava, il falco si era diretto a tutta velocità verso la cinta di mura della città, per poi capovolgersi e tornare indietro.
Scese in picchiata, con me sul dorso che mi mordevo la mano per non mettermi ad urlare come una bambina spaventata.
Anche se per la cronaca, volare facendo acrobazie quasi mortali non rientrava nei miei piani per la serata...
Poco prima di toccare terra il falco sbattè poderosamente le ali, facendoci prendere un minimo di quota, per poi cominciare una folle corsa tra i palazzi del villaggio, mandando a puttane la parte del piano che comprendeva il " Fare un lavoro il più silenzioso possibile"
Dopo quella che mi parve un'eternità Deidara si fermò, pronto per fronteggiare il Jinchuuriki.
- Dì un po' - fece il biondo - Come hai capito che ero un intruso? -
- No, dico, stai scherzando? - gli risposi io, riaggiustandomi il cappello che mi nascondeva la faccia e che ( miracolosamente, oserei dire ) non era caduto durante il volo.
- Non ci sono uccelli come quello in questo deserto - rispose Gaara con una voce che, in quanto a inespressività rivaleggiava con quella di Pain.
Ed era dire qualcosa...
- Quindi mi stai dicendo che non è minimamente per il fatto che ha fatto saltare per aria tre tue guardie? - cominciai io tirandomi in piedi a fatica - O per il fatto che è da tutto il cazzo di pomeriggio che stiamo volando in questa cazzo di città?! Non ti è parso un po' sospetto?! -
Jashin... Mi sembravo Hidan...
- Ma no! No! Mi sembra logico che l'unico motivo che ti possa venire in mente è che non ci sono uccelli come questo nel deserto! -
Ero stressata.
Una volta finita la mia sfuriata mi risedetti sull'uccello di argilla, pronta ad un qualsiasi movimento.
- E così se ne và l'operazione sotto copertura... - disse Deidara, mettendosi in ginocchio sulla sua creazione.
Il Jinchuuriki fece dei rapidi movimenti con le mani e interei appezzamenti di sabbia si sollevarono nel cielo.
Fantastico.
- Tecnicamente ha il vantaggio, un... Che ne dici? -
- La fiera dell'ovvio... Ho due parole per te, Deidei... dissi mentre mi alzavo e cominciavo a preparare un attacco - Porca merda! -
Osservai con occhi sgranati mentre la sabbia prendeva la forma di una mano gigantesca.
Cazzo.

- Eddai Kakuzu! -
- Ho detto di no, e la questione è chiusa -
Il team Zombie era a caccia dell'ennesima taglia, un sentiero poco battuto era stato tutto quello che ci era voluto per far cominciare Hidan a lamentarsi del fatto che si stava annoiando a morte.
- Sei proprio un coglione, lo sai?! -
- Bene -
L'albino farfugliò qualcosa di incomprensibile prima di fare il medio all'altro - Sappi che romperò quel dito -
Il Jashinista rimase di sasso: l'aveva fatto dietro di lui!
Senza dire più niente riprese a camminare ma, trattandosi di lui, il silenzio non dutò che per pochi minuti - Eri più affabile quando c'era anche la bastarda -
- Ti illudi - rispose il tesoriere, accelerando il passo.
Più distanza metteva fra sè e il suo insopportabile compagno, meno rischiava di cedere alla tentazione di staccargli la testa e di sotterrarla da qualche parte.
Ma sarebbe stato uno spreco di tempo, e, più importante, di denaro.
- Hn, scommetto che la cazzona se la passa meglio di noi! - riprese a parlare Hidan mentre, anche lui, accelerava il passo per stare dietro al compagno.

- Scommetto che Hidan e Kakuzu se la passano meglio di noi - urlai sopra il fragore della sabbia che aveva preso le fattezze di un'enorme bocca e minacciava di ingoiarci.
- Non preoccuparti, ho un piano, un! - fece andare l'uccello più veloce - Tieniti a me - 
Le fauci di sabbia si chiusero su di noi, quasi separandoci. Quasi.
Suppongo la forza della disperazione.
Per un po' non successe nulla e cominciai seriamente a pensare che Deidei avesse tirato le cuoia, poi un'esplosione che, essendo incredibilmente vicina, mi fece ronzare le orecchie.
Il secondo dopo cadevo nel vuoto.
- Haiiro, datti una mossa! - mi urlò qualcuno, ma non riuscivo a percepire molto bene i suoni.
Qualcosa mi prese per il collo della cappa e, successivamente per il braccio.
Aprii l'occhio quel poco che potevo per la sabbia che ci era entrata e notai che una specie di tentacolo di sabbia si era avviluppato attorno alla caviglia di Deidara, proprietario della " cosa " che mi stava quasi strangolando e che ero riuscita ad identificare come sua mano.
Nell'arco di due secondi eravamo stati lanciati a mo' di sacchi di patate di nuovo verso la bocca di sabbia.
Dio, che modo stupido per morire.
Come sei morta?
Ingoiata dalla sabbia.
Non suonava per niente bene. Cazzo, non sembrava nemmeno possibile morire in quel modo!
Sentii un POOF! e mi ritrovai sulla schiena di un altro uccello di argilla, un gufo questa volta - Tutto bene Haiiro-chan, un? -
-Sì, sì... SABBIA! - l'uccello virò bruscamente e io chiaramente presi l'equilibrio e caddi di sotto, giusto per venire ripescata poco dopo.
- E' già abbastanza difficile anche senza che tu faccia la donzella in pericolo, un! -
Oh no, non l'aveva fatto.
- Vuoi che faccia qualcosa?! - feci i sigilli che mi consentivano di evocare la mia arma - E allora trova un modo per portarmi là sotto! - indicai la terrazza del palazzo del Kazekage - Tu probabilmente non hai notato, ma si stanno preparando a dar man forte al Jinchuuriki -
- Come vuoi, un! Basta che non ti fai ammazzare -
- Tsk... Si vede che non mi conosci, Deidei -
Il gufo scese in picchiata e, quando fu ad una distanza tale dalla torre del Kazekage che mi consentiva di atterrare senza fracassarmi entrambe le gambe, mi buttai, atterrando davanti ad un tizio che si era divertito a dipingersi la faccia di viola.
Tutti i ninja presenti sul tetto fecero qualche passo indietro.
Non potevano vedermi la faccia, il cappello, non so come cazzo avesse fatto, era ancora al suo posto e quello di per sè era un vantaggio tattico non da poco.
- Se pensate che vi lasceremo prendere il Kazekage, vi sbagliate di grosso - parlò quello con la faccia dipinta con fare confidente.
- Oh, ma io sono qui apposta per voi - dissi facendo roteare minacciosamente la lama della mia arma, ringraziando mentalmente Kisame che mi aveva fatto vedere come maneggiarla un po' meglio senza mozzarmi le dita - Non crediate che non abbia visto le vostre balestre sui tetti -
- Ormai è finita, per te e per il tuo amichetto - 
Guardai nel cielo dove Deidara stava volando, inseguito a poca distanza dalla sabbia di quel Gaara.
Il gufo perse quota e la sabbia riuscì a avvolgere completamente il braccio sinistro del biondo - DEIDEI! PASSA DI QUI! - urlai, mentre  vedevo la sabbia che saliva, fino a raggiungergli la spalla.
Quando passò abbastanza vicino saltai e diedi un colpo con il naginata sulla colonna di sabbia che perse un po' del suo vigore e, in parte, cadde a terra, consentendo a Deidara di liberare il braccio.
Il colpo che avevo dato aveva seriamente fatto qualcosa alle mie braccia, fortuna che la lama della mia arma era parecchio dura e non le era successo praticamente nulla.
- Non è possibile, nessuno ha mai... - mormorò faccia-viola
- La sabbia è pur sempre terra e il mio chakra è quello del fulmine. Fai tu i conti. - risposi io, con le braccia che mi tremavano per la forza del fendente.
Ok, dovevo seriamente allenarmi nel Taijutsu.
- E adesso tocca a voi - dissi con il tono più minaccioso che potevo fare.
Vidi faccia-viola confabulare con un altro ninja che aveva metà della faccia coperta da un drappo bianco.
Riuscivo solamente a captare pezzi di conversazione - Nemico... Serio... Shukaku... -
Mah.
Decisi priontamente di lasciar perdere per due motivi principali:
1) Se la allungavamo ancora un po' Sasori ci avrebbe ammazzato tutti e due
2) Mi ero rotta le palle e volevo solamente dormire... E non salire per almeno un mese su uno degli uccelli di Deidara.
Senza fare alcun suono caricai e menai un fendente del mio naginata che venne prontamente parato dal tipo con il drappo sopra la faccia.
La cosa si prospettava lunga.

- Kakuzu, ateo di merda! - urlò Hidan dopo essersi estratto il picchetto che usava per i rituali dal cuore - Aspettami almeno! -
Si alzò e cominciò a sparare profanità che avrebbero fatto impallidire chiunque - Il bastardo è morto! Adesso possiamo anche riposarci un po'... Ah! Avaro del cazzo -
- Hidan, se non ti zittisci ti cucio la bocca -
- Vorrei vederti provare, coglione! - Kakuzu gli lanciò un'occhiataccia che avrebbe avuto il potere di incenerirlo sul posto - ... Eheh, stavo solo scherzando, amico mio! -
- Io no - e con un pugno mandò il jashinista a volare in un albero.
- Sì, eri decisamente più affabile quando c'era la cogliona... - borbottò l'albino mentre si massaggiava il collo, per poi ricominciare a camminare a debita distanza dal partner.

Parai una lama della marionetta del tipo con la faccia viola e guardai in alto, cercando di individuare Deidara.
Stava tenendo una strana statuetta in mano.
Dovetti tornare a concentrarmi sul combattimento, saltando per non venire trapassata da parte a parte a formare la bruta imitazione di uno spiedino.
- Tu! Vai a rafforzare la sicurezza lungo il perimetro e tu! Vai a prendere una squadra di ninja medici e forma una barriera nel quadrante A! Potrebbero esserci altri nemici -
- Certo Baki-sama! - risposero in coro i due prima di correre a svolgere le loro mansioni.
Di lì in avanti i ninja continuarono ad arrivare, rendendomi il compito di rimanere integra sempre più difficile.
Poi la calma.
Deidara aveva fatto ingrandire la statuetta di prima, che aveva le fattezze di una bambola con una faccia veramente inquietante.
Stava cadendo a tutta velocità sul villaggio.
E conoscendo il biondo, non sarebbe di certo stata piena di rose e confetti.
- Che roba è? -
- E' grosso -
- Dovremmo andarcene... - disse uno.
E rimasero tutti fermi, mi sembrava anche giusto.
Il tipo, Baki, mi pareva, si appoggiò alla ringhiera, ma oramai era troppo tardi.
L'esplosione fu devastante.
Approfittai della momentanea confusione per rompere un braccio ad uno dei ninja che mi stavano attaccando e ferii gli altri due.
Poi, un dolore lancinante alla spalla destra.
Guardai in basso e la trovai trafitta da una delle spade della marionetta di faccia-viola, poi fu la volta del fianco.
Barcollai all'indietro, senza mollare la presa sul naginata: sarebbe stato come urlare " Eccomi! Mi arrendo, torturatemi finchè vi và! "
Caddi dalla ringhiera e poi in strada, dove si era ammassata una grande folla di curiosi.

- No... Lei è una di quelli... -
- No, no, li hanno uccisi tutti, come si meritavano -
Lei camminava, la testa china, mentre si dirigeva al palazzo del consiglio.
Due uomini le sbarrarono la strada - Dove credi di andare, piccoletta? - chiesero con scherno.
Lei non rispose, si limitò a provare a sorpassarli, ma la spintonarono e cadde a terra, sbattendo la testa.
In pochissimo tempo si era radunata una folla consistente che assisteva allo spettacolo.
Non importava a nessuno che Haiiro fosse solamente una bambina, no.
Tutto quello che la gente aveva mai visto era solo il suo clan.


- Tutto quello che la gente ha mai visto è il mio clan... Solo il mio clan... - ripetei senza nemmeno accorgermene, tirandomi in piedi con il supporto del naginata.
Feci i sigilli che Pain mi aveva insegnato e vidi il primo ninja contorcersi sotto il mio sguardo.
Poi il secondo e il terzo, finchè tutti quelli che avevano avuto la sfortuna di guardarmi negli occhi o svenivano per il dolore o urlavano fino a che avevano voce.
Se volevano l'Haiiro cattiva, l'avrebbero avuta.
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Capitolo luuuuuuuuuungo.... WOW *^*
Mi sento un mito!
Vabbè adesso vi posto anche il disegno ( vi avverto, preparatevi l'acido da versarvi negli occhi... )
Al prossimo capitolo che dovrebbe arrivare domani dato che è Sabato ( sia lodato Jashin! )
Ciauuuuuu!
Alice_


Ecco il disegno di Haiiro ( dato che non si capisce per niente, la sua faccia è tipo :D )

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