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Autore: Panny_    12/05/2013    3 recensioni
«MORINAGA! COSA CAZZO MI SUCCEDE?!» urlò Souichi, mostrandogli la pancia. «sto male da quando l’abbiamo fatto l’ultima volta! Mi hai drogato neh? Tipico di te, dato che la prima volta l’ho fatto con te sotto effetto di un eccitante!»
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«COME SONO FINITI I MANDARINI?» urlò Souichi, attirando il pubblico.
«Mi dispiace signore, li abbiamo finiti ieri e il nuovo carico deve ancora arrivare»
«MA IO VOGLIO DEI MANDARINI!» sbraitò lui, da risposta.
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«No... no tu non sei un mostro... Tu sei una persone incredibile.... un uomo che aspetta un bambino... è qualcosa di... di... »
«Orribile...» concluse il biondo, dandosi un pugno sulla pancia.
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I caratteri dei personaggi potrebbero cambiare nel corso della storia, negli avvertimenti aggiungerò anche l' OOC quindi vi pregherei di non scrivere nelle recensioni "Morinaga/Souichi è troppo OOC" o roba simile.
Grazie dell'attenzione. I capitoli nuovi verranno pubblicati ogni lunedì.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Nient'altro che noi-Capitolo 6

«M-Morinaga! Su, svegliati!» il senpai gli schiaffeggiò piano le guancie per cercare di farlo ritornare in sé. Nonostante tutto, il moro non dava segni di volersi svegliare. Lo prese in braccio, anche se con non poca fatica e lo appoggiò, esausto,  sull’erba fresca del loro prato per poi chinarsi e appoggiare la sua testa sulle proprie gambe mentre col telefono componeva il numero dell’ospedale.
Dopo un paio di squilli, una segretaria rispose e dopo circa dieci minuti, una volante dell’autoambulanza fu lì. Dalla vettura scesero tre infermieri, tra i quali c’era anche la ragazza che li seguiva con il dottore sin dal primo giorno in cui la coppia aveva saputo la notizia dell’inaspettata gravidanza del biondo. Gli infermieri poggiarono il moro sul lettino, per poi caricarlo all’interno. Souichi lo seguì per tutto il viaggio, tenendogli la mano ben stretta tra le sue, cercando di infondergli un po’ di calore. Lo vide svegliarsi dopo un po’; fortunatamente era vivo e vegeto.
«Sen... pai...» sussurrò flebilmente il kohai, gemendo dal dolore in silenzio.
«Brutto scemo... guarda cosa ti sei fatto!» fu la risposta coincisa del tirannico Souichi, il quale non riusciva bene a nascondere l’evidente preoccupazione.
«Sacrificarsi... per la... propria... famiglia... è... un bel... modo... per provocarsi... tutto ciò... » ribatté, a sua volta, Tetsuhiro, gemendo tra una fitta e l’altra.
“Famiglia”... Sì, loro tra poco avrebbero creato una vera e propria famiglia... e pensare che fosse tutto così strano... cioè, voglio dire, non è possibile vedere mica tutti i giorni un uomo che aspetta un bebè?
Il senpai non poté fare a meno di mostrare un dolce sorriso, il quale ripagava tutti i colpi subiti.
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«Se l’è cavata con una gamba rotta... avrà il gesso per un bel po’... » diagnosticò la ragazza, sorridendo loro, quando ormai avevano già fatto le analisi e radiografie. Durante tutto il tempo, il senpai gli aveva tenuto inconsciamente la mano, provocando la pace nel cuore di Morinaga.
“Potrei farlo più spesso se poi si comporta così... “ pensò il kohai, massaggiandogli quella mano lunga e affusolata.
«Non pensarci neanche.» ordinò il senpai, un po’ come se avesse capito quello che il moro stava pensando.
«A fare... cosa?» chiese, ingenuamente, a sua volta, Tetsuhiro, mentre gli medicavano tutte le ferite, da quelle leggere a quelle man mano più pesanti.
«A rischiare la vita così...» sussurrò Tatsumi, girandosi dall’altra parta giacché troppo imbarazzato.
Il kohai non poté fare a meno di sorridere: era diventato così malleabile in questi mesi che a stento riusciva a riconoscerlo. Venne trasportato in un’altra stanza, circa due camere dopo la sua, laddove gli ingessarono la gamba. Dopo tutto il casino che Morinaga aveva fatto per farsi sistemare un po’ l’osso e farsi ingessare il tutto, aspettando che poi si asciugasse, ormai si era fatta una certa ora.
« Vedendo gli appuntamenti del signor Tatsumi Souichi, mi sono accorta che il sesto appuntamento è fissato per domani... ma se volete possiamo spostare anche ad oggi...»
Erano ormai arrivati alla 15^ settimana... chissà se si poteva già scoprire il sesso del futuro nascituro. Morinaga lasciò decidere al senpai che, dopo un po’ di tempo passato a meditare sull’eventuale risposta, annuì. Tetsuhiro, il quale era costretto a girare su una sedia a rotelle, fu anche un po’ “graziato” da questa scelta dato che non avrebbe saputo come fare per andarci l’indomani. Dalla sala in cui si trovavano ora, passarono al primo piano, laddove c’era il reparto per seguire le gestazioni e dove si trovavano le sale per partorire. Improvvisamente si sentì un urlo provenire da una di queste stanza e poi un forte pianto strozzato.
«C-Che succede lì dentro?»chiese il senpai, un po’ impaurito.
«Semplice: è nato un bebè... Insomma, quello che accadrà anche a te tra poco meno di cinque mesi...» rispose le dottoressa, cercando di distrarre il senpai.
“Soffrirò così tanto? Ho paura già da ora...” pensò il biondo, continuando a spingere la carrozzina verso lo studio del dottore.
Quando entrarono, il dottore non c’era. Aspettarono che tornasse: era stato lui a far nascere la creaturina di poco prima, lo si poteva capire dalla macchia di sangue sul viso.
«Scusate l’attesa... ero al lavoro con una signora che oggi ha dato alla luce Aya-chan... una bella bimba di tre chili e quattrocento grammi... Dai, andiamo a vedere se è possibile scoprire se anche a voi si tratta di una dolce fanciullina o di un forte maschietto?» gli occhi del dottore luccicavano; per lui, probabilmente, far nascere dei bambini era una gioia immensa.
«P-Perché? g-già s-si p-può s-sapere?» balbettarono, in coro, i futuri mamma e papà.
«Se il bambino, o la bambina, ce lo permette... potremo fare un’ipotesi sull’eventuale sesso... anche se per stabilirlo con precisione dovremmo aspettare ancora qualche mesetto...»
Morinaga, di scatto, afferrò una mano del senpai per poi stringerla e, senza trattenersi oltre, cominciò a piagnucolare di gioia, affiancando a sé il biondo, il quale cominciò anch’esso a far uscire le lacrime di commozione. Con la mano libera, quest’ultimo, si accarezzò il ventre gonfio, per poi poggiarci sopra anche la mano del kohai.
Entrambi annuirono alla proposta di verificare il sesso; almeno avrebbero cominciato a comprare culla e tutto l’occorrente per il piccolo o la piccola che presto avrebbe occupato un posto enorme nei loro cuori.
Tatsumi-senpai si stese sul lettino e scoprì il ventre, il quale venne poi cosparso con il gel azzurro per procedere, infine, all’ecografia.
«Le condizioni del feto sono più che stabili. La lunghezza e il peso sono nella norma e tutto è a posto... anzi, sembra anche un po’ più grande... Comunque questo non comporterà sicuramente a nessun tipo di malformazione, quindi dovete stare tranquilli. Purtroppo però il piccolo è un po’ timido a quanto pare... » il dottore sorrise, continuando a far scorrere la sonda sulla pancia.
«Timido? C’è qualche problema?» chiese allarmato il senpai.
«No... tranquillo... è che non ha ancora voglia di farci scoprire il sesso, quindi dovrete aspettare ancora un po’ per sapere se si tratta di un maschietto o una femminuccia... nel frattempo vi consiglio comunque di cominciare a prepararvi comprando magari culla e corredino in stile neutro... Vi svelo un segreto: ai bambini rilassa quando sono circondati dal bianco, anche se le macchie di colore li rendono allegri... ho sperimentato questa mia scoperta su i miei due bimbi che ora sono a casa... i miei dolci Ayako e Jirou... »
«Tetsuhiro... probabile che questo l’abbia preso da me... » affermò il senpai, sorridendo e perdendosi in quelle immagini che raffiguravano il gracile corpicino di quel piccolino.
«Molto probabile... » confermò, a sua volta, il kohai, gemendo un po’ per i dolori dovuti all’incidente.
«Scusi ma... cosa le è successo? Se posso sapere...» chiese il dottore, spegnendo il monitor e porgendo dei tovaglioli per far pulire il ventre a Souichi.
«Ci ha salvati... Ero in mezzo alla strada ed ero felice di poter andare a vedere il Rainbow Bridge a Tokyo.  Un’auto che passava ad alta velocità mi stava per investire e lui si è fiondato per salvarci... però quello che ci è andato sotto è stato lui... per fortuna è ancora v...vivo... » il senpai abbassò lo sguardo e cominciò a piangere ricordandosi di quello che era successo.
«Un vero e proprio gesto eroico per la propria famiglia... merita tutta la mia stima.» disse il dottore dopo aver ascoltato la storia e aver stampato le ecografie e prescritto altre vitamine, per poi porgere un fazzoletto al senpai per fargli asciugare le lacrime.
Morinaga si trovava accanto a lui: aveva fatto pressione sulla sedia per poi alzarsi, con non poca fatica, e sedersi accanto a lui, abbracciandolo e asciugandogli un po’ delle lacrime con diversi baci. Insieme accarezzarono il pancino dentro cui si trovava loro figlio. Sentirono un piccolo movimento. Il primo piccolo movimento di loro figlio.


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*si prepara ad essere linciata* gomeeeeeeeeeeeeeeeeen ç______ç ho avuto una settimana piuttosto impegnativa... inoltre ho avuto anche un piccolo blocco dello scrittore che ho cercato di reprimere in tutti i modi possibili rileggendo i manga del tiranno e vedendo ler l'ennesima volta l'anime... inoltre stavo una continuazione su siti per mamme in dolce attesa per aumentare le mie conoscenze ç_ç
Vi prego di perdonarmi per il ritardo... spero che riuscirò a scrivere il 7° entro oggi così per domani è bello che pronto ^-^
Vi prego di non badare ai millemila errori... l'ho finito giusto ora e non l'ho neanche controllato... Farò in modo che, una volta finita, questa storia venga riletta e corretta dal primo all'ultimo capitolo u.u
Appuntamento a domani con il capitolo 7! *sempre se ce la farò* 
xoxo, Panny_ u.u <3
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