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Autore: Illa_    15/05/2013    5 recensioni
Sangue. Nuova vita. Creatore?
Ma di che diavolo stava parlando?!
Delilah era confusa, disorientata.
Non sapeva cosa fare e come farlo. 
Ma negli anni avrebbe imparato ad essere quello che è, avrebbe imparato a essere un Vampiro.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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 'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'








 

7. I can change.


 





< Perciò con questo coso puoi chiamare una persona, senza che essa sia a casa > chiese esasperato Louis, maneggiando l’iphone di Liam.

< Esatto e saresti pregato di non rompermelo, dato che mi serve > aggiunse Liam, riponendo al posto giusto l’ultima provetta delle analisi di Louis.

Delilah entrò nella stanza dove i due stavano discutendo, prese il suo giubbetto dall’appendiabiti e salutò i ragazzi, dicendo che sarebbe uscita con Harry.

 Louis sbuffò e posò lo strano aggeggio sul tavolino.

  < Diamine è un mese che sono qui e Delilah pare essere uscita con Harry tutti i santissimi giorni! > esclamò scocciato buttandosi sul divano.

< Forse perché l’ha fatto sul serio? > chiese retoricamente Liam sfilandosi il camice.

< E’ cotta? > chiese sofferente Louis, all’idea di sua sorella innamorata.

< E’ cotta > affermò Liam, annuendo con veemenza.

 
 
 
 
 
Delilah guardò intorno a se per controllare se qualcuno fosse nei paraggi e quando fu certa che non ci fosse anima viva, corse il più veloce possibile verso casa di Harry.

Quel giorno si era vestita in modo molto semplice, ma allo stesso tempo elegante, poiché il riccio l’aveva invitata a casa sua per cena, dicendo che teneva che i suoi genitori conoscessero la ragazza con cui usciva ormai quasi sempre.

Il vestito a fiori  svolazzò leggermente, quando la bionda si bloccò sotto casa di Harry.

L’imponente casa in mattoncini era a qualche metro da lei, divisa unicamente da un cancelletto in ferro, con un grazioso citofono.

La bionda avanzò, incerta se suonare o se chiamare il riccio ed annullare la cena inventando sul momento una scusa.

Ma qualcosa la spinse a premere il piccolo bottoncino argentato.

< Si? > rispose un voce roca al citofono, che la vampira identificò subito.

< H-harry! Sono io! > disse incerta strofinando la mano destra sull’avambraccio sinistro scoperto.

< Entra ! > esclamò la voce prima che un sonoro scatto aprisse il cancelletto e in seguito il massiccio portone, rivelando un magnifico ragazzo.

Anche Harry quel giorno era vestito di tutto punto, o almeno molto meglio del solito.

 Delilah sorrise notando le bellissime fossette che erano comparse sul suo volto.

< Sei bellissima > disse il riccio, spostandosi dall’ingresso per far entrare l’esile figura.

Lei si lasciò sfuggire una risatina leggermente nervosa e si avvicinò al suo viso.

Harry non esitò e le stampò un dolce bacio a fior di labbra.
 
 
 
 
 
< Ah! – esclamò lasciandosi cadere sul morbido letto della camera del ragazzo – sono pienissima, tutto questo cibo per uomini mi farà vomitare per giorni, se non mesi! >

Lui rise sonoramente e si sedé vicino a lei, facendo inclinare leggermente il materasso.

< Sei perfetta > esclamò assorto, osservandola in tutti i minimi dettagli.

< No, non lo sono, mi nutro di sangue, uccido senza alcuna pietà persone innocenti - esclamò disgustata da se stessa – è orribile essere dei vampiri, Harry, lo sai, non ti farei mai un torto del genere > sospirò, spostando lo sguardo sulla scrivania alla sua destra.

< Harry, quando sei un vampiro non invecchi > aggiunse in un sussurro.

< Questo lo so ma che c’entra ? > chiese, notevolmente incuriosito dalla sua strana reazione ad un’esclamazione così ovvia.

< Il tempo per noi non passa, ma per gli altri si… > la sua voce si affievolì mentre gli occhi le si inumidivano.

< Non puoi avere amici o amanti, perché finirai per vederli invecchiare, morire, mentre tu sei ancora lì, incapace di poter fare qualcosa davanti alla morte >

Harry annuì, facendo cadere lo sguardo sulle sue mani e mormorando uno stupito “oh”, come se non c’avesse pensato.

< Forse sono i ricordi la cosa più atroce, perché ti perseguiteranno sempre, i volti delle persone morte per sfamarti, i volti delle persone che hai amato alla follia e che hai visto appassire come un fiore senz’acqua., le azioni orrende che hai commesso, nulla ti abbandona – lei sorrise amaramente – ma i morti possono sperare in una vita dopo la morte, se mai ci sia, mentre noi no, loro possono avere figli, possono vedere i loro capelli che diventano bianchi mentre osservano i nipotini scorrazzare per il cortile, noi no. Noi rimaniamo così per sempre. > lo sguardo era inchiodato tristemente sul muro bianco, dello stesso pallore del viso di Delilah.

Harry non poté far altro che stringerla a se, ma in quell’abbraccio la bionda realizzò qualcosa.

< Non voglio perderti, non voglio .. > bisbigliò all’orecchio di Harry, riuscendo a percepire il calore del sangue che gli scorreva in corpo.

E fu in quel momento che capì che se non avesse voluto cambiare la natura del riccio, avrebbe dovuto essere lei a cambiare.

< Ti va di guardare un po’ di tv? > chiese innocentemente lui, nel tentativo di risollevarle il morale.

< Si ! > esclamò, fiduciosa verso la sua idea, che forse avrebbe trovato conferma quella sera in Liam.
 
 
 
 
 


 
 
Delilah lo baciò appassionatamente, prima di fuggire fuori dalla Range Rover di Harry ed entrare dentro casa.

< Liam ! > Gridò, quando si fu accertata che la macchina fosse sparita dal vialetto.

< Liam ! > ripeté aprendo la porta del suo studio.

Lo trovò concentrato su delle provette, così concentrato da non aver notato la sua presenza.

< Voglio tornare umana > esclamò facendolo balzare dalla sedia per lo spavento.

< E’ impossibile > rispose togliendosi gli enormi occhialoni trasparenti.

< Liam, so che tu hai trovato un modo, sei riuscito a conservare Louis per tutto questo tempo, a trovare il modo di salvarlo, tu lo sai > sibilò cercando di intimorirlo.

Lui si alzò dalla sedia a rotelle e spense la luce con cui stava illuminando il suo lavoro, dirigendosi verso la bionda.

< E’ troppo pericoloso, quasi nessuno è sopravvissuto. > esclamò, leggermente orgoglioso del complimento che involontariamente gli aveva fatto.

< Perché e come? > chiese lei, indicandogli il divano.

< E’ troppo lungo da spiegare > cercò di tagliar corto.

< Abbiamo tutta la notte > ringhiò lei spingendolo sul divano, voleva rischiare, era disposta a morire pur di avvicinarsi a trovare un modo per stare insieme a Harry.






 
Alla fine riuscì a estorcere al castano le notizie che le importavano, avrebbe dovuto subire una trasfusione di sangue, pulito, ma non era questo il problema, era che le tossine del veleno dei vampiri non sparivano mai completamente dal corpo.

Ciò significava, gli spiegò con attenzione Liam, che alcune caratteristiche del suo essere vampira sarebbero rimaste ed era moto grave.

Poteva capitarle di necessitare ancora di sangue e non di cibo, ma a quel punto i suoi comportamenti umani non sarebbero riusciti a trovare il sangue da lei richiesto e il corpo ad assimilarlo.

Poteva mantenere ancora i suoi istinti omicidi, ma forse quelli non sarebbero stati un gran problema, solamente a livello legale.

O ancora non avrebbe potuto avere figli, o avrebbe potuto invecchiare per metà, diventare cieca, sorda o ritardata, o molto altro ancora.

Tutto quello di speciale che aveva in questo corpo le sarebbe costata qualcosa nel suo ritorno nel fisico umano, i sensi super sviluppati avrebbero subito delle mancanze, causando ripercussioni.

In un modo o nell’altro, non sarebbe riuscita a vivere una vita normale.

< Voglio provarci comunque > esclamò con una strana luce negli occhi.

< Ma potresti non arrivare alla fine della trasfusione! > urlò inorridito Liam alzandosi di scatto dal divanetto in pelle.

< Non mi importa! >  disse mentre si osservava le mani poggiate sul grembo.

< Cosa diremo ad Harry se dovesse andare male!? - continuò ad alta voce il castano, osservandola sprezzante – Mi dispiace Harry, ma per stare insieme a te è morta! > aggiunse in tono sarcastico.

Delilah sembrò ribollire di rabbia e si alzò tremando percettibilmente.

< Tu non capisci! – urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni e Liam capì di aver esagerato – Liam non voglio vederlo morire! Non voglio che invecchi sotto i miei occhi senza che io possa fare qualcosa! Voglio stare insieme a lui, io voglio poter passare gli anni insieme a lui, poter specchiarmi nei suoi occhi  e vedere le rughe sulla mia faccia, io voglio stare insieme a lui, ma non voglio che soffra, non voglio che diventi come noi, tu sai com’è vero, Leeyum? > la sua voce era stato un calando, e molto probabilmente lui era stato troppo assalito dai ricordi per seguire parola per parola quello che Delilah stata dicendo, ma aveva afferrato il concetto e si era sciolto quando l’aveva chiamato con il soprannome che adorava di più.

< E va bene - esclamò quasi esasperato, pronto ad accompagnarla in quella pazza impresa - Domani faremo una prova, ma prima lo dirai ad Harry >  disse mentre si lasciava nuovamente cadere sul divano.









 
  
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