Crossover
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Autore: Morgana le fay    15/05/2013    2 recensioni
Durante una gita scolastica Amy, Bree e Nikky si ritrovano in un altro mondo, dove dovranno sapere perché sono lì e cosa centrano con un certo dottore che vuole vendetta.
...
Crossover tra Bleach, Naruto, D.Gray man, tutor hitman Reborn, FMA.
Cammei: Inuyasha, lovely complex, Nana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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CAPITOLO 19: SAY

 

“Andiamo ragazze!”

La voce di Amy spezzava il silenzio che avvolgeva la stazione dei treni.

“Non voglio che perdiamo il treno!”

“E’ impossibile c’è un treno ogni mezzora!”

“Ahh! Perché esistono le sei anche del mattino?”

Bree ed Amy si voltarono verso Nikky, ma osservando la sua espressione devastata dal sonno non diedero peso alla frase così assurda.

“Come mai tutta questa fretta?” la bionda soppesò con lo sguardo la sua amica.

“Eeh, potremmo perdere il treno? Mi pareva di essere stata chiara la prima volta che l’ho detto, ma credevo bastassero le altre sei o sette per comprenderlo meglio!”

“Oltre il treno, c’è qualcosa che mi nascondi.”

“Io? Noo! Quando mai!”

“E tu speri che ti creda anche?”

“Non ti sto chiedendo nulla io, solo di arrivare in tempo!”

Un grido spaventò la bionda e la mora che si girarono verso la più piccola.

“Perché hai lanciato quell’urlo lancinante?”

“Che diavolo ci fa LUI qui???”

Bree seguì il dito di Nikky – è maleducazione indicare, pensò la bionda- e vide ciò che l’aveva scioccata: Ed Elric. Ci sarebbe pure Al, in realtà.

La bionda afferrò Nikky prima che attaccasse Ed e si voltò verso la causa del problema..

“Amy!”

“Ho una spiegazione per tutto!” si affrettò a dire a sua discolpa.

“Ti conviene averla!”si voltò verso i due ragazzi “Buon giorno ragazzi!”

“Roy mi ha chiamata ieri sera e volevo dirvelo, ma sapevo che tu avresti trovato altro da fare e Nikky avrebbe ucciso Ed, quindi.. Sorpresa!”

“Non è una sorpresa, minchia!”

“Su su Nikky.”

“Ma io odio questo nanetto!”

“La cosa è reciproca, ma noi siamo qui per la missione.”

“Ma Amy..?”

“Va tutto bene, è per questo che ho accettato. Giusto?”

“Va tutto bene” scandì Ed mentre lui ed Amy si guardavano intensamente.

La mora non era ancora pronta e per fortuna l’imminente partenza del treno la distrasse.

Sarebbe stata una giornata molto lunga.

 

 

 

Gerald guardò annoiato i suoi due compagni di viaggio: Chester fissava il paesaggio fuori il finestrino e Joey stava leggendo un libro che sembrava la noia messa per iscritto.

Il moro si guardò in giro e ammiccò verso un gruppo di ragazzine che li stavano guardando e loro arrossirono e distolsero lo sguardo ridacchiando.

In un paio di minuti perse il suo interesse e torno a rivolgere il suo interesse verso i suoi fratelli. O quello che erano, insomma.

“Insomma volete dire qualcosa?”
Joey alzò lo sguardo dal libro con aria irritata mentre Chester non si degnò neppure di considerarlo.

“Cosa vuoi?”

“Ma che cazz.. Di risposta è?”

“Gerald ti stavo solo chiedendo cosa volevi .”

“Potevi dirlo in un modo più gentile Joey!”

“E perché dovremmo parlare?”

Gerald si bloccò.

In effetti non c’era motivo per cui parlassero, dovevano solo eliminare la loro controparte femminile.

“Hai ragione! Non me ne frega nulla di voi!” e si alzò per andare a flirtare con il gruppo di ragazzine.

Joey tornò alla lettura senza riuscire a concentrarsi, mentre Chester chiuse gli occhi e finse di dormire.

 

 

 

Roxy annusò l’odore intenso di caffè che riempiva la tazza che aveva tra le mani.

La neve non era ancora scomparsa e il calore della tazza la aiutava molto.

Il fatto che le altre fossero partite così presto che lei non se ne era neppure accorta, ma era bastato il biglietto lasciato in cucina ad informarla di tutto.

La rossa spostò lo sguardo sull’orologio e si rese conto che era tardi.

Aveva allenamento quella mattina con suo.. Ehm zio, già. Le suonava ancora strano.

Bevve il caffè tutto in un sorso e si bloccò mentre saliva le scale per camera sua quando suonarono, aprì la porta.

Davanti a lei c’erano tre ragazzi: uno alto biondo e l’altro castano e basso –più di lei-.

“Ciaoo.. Ehm voi siete?” poi guardò meglio il piccolo castano “Tu..Tu sei Tsuna, giusto?”

“Ciao Roxy! Si, sono io.”

“Oh che bello ho indovinato!” osservò gli altri “Non sono sicura di ricordare i vostri nomi”

“Si, non ci siamo mai presentati.” Il biondo si avvicinò tendendole la mano “Io sono..”

Non finì la frase che scivolando sul ghiaccio le cadde addosso.

“Non mi era mai capitato di trovare qualcuno che si presentava così.” Ridacchiò Roxy mentre il ragazzo si scusava imbarazzato.

“Tranquillo. Entrate prima che succeda altro. Poi dentro ci sono i tappeti che sono comodi per scivolarci se ti interessa.”

“Anche tu sei comoda” disse ma subito dopo se ne pentì “Non intendevo in senso.. Insomma in quel senso! Io..”

“Calma! E’ una cosa carina e nessuno mi aveva mai descritta così!” gli sorrise.

“Sono Dino Cavallone, decimo boss dei Cavallone.”

“Roxy Mustang.”

“Ehm non vorrei rompere questo bel idillio ma siamo qui perché dovremmo parlare con una persona.”

“Con chi?”

“Con..”

 

 

 

Amy ed Ed si scambiarono una sguardo d’intesa.

Nonostante dovessero essersi lasciati avevano ancora una certa intesa che potesse permettere loro di guardarsi e capirsi al volo.

In quel caso si stavano dicendo che sarebbe stato meglio dividersi in gruppi e che quello a cui appartenevano fosse composto solo da loro due.

Quindi s’intestardirono e riuscirono ad allontanarsi quatti quatti.

Camminarono in silenzio per un po’.

“Allora?”

“Si..”

“Cosa hai pensato?”

“Tu?”
“Eh no, Ed, te l’ho chiesto io!”

“Ho paura di dire la cosa sbagliata.”

“Anche io, ma mi sa che è ovvio”

“Già.”

Il silenzio calò di nuovo tra loro.

Amy si mise ad osservare quanto fosse profonda la spaccatura nel terreno accanto a loro.

“Hei!”

Una voce li chiamò ed entrambi si voltarono.

“Gerald?”

“Sto tizio ti assomiglia..”

“Già. Lascia perdere è un storia lunga e noiosa.”

“Come vuoi tu, sorellina, ma ho bisogno tu faccia una cosa per me..” si avvicinò ai due e sguainò il coltello vicino gola di Amy e Ed usò il suo braccio metallico per proteggerla. Allora Gerald sfrutto la loro vicinanza e li spinse giù per la spaccatura nel terreno.

La caduta fu rovinosa.

Amy si massaggiò la schiena “Gerald!! Brutto..!!” soffocò l’impulso di parlare come uno scaricatore, mentre il suo alter ego se la rideva da sopra.

Cercò la sua katana ma vide che era in mano del suo alter ego.

“Ed stai bene?”

“Circa, ma il mio braccio è fuori uso e non potrò usare l’alchimia.”

“Uh uh uh questo si è una bella notizia!”

“Gerald! Cosa vuoi?”

“Semplicemente impedirvi di interferire e ucciderti, mia cara, as usual!”

“Ma come siamo fantasiosi!” e poi si girò verso Ed “Cosa facciamo?”

“Che ne dite di..”

“Oh sta zitto!”

Gerald si rimise a ridere e se ne andò.

Amy frugò nella tasca e controllò il cellulare: senza campo.

“Direi che siamo proprio messi male!”

“Che si fa?”

“Speriamo che qualcuno venga a cercarci?”

“Allora prega che si ricordino di noi, Ed!”

 

 

 

Nikky era terrorizzata da Chester.

Anche se era il suo alter ego era così spaventoso che non poteva essere come lei.

Per fortuna loro erano riusciti a ‘sconfiggere’ – per quanto riuscir a scappare mentre erano occupati da altro potesse essere definito tale- ora stavano cercando Amy e il nano.

Gerald aveva detto loro che erano nascosti da qualche parte e che dovevano trovarli.

Sapendo solo che erano andati a sud ed era difficile trovare il punto di preciso in cui si trovavano.

“Bree..”

“Li troveremo.” Si voltò verso il minore degli Elric “Allora puoi fare qualcosa?”

“Penso di si. Lo credo.. Lo spero..”

“Puoi rispondermi solo si o si!”

“Lo farò lo farò!” aggiunse in fretta e spaventato.

Mentre lui preparava il cerchio alchemico, Nikky rabbrividì.

Trovarli sarebbe stato facile, ma forse non finiva lì.

 

 

Ed si alzò appena sentì dei rumori vicino all’apertura della voragine.

“Chi sarà?” sussurrò Amy accanto a lui.

“Chi è?”urlò.

“Ma perché diavolo ti sei messo a gridare? Ora hai attirato l’attenzione di chissà chi!”

“Tranquilla! Ha attirato l’attenzione della persona giusta.”

“Bree!”

La bionda seguita da Nikky che salutava con la mano e Al che sembrava tanto preoccupato.

“Hei Bree ascoltami! Va’ a chiamare quel bastardo d’un colonnello, lui saprà che fare!”

“Ma..?”

“Amy si è fatta male ed io non posso usare l’alchimia col braccio in queste condizioni.”

“Fratellone e se io?”

“Al, no. Chiamate Roy!”

Bree annuì. “Noi andiamo.” Frugò nella borsa e prese il cellulare. “Tenete!” lanciò loro la borsa. “Noi torneremo tra due ore.”

Nikky spostava lo sguardo ta Amy e Ed e Bree. “Sei sicura?”

“Si restare non aiuterà. Poi, se non ricordo male, questa foresta è piuttosto pericolosa, quindi motivo per cui meglio che li lasciamo lì. Nessun animale o persona” calcò sulla parola persona “andrà laggiù.”

Nonostante l’incertezza Nikky ed Al seguirono Bree.

“Buona fortuna ragazzi.” Sussurrò Ed dal fondo della buca.

 

 

 

Roxy sentì il cellulare suonare e lo afferrò un po’ infastidita ma allo stesso tempo curiosa di sapere perché la chiamassero.

“Pronto.”

/Roxy? Sono Bree!/
“Hei ciao carissima! Cosa c’è?”

/Abbiamo un problema!/

“Cos’è successo?”

/Abbiamo bisogno che contatti Roy. E subito!/

“Non credo sarà disponibile, ma proverò.”

/Grazie! Ti raggiungo dopo io./

La rossa non fece in tempo a dire nulla che la chiamata era terminata.

“problemi?”

Tsuna e Dino la stavano fissando.

“A quanto pare si. Devo cercare zio Roy.”

“Ma non aveva quel ritrovo dell’esercito, pensi che si lascerà disturbare?”

La ragazza non rispose.

Il fatto era che non aveva idea di dove lavorasse Roy né di come arrivarci.

“Perché non mi accompagnate?”

“Ma certo!” rispose subito Dino.

“Grazie!” sorrise ad entrambi ma in un paio di minuti aveva già addosso la sua giacca di pelle e si stava calando il cappuccio sul viso mentre uscivano di casa.

Pochi passi dopo quasi si scontrò con Ichigo e una ragazza biondissima.

“Yo Roxy! Ci sono Amy e le altre?”

“Oh ciao Ichigo. No sono andate in missione all’ultimo minuto e credo siano nei casini.”

“Cosa?”

“Devo andare da zio Roy e parlare con lui. Bree mi ha chiamata per dirmi di trovarlo che hanno assoluto bisogno di lui.”

“Andiamo allora.” La incitò Ichigo.

Probabilmente pensava che fosse Amy quella nei casini e si stava preoccupando.

Probabilmente e presumibilmente aveva ragione.

“Aspettate!”

La bionda li richiamò. “Com’è possibile che Ed e Al non siano qui? Mi avevano detto che venivano qui e non avevano accennato alla missione.”

“E’ probabile che l’abbiano saputo all’ultimo. Se cerchiamo Roy magari sapremo di più.”

Fece per ripartire e si girò verso la bionda “Vuoi aiutarmi?”

La ragazza annuì.

“Sono Winry Rockbell.” Ma non era il momento dei convenevoli.

Il gruppo si mosse in fretta e in breve arrivarono alla base dell’esercito di Central City.

“Dividiamo, ok?”

Roxy afferrò il braccio di Dino e gli sussurrò. “Tu sei con me, ricordalo!”

 

 

 

 

Bree arrivò correndo a più non posso e vide un gruppo di persone da cui spiccava la testa rossa di Roxy e si avvicinò.

“Hei!”

Non rispose al saluto e si guardò in giro. “Dov’è Roy?”

“Brutte notizie: Roy non è qui. Ha lasciato Central City per andare al nord e anche se si precipitasse qui non tornerebbe prima di due giorni.”

La bionda represse una bestemmia.

“e ora che si fa’”

“Cosa è successo?”

“Amy e Ed sono caduti in una voragine e lei si è fatta male e a lui non funziona l’automail.”

“E’ grave?”

“Come ha fatto a romperlo?”

“Come hanno fatto a finirci dentro?”

Gli interventi di Ichigo e Winry furono ignorati. “Siamo state attaccate.” Ma appena lo disse se ne pentì.

Per quanto si fidasse di loro, e sapesse che Tsuna era a conoscenza degli alter ego, Roy aveva raccomandato loro di non farne parola.

“Allora cosa facciamo?”

Ichigo si piazzò davanti a Bree. “Tu non piaci a me e io non piaccio a te, ma voglio salvare Amy, quindi verrò con te.”

“Anche io verrò! Potrei riparare l’automail di Ed.”

La bionda annuì meditabonda. “Già, potremmo calarti e tu aggiustando il braccio di ed gli permetteresti di usare l’alchimia e liberarsi. Al ha detto che non si può usare da sopra il crepaccio che funziona.”

“Questo è un piano!”

“Andiamo!” si voltò. “Ah Roxy tu torna a casa e se tra due ore non ti chiamo, avvisa Roy.”

La rossa annuì. “Buona fortuna e riporta Amy a casa.”

Ripartirono alla volta della stazione.

 

 

 

“Sarà l’ultima volta?”

“Si, mai più.”

 

 

Ichigo arrivò per primo, essendo più allenato degli altri e ciò che vedi lo pietrificò.

“Amy!!!” Nikky arrivò correndo chiamandola. “Che diavolo state facendo?”

“Ci teniamo caldo, sgorbio!”

“Per farlo non serve che tieni così stretta Amy, nano!”

“Per farlo devo tenere così stretta Amy e poi siamo vestiti, sgorbio!”

“Ok basta.” La voce di Amy era flebile. Il polso le pulsava e non aveva nulla a parte una malfatta fasciatura.

“Bene, adesso caleremo giù Winry e poi potrete uscire.”

“A fare cosa scusa? Dov’è Roy?”

“Se lei ti ripara il braccio sarete a posto e tu potrai uscire con le altre, visto che Roy non è a Central City.”

Ed soffocò delle lamentele, misto a bestemmie e imprecazioni.

Winry fu fatta scendere e atterrò accanto ai due.

“E’ stretto qui.”si piazzo tra i due, un po’ per dispetto un po’ per necessità e si mise a riparare il braccio di Ed.

Amy si appoggiò a lei.

“Hei stai bene?”

“Si, ma sbrigati.”

Winry s’irritò.

“Ti prego.”

Le lanciò uno sguardo di traverso, non aveva una bella cera.

“Certo.”

Tornò all’automail di Ed e face tutto più in fretta che poté, sperando la luce della pila non si spegnesse.

“Fatto!”

Ed mosse un po’ la mano per controllare che fosse tutto a posto e preparò il cerchio che li riportò su chiudendo la spaccatura nel terreno.

Amy si resse in piedi giusto il tempo di arrivare all’aria aperta e poi vide scuro.

Prima che cadesse Ichigo la prese al volo.

 

 

 

Amy aprì gli occhi e mise a fuoco: erano in treno, bene!

Questo era già qualcosa.

Si mosse un po’ e si sistemò.

Le avevano fasciato il polso e si accorse che il resto del suo corpo stava bene e al caldo sotto la coperta.

“Stai bene?”

Sobbalzò dallo spavento. Di fronte a lei era seduto Ichigo con un’espressione più seria del solito.

“S..” si schiarì la voce “Si, grazie. Tu?”

Non rispose e tornò a guardare fuori.

La ragazza si guardò intorno e decise di cogliere la palla al balzo.

“Ichigo, devo parlarti!”

“Oh ma so già cosa mi vuoi dire.” Le rispose senza distogliere lo sguardo dal paesaggio.

“Davvero?” era sinceramente stupita che l’avesse capito.

“Siete tornati insieme.” L’irritazione e forse la rabbia erano palesi nella sua voce.

“Cosa?”

“Vi ho visti mentre vi baciavate.” Il suo  tono era quasi schifato.

“Ma non è come pensi!”

“A no?”

“No!” ribatté irritata. “Ci siamo lasciati!”

“E tu baci tutti i ragazzi che lasci?”

“era un bacio d’addio! Sapevamo entrambi che una volta usciti c’era qualcun altro ad aspettarci” Indicò con la testa Winry e Ed che litigavano qualche sedile in là “e quello era l’ultimo momento tra noi come coppia.”

Ichigo non ripose subito.

“E noi?” disse lentamente.

“Appena avremo un po’ di privacy” indicando Bree e Nikky che fingevano di non ascoltare “ne parleremo, ok?”

Ichigo annuì e distese la sua espressione.

 

 

Roxy chiuse la chiamata.

“Stanno bene e sono di ritorno a breve.”

Tsuna tirò un sospiro di sollievo. “ Ne sono felice.”

Dino accarezzò la spalla di Roxy. “Ora non devi più preoccuparti.”

La rossa era stupita da quanto quel ragazzo fosse perspicace, aveva finto di essere tranquilla e sapesse che sarebbe andato tutto bene ma lui aveva capito lo stesso la sua tensione. Arrossì.

“Si ora sto meglio infatti.”

Tsuna passo lo sguardo da uno all’altro e decise che non aveva voglia di fare il terzo incomodo.

“Io vado allora. La mamma sarà preoccupata! La riaccompagni tu, no Dino?”

“Certo. Ciao Tsuna!”

“Ciao Tsuna!”

Restarono in silenzio a guardare il piccolo boss dei Vongola andarsene.

“Andiamo?”

“Si.”

La strada la fecero quasi tutta in silenzio.

Ma non era un silenzio imbarazzato o strano, ma di quelli dove, per una volta tanto, non servono le parole.

Il tragitto era breve e Roxy si scoprì non molto felice di essere già fuori il cancello di casa sua.

“Arrivati.” Le sorrise Dino.

“Già! Grazie per avermi accompagnata.”

“Non c’è di che, per qualunque cosa non esitare a chiamarmi, ok?”

“Certo, buona notte!”

“Notte!”

Lui s’incamminò.

Roxy restò a guardarlo andarsene.

Non le piaceva che se ne andasse così.

“Dino!”

Lui si girò con aria interrogativa.

Doveva essere impazzita per fare una cosa così a poche settimane dal suo arrivo.

Si avvicinò a lui rapida e gli diede un bacio a fior di labbra delicato come una farfalla e scappò in casa vergognandosi di se stessa- o di essere fiera di ciò che aveva fatto, non le era chiaro-.

Lasciando lì il povero Dino che era di una sfumatura di rosso improbabile a desiderare di più.

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo!

Ma ho avuto problemi con i codici HTML e non potevo postare senza.

Capitolo che avrebbe potuto essere più interessante, ma ormai è così!

Il pezzo sugli alter ego non temete ha senso, però lo capirete più avanti.

Mentre l’ultima parte con Roxy e Dino è uscita per gentile concessione della mia immaginazione con la canzone ‘how to be a heartbreaker’ versione glee.

Grazie a tutti!

Prossimo capitolo tra due lunedì.

 

Baci,

 

Momo

  
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