Libri > Starcrossed
Segui la storia  |       
Autore: AllisonD95    17/05/2013    1 recensioni
Solo per un momento Allison aveva creduto di impazzire, storie del genere le aveva lette solo nei libri, più volte aveva desiderato vivere un'avventura che la lasciasse senza fiato.
Più volte era finita col ridere riportando i suoi piedi coi calzini con gli elefanti su pianeta terra, più volte aveva solo odiato chi le avesse strappato l'infanzia, più volte voleva essere chiunque tranne che Allison.
Ma lo era solo lei, solo su di lei ora potevano fare affidamento.
Solo su di lei, senza nemmeno sapere se potersi fidare o meno.
Solo su di lei.
Dedicato a chiunque non gli basta guardare fuori dalla finestra per dimenticarsi di tutto.-
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vedevo tutto sfumato, non riuscivo più a tenere gli occhi aperti, i discorsi dei professori erano solo una dolce ninna nanna sulla quale io mi cullavo.
"DEILOR!" gridò la professoressa, sobbalzai di scatto vedendo che tutti mi guardavano "Può tornare nel mondo reale?".
Era la seconda figuraccia oggi, proprio questa giornata non voleva finire, girandomi notai che Thomas aveva preso tutti gli appunti inimmaginabili, nonostante fosse solo il primo giorno di scuola.
"Scusi" dissi voltandomi verso la professoressa, la quale mi liquidò con un occhiataccia e riprese la spiegazione di non so nemmeno io cosa.
"Non stai dando chissà che immagine" disse Thomas ridacchiando.
"Non lo so, non ce la faccio proprio oggi.."
Stava per rispondermi quando finalmente suonò la campanella, chiaro segno di liberazione, presi tutte le mie cose velocemente e feci per dirigermi alla porta.
"Ehi!"
"Cosa c'è?"
Thomas mi venne vicino "Hai dimenticato matematica?"
"E'così importante..?"
"Dipende come vuoi passare l'anno" mi guardò sorridendo
Non capivo come mai era così premuroso, dato che regolamente quando si è nuovi si viene semplicemente presi in giro, messi in disparte o presi d'occhio per qualche ragione.
Per tutto questo tempo non ero mai stata chissà che genio a scuola, mi ero arrampicata sugli specchi facendomi spiegare solo le cose essenziali all'ultimo momento, arruffianandomi e avendo colpi di fortuna.
Avrei benissimo potuto far così anche quest'anno, se non fosse che i professori non sembravano voler collaborare, e non sarebbero bastate tutte le torte farcite con bignè alla crema di questo mondo per corromperli.
Che davvero dovevo mettermi a studiare?
"Allison..?" ero sovrappensiero, come al solito.
"Va bene ma prima devo avvisare mia madre" 
Mia madre.
"D'accordo! Ti aspetto in biblioteca!" e corse fuori dall'aula.
Io rimasi li ancora un po' scioccata da quello che avevo detto, o meglio, da cosa ero riuscita a dire.
Mia mamma, ovviamente l'avevo detto solo per fretta, senza pensarci.
Chiamai Katy e gli dissi che per diverse cose dovevo rimanere sino a tardi, guai a dirgli che rimanevo con un ragazzo.
Non si bevò tutto, ma ero abbastanza lontana per mentire senza guardarla in faccia, chiusi e cominciai a cercare la strada per la biblioteca, in quella scuola smarrita e piena di labirinti.
Finì nell'aula professori, in cinque diversi corridoi e classi, in laboratori e in segreteria la quale non c'era nessuno e della biblioteca neanche l'ombra.
"Allison.." Thomas mi afferrò delicatamente per il faccio
"Ah eccoti"
"Ti sei persa?" lasciò il braccio
"Ho fatto una gita turistica per la scuola" risi
"Ah si? E' stata divertente?" rise anche lui
"E' comunque una gita migliore delle Mieniere di Zolfo"
Ridacchiò come se ne sapeva qualcosa, e dopo poco che camminavamo eravamo in biblioteca.
Biblioteca, si fa per dire.
Una stanza più piccola di una classe, con diversi armadi colmi di dizionari, alcune riviste di tre anni fa e dei tavoli lussuosi con comode poltrone in pelle.
"Sembra più che volessero accogliere chi si annoiava, che invitare i secchioni a prepararsi per il curriculum"
"Almeno non torneremo a casa col mal di schiena" disse ridendo, dopo si accomodò in uno dei sei tavoli eleganti e giganteschi, tirando fuori più roba di quanto non sembrasse avere, infine mi guardò per invitarmi a sedere.
"Cosa sai quelle equazioni?" mi guardò
"Tipo solo il nome?" dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
Inarcò il sopracciglio e mi guardò confuso "Dici sul serio?"
"Si dico sul serio!" dissi con tono paranoico
"Ah beh, allora ho un lungo lavoro davanti a me"
"Sei nuovo?"
Perse per un attimo lo sguardo sui quaderni "Si, anche tu immagino"
"Già"
"Come mai, insomma.. che ci fai qui?"
Avrei voluto saperlo anch'io, ora che ci pensavo "per cambiare aria"
Da quella risposta si capiva che non avevo voglia di parlarne, quindi m'impostò il quaderno davanti con elencate delle regole, e lo capì solo perchè come titolo c'era 'REGOLE' in rosso.
"Belle" dissi ridendo
"Belle e utili, non sono così complicate" prese una penna e la mise per tenere il segno e farmi leggere, cominciando a leggermele e a spiegarmele.
Quando me le spiegava mi guardava negli occhi, e io non potei fare a meno di notare che i suoi erano di un giallo miele per via del sole che filtrava dalla finestra.
Persino i capelli mori diventavano castani, mentre la sua pelle di carnagione media esaltava la leggera muscolatura,  anche per via della camicietta a righe che aderiva al suo corpo.
Nel parlare si mordeva più volte il labbro carnoso come segno di concentrazione, e mi chiedevo perchè perdeva tempo a studiare se poteva fare il modello.
"Hai capito?" mi disse mentre scrollavo lo sguardo da dosso a lui
"ehm.. si"
"Ripetimele"
Guardai il quaderno, la quale aveva scritto altre cose, ancora più strambe e indicifrabili.
"Va bene, non sembri aver voglia di capirle" disse scoraggiato, sorridendo.
"Nono.. Allora, questo vuol dire che.."
"Anch'io sono qui per cambiare aria" disse interrompendomi
Lo guardai e lui continuò "non per mia scelta, ma dovevo cambiare" era ovvio che non voleva aggiungere altro.
"Spesso non dipende mai da noi" 
Sorrise e chiuse il quaderno "ci penso io ai compiti, tanto i miei li ho già fatti" cercai di replicare ma si alzò e prese la sua roba.
"Scusa se ti ho fatto perdere tempo.." 
"Ehi" mi tirò su lo sguardo "almeno vado a casa col tramonto, è molto meglio" sorrise.
Sorridendo era come se lui non avesse poi chissà che destinazione, come se il tempo o il luogo per lui non comportassero nessuna conseguenza, come se lui fosse libero ma non per sua scelta.
Era un sorriso stanco.
"Andiamo?" tirandomi fuori dai miei pensieri
"Si, arrivo!"
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Starcrossed / Vai alla pagina dell'autore: AllisonD95