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Autore: letyourcolors_burst    18/05/2013    2 recensioni
"Non ti seguirò. Il mio viaggio termina qui."
"Davvero?"
"Davvero."
"E se ti dicessi che ti amo? Cambierebbe qualcosa fra noi?"
"Non cambierebbe niente. Non ti seguirei perché cercherei in tutti i modi di farti restare qui con me. Voglio starti vicino anche quando non avrai più bisogno di me. Ma, per ora, promettimi che non mi abbandonerai come il resto del mondo ha già fatto."
Mi prese per il braccio, mi tirò a sé, mi prese per la vita e mi baciò. Come mai mi avevano baciata prima. Avrei desiderato poterlo raccontare a Chiara ma, dopo quella notte, non avrei più potuto parlarle di niente, scappare di casa non aveva portato a nulla di buono. Toccava a me scoprire come riportare tutto alla normalità, se così si sarebbe potuta definire.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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zvcx z Capitolo 4.
La Grande Mela


Come previsto, non trovai posti di lavoro appetibili. Dovetti tenere quello allo Starbucks. Il lato positivo della faccenda era uno solo: se non altro, avevamo i soldi sufficienti a pagare l'affitto e a pagare le spese quotidiane, quali cibo, tasse e svaghi vari.
 Finalmente, arrivò la domenica più sentita della mia vita. La prima settimana di lavoro ci aveva stremato, poichè eravamo divise fra lavoro e studi. Non volevamo certo rimanere indietro rispetto alla classe, la quale era stata avvisata di tutto, ed aveva il compito di coprirci. L'avvenimento più brutto di quella domenica fu la chiamata dei genitori di Chiara.
 Esordirono, al telefono, con i soliti rimproveri, anche verso di me, stavolta. Non avrei davvero voluto sentire le chiacchiere campate in aria di genitori neanche miei, pronti ad accusarmi di aver "trascinato la loro figlia in un'avventura mortale", a detta loro. A dire il vero, era stata lei a trascinarmi. La conversazione non finì pima di mezz'ora, tempo in cui sperai con tutta me stessa che Chiara non gli rivelasse il luogo in cui stavamo; al novantanove percento si sarebbero precipitati qui, e ci saremmo trovate davanti a loro in meno di ventiquattro ore.
 La domenica passò così, tra litigi e telefonate continue dei genitori, sguardi a tratti depressi, a tratti furiosi di Chiara verso di me e lacrime. Ovviamente, non avrei mai voluto entrare nella faccenda, ma mi ci ritrovai immersa fino al collo in men che non si dica. Ero stata trascinata in qualcosa più grande di me. I suoi genitori avevano un potere enorme, specie su due diciassettenni in un altro continente. Cercammo, verso sera, di scacciare quei timori che si erano impossessati di noi dopo le telefonate. Andammo verso Times Square. In quattro mesi avremmo potuto vedere tutto della Grande Mela, così decidemmo di prendercela con calma. I grattacieli furono la mia parte preferita. Vederli ergersi al di là di ogni aspettativa umana li riempiva di mistero. Era come se facessero a gara per decretare il vincitore in altezza. Quest'ultima, nelle costruzioni antiche e moderne, mi aveva sempre affascinata. Non a caso, il periodo artistico che preferisco è il gotico francese; lì le chiese raggiungevano altezze prodigiose.
 Mentre ammiravamo i grattacieli e le persone impegnate a discutere sul marketing della propria azienda al telefono con il loro capo, notai due figure familiari. Spiccavano dalla massa per la loro altezza. Entrambi sembravano abbastanza ricchi, dato il loro abbigliamento. Ma non appena notai questo particolare, una goccia di sudore sembrò voler venire via dalla mia fronte. Chiesi conferma a Chiara.
 << Dimmi che quelli non sono i tuoi, ti prego. >>
 << Ari, hai le traveggole? Non sanno che sono qui. >>
 << Dimentichi il potere del denaro. E dei gps, a volte. >>
 << Tranquilla, li avrei già visti, non credi? >>
 << Hai centrato il punto, non credo. Guarda lì. >> le indicai la direzione con mano.
 << Non sono loro, i miei sono più alti. >>
 << Ma non quelli! Questi! >>
 << Come potrebbe essere, non sanno che sono a Ne... Cazzo! Sono qui! >>
 << Continua a non fidarti di me... Meno male che non ti ho detto di aver avvistato uno squalo, se no a quest'ora saresti già m... >> mi tirò per la manica.
 << Ari, vuoi darti una mossa?! Non devono vederci o, ti giuro, sarà l'ultima volta in cui potremmo vederci! >>
 << No, troveremo un modo per incontrarci di nascosto. >>
 << All'obitorio? Scusa, ma la vedo un po' difficile. >>
 << Arriverebbero a tanto? >> le gocce si erano sdoppiate, nel frattempo. I brividi percorrevano la mia schiena. Non sarebbero arrivati a tanto, no, la mia era una domanda retorica.
 << Sì! Corri! >>
 Cominciammo a correre, e nonostante avessimo perso parecchio tempo nel riconoscerli, non ci trovarono. Eravamo al sicuro, per ora, ma i successivi mesi non sarebbero stati facili da trascorrere con il costante pericolo di trovarceli davanti. L'unica cosa da fare era chiedere aiuto a qualcuno con un potere economico uguale, se non maggiore del loro, di farli sparire da New York e dintorni. Dovevamo cercare di mandarli via, di nuovo in Italia. Avevamo già in mente a chi chiedere, restava da trovare solo il modo per farli andare via.

 Ci precipitammo a casa di Ryan. McCarthy mi era sempre stato antipatico, e viceversa, ma nel momento del bisogno non avrebbe potuto dirci di no.
 << No. >> disse. Si passò la mano tra i capelli. Avevo sempre odiato quel suo modo di fare, così sgarbato e altezzoso.
 << Dacci almeno un motivo. >> Chiara non venne, solo perchè non avrebbe "mai voluto chiedere un favore a quel gentilissimo ragazzo. Non ci si approfitta della disponibilità altrui.". Avrei voluto tirarle un calcio, ma pareva fosse contro il galateo. McCarthy non fu mai gentile nè diponibile con noi, fu ovvio pensare - almeno per me - che l'amore acceca. Toglie la ragione. Per giunta, non era stato gentile neanche con Chiara, e questo mi toglieva completamente ogni ragione per la quale dovesse essere innamorata di Ryan, davvero non capivo.
 << Non ho mai aiutato nessuno in vita mia, e non vedo perchè dovrei cominciare ora. Che ci guadagno? Niente. >>
 << Immaginavo. Ci guadagni il vantaggio di aver compiuto una buona azione. Ma a te non interessano le cose immateriali, tu vuoi solo giocare con le persone e gettarle via quando per te diventano inutili. Ti basta essere sommerso d'oro, ma non di gente che ti voglia bene. >> pensavo fortemente che quel discorso lo avrebbe fatto ricredere, ma non fu così.
 << Già. Ora, sparisci. Anche tu, Chiara. >> ce ne andammo, deluse più che disgustate. Cominciai a credere che, dopo quel giorno, Chiara avrebbe completamente perso l'interesse per lui.
 Scortese. Altezzoso. Maleducato. Egoista. Materiale. Anaffettivo. Stronzo. Semplicemente Ryan McCarthy.
 

  
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