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Autore: Burymanscript_    18/05/2013    3 recensioni
questo uragano ci sta distruggendo.
cosa ci succede?
tu, mi hai distrutta.
lei, la rinascita.
noi, una cosa sola.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Capitolo 12
 
Ritorno
 
Cinque mesi nascosta, più cinque mesi per ritornare tra queste colline. Finalmente l'aria quasi autunnale del mattino, le foglie ancora belle e il sole che le fa risplendere come smeraldi, tingendo l'ambiente di un verde caldo.
Mi sveglio con i fili d'erba che solleticano dolcemente il mio viso, avvolta nel mantello scuro, mi stiro i muscoli e mi alzo all'alba, con il cielo color pesca, e le nuvole dorate. Brezza mattutina che mi scompiglia i capelli già arruffati. Sto magnificamente, dopo tanto tempo.
 
È arrivato il momento.
Non posso più aspettare.
Ho bisogno di vederla. Un incessante e ardente bisogno.
 
Seguo la strada sterrata e piena di sterpagli nella foresta, quasi si confonde con il vellutato tappeto erboso, ormai ricordo la strada percorsa mille e mille volte con Dayrah, tenendola per mano.
 
Arrivo finalmente alla fine della foresta, dove inizia il piccolo paese tra le colline, il cuore mi batte fortissimo, non mi sembra vero tutto questo.
 
***
 
Dieci mesi in tutto. E cinque Da quell'inverno maledetto in cui ho riavuto la mia speranza nel suo ritorno. La sua collana. E ora l'estate sta finendo, io sono ancora qui ad aspettare... Chissà cosa avrei potuto fare se non l'avessi aspettata. Forse avrei trovato un uomo serio, che mi avrebbe voluta veramente, invece che stare qui a struggermi e a piangere per lei. Forse dovrei rinunciare per sempre a lei, e rifarmi una vita felice, senza nascondere il mio amore e la mia amarezza a tutti. Potrei avere un figlio da accudire, finalmente.
 
E se invece stesse ritornando?
 
Se tutti questi mesi fossero stati solo un'illusione del mio cuore in pezzi?
Devo ancora aspettarla?
 
La stanza intorno a me è buia e silenziosa, ma è ormai l'alba, una luce sfumata di arancio e rosa filtra dalla finestra sbarrata. Ennesima notte passata a sudare e a fissare il soffitto pensando a quanto la mia vita sia inutile.
 
Persa ad aspettare una ragazza dagli occhi chiari e limpidi come l'acqua di un'inquieta sorgente di montagna. Effettivamente so poco e niente di lei, a parte ciò le è successo in passato, mentre lei sembra sapere tutto di me, sembra che sappia quasi leggere nel pensiero. Ma c'è qualcosa che mi impedisce di andare avanti e lasciarla andare, il fatto è che io la amo.
 
E non posso fare altro per ricacciare giù nel profondo della mia anima questo sentimento.
 
***
 
Dal fitto della foresta si intravede la collina dove andavamo sempre a tirare con l'arco. Quanti ricordi... Sento dei rumori. Un ramo si spezza, forse sotto il peso del piede di qualcuno. Mi nascondo dietro il tronco di un albero, osservo la figura alta e grassoccia che si sta muovendo con un arco in mano. Non ci posso credere, è Sheldon.
Aspetto che si giri verso il mio albero, e finalmente mi mostro.
 
All'inizio non crede ai suoi occhi, poi mi corre incontro e mi stringe forte a sé.
 
"Credevo di averti persa Kaidan, sei come una figlia per me!". Vedo una lacrima di felicità rigargli il volto.
 
"Ho avuto paura di non farcela, Sheldon. Ma ora è tutto finito".
"Devi andare da Dayrah, in questi mesi è stata malissimo, lo sai vero?", mi guarda con un punta di rimprovero.
"Si, lo so, ho sbagliato a stare via così tanto, ma non potevo farmi trovare da altri cacciatori, ammesso che ce ne fossero".
 
"Kaidan... Devi andare subito da lei, il suo viso si è spento d'un colpo quando sei dovuta andare via".
 
"Lo farò, Sheldon, ma non possiamo stare qui io e lei. Capisci? Ci potrebbero fare del male perché non accettano il nostro amore. E io non voglio nascondermi tutte le volte che voglio strappare un bacio, anche se fugace e quasi impercettibile. Lo affronterò io suo padre, se sarà necessario".
 
"Le tue parole sono sagge e commoventi, Kaidan. Vai, non farla aspettare ancora. E addio, se non dovessimo più rivederci".
 
Vedo una lacrima di commozione rigargli il viso.
Mi giro di nuovo e corro in città. Percorro le vie quasi deserte, sono tutti al mercato in piazza, e la poca gente che si trova per le stradine stenta a riconoscermi, ma a me non importa.
 
Corro, quasi senza più fiato, e arrivo alla sua casa.
 
Busso alla porta. Silenzio ovunque, intorno a me. Busso un po' più forte. Non apre nessuno. Mi allontano un po' e raccolgo un sassolino da terra, faccio il giro della casa e lancio la pietruzza contro la sua finestra. Stranamente ha gli scuri di legno chiusi. Non sento alcun rumore all'interno. Forse è uscita con suo padre e suo fratello per fare compere al mercato. O forse se ne sono andati, e Sheldon non mi ha voluto vedere delusa sin dall'inizio.
 
***
 
Sono al mercato con mio padre e Ryan. Lancio occhiate veloci in ogni angolo della piazza, come faccio tutte le volte, per cercarla, per cercare la sua zazzera scura e arruffata, i suoi occhi azzurri, quasi argentei, per cercare il suo corpo, magro ma forte, di cui ricordo ogni particolare. Ma nulla. Ancora niente. Non capisco come mio padre non possa nemmeno capire come io mi senta. Dopo un'oretta ritorniamo a casa con la frutta e la verdura. Mio padre mi lascia le cose per andarsene dai suoi amici alla bisca, per giocare a dadi.
 
"Bada a tuo fratello finché non ritorno" mi dice con voce scocciata.
Ryan si ferma a giocare con i figli della sarta, io nel frattempo vado ad appoggiare le cose a casa.
Svolto l'angolo e vedo finalmente la porta. C'è qualcuno seduto sugli scalini.
 
Kaidan?
È proprio lei? Non può essere. O sì?
Alza lo sguardo, e vedo gli occhi. Quegli occhi, un po' sognanti, capaci di sguardi intensi e di esprimere qualsiasi sentimento con un battito di ciglia. Azzurro chiaro fuso con un grigio argenteo, come la nuvola che vela il cielo in primavera.
 
Non so se mi ha visto, ma resto ferma, paralizzata dall'emozione. Sento il pianto della felicità salire a mille, sta percorrendo ogni singola parte le mio corpo, il cuore sta battendo a una velocità assurda.
 
***
 
Fatto sta che decido di aspettarla qui, dovessi restarci anche per giorni e mesi.
 
Passa un'ora, i gatti attraversano le strade furtivamente, due cani li rincorrono abbaiando.
 
Un'ora, forse la più lunga della mia vita.
 
Aspetto, il sole alto nel cielo illumina la stradina con i ciottoli bianchi.
 
Sento delle urla di bambini giocare, ho la testa bassa, sto perdendo la speranza di rivederla, ormai.
 
Intanto sento dei passi. Quei passi, scanditi, ordinati, composti, un po' frettolosi. Alzo lo sguardo, cerco agitata da dove possono provenire quei passi così riconoscibili, poi ecco.
 
Vestito azzurro chiaro.
Occhi verde smeraldo.
Capelli castani chiaro.
Una bocca con labbra mozzafiato, morbide e vellutate, color pesca.
 
È lei. Mi alzo. Ma non riesco a muovermi. Mi ha vista, cerca di fare un passo ma anche lei sembra paralizzata. Le cade la borsa che ha in mano.
 
Non ce la faccio più. Devo correre verso di lei e tenerla ancora una volta tra le mie braccia.
 
***
 
Sta correndo verso me, non resisto più e anche io cedo all'amore. Voglio che mi stringa a sé come faceva dieci mesi fa, voglio sentire la sua voce, ancora, fino alla fine dei miei giorni.
 
***
 
Ci scontriamo in un abbraccio intenso e passionale, due amanti che si ritrovano. La bacio, la ribacio, quelle labbra finalmente sono ancora mie, finalmente sento di nuovo il suo corpo contro il mio, le sue mani che tengono i miei fianchi, le sue braccia mi stringono forte. Baci, baci, ancora baci, sulla bocca, sul collo e sulle guance, quanto mi mancavano i suoi baci. La prendo in braccio e la spingo al muro, le sue gambe ancorate al mio bacino. Non ci importa se qualcuno ci vede, ormai l'importante siamo solo noi, ci siamo ritrovate, per amore, per brama, per la fede in noi stesse, per i nostri sogni, per il nostro desiderio.
 
Apre la porta di casa, con velocità scrive un biglietto per suo padre:
"Sono scappata con Ryan e un amore che non avresti mai approvato, non voglio più essere una figlia considerata schiava. Non cercarmi mai più. Addio."
 
Prende il cibo che aveva comprato al mercato e insieme andiamo da Ryan, che mi abbraccia gioioso appena mi rivede. Lo prendo in spalla e ci dirigiamo velocemente verso la foresta.
 
Usciamo dal paese e percorriamo mano nella mano, tra gli alberi, il sentiero della nostra nuova vita.
 
 
‘’We were the Kings and Queens of promise
We were the phantoms of ourselves
Maybe the children of a lesser God
Between Heaven and Hell’’
 

 
 
Salve a tutti ancora!!
Sono Burymanscript_ (ex itspandaonair) scusate tantissimo il ritardo abnorme con il dodicesimo e ultimo capitolo della storia, ma ho avuto qualche problema con scuola e affini!
Comunque, spero che vi sia piaciuta la conclusione (si, forse l’ho tirata un po’ troppo per le lunghe,  ma a me piace far stare sulle spine i lettori  >:D ). In tutti i casi vorrei dare i crediti alle parti di canzoni dei 30 Seconds to Mars che ho usato (mettete che poi mi denunciano per plagio ahahhaah)
 
Capitolo 1 - Hurricane
Capitolo 2 - Night of the Hunter, Capricorn
Capitolo 3 – Stranger In A Strange Land
Capitolo 4 - Closer to the Edge
Capitolo 5 – Edge of The Earth
Capitolo 8 – Up in The Air, Alibi
Capitolo 10 – Search And Destroy, Kings and Queens
Capitolo 11 – Up in The Air
Capitolo 12 – Kings And Queens 

detto questo, spero che abbiate apprezzato! recensite, commentate, condividete su internet, fatemi sapere che ne pensate! 
un bacio a tutti,
B.Script
   
 
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