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Autore: Alyssa85    06/12/2007    2 recensioni
Sono passati diversi anni dai tempi di Hogwarts e parecchie cose sono cambiate. Draco è un affermato avvocato londinese e anche Ginny ha abbandonato la sua magica Tana per vivere da sola e aprire un negozio di fiori proprio di fianco allo studio legale di Draco. Due caratteri incompatibili, visioni della vita che non possono legare ma una strana attrazione: fino a che punto potranno spingersi due persone completamente opposte? Equivoci e "aiuti" di amici e famigliari non rendono certo la situazione più facile!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SEI

CAPITOLO SEI

 

 

Una settimana. Una lunghissima settimana. Sette giorni. Centosessantotto ore. Diecimilaeottanta minuti. Devo calcolare anche i secondi?

Esattamente una settimana fa a quest’ora ero con Draco a pranzare.

Ora, una settimana dopo, sono sola nel mio negozio e non faccio altro che pensare a lui e alla mia idiozia. Certo che a rovinare tutto sono un fenomeno!

Draco aveva capito tutto, anzi, era stato Blaise a capirlo e da bravo amico gli ha spifferato tutto. Così Draco aveva voluto averne la certezza e dopo la mia fantastica uscita sul suo soprannome ha avuto la conferma che cercava.

“Stupida, stupida, stupida!” riesco solo a ripetermi.

CRACK!

Ecco, perché ogni volta che sono assorta nei miei tristi pensieri, qualcuno deve Smaterializzarsi nel mio negozio? Non posso mai stare un po’ da sola?!

- Giiinnyyy! I tuoi fratelli preferiti sono arrivati!-

Oddio, no. Loro no!

Troppo tardi: sono entrati come due valanghe nel mio negozio.

Non faccio in tempo a realizzarlo che due paia di forti braccia mi stringono fino quasi a soffocarmi.

- Fred! Gorge! Mi state strozzando!-

Lentamente mollano la presa e io torno a respirare.

- Scusaci, sorellina. E’ solo che siamo contenti di vederti!-

- Si, anch’io…. Fred!-

- Ginny, Ginny… Non si fa così! Davvero non ci sai più riconoscere?- attacca a dire Fred. – Se non fosse per questa piccola, inutile cicatrice…-

Lo guardo corrucciata, ben sapendo i ricordi che quella cicatrice porta.

- Fred, idiota, non vedi che la stai intristendo?! Noi siamo venuti qui per portarti gioia e allegria, sorellina!- esclama Gorge, tirando fuori da sotto il mantello una morbidissima Puffola Pigmea rosa e azzurra.

Guardo la Puffola ad occhi sgranati e corro a prenderla tra le mani: è proprio come me la ricordavo, morbida e calda e con degli occhioni dorati che renderebbero mite il più feroce degli animali.

- Ecco, hai visto che è stata una buona idea? Guardala com’è contenta, la nostra bambina!-

Sorvolo sull’ultima affermazione, e chiedo loro il perché di questa visita.

- Ma come? Volevamo rivedere la nostra piccola sorellina fioraia!-

Non so perché, ma proprio non riesco a credere a quegli sguardi: saranno passati dieci anni, ma quei due non hanno mai smesso di fare scherzi. Non si sono sposati, passano da una fidanzata all’altra scegliendole tra streghe e babbane indifferentemente e la loro più grande passione è ancora combinarne di tutti i colori a Ron. Tant’è che lasciano la loro ragazza del momento non appena questa si stanca dei loro scherzi. Non cresceranno mai…

- A dire il vero, sorellina….- attacca George.

- Vorremmo sapere se hai già concluso i mazzi di fiori per Ron.- conclude Fred.

Ora tutto mi è chiaro.

- Se siete venuti qui per manomettere il matrimonio di nostro fratello, sappiate che non ve lo permetterò!-

- Oh, no! Ginny, non sei più divertente!- piagnucolano i gemelli in coro.

Le loro lamentele sono interrotte dal campanello della porta d’ingresso: ci voltiamo tutti e tre e con mio grande stupore vedo Blaise Zabini varcare la soglia.

 

 

Non ne posso più! E’ una settimana che Draco si aggira per lo studio legale più acido e cattivo di prima. Non passa ora senza che si lamenti di qualcuno o qualcosa, che riprenda uno dei ragazzi per i motivi più svariati: la scrivania in disordine, un foglio fuori posto, la foto della fidanzata in bella mostra sulla scrivania. Ha avuto il coraggio di lamentarsi perché la rilegatura di un fascicolo era bianca anziché verde! Giuro, è più insopportabile di prima. Aleggia come un fantasma e aiuta a rendere la situazione ancora più difficile. Ogni giorno abbiamo una lunga serie di teste da interrogare con una lista ancora più lunga di domande e contro- interrogatorio. Siamo tutti presi da questa causa e l’unico che se ne frega bellamente è solo e soltanto lui. E poi, cosa che più di tutte mi ha fatto preoccupare, è che ora si Smaterializza direttamente nel suo ufficio.

Dopo l’ennesima sfuriata di Draco contro Martin, il suo assistente personale che sta in ufficio dalle otto del mattino alle dieci di sera per sopperire alla temporanea mancanza mentale di Draco, infilo il cappotto ed esco a lunghe falcate dall’ufficio. Ho bisogno di una boccata d’aria fresca e di ricordarmi di com’è fatta la luce del sole senza interferenze di vetro.

Ho solo due pensieri che mi girano alternativamente per la testa: la causa e Draco, Draco e la causa.

Se vado avanti così non arrivo alla fine del mese.

E’ tempo di rimettere ordine nelle cose e di far rinsavire Draco, soprattutto perché non posso svolgere io tutto il lavoro!

Mi fermo quindi davanti al negozio della Weasley e do un’occhiata dentro: sembra che ci sia una rimpatriata di famiglia. Tre teste rosse parlano fitto al di là del vetro. Spiacente di interrompervi, ma ho bisogno della piccola di famiglia, ne va della mia sanità mentale.

Entro a passo sicuro nel negozio e le tre teste rosse si voltano a guardarmi. La Weasley sgrana gli occhi in segno di stupore, mentre gli altri due fanno una certa fatica a riconoscermi.

- Blaise?- mormora Ginny.

I gemelli si voltano di scatto verso la sorella e poi ancora verso di me, con un’aria decisamente minacciosa.

- Ginny, cosa ci fa lui qui?- chiede cupo uno dei due.

Lei scuote la testa.

- Lui- rispondo io calcando il tono su quel “lui” -è qui per parlare con Ginevra Weasley, se non vi dispiace. - Ragazzi, il gioco è bello quando dura poco. Sono venuto qui per parlare con lei, con o senza fratelli di mezzo.

Credo che la Weasley sia più stupita dei fratelli di vedermi nel negozio, ma mi fa un cenno con la testa e poi scompare attraverso una porta che probabilmente dà sul retro. La seguo passando tra i due gemelli, che non si sa come sono diventati due bestioni di un metro e novanta, e mi chiudo la porta alle spalle, sperando che a nessuno venga la simpatica idea di origliare.

- Si può sapere cosa hai fatto a Draco?- la aggredisco senza aspettare un minuto di più. – Gira per lo studio come se fosse una specie di fantasma, rimprovera tutti senza distinzioni e, peggio del peggio, non riesce a concentrarsi sul lavoro! Hai la più vaga idea della causa a cui stiamo lavorando da mesi?! Se Draco non torna con la testa sul collo siamo finiti! Sono proprio curioso di sapere come hai fatto a ridurlo in quello stato.-

Ginny mi guarda impassibile, forse cercando una risposta nei meandri più reconditi della sua mente, o forse cercando una scusa plausibile. Dovrebbe vedere com’è ridotto Draco in questo momento e forse riuscirebbe a sentirsi un po’ in colpa. Non so cosa gli abbia detto o fatto, ma ora il mio socio sta davvero male, nonostante non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura.

Incrocio le braccia al petto, in attesa di una risposta convincente.

 

Fermi tutti! Questo avvocato da strapazzo entra nel mio negozio, mi guarda come se fosse la feccia del pianeta e pretende anche di accusarmi?! La gente sta davvero impazzendo! Prima Draco che crede che io abbia smosso mari e monti solo ed esclusivamente per spiarlo, poi il suo compare mi piomba “in casa” e mi accusa di aver distrutto l’anima e il morale del povero Draco. Dico io, ma ci rendiamo conto?! Malfoy non mi parla da una settimana e ha persino smesso di andare allo studio a piedi, forse proprio per evitare di incontrarmi. E la colpa di tutto questo sarebbe mia, naturalmente!

- Senti, Blaise. Non so cosa ti abbia raccontato il tuo amico, ma ti assicuro che non è successo niente, né ho detto alcunché di male. E poi, cosa mai potrei aver detto di così sconvolgente, tanto da mettere in crisi il grande Draco “purosangue” Malfoy?- Ok, il mio tono è abbastanza spavaldo, ma vi assicuro che non ho idea da dove mi sia venuto fuori. Molto probabilmente dalla rabbia. Non solo Draco è arrabbiato con me per motivi a me ignoti, ma non ha nemmeno il coraggio di dirmi di persona come stanno le cose! Come potrei non essere arrabbiata?

Noto ora che lo sguardo di Blaise si è fatto gelido e le parole che seguono non sono certo migliori: - Credevo che fossimo cresciuti, Weasley. Pensavo che certe cose del passato fossero state seppellite. E invece, noto con tristezza che per quanto Draco ed io siamo maturati, la stessa cosa non è avvenuta per te, Weasley. Speravo di poter parlare con te da adulto, ma è evidente che ciò è impossibile. Spero che tu non abbia fatto tutto questo solo per far del male a Draco, perché ti assicuro che ce l’hai fatta, qualunque fosse il tuo scopo. –

Ehm… temo di aver sbagliato qualcosa. Prima di tutto, io non avevo alcuno scopo. Secondo, non volevo fare del male a Draco, anche se una frase simile mi sembra piuttosto ridicola. “Fare del male a Draco”: mai avrei pensato di poterla pronunciare. E terzo, cos’è questa storia dell’essere maturati? Io sono maturata, altrimenti non avrei mai potuto tenere un negozio di fianco allo studio legale di questi due…. queste due… serpi!

- Chiariamo una cosa, Blaise: non ho la più pallida idea di che cosa tu stia parlando? Quale scopo avrei dovuto avere? Cosa ho fatto di così terribile da meritarmi queste accuse?-

- Non lo so cos’hai fatto, va bene? So solo che Draco è cambiato da quando ti ha vista ed è cambiato in peggio! Prima la storia del pedinamento, ora questo! Qualsiasi cosa tu abbia fatto, ha avuto un effetto devastante su Draco!-

- Aspetta un attimo. Mi stai dicendo che sei piombato qui, nel mio negozio, per accusarmi di “qualcosa” senza nemmeno sapere di cosa si tratta? Sei un pessimo avvocato, Zabini. -

- Va bene, con te non si può parlare, è evidente. Scusami se ti ho disturbato e buona giornata.-

 E detto questo, sparisce con un sonoro CRACK.

Odio la Smaterializzazione!

 

 

 

  
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