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Autore: Violet Tyrell    20/05/2013    2 recensioni
1500 circa. La guerra sacra contro Hades sta per avere luogo ma la schiera dorata di Athena è decimata dallo scontro con Ares.
Alexandra, primo cavaliere d'oro di Pisces, viene trasportata in quello che potrebbe essere il suo futuro, proprio alle soglie di una guerra in cui sarà versato molto sangue. La sorpresa però è che a chiamarla è Stafanas di Leo, un suo compagno di battaglie con cui non è mai andata particolarmente d'accordo. Perchè il guerriero ha voluto rischiare di compromettere il futuro?
Ambientata all'incirca tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500. Presenza di Hakurei e Sage, e OC.
Genere: Guerra, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cancer Sage, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sabbie del tempo Angolo di benvenuto: grazie mille per le recensioni ^^ fanno sempre molto piacere, la risposta sarà a fine pagina :=) Grazie anche a chi ha inserito tra le seguite, siete davvero gentili! Prima di lasciarvi alla lettura, devo confessarvi che ho trovato davvero faticoso scrivere questo capitolo >__< perché si tratta di un intermezzo, preferisco l'azione, il brivido... il pericolo! Ok, ho guardato troppe volte "La maschera di ferro" lol
vi ringrazio in anticipo per chi vorrà lasciarmi un commento :=)







Chapter 2 - Un mondo in guerra


"Presta attenzione, non è più il luogo sicuro che ricordi, i nemici sono ovunque!" Stafanas si rivolse alla guerriera al suo fianco, entrambi nascosti in una grotta in attesa... di che cosa? Alexandra non riusciva a capire niente di quello che succedeva: un momento era nella sua Casa a riposare, subito dopo un vortice di sabbia l'aveva trascinata fuori dal Santuario dove tutto era uguale e diverso allo stesso tempo. La guerriera non perdeva un attimo di vista Stafanas, nel vano tentativo di capire.
"Per quello che ne so, il nemico potresti essere tu! Come sei riuscito a..."
"Fai silenzio!"
La voce del cavaliere d'oro improvvisamente sembrava diventata diversa, più severa e intransigente. Alexandra lo guardò, incredula: per quanto non fossero mai andati d'accordo, non le sembrava di ricordare che le avesse dato ordini a quel modo.
Lo vide voltarsi nuovamente verso di lei. "Ascolta... ti giuro che ti spiegherò tutto quello che vuoi sapere, ma ti prego... ti prego, per ora devi fidarti di me. Il tempo di rientrare nel Santuario e potrai farmi tutte le domande che vuoi! Ora seguimi e non restare indietro, potresti finire in guai talmente grossi che non immagini neppure..."
La guerriera rimase in silenzio, convinta che Stafanas avesse perduto il senno, anche se doveva riconoscere che l'atmosfera che l'avvolgeva era inquietante: il silenzio era talmente denso da sembrare irreale, latore di cattive notizie. Si limitò ad annuire seguendo il guerriero, cercando nella sua mente una spiegazione logica: poco prima era all'interno del Santuario, ora invece era fuori, ma lo dovevano raggiungere per sapere quello che succedeva.
Non aveva senso.
"Giù!"
Un getto di fuoco viola la mancò di striscio e Alexandra, istintivamente, lanciò una rosa nera in direzione del pericolo; da sotto la maschera sgranò gli occhi vedendo un orrendo mostro con almeno sei paia di zampe, le ali e una testa che ricordava i dinosauri. Indietreggiò per lo stupore, anche se la rosa aveva raggiunto la bestia, causandogli un forte dolore al fianco che gli fece emettere dei gemiti acuti e apparentemente infiniti.
"Cos'è quella COSA?!"
Stafanas si affrettò a colpire la bestia all'addome, il suo punto vulnerabile, e l'osservò contorcersi sotto il dolore cocente che provocavano i colpi elettrici. Afferrò il braccio della ragazza, convinto più che mai di aver commesso un errore e di non poter rimediare. "Non la cosa peggiore che avrebbe potuto sbarrarci la strada, fidati. Ora non fermarti per nulla al mondo, la strada non è lunga, ma non sarà sicuramente da sola: se ne vediamo altre, vai con le tue rose nere. Quelle rosse sono troppo lente per ottenere un successo immediato."
Alexandra decise che lo avrebbe ascoltato: era convinta che se ne sarebbe pentita quasi subito, tuttavia la situazione era degenerata rapidamente ed era meglio ascoltare un consiglio al posto di rimpiangere in seguito di non averlo fatto. Mentre correvano verso l'ingresso del Santuario, altri ostacoli apparvero, tra mostri e strane piante che spuntavano dal terreno cercando di inghiottirli; la ragazza fu costretta più volte a servirsi dei rovi per liberare la via, ed era certa di non aver mai utilizzato così tante rose come in quel momento.
"Siamo arrivati!"
Stafanas lo disse con sollievo dopo essersi lasciato alle spalle gli orrori, contento di essere riuscito nell'impresa di portare la guerriera all'interno del luogo sacro; ora sapeva che avrebbe dovuto subire un interrogatorio, ma almeno per un paio d'ore aveva la certezza che non avrebbero subito altri attacchi



***

Un silenzio irreale avvolgeva il territorio del Santuario, si aveva persino l'impressione di poterlo toccare con mano per disperderlo poi nell'aria; la figura ammantellata avanzò con passo sicuro, i lunghi capelli biondi parzialmente nascosti sotto il cappuccio e gli occhi estremamente vigili. Di solito usciva di rado dal tredicesimo tempio, tuttavia un fenomeno anomalo aveva turbato la sua concentrazione: di quei tempi anche la minima emanazione cosmica fuori controllo poteva indicare guai ed erano tutti impegnati a non permettere al male di infilarsi ancora in quei luoghi sacri. Un cielo che diventava rosa, giallo e poi verde - anche se solo per alcuni istanti - non era una cosa comune: conosceva un luogo in cui far luce tranquillamente, anche se arrivarci era molto rischioso. Un rumore attirò la sua attenzione, mettendolo sulla difensiva.
"Chi è la?" La voce dell'uomo risuonò alta e inquisitoria; la figura nascosta dietro le rocce esitò un istante, per poi farsi vedere. Anch'essa indossava un mantello che la copriva dalla testa ai piedi, tuttavia l'uomo riconobbe la maschera argentata e rilassò i muscoli. Una sacerdotessa guerriera. Non era un nemico. "Selene di Lotus, allieva di Shiva di Virgo. Perché ti nascondi?" La voce dell'uomo era severa: la guerriera non esitò a inchinarsi ai suoi piedi. "Vi chiedo perdono Gran Sacerdote, stavo cercando il cavaliere del Leone per..."
La frase non venne conclusa e il Gran Sacerdote - che aveva abbassato il cappuccio per farsi riconoscere dalla guerriera - sospiro tra sè e sè: lui aveva ben chiaro ciò che era nelle intenzioni della sacerdotessa la quale, dal momento che era stata erroneamente vista senza maschera, aveva tutte le intenzioni di applicare la legge e di uccidere il cavaliere d'oro. Questo perché non le era riuscito di farsi amare: tutti sapevano che il cuore di Stafanas era già impegnato e che non aveva posto per due donne. "Non é davvero il momento per occuparsi di vendette personali, guerriera, fammi il favore di mettere da parte il tuo problema. Almeno per il momento..." Non disse, il Gran Sacerdote, che non le sarebbe mai riuscita l'impresa di uccidere Stafanas, guerriero esperto e molto più preparato di una novella saint. Anche se era una ragazza tosta, in fondo Shiva era un cavaliere fantastico e i suoi allievi erano tutti guerrieri di un certo talento.
"Che cosa?! Ma...!"
"Fai silenzio! Non lo vedi come siamo ridotti, Selene? Una manciata di cavalieri d'oro, alcuni d'argento e nessuno di bronzo proprio mentre Hades sta per dichiararci guerra! E tu ti preoccupi di una questione assolutamente secondaria?"
La voce del Sacerdote rimbombò pericolosamente e la guerriera istintivamente fece un passo indietro, sempre tenendo il volto rivolto al terreno, scusandosi per aver tentato di contraddirlo. "Per non parlare dei figli di Ares: Phobos ha rubato lo scettro della nostra amata Dea, e dobbiamo recuperarlo quanto prima. Non credo che il Santuario sia mai stato tanto vicino dall'essere raso al suolo... Tutto il mondo esterno è invaso dai nemici che altro non aspettano che entrare, solo il cosmo di Athena li tiene a distanza. Il Santuario resta l'ultimo baluardo della speranza in un mondo di violenza e terrore... Spero che tu capisca cosa voglio dire, se Anastasia venisse uccisa..."
Un brivido percorse la schiena del Gran Sacerdote, il quale non riuscì a terminare la frase che aveva iniziato: Anastasia, la loro amata Pallade, non lasciava mai la sua dimora situata oltre il tredicesimo tempio. Solo alcuni anni prima era sovente vederla fare visita ai suoi guerrieri - tutti, dal più forte cavaliere d'oro all'apprendista appena giunto -, ma da quando le ostilità erano aperte, era costretta a vivere lassù. Non faceva un passo senza di lui, e persino i redivivi cavalieri d'oro la vedevano assai di rado. Anche quando doveva comunicare qualcosa di importante, era a lui che si rivolgeva, di modo da poter fare da suo portavoce; era diventato molto più pesante da qualche anno, doveva guardarsi le spalle da chiunque anche se era dell'idea che non ci fossero traditori all'interno del Santuario. 
"Non intendevo dire niente del genere, e neppure cercavo il nobile Leone per vendetta... Non questa volta almeno... Posso dirvi quello che penso sia successo? Non ne sono sicura, ma se ciò che ho visto è vero..." La guerriera attese un cenno da parte del suo superiore e parlò poco dopo, avendo compreso di avere tutta la sua attenzione. "Avete visto il cielo cambiare colore circa mezz'ora fa? Io ero alla dimora del mio nobile maestro - mi aveva cercata per affidarmi una missione - e quando sono uscita... ho visto un bagliore dorato illuminare l'ultima Casa." Il Gran Sacerdote aggrottò le sopracciglia: aveva visto l'alternanza dei colori, ma gli era sfuggito quello che la sua guerriera gli stava raccontando. "Sono salita fino all'undicesima Casa ma non sono riuscita a proseguire oltre: una miriade di rose impedisce il passaggio."
Silenzio. Il Sacerdote cercava di decifrare lo strano fenomeno: non dubitava delle parole di Selene, tuttavia c'era qualcosa di strano: già da tempo la dimora dei Pesci, disabitata per l'assenza forzata della sua guardiana, sembrava in decadenza... Le rose erano appassite... grigie e spente. C'era solo un modo per scoprire ciò che succedeva.



***


Che tristezza risalire le dodici Case, la maggior parte delle quali vuote per la morte del precedente guardiano; il Sacerdote giunse senza alcuna difficoltà fino all'undicesima Casa, dove una lastra di ghiaccio da lui stesso creata - quand'era ancora Fjodor di Aquarius - avrebbe impedito ai nemici di salire, e poi trovò il passaggio sbarrato. Selene aveva ragione: un campo di magnifiche rose di ogni colore - in particolar modo rosse, pregne di veleno - impediva l'accesso alla dimora.
Eppure quei fiori erano vivi. Vuoi vedere che dopo sei mesi Alexandra è ancora viva? Il Sacerdote riuscì ugualmente a raggiungere la dodicesima Casa e vide ciò che aveva attirato l'attenzione di Selene: la gold cloth dei Pesci era scomparsa. Il bagliore d'oro sicuramente era stato provocato dalla partenza dell'armatura, ma non esisteva una spiegazione logica. O almeno lui non la trovava. Sage! Il contatto telepatico con il guardiano della quarta Casa fu rapido: aveva bisogno di parlare con lui e con Hakurei, forse in tre sarebbero riusciti a scoprire qualcosa in più su quello strano fenomeno.
Del resto nessuno conosceva le armature come i due gemelli del Jamir.



***


"Perché non c'è nessuno a custodire questa Casa?" La voce di Alexandra interruppe i pensieri di Stafanas mentre salivano la prima scalinata che portava alla dimora di Aries; il guerriero era riuscito a ritardare le domande - legittime - della saint, tuttavia sapeva che la totale assenza del cosmo di Shing avrebbe incuriosito la guerriera. E non sarebbe stata la sola, purtroppo. "Shing é caduto tre anni fa, durante lo scontro con Ares che si é consumato nelle vicinanze di Sparta."
Stafanas si disse che era inutile mentire: poteva arrivare a toccare lo stupore di Alexandra, anche se le aveva già detto che l'avrebbe portata nel futuro, era sicuro che la guerriera dei Pesci non gli avesse creduto. In un certo senso la scalata gli sarebbe stata utile per apprendere le notizie più urgenti, in attesa di un racconto che lo era ancora di più.
La precedette di alcuni passi, consapevole di essere sotto osservazione. Il cosmo di Bertram, invece, era presente alla seconda Casa, tuttavia non si fece vedere. Stafanas sapeva che il guerriero del Toro era ancora reduce da uno scontro e che le sue ferite stavano cicatrizzandosi; la Dea gli aveva quindi concesso di poter rimanere a letto, accudito dalle ancelle che continuamente gli preparavano infusi e rimedi naturali.
Alexandra non parlò fino all'arrivo nella Casa del Cancro: Stafanas, che aveva già percepito il cosmo possente di Sage, sapeva che lì non avrebbero potuto proseguire senza aver risposto alle domande. Dorian di Gemini aveva colto l'occhiata decisa di Stafanas, e si era limitato a farli passare, ma il cavaliere del Leone sapeva che Sage non si sarebbe mostrato accomodante neppure per un istante. Avrebbe voluto sapere: gli restava solo da sperare di convincerlo che gli avrebbe spiegato in seguito.
"Alexandra, lui é Sage del Cancro: il nostro amico Mike é caduto lui pure nella guerra contro Ares, assieme ad altri nostri compagni... Posso proseguire, amico mio? Più tardi posso scendere nuovamente se hai bisogno di me..."
Stafanas colse lo sguardo incredulo del compagno: Sage non era certo un cavaliere che si poteva sottomettere facilmente, e di solito era impossibile riuscire a vincere una conversazione con lui, tuttavia sapeva che era necessario rimandare. Se Sage si fosse intestardito ad avere subito spiegazioni, dubitava di poter contenere Alexandra ed era fondamentale che fosse lui a parlarle per primo; seguì un minuto di silenzio prima che il cavaliere del Cancro concedesse il suo benestare. "Il Sacerdote sta parlando con Hakurei al tredicesimo tempio riguardo l'armatura d'oro dei Pesci. Immagino che la sua presenza non passerà inosservata, scommetto che si precipiterà alla quinta Casa prima che trascorra un'ora."
Alexandra si chiese chi fosse questo Hakurei che doveva parlare della sua armatura; aveva percepito lo sguardo di Sage fermarsi su di lei, come se la stesse studiando, eppure non le aveva detto nulla. Unito al comportamento di Gemini, Alexandra cominciò a pensare che finora tutti parevano sorpresi di vederla, come se solitamente lei non fosse lì. "Prima che compaia il Sacerdote, pretendo di sapere quello che succede! Anzi, non possiamo andare nella mia Casa? Non mi piace la tua!"
Stafanas sospirò stancamente. Avevano appena varcato l'antro della sua dimora e, come aveva previsto, la giovane aveva cominciato a pretendere spiegazioni. "No, resterai qui per il tempo in cui ti tratterrai in questa... epoca. La prima cosa che voglio però dirti é che quando arriverà il Sacerdote, non vedrai il Gordon che entrambi abbiamo incontrato: da cinque anni é Fjodor di Aquarius a detenere quelle vestigia e il ruolo di nostro capo."
Non era certo la cosa più urgente da dire, ma almeno si convincerà che non sto mentendo. Sage penserà che sono pazzo... e ha ragione. Questa non é l'Alexandra che conosco, sono andato troppo indietro, maledetto Chronos. Questa guerriera le somiglia soltanto, e se le tornerà utile non esiterà a mettermi in difficoltà. Devo avere pazienza e mille occhi. Il guerriero indicò una sedia ad Alexandra, invitandola a sedersi, e la ragazza lo fece con riluttanza, senza staccare lo sguardo da lui.
Alexandra taceva, chiedendosi cosa domandare o dire: le sembrava tutto così strano, il Santuario era lo stesso di sempre, ma allo stesso tempo riusciva a distinguere un'atmosfera diversa. Pesante e carica di ostilità; la stessa dimora del Leone non era - da ciò che ricordava - accogliente e benevola, sembrava piena di diffidenza. E la stessa impressione l'aveva avuta anche nelle quattro precedenti Case; eppure solo poco prima era stata al Santuario e c'era un'altra atmosfera, forse non del tutto cordiale, ma certamente non somigliava neppure per un momento a ciò che sentiva da quando ci aveva rimesso in piede.
"Ancora non mi hai detto in che epoca siamo... e soprattutto, perché sono qui." Stafanas percepì la malcelata convinzione della guerriera; evidentemente aveva dei dubbi riguardo ciò che aveva appena detto e si chiese se gli avrebbe mai creduto. Nonostante tutto doveva mettere finalmente in atto il piano concepito nei giorni precedenti. "Corre l'anno 1499, siamo alla vigilia dell'anno in cui Hades dovrebbe dichiarare guerra al Santuario, e ti ho portata qui grazie a questo."
Alexandra strinse gli occhi sotto la maschera, osservando il ciondolo nelle mani di Stafanas: una piccola clessidra circondata da sabbia. Curiosamente, come notò la ragazza, i granelli di sabbia si muovevano e il loro moto divenne così intenso da indurla a distogliere lo sguardo per non rimanere ipnotizzata. "Vuoi scherzare?! Sono... cioè, io ho sedici anni, ma se quello che mi dici é vero... ne ho ventisei! Ma... e cos'è questo oggetto?"
Stafanas trattenne un'imprecazione. Sedici anni! Era decisamente troppo presto, aveva sperato che ne avesse anche solo uno in più, e sapeva che probabilmente era tutta colpa sua perché non aveva ascoltato bene le istruzioni di Chronos. Era impossibile rimediare, gli restava solo un'altra occasione di usarla e aveva già giurato di utilizzarlo per rimandarla indietro.
Se non muore durante il processo.
Un brivido lo scosse. Il rischio era basso per più persone... Scacciò il pensiero dalla mente, tornando a concentrarsi sulla ragazza. "Questa é una clessidra di Chronos, l'ho avuta in dono alcuni anni fa quando ho risparmiato un suo guerriero a cui era legato; c'eri anche tu, ma non sto a raccontarti i dettagli..." Stafanas sorvolò sul dialogo avuto con il Titano che non avrebbe interessato Alexandra in quel momento; percepì la sua incredulità e decise di proseguire, prima di venire interrotto.
"Lo restituirò non appena tutto sarà concluso, e Athena ne é informata se te lo stai domandando." Certo, sa che ce l'ho, ma ancora ignora che l'ho utilizzato... accadrà fin troppo presto. "Vuoi sapere perché sei qui: tempo fa lo scettro di Athena é stato rubato dai figli di Ares e deve essere recuperato, ormai il tempo di attesa é quasi terminato. Tu puoi trovare la traccia che arriva al luogo in cui é stato nascosto..."
Stafanas tacque, deciso a consentire ad Alexandra di fargli delle domande: il guerriero contemplò quasi con divertimento il fatto che la guerriera non cominciasse a dare in escandescenza sentendo nominare la Dea. Normale, ancora non é accaduto niente... forse é meglio così, se fossi arrivato solo tre anni più tardi, sarebbe stato difficile ottenere il suo aiuto. Non avrebbe mai dimenticato gli attriti tra le due donne, anche se pure lui aveva una buona parte di colpa; sicuramente Alexandra era diffidente, ma non come se avesse già visto accadere il proprio futuro.
"Non potevi rivolgerti alla me stessa di questo tempo? Perché mettere a rischio qualcosa che é già successo?" La voce inquisitoria di Alexandra non sorprese per nulla Stafanas. "Perché non esisti in questa epoca... Avrei voluto dirtelo meno direttamente, ma sei caduta poco tempo fa. Contro i figli di Ares."
Sono diventato anche un bugiardo! Fa che possa perdonarmi quando lo scoprirà... Stafanas sentì l'amaro sapore della menzogna e fu costretto ad afferrare di colpo la guerriera, che era barcollata improvvisamente. Non poteva aspettarsi che una simile rivelazione passasse inosservata, anche se aveva creduto che lo avrebbe preso a calci e pugni per la rabbia: non sarebbe stata neppure la prima volta. Svenuta... Ok, ho il tempo di recarmi dal Sacerdote. Si sistemerà tutto, vedrai. Non sapeva se cercava di rassicurare la ragazza o sè stesso; senza alcuna difficoltà sollevò Alexandra e la appoggiò sul letto.
"Bravo, bella storiella. Quando pensi che saprà la verità?" Stafanas si girò di colpo, osservando Sage che si era pigramente appoggiato a una delle colonne, e capì che doveva avere ascoltato. Sistemò l'elmo, prendendo tempo. "Non ho mentito, é effettivamente caduta contro i figli di Ares... solo non sappiamo se sia viva oppure no..."
Sage alzò gli occhi al cielo. "Quando glielo spieghi, chiamami, non desidero perdermi lo spettacolo! Ed é normale che sia caduta, anche io sarei furioso e desideroso di vendetta se uno scricciolo di ragazza avesse scagliato l'arma fondamentale per uccidere Ares. Cioè, se fossi uno dei suoi figli. Sarà meglio che tu vada dal Sacerdote, veglio io su di lei, così per sdebitarti dovrai raccontarmi cosa ti é passato per la testa quando hai accettato l'aiuto di Chronos."


 







Nota Autrice:

Vi illustro i Gold Saint citati, i quali compariranno nella storia:

Aries: Shing -deceduto
Taurus: Bertram - vivo
Gemini: Dorian - vivo
Cancer: Sage - vivo(sostituisce il defunto Mike) - detentore dell'armatura di Athena
Leo: Stafanas - vivo - capo della strategia e della difesa del gt
Virgo: Shiva - vivo
Libra: Florian -deceduto
Scorpius: Robert - vivo
Sagitter: Pablo - deceduto
Capricorn: Pedro - deceduto
Aquarius: Fjodor - vivo, Gran Sacerdote
Pisces: Alexandra - viva - detentrice dello scudo di Athena


Come vedete ne avevo inventati 12, ma dato che sono passati 10 anni ne abbiam persi un paio per strada LOL mi spiace eh, ma è così. Il solo che ho graziato é stato Fjodor: l'idea iniziale era quella di lasciare vivo Gordon come gs, ma credo che sia giusto così dato che era anzianotto.
Spero Fjodor vi gusti abbastanza u.u
Il mondo è in guerra, lo scettro di Athena - nominata come Anastasia che in greco significa rinascita - è scomparso..  e puff, anche la Alexandra del futuro è nei guai u.u
Io vorrei solo sapere se qualcuno ha già capito le vere intenzioni di Stafanas *gongola*
Come avevo detto, il capitolo era abbastanza di intermezzo: ad Alexandra non viene simpaticamente detta tutta la verità u__u anche perchè, ancora più simpaticamente, la Vio non l'ha raccontata a voi XDDDD volevo mettere la falce come simbolo, invece ho preferito la clessidra come già ideato.
Ok, lascio a voi i commenti :=) qui sotto le risposte alle recensioni^^


- Angolo recensioni -


Sharmagic_Borealis: ciao! Grazie davvero per la tua recensione! Sono proprio contenta che ti piaccia il carattere - fatico a scrivere con altri XD - e spero che possa piacerti anche questo secondo; per sapere tutto, appunto, dovrai leggere questo capitolo xd un bacio e - spero - alla prossima recensione :=) ciao!

Mistress of Delirium: grazie per i complimenti, sono contenta che sia lo stile che la protagonista ti piacciano :=) Su Stafanas... Chronos sotto mentite spoglie?XD sappi che ero sul punto di riscrivere tutto perchè ero tentata da questa tua folle idea LOOOL battute a parte, di solite le mie oc non sono mai perfette perché mi piace metterle indifficoltà xd inoltre si sa che le donne al GT sono rare, e che ci possa essere scetticismo verso una che giocherella con le rose. Ma vedranno è___è inoltre Alexandra é una delle mie poche oc che non brontola per la maschera O.o mi faccio paura da sola lol
Confermo l'arrivo - almeno qui - di Sage! Di lui ho dato una versione mia, essendo un giovin pischellino u.u ma a breve ci sarà anche Hakurei. Oh Yes. Bene, se hai voglia di lasciarmi di nuovo un tuo commento te ne sarò grata :=) al prossimo, ciao!

   
 
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