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Autore: Winry977    24/05/2013    3 recensioni
I'll carry you away from the fire!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbatté le palpebre, richiudendole però quasi subito. Erano molto, troppo pesanti per poter essere aperte. Si coprì fino il capo con le coperte pesanti, lasciando che il calore le invadesse anche le orecchie raffreddate. Senza dargli troppa importanza, sentì un movimento delle coperte alle sue spalle ed una porta che si apriva, o forse chiudeva. Ruotò sul fianco, verso l'interno del letto a due piazze; togliendo le lenzuola, involontariamente dal proprio viso.

Un soffio caldo le scompigliò il ciuffo blu scuro.

-CC...- brontolò. -Non soffiare...

Sentì un risolino.

-Che c'è? Perché ridi?- aprì un occhio e alzò il viso, restando di stucco.

-Perché io non sono CC.- Andy scoppiò a ridere, mentre lei da bianca come un lenzuolo passava alla tonalità dei pomodori. Sentendosi la faccia calda, affondò il viso tra coperte e cuscini. “Oddio!” pensò con un misto di timidezza ed eccitazione. Strinse gli occhi, e sentendo di nuovo un movimento di coperte li aprì timidamente.

La fronte di Andy appoggiata alla sua, un suo lieve sorriso ed i suoi occhi puntati nei propri.

Morirò.”

Restarono sotto quel calore a guardarsi, mentre a lei sembrava scorgere un piccolo movimento, quasi impercettibile, verso di lei.

-Ehi! Che fate laggiù in fondo al mare?- la voce di Jinxx era forte e chiara, e rimbombava nella camera da letto. Luna sobbalzò, scoprendosi.

-Ma che ci fai tu qui?!- si guardò attorno, scorgendo gli altri amici. -E voi, che ci fate qui?!

-Beh, ieri era la vigilia di Natale, ci sembrava giusto buttarvi giù dal letto per fare colazione insieme e festeggiare il vero e proprio Natale.- Ashley alzò le spalle. Lei lo fissò perplessa. Poi realizzò. “Oggi è il 25 dicembre.” poi abbassò lo sguardo sulle proprie mani, che stringevano le coperte accartocciate. “Oggi devo andare a vedere se quello che ha detto Frank è vero.” rialzò gli occhi e si sforzò di sorridere.

-Giusto. Andiamo a mangiare.- e alzandosi si rese conto di non avere più il felpone di Andy. -We, dov'è la felpa?- chiese cercando di riscaldarsi le braccia dalla pelle d'oca.

Andy la indicò su una sedia. -Sai com'è... per metterti a letto, ieri sera ho dovuto togliertela...- fece un timido sorriso imbarazzato, e lei sentì le orecchie avvampare.

-Oh, ehm... grazie.- si accigliò ma sorrise lo stesso, sentendosi il suo sguardo addosso mentre si avviavano per la cucina. Mentre facevano colazione, cominciarono a discutere su cosa avrebbero fatto nella giornata.

Argomento del giorno: andare a casa di Luna.

-Ok, l'unica cosa di cui potrei essere certa è che ho lasciato la finestra di camera mia aperta e che la porta dovrebbe essere ancora chiusa a chiave.

-Perché usi il condizionale?- si voltò Jake.

-Perché temo che Frank sia entrato a forza lì dentro.- un brivido di terrore le attraversò la schiena. Significava perdere tutto. Forse.

-Allora direi di affrettarci.- Christian si alzò mettendo la sua scodella di cereali nel lavandino.

-Concordo.- si alzò in piedi Ashley, seguito gradualmente da tutta la comitiva.

-Perfetto.- sorrise Luna. -Credo che andrò a controllare come sono messi i miei vestiti, o se per lo meno sono indossabili.

Il tempo di un'ora ed erano già tutti sull'uscio di casa, Luna coi suoi vestiti miracolosamente asciutti e caldi. -I termosifoni fanno miracoli.- le strizzò l'occhio Ashley, ed uscirono.

Fuori il tempo non era tanto migliore, quindi Andy prese una giacca in più per Luna e gliela prestò, in modo da non farla arrivare lì di nuovo in versione “ghiacciolo vivente”.

Dopo una mezzoretta giunsero finalmente al suo appartamento. Luna non ci aveva nemmeno fatto caso: era troppo impegnata ad assaporare il profumo della giacca del ragazzo accanto a lei.

Si fermarono poco distanti dall'abitazione.

-Wow.- fu la parola più detta da tutti. Ammiravano la casa a quattro piani, dal basso fino alla cima, e squadravano scettici la gran marmaglia di auto radunate attorno ad essa.

-Qual'è la tua camera? O meglio... dov'è?- si voltò per primo Jinxx.

-Seguitemi. E ve la mostro.- disse lei con un sorriso amaro. Raggirarono la casa, in modo da non farsi vedere dai finestroni che si affacciavano sul giardino. Giunti sotto di essa, Luna puntò il dito verso il tetto e gli altri rimasero sbigottiti.

-Scusa, ma come hai fatto a scendere di lì?- si girò Andy, sgranando gli occhi. L'unica cosa che fece lei, per rispondere, fu indicare la scala in ferro e ancora più arrugginita.

-E credo sia evidente che per vedere se la finestra è ancora aperta io debba salire di lì...- tirò fuori dalla giacca le maniche del maglione, preparandosi a salire.

-Ma non se ne parla neanche!- intervennero Jinxx e Christian insieme. -E' troppo pericoloso!

-Si, ma è l'unico modo.- si voltò lei decisa. -E poi, se beccano me, non fa nulla, per voi ci sarebbe un gran casino.- tacquero, e lei cominciò a salire, tentando di non ustionarsi per il freddo.

Giunta in cima dovette aggrapparsi alla ringhiera circondandola con il braccio. Le mani erano bagnate e tremanti. “E non voglio immaginare il ritorno...” si guardò attorno: la finestra era chiusa. Una morsa le colpì lo stomaco. Salì sul tetto, facendo attenzione a non cadere, e cercò di smuovere la finestra. Con sua grande sorpresa, la trovò socchiusa: il vento doveva averla fatta cedere. Affacciandosi all'interno, si accorse che da quando l'aveva lasciata non era cambiato nulla. Tirò un sospiro di sollievo e tornò a sporgersi dal tetto.

-Ehi, ragazzi...- loro alzarono i visi. -Qui è tutto okay.- riscese, rischiando, ormai abitualmente, di ustionarsi.

-E ora che si fa?- chiese Andy, perplesso.

-Ora...- cominciò. -Io vado all'entrata, suono, e vedo cosa succede.- cominciò ad incamminarsi.

-E se va male?

Lei si voltò. -Allora dovrò cercarmi un posto dove andare.

Giunta davanti il portone, fece cenno ai ragazzi di stare in un posto dove non potessero essere visti, e suonò il citofono. Arrivarono quasi subito ad aprire. Era Shannon.

-Oh, non sei la benvenuta, qui.- e le sbatté la porta in faccia. Luna, paziente, risuonò il campanello. Stavolta aprì Emma. Arricciò il naso.

-Niente obbrobri in questa casa.- e le schiaffò la porta ad un soffio dal naso. Cominciò a spazientirsi. Suonò di nuovo, stavolta a lungo.

Alla fine aprirono la porta Kendra e Frank, di cui la prima spalancò la bocca a forma di “O” mentre l'altro si limitò ad inarcare un sopracciglio.

-Cosa ci fai qui?- disse lui con voce profonda.

-Diciamo che non sapevo se prenderti sul serio.- cominciò lei. Lui fece un passo avanti. -Sei sicuro di quello che hai detto ieri sera? Ti ricordo che ci sono dei documenti di mezzo.- lo fissò con aria di sfida.

La sua espressione mutò. Si lasciò andare in una grossolana risata. Qualcosa che non si sentiva uscire dalla sua trachea da almeno... boh, forse da quando era nato.

-Tu non hai idea di quale fine abbiano fatto quei documenti.- tornò serio, rimpiazzando la risata con uno sguardo feroce. -Io, qui, ho tutto il diritto di buttarti fuori di qui. Hai sorpassato il limite, ragazza. Quindi, avendo tu sedici anni, qualunque cosa mi chiedano di te, dirò semplicemente che sei andata a vivere autonomamente in una casa a parte, lontana da noi. Non ho più interesse nei tuoi confronti.

Luna irrigidì la mascella, digrignando i denti. La rabbia le montò nello stomaco. Girò i tacchi senza dire nulla.

  
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