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Autore: Drama Vegeance loves Mr Burton    10/12/2007    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se improvvisamente il potere e la gloria di Harry Potter fosse stata oscurata da tre vampiri e se poi questi ultimi oltre ad essere dark,algidi e tremendamente perfidi fossero stati anche dei Serpeverde?...
Genere: Romantico, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Pansy Parkinson
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia battente appannava i vetri delle carrozze, trainate da ignote creature invisibili.
Ero bagnata fradicia, avrei tanto desiderato trovarmi in un letto caldo al riparo dal freddo tempestivo e autunnale.
Sapevo che quando sarei entrata in quel castello, dalla sgraziata struttura, la gente avrebbe iniziato a darmi troppa confidenza.
Fu abbastanza snervante varcare la soglia con dei mocciosi di 11 ridicoli anni e sopportare i loro bisbigli, la loro curiosità ingenua mi mandava in bestia.
Avrei voluto tanto far rendere loro conto che tutto quello stupore era insensato in un posto come quello, c’era poco da meravigliarsi.
Figli di Maghi e Megere che conoscevano la misteriosa arte del preparare pozioni, rimanevano assefati alla subdola presenza di una mangiatrice di sangue.
I canini battevano sul mio labbro inferiore, sporgevano leggermente quei graziosi dentini dalle affilate forme.
E il mio corpo assolutamente perfetto.
Longilinea e di eccessiva magrezza.
Quel volto scarno.
Gli occhi dalle forme delicate così verdi dalle tendenze chiarissime, bistrati di quel nero intenso sulle palpebre, occhiaie profonde segno di perenne stanchezza.
Quei capelli dal ciuffo albino striato di un nero corvino, corti e neri sulla nuca.
La mia descrizione è perfetta.
Le mie eccentriche scarpe mi alzavano ancor più di quanto fossi già alta.
Ero sui 1.75 cm.
Notevole tra tutte quelle nanette.
Diciamo che fisicamente non mi mancava niente.
Ciò di cui avevo veramente bisogno era di una persona propensa ad amarmi con serietà.
A dirla tutta sarebbe stato meglio non aver nessuno accanto e invece…
I pretendenti si sarebbero fatti sentire.
Mi bastò varcare quella soglia (accompagnata dall’insegnante di Trasfigurazione) per rendermi conto.
Veder una vampira di 300 anni in un corpo di una sedicenne molto precoce tra tanti bimbetti vivaci fa un cupissimo effetto.
Sarei stata costretta a frequentare un corso di studio dei ragazzini del terzo anno.
Io tra tutti quegli odiosissimi tredicenni.
Imbarazzata mi sedetti sullo sgabello quando l’anziana madama mi chiamò all’appello.
Odiavo sentirmi osservata da un piccolo numero di persone, immaginate come potevo sentirmi osservata da un’intera scuola.
Quel cappellaccio vecchio e logoro blaterava una strana filastrocca.
Pensò…e lo lascia pensare.
Ad un tratto esclamò. “Hmm…SERPEVERDE!”
Non credo sia mai capitato a nessuna delle ragazze lì presenti di vedere i giovani maschi litigare e bofonchiare per la mia contesa.
Il tavolo dove mi andai a sedere era il più disprezzato da tutti.
I Serpeverde non avevano mai goduto di una buona reputazione, erano gli odiati, i malefici, così ingegnosi e perversi.
Infimi nell’anima e dal mio punto di vista così stimabili dato che si mettevano contro tutta la scuola.
Tra loro spiccava quel Malfoy.
Il giovane ragazzo algido, dai capelli argentei.
Lo vedevo così piccolo.
Un bambino.
Un Bambino dotato di una malvagità distorta che non va mai a segno.
M’invitò ad accomodarmi accanto a lui.
I miei fratelli di sangue sedevano molto distanti da me.
E mentre il vecchio preside tenne un discorso, Malfoy puntò gli occhi sul giovane mago sopravvissuto tale Harry Potter.
“Vedi quel tizio…”
“Il giovane Potter?” sibilai.
“Si, lui…e quel Weasley…”
“Pel di carota?”
Weasley lo colsi in flagrante mentre mi fissava ebete.
Stavo sorseggiando del vino rosso sangue.
“Potter…Potter…”
Il ragazzo si voltò dalla nostra parte.
“Ma è vero che sei svenuto…cioè sei svenuto veramente?!”
“Oh, sta zitto Malfoy!” rispose il pel di carota.
I serpeverde sghignazzarono.
“Irritevole il tipino…” aggiunsi senza farmi sentire.
Malfoy venne sotto il mio volto desideroso di pormi domande.
“E ora dimmi, straniera…”
Le sue parole furono interrotte dal silenzio generale.
I Prefetti delle diverse case invitarono tutti gli appartenenti dei diversi clan di seguirli nelle loro sale comuni.
Quella degli infimi Serpeverde si trovava nei sotterranei della scuola.
In un umido angolo di mondo…
“Tu dormirai in questa stanza…” mi dissero.
Era una camera non estremamente spaziosa, c’erano dei letti disposti circolarmente.
Mi sedetti sul letto.
La mia valigia era posta infondo al letto.
Il mio mantello e la mia sciarpa verde.
Era l’inizio di un qualcosa di nuovo ed entusiasmante.
  
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